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venerdì 22 febbraio 2013

L'innamoramento come segno sacro! (Alba Parietti)









 Con lo stato nascente ha origine un tipo particolare di processo sociale che chiamiamo movimento collettivo. Nello stato nascente gli individui, fino ad allora diversi, separati, in competizione, sentono di avere un'affinità profonda, di avere la stessa meta, lo stesso sogno, lo stesso destino. E tutto questo prima che sí sia costituita una ídeologia, una spiegazione del mondo. Essi si riconoscono reciprocamente non perché hanno le stesse idee, ma perché vivono la stessa esperienza di rinascita, hanno lo stesso slan­cio, la stessa intensità vitale. E tendono a identifi­carsi l'uno con l'altro, a





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unirsi, a fondersi, a forma­re una collettività compatta, un noi solidale. La nostra tesi è che l'innamoramento sia il più semplice dei movimenti collettivi. Esso è formato da due sole persone e produce la più piccola delle comunità: la coppia.
Ciò che consente a persone diverse, che non si sono mai viste, che non conoscono le idee, i sogni, i valori dell'altro, di sentirsi affini, addirittura anime gemelle, non è solo l'impulso erotico. Noi possiamo avere una intensa esperienza erotica con qualcuno con cui non ci sogneremmo mai di vivere. È la comune esperienza dello stato nascente che produ­ce l'identificazione, la fusione, il senso di fratellanza o di amore.





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L’innamoramento ha, perciò, delle caratteristiche in comune con i movimenti che troviamo alla base della formazione delle grandi comunità religiose, culturali, politiche. Pensiamo alla nascita del Cristianesimo, dell'Islam, del Francescanesimo, della Riforma Protestante, dei movimentí da cui emergono le nazioni, i partiti, í sindacati. Non fac­ciamoci distrarre dal gran numero di persone o dalla presenza di una ideologia o di una credenza religio­sa. Pensiamo all'individuo che si converte a una nuova fede, che entra nel movimento pieno di ardo­re, di speranza, e che sente i suoi compagni





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come fratellí, e li ammira, li ama, adora il suo capo cari­smatico. 
I seguaci considerano il loro capo straordinario, invincibile, insuperabile. Lo amano di un amore appassionato, un amore come quello che si prova verso l'amante. Sono incantati dal suo volto, dai suoi occhi, dalla sua gestualità. In ogni suo atto ricono­scono í segni (i carismi) della grandezza e del desti­no. Sono pronti a seguirlo nei pericoli, a combatte­re, a morire per lui.
Ma cosa succede quando la comunità





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nascente è formata da due sole persone come la coppia? Ebbene in questa comunità ciascuna persona ama, ammira, adora l'altro. E in lui vede le qualità straordinarie che, nei grandi movimenti, i seguaci scoprono solo nel capo. Possiamo perciò dire che nell'innamoramento ciascuno è il capo carismatico dell'altro.
Tanto nell'innamoramento, quanto nei movimen­ti collettivi, noi scopriamo qualcuno di superiore e sommamente desiderabile. Qualcuno che amiamo, che seguiamo, a cui pensiamo continuamente, che costituisce una guida. Certo, esistono





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anche delle enormi differenze. La persona di cui siamo innamo­rati ci è vicina, possiamo abbracciarla, avere con lei delle straordinarie estasi erotiche. Il capo è lontano, al di là dell'erotismo.
Fermiamoci un attimo su quest'ultima afferma­zione. Ne siamo così sicuri? I maschi argentini erano veramente innamorati di Evita, anche se di un amore spirituale. Le donne italiane erano innamora­te, e molte non solo spiritualmente, di Mussolini, quelle russe di Lenin. E Mao tze tung aveva un immenso harem, costituito da giovani compagne, orgogliose e felici di andare a letto con il vecchio leader!





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La differenza sta altrove. Nell'innamoramento ciascuno può amare l'altro ed essere riamato in modo personale come un essere unico ed insosti­tuibile. Invece nei movimenti solo il capo è ama­to da tutti i seguaci. Lui non li conosce come in­dívidui. Non può perciò esserci reciprocità, né fusione.
Nell'innamoramento, se siamo riamati dal nostro amato, l'intero universo ci sembra beni­gno, sorridente e amoroso. Abbiamo l'impressio­ne di essere in rapporto con l'essenza stessa del­la vita, del cosmo, di partecipare alla sua di­vina armonia. Allora non ci sentiamo più soli, ma fusi con il tutto e partecipi di una comune sostanza.


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2 commenti:

  1. Ciao Gabry,
    Ti scrivo ancora al tempo di internet. Questo è l’unico momento in cui il pc è completamente mio. E’ sabato pomeriggio, si vota domani e tutti sono liberi, padri e figli! Quanti rimorsi nella vita, quanti se e quanti ma. Oggi il mio bilancio è positivo per l’aspetto famiglia, ma disastroso per gli affetti. Tutti mi vogliono “bene” ma nessuno mi ama, nemmeno la persona con cui (diciamo) sto, ma non è mio marito. Nessuno ha mai pronunciato per me una sola, dico una sola, delle parole o delle emozioni che spandi a tutti quelli che ti leggono. Ma mi chiedo se sei tu eccezionale e gli altri sono dei nani o tutti (quasi tutti) sono freddi, egoisti, distratti e superficiali. O la vita è tutta qui, visto che non sono una ragazzina? Poiché io vedo le cose come te, allora siamo solo due persone eccezionali? Non credo, ce ne sono tante altre che per paura, per convenzione, per lasciar vivere, si tirano a campare. E sprecano la vita e la fanno sprecare agli altri che la vorrebbero vivere in maniera allegra, sincera, spontanea, prorompente. Ma se lo fai, ti additano come quando hai messo le calze storte. Una vita niente di che, a me bastano le considerazioni contenute nelle tue ultime poesie o i tuoi “pensieri e parole”. Sono folle? Chiedo la luna? Non credo. Non sono nemmeno invidiosa della tua vita o delle persone che ami, chissà quanti guai pure tu! Solo che almeno tu pensi e vivi come io sogno, cosa che in casa mia è di fatto vietata, perché vengo apostrofata sognatrice, avvocato delle cause perse, bambina non cresciuta, cosa ti manca, pensa positivo ecc. e questo per tutti, compagno, amiche, figli e genitori inclusi. Non voglio un amante da tenere nella borsa come i fazzoletti e piangerci dentro quando le cose non vanno. Ne cambiare uomo ogni lustro, mentre continuo a vivere con il mio compagno. Questo no! Vorrei solo “l’Amore” e se non me lo da lui, allora voglio un nuovo amore, ma solo l’amore, un amante è solo la pillola contro l’emicrania. Non so perché dico tutto questo! Eppure sono sicura che mi capisci, ecco perché te lo dico.
    P.S. Da sogno gli uomini e le donne che sono negli ultimi post, ti adoro. Di nuovo ciao. Giuliana Passera58

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  2. Questo blog sull’amore è equilibrato, tocca la psiche, la socialità, la passione, l arte e la scienza. Il tutto con gusto ed equilibrio, rigore e professionalità, ma sempre con quella leggerezza che non sfocia mai nella pedanteria. Di solito i blog e i siti sull’amore o sono scientifici o sdolcinati, cioè o ermetici chiusi nella disciplina medico - psichica o mielosi - evanescenti al limite del gossip. Inutile dire che mi sei simpatico. In primavera ti mando degli scritti e ne vedrai delle belle! Ti bacio. Maria De Angelis65

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