“L’origine del mondo”, la
donna del quadro di Courbet ha un volto!
Francia, mostrato «il
vero viso» della modella. Divisi gli esperti
Non è solo il ritratto di un sesso
femminile: “L’origine del mondo” di Gustave Courbet ha anche un volto. È quanto
sostiene Jean-Jacques Fernier, autore del “Catalogo ragionato” dell’opera del
maestro del realismo francese e ritenuto uno dei più grandi esperti del
pittore, annunciando di avere identificato una tela raffigurante la testa della
modella che posò per il
celebre quadro dipinto nel 1866 e conservato al Museo d’Orsay di Parigi. In sostanza:
l’originale sarebbe stato ritagliato. La
Presunta testa di Joanna Hifferman modella di Gustave Courbet |
notizia viene data in «esclusiva
mondiale» dal settimanale Paris Match che
parla di «una scoperta miracolosa». Ma altri esperti di Courbet reagiscono
invece con scetticismo. Contattato dall’ANSA, il Museo d’Orsay «per ora non
vuole commentare l’informazione in quanto l’opera appartiene a un privato». È infatti
un appassionato d’arte - che preferisce mantenere l’anonimato - che nel 2010
comprò per 1.400 euro da un antiquario parigino l’olio su tela di 33 centimetri
per 41 centimetri, senza firma, e raffigurante una testa di donna leggermente inclinata sul fianco
con
Joanna Hifferman modella di Gustave Courbet |
i capelli lunghi, castani, sciolti sulle spalle, gli occhi aperti rivolti
verso l’alto, la bocca semiaperta. Dalle prime valutazioni degli esperti emerge
che possa trattarsi di un
Courbet. L’analisi scientifica della tela, i fili della trama, le
proporzioni, i pigmenti e la tecnica pittorica, la prova che il bordo sia stato
ritagliato lasciando intravedere il drappeggio della camicia e forse persino le
iniziali dell’artista disegnate nell’orecchio:
tutto fa pensare che il ritratto sia la parte
superiore de “L’origine del mondo”. Il quadro viene quindi sottoposto al
vaglio di Fernier che non ha dubbi: «E’ autentico». E non è tutto: l’esperto si
spinge a ipotizzare che l’opera originale rappresentasse la modella nella sua interezza,
«con le due
Ricostruzione del quadro intero di Gustave Courbet |
braccia aperte, mentre esprime la pienezza del suo essere», e
misurasse «120 centimetri per un metro o anche più». Il soggetto ritratto
è probabilmente una giovane donna irlandese di nome
Joanna
Hifferman, che in quegli anni era la
modella preferita di Courbet (e l’amante dell’artista americano James
Whistler). Il pittore fece un altro ritratto nel 1866 che ritraeva la bella
Joanna, intitolato “La belle irlandaise”.
“Tete de femme”, così è stata intitolata la tela rivelazione, sarà inserita nel
“Catalogo ragionato” di Fernier, ed è ormai valutata 40 milioni di euro. “L’origine
Ecole deBeaux Arts - Atelier de Peintre |
del mondo”
ha raggiunto le collezioni del museo d’Orsay solo nel 1995 e prima, è stato poco visto e mai esposto al
pubblico. Secondo gli esperti, il quadro venne commissionato all’artista
dal diplomatico turco-egiziano Khalil-Bey
(1831-1879), ambasciatore
dell’impero ottomano ad Atene, per la sua personale galleria di dipinti
erotici che includeva prestigiosi quadri come “Le
Bain Turc” di Ingres. Il dipinto passò poi attraverso una serie di
collezioni private, riuscendo a sfuggire al saccheggio dei nazisti durante la
Seconda Guerra mondiale, prima di arrivare nel 1954 nella raccolta dello psicanalista Jacques Lacan
che lo teneva dissimulato dietro a un pannello. L’opera venne infine donata
dagli eredi di Lacan allo Stato francese e
da allora è esposta nelle collezioni del museo parigino.
Joanna Hifferman 2 |
Autore
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Data
|
1866
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Tecnica
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Dimensioni
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46×55 cm
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Ubicazione
|
L'origine du monde (L'origine del mondo) è un dipinto di Gustave Courbet del 1866.
Esso rappresenta i genitali femminili con uno stile pittorico alquanto
realista.
Storia
Identità della modella
Durante il periodo nel quale è stato
dipinto il quadro la modella preferita di Courbet era una giovane donna di nome
Joanna Hiffernan, altrimenti conosciuta come Jo. Il suo amante a quei tempi era un pittore
americano ammiratore di Courbet, James Whistler.
Courbet fece un altro ritratto nel 1866 che ritraeva la bella Joanna, il cui
nome era La belle irlandaise.
Durante la sua
Origin-of-the-World |
intera carriera Courbet fece quattro ritratti di Joanna.
Probabilmente lei fu anche la modella che ispirò il quadro L'origine du
monde che potrebbe spiegare la separazione tra Joanna e James McNeill. L'unico dubbio
riguardo questa ipotesi scaturisce dalla differenza del colore tra i capelli di
Joanna nel quadro La belle irlandaise che sono di un colore arancione
acceso, con i peli pubici
raffigurati nell 'Origine du monde.
Nel suo romanzo J’étais l’origine
du monde (It. Io ero l'origine del mondo), pubblicato nel 2000,
la scrittrice francese Christine
Orban si schiera a sostegno di questa tesi, immaginando che l'io
narratore del romanzo, Joanna Hiffernan, fosse l'amante di Courbet e abbia fatto da modella per il
celebre dipinto. Bernard
Teyssèdre in Le roman de l’origine (It. Il romanzo
dell'Origine) del 1996, il cui protagonista è il dipinto stesso,
aveva già suggerito il fatto che la Hiffernan fosse stata la modella.
Courbet - La belle irlandaise |
Proprietari
Il dipinto fu commissionato da Khalil-Bey, diplomatico turco e ambasciatore
dell'impero ottomano ad Atene. Sainte-Beuve presentò il pittore francese a
Khalil-Bey, che commissionò al pittore il dipinto per la sua personale galleria
di dipinti erotici. Galleria che includeva prestigiosi quadri come Le Bain Turc
di Ingres, oppure un altro dipinto di Courbet, Les Dormeuses,
per il quale si suppone che la Hiffernan fosse una delle modelle. Dopo che la
situazione finanziaria di Khalil-Bey divenne rovinosa a causa del gioco
d'azzardo, il dipinto passò attraverso una serie di collezioni private. Fu
inizialmente acquistato durante la svendita della collezione di Khalil-Bey nel 1868,
Symphony_in_White_No_3_1866 |
dall'antiquario Antoine
de la Narde.
Edmond de Goncourt lo ritrovò fortuitamente in un negozio d'antiquariato, nel 1889, nascosto dietro a una tavola lignea decorata con l'immagine di un castello in un paesaggio innevato. Secondo Robert Fernier, un collezionista ungherese, il barone Ferenc Hatvany, comprò il dipinto nella galleria Bernheim-Jeune gallery nel 1910 e lo portò con sé a Budapest. Verso la fine della Seconda guerra mondiale, il quadro venne preso dalle truppe sovietiche, ma venne riscattato da Hatvany, il quale, quando emigrò, ebbe il permesso di portare
Edmond de Goncourt lo ritrovò fortuitamente in un negozio d'antiquariato, nel 1889, nascosto dietro a una tavola lignea decorata con l'immagine di un castello in un paesaggio innevato. Secondo Robert Fernier, un collezionista ungherese, il barone Ferenc Hatvany, comprò il dipinto nella galleria Bernheim-Jeune gallery nel 1910 e lo portò con sé a Budapest. Verso la fine della Seconda guerra mondiale, il quadro venne preso dalle truppe sovietiche, ma venne riscattato da Hatvany, il quale, quando emigrò, ebbe il permesso di portare
1866 Courbet Gustave - Paresse et Luxure ou le Sommeil |
con sé soltanto
un'opera d'arte: egli scelse proprio l'Origine nel suo viaggio verso
Parigi.[1] Nel 1955, L'origine del mondo venne battuta
all'asta per 1.5 milioni di franchi francesi. Il suo nuovo proprietario
divenne lo psicanalista Jacques Lacan.
Insieme alla moglie, l'attrice Sylvia Bataille, collocò l'opera nella propria
casa di campagna a Guitrancourt. Lacan
chiese al fratellastro André Masson di
costruire una cornice a doppio fondo e pitturare un altro quadro su questa. Masson dipinse una versione
surrealista e allusiva de L’Origine du monde. Il pubblico di New York ebbe la possibilità di ammirare L’Origine
del mondo nel 1988 durante lo spettacolo Courbet
Bain turc - Ingres particolare |
Reconsidered
organizzato al Brooklyn Museum;
l'opera venne inoltre inclusa nell'esposizione Gustave Courbet curata
dal Metropolitan Museum
of Art durante il 2008. Dopo la
morte di Lacan, avvenuta nel 1981, il Ministro dell'Economia e Finanze francese
approvò di conguagliare la
tassa di successione della famiglia con il trasferimento dell'opera (dation
en lieu secondo la legge francese) al Musée d'Orsay, atto finalizzato nel 1995.
Impatto del realismo
L’Origine du monde vide la luce in un'epoca in cui i valori morali erano
messi in discussione. Grazie alla natura verace del suo realistico erotismo grafico, il quadro ha ancora oggi il potere
di scioccare. Per esempio, il 23 febbraio 2009, alcune copie di un libro
raffiguranti L'Origine come copertina sono state sequestrate dalla polizia a Braga,
in Portogallo, che le contestava come "pubblica
pornografia".[3]
Manet - Olympia |
Opera provocatoria
Durante il XIX secolo, il mostrare
il corpo nudo divenne una rivoluzione, i cui principali attivisti furono
Courbet stesso e Manet. Courbet
rifiutava la pittura accademica e i suoi nudi lisci e idealizzati, ma ebbe anche da recriminare
riguardo alle ipocrite convenzioni del Secondo Impero,
dove erotismo e perfino pornografia erano accettabili in quadri mitologici o onirici.
In seguito Courbet ribadì di non
aver mai mentito nelle sue opere, e il suo realismo allargò i limiti di quanto fosse
considerato presentabile. Con L'Origine du monde egli rese ancora più
esplicito l'erotismo dell'Olympia di Manet. Maxime Du Camp, in una dura invettiva, riportò la
propria visita all'acquirente dell'opera, e la reazione alla vista di un quadro
considerato "l'ultima parola nel dare realismo".
Influenza
La franchezza del quadro può esser
servita da ispirazione, quantunque con una piega ironica, per l'ultima opera
maggiore di Marcel Duchamp, Etant donnés (1946–1966), una costruzione che
presenta anche l'immagine di una donna supina, a gambe aperte.[4]Nel Febbraio 1994, il romanzo Adorations
perpétuelles (Adorazioni perpetue) di Jacques
Henric riproduceva L’Origine du monde sulla propria
copertina. La polizia visitò numerose librerie francesi per far ritirare il
libro dalle loro vetrine. Alcuni proprietari, come quello della libreria Rome
di Clermont-Ferrand,
non tolse il libro, ma altri, come Les Sandales d’Empédocle in Besançon, assecondarono la richiesta, altri
addirittura lo rimossero. L'autore si dichiarò addolorato da questi eventi:
“Alcuni anni fa, le librerie erano contro l'establishment. Quando il Ministro
degli interni, nel 1970, proibì il libro di Pierre
Guyotat, Eden, Eden, Eden, le librerie furono luoghi di
resistenza. Oggi invece anticipano la censura..." Sebbene gli standard
morali e i risultanti tabù riguardanti l'esposizione della nudità siano
cambiati dai tempi di Courbet, specialmente nella fotografia e nel cinema,
il quadro rimane provocatorio. Il suo arrivo al Musée d'Orsay ha causato una forte eccitazione. L'artista
serba Tanja
Ostojić ha operato una parodia dell'opera nel suo "EU Panties", poster del 2005. Secondo
i venditori di cartoline, L’Origine du monde è la seconda opera per
popolarità dentro al Musée d’Orsay, dopo il Bal au moulin de
la Galette di Renoir .[5]
Si dice che l'immagine sia stata
fonte d'ispirazione per alcune scene del film di Catherine Breillat
del 2004 Anatomie de l'enfer .[6] Nel mese di febbraio 2013,
il settimanale francese Paris Match ha
divulgato la notizia del ritrovamento, da parte di un appassionato d'arte, di un quadro raffigurante il
volto di una donna, che sarebbe il viso della modella ritratto dallo
stesso Courbet. La tesi è che il quadro originario fu diviso a metà, staccando il
capo dal corpo. Paris Match sostiene che due anni di perizie e analisi sul
dipinto del viso hanno confermato tale tesi.[7] La modella non sarebbe altri che Johanna Hiffernan. Sembrerebbe però che gli
esperti del Musée d'Orsay
rifiutino tale ipotesi, ritenendola non veritiera.
Hello Gabry,
I'm reading right now that you posted the post number 200! This technology makes me gasp. I'm in New York and in Italy you read and emotion in real time. Just to embrace you and this would give you a kiss! I like you and I love it and write what you do. Back to being yourself, do not think of women who do not deserve it. Rejoice that fate has set you free from Circe. I phoned a friend and together we see sex in the Old Testament have now posted. If it's okay with you this summer come to Amalfi, a city that I love very much and I want you happy and in love with us and your partner! I salute you and I embrace you Jacqueline52 Russell
Ciao Gabry,
Leggo in questo momento che hai pubblicato il post numero 200! Questa tecnologia mi fa rimanere senza fiato. Io a New York e tu in Italia leggiamo e si emozioniamo in tempo reale. Solo per questo ti abbraccerei e ti darei un bacio! Mi piaci e mi piace da morire ciò che scrivi e che fai. Torna ad essere te stesso, non pensare a donne che non ti meritano. Gioisci che il destino ti ha liberato da una Circe. Ho telefonato ad un amica e insieme vediamo il sesso nell’Antico Testamento che hai ora postato. Se mi va bene questa estate vengo con lei ad Amalfi, città che amo moltissimo e ti voglio allegro e innamorato con noi e la tua compagna! Ti saluto e ti abbraccio Jacqueline52 Russell
Ciao Gabry,
RispondiEliminati ho già chiesto delle cose sulle emozioni e sull’amore in biologia. Grazie per il nuovo post su amore cervello e fedeltà! Ti sono sempre vicina. Ricordi, sono una neo docente di biologia ma ho difficoltà a trovare testi che trattano le relazioni tra cervello, emozioni e sentimenti. Da quello che leggo sei preparato e ricercato nel lessico psichico, ma non vedo tracce di emozioni, dopamina, sesso e amore, cioè del circuito di Papez e delle sue connessioni, senza però entrare nel campo medico. Un po’ alla Quark concetti scientifici ma contenuti divulgativi. I miei lavori spaziano un pò su questi argomenti e mio padre medico, dice che “me le vado a cercare” e si rifiuta di aiutarmi, con la scusa che fa il dottore e non cerca cose strampalate. Nella mia cerchia nessuno ci capisce un c …. scusa ma mi fanno proprio arrabbiare! Un mondo di baci! Rosalba74
Giuditta Trevisan59
RispondiEliminaMi sono chiesta per anni se le tesi di Alberoni fossero state introdotte nella didattica dell’italiano e con mia somma sorpresa sono comparse alla maturità del 2009. Certo a te non saranno sfuggite. Però sento l esigenza di riportare i passi delle tracce ministeriali che ogni tanto rileggo sempre incredula. Nel mio lavoro ho cercato inutilmente uno come te nelle mie cerchie. Ora mi sento compresa da quando è comparso il tuo blog. Ma cosa facevi prima di dire la tua attraverso internet? A chi hai dedicato tutto questo sapere visto che non è un volume da leggere e commentare? Spesso sono presa dalla voglia di vederti, dialogare con te, credere in ciò che faccio e non solo subire i lazzi di mio marito che mi definisce folle. Se vuoi telefonare qualche volta ti mando il numero del cellulare criptato per evitare furti di identità sulla rete. Ti abbraccio, per ora. Giuditta59
Nel 30ennale della pubblicazione di Innamoramento e amore, l’opera sui sentimenti più famosa del ‘900 riporto l’incipit della traccia per la maturità anno scolastico 2008-2009.
«L’innamoramento introduce in questa opacità una luce accecante. L’innamoramento libera il nostro desiderio e ci mette al centro di ogni cosa. Noi desideriamo, vogliamo assolutamente qualcosa per noi. Tutto ciò che facciamo per la persona amata non è far qualcosa d’altro e per qualcun altro, è farlo per noi, per essere felici. Tutta la nostra vita è rivolta verso una meta il cui premio è la felicità. I nostri desideri e quelli dell’amato si incontrano. L’innamoramento ci trasporta in una sfera di vita superiore dove si ottiene tutto o si perde tutto. La vita quotidiana è caratterizzata dal dover fare sempre qualcosa d’altro, dal dover scegliere fra cose che interessano ad altri, scelta fra un disappunto più grande ed un disappunto più lieve. Nell’innamoramento, la scelta è fra il tutto e il nulla. […] La polarità della vita quotidiana è fra la tranquillità ed il disappunto; quella dell’innamoramento fra l’estasi e il tormento. La vita quotidiana è un eterno purgatorio. Nell’innamoramento c’è solo il paradiso o l’inferno; o siamo salvi o siamo dannati.»
F. ALBERONI, Innamoramento e amore, Milano 1979 - 2009