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martedì 25 dicembre 2012

Baciami stupido! (Anna Galiena 12)









Baciami stupido!

Edmond Rostand: “Cos'è un bacio? Un apostrofo rosa fra le parole ti amo”

Il Dna? “Ce ne scambia­mo di più con i baci che mangiando un Ogm” osserva provocatorio Carlo Alberto Redi, direttore del labo­ratorio di biologia dello sviluppo presso l'Università di Pavia, che però esorta divertito: «Continuate pure a baciare, il nostro patrimonio genetico non cambierà per questo. La recente mappatura del genoma umano mo­stra che nel corso dei millenni dell'e­voluzione umana sono avvenuti pas­saggi di Dna verticali e abbiamo in­globato ben 536 geni d'origine batte­rica, ma ogni giorno, mangiando, in­geriamo tanto Dna animale e vegetale che potremmo pesarlo su una bilancia da salumiere, eppure con la digestio­ne ci sbarazziamo del Dna esterno senza modificare il nostro patrimonio genetico personale».
Gli igienisti inorridiranno sapen­do che con 



Anna Galiena - "Giorni felici a Clichy" dal romanzo di Henry Miller
  



ogni bacio ci scambiamo fino a 278 tipi di batteri diversi, ma anche su questo fronte possiamo sta­re tranquilli: questa vero e proprio bombardamento biologica rafforza il nostro sistema immunitario e polmo­niti virali a parte, le patologie che pos­siamo trasmetterci sono relativamen­te poche. L'Aids, è dimostrato, non si propaga per questa via, la possibilità che si trasmetta l'Helicobacter pylori, responsabile dell'ulcera gastroduode­nale, è remota, anzi, chi bacia poco ha forse più probabilità di farsela venire. L'unica malattia che si può



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trasmette­re con un bacio è la mononucleosi in­fettiva causata dal virus di Epstein­-Barr e, detta, non per caso, la malattia del bacio, ma si tratta di una patologia rara perché il 90% circa degli adulti è venuto in contatto con il virus e si è immunizzata. Insomma vale la pena di correre il rischio, anche perché se­condo i biochimici durante il bacio aumenta anche la produzione di una ventina di sostanze diverse e in parti­colare del lisozima, un enzima che possiede proprietà germicide.
Se ha poca importanza da un punto di vista evolutivo, il bacio resta però uno dei tratti peculia­ri del comportamento dell'uomo, che



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ne scambia circa 20mila nel corso del­la sua vita e rimane l'unico animale del pianeta a godere di queste effusio­ni. Tutti gli altri si annusano, leccano, strofinano, palpeggiano e, perché no, mordicchiano. Il fenomeno ha un che di misterioso, ma la scienza spezza le ali di Cupido e assegna il ruolo di mes­saggeri d'amore a delle piccole e certa­mente meno romantiche molecole che popolano il nostro cervello: i neuro­trasmettitori. Il bacio sembra infatti l'atto più semplice del mondo, ma è un vero im­pegno psicofisico: lingua e labbra sono ricchissime di terminazioni nervose la cui stimolazione sollecita una vasta porzione della corteccia cerebrale. «II cervello» spiega Donatella Marazziti, psichiatra presso I'Università di Pisa e autrice di "La natura dell'amore" «libera i gluco­corticoidi, 



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ovvero gli ormoni dello stress. Entra così in gioco un ulteriore meccanismo: gli stimoli che vengono dalla periferia confluiscono verso il nervo vago e possono provocare sensazioni d'ansia oppure, se le sensazioni olfattive e tattili sono piacevoli, optare per il sistema parasimpatico, che rega­la le sensazioni di piacere. Contempo­raneamente c'è il rilascio delle endor­fine come la dopamina, sostanze simi­li alla morfina, ma prodotte dal nostro stesso organismo, che diminuiscono la sensibilità al dolore e provocano rilassatezza e piacere».
Le ghîandole surrenali completano il lavoro producendo adrenalina. È quest'ultimo neurotra­smettitore che scatena quella tempe­sta di emozioni che parte dal cervello e scompiglia animi e corpi, ma che agisce anche da antidepressivo natu­rale perché 



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dopamina e adrenalina sono legate al buon umore. Da un punto di vista meramente meccanico si mettono in moto ben 34 muscoli facciali, senza contare quelli del collo, delle spalle e della schiena. Quando è molto appassionato un bacio può far correre il cuore fino a 120 pulsazioni al minuto aumentando la pressione sanguigna anche di 20-40 mmHg, con conseguente impennata della tempe­ratura corporea e della sudorazione. Come se non bastasse, oltre che piace­vole il bacio fa bruciare anche calorie: circa 6,4 al minuto.
Certo non è come andare a corre­re, ma alzi la mano chi non lo trova più divertente. In un recente sondag­gio commissionato dalla casa editrice Harlequin Enterprises, il 63% degli italiani ha dichiarato di conservare un ricordo vivissimo del primo bacio. Il 42% delle donne preferisce baciare il proprio partner, mentre il 47% degli uomini preferisce che sia la compagna a prendere l'iniziativa. Di fronte a tan­to coinvolgimento



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non c’è da stupirsi se un po' dappertutto neI mondo ven­gono organizzate vere e proprie gare di resistenza, per stabilire il primato di bacio piú lungo del mondo. Imbattu­to rimane quella di 50 ore e 14 minu­ti a Vilnius, in Iituania, tra EIdaras Ba­reisis e Vita Rachkauskaite che si av­vinghiarono in un unico lunghissimo bacio alle 2I .00 del 14 febbraio 1996, sera di San Valentino. L'importanza del bacio viene percepita istintiva­mente in tutte Ie società perché l'in­contro delle bocche è il contatto inti­mo per eccellenza, piú ancora dell'at­to sessuale vero e proprio.
“La bocca è l'organo della nu­trizione» osserva Massimo Canevacci, antropologo presso l'Uni­versità La Sapienza di Roma, «il con­tatto che ha il bambino con il seno materno non riguarda semplicemente la nutrizione, ma anche il piacere di entrambi. La madre perché sollecitata neI seno e quindi spinta aIl'allatta­mento, con una donazione del sé e il bambino perché



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soddisfatto nel suo desiderio nutritivo. Il ricordo di que­sta sensualità Iegata aII'oralità dell'aIi­mentazione, secondo Freud, si trasfi­gura nel bacia. Il fatto che malti popoli come eschimesi, mongoli, poli­nesiani e giapponesi ignorino il bacio dall'antichità, nasce dal fatto che la bocca e i denti erano considerati stru­menti d'aggressione, utili a dilaniare addirittura carni crude. Simbolica­mente rappresentavano una minaccia per l’altro. Con l'affermazione della bocca durante l'atto sessuale frontale, avvenuto durante iI passaggio evolutivo dell'Homo sapiens, si perde Ia dimensione di minaccia e si afferma quella deI piacere». Anche iI cibo subisce una trasformazione e assume un va­Iore simbolico, non solo nutritivo. II passaggio daI crudo a cotto, rappresenta un 



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elemento chiave della cultu­ra umana. Cuocere gli alimenti signi­fica una serie d'azioni quali caccia, raccolta e preparazione che afferma e accresce la funzione culturale deI ci­bo. Da qui I’origine delle grandi differenze tra Ie culture umane. Tutta l'area dell'Artico, infatti, é un'area dove il bacio è completamente igno­rato: ne è un esempio l'antica popola­zione degli eschimesi, che si defini­scono "Inuit": «Quelli che mangiano il cibo crudo”, e si strofinano i nasi come fonte di piacere. Un desiderio comune a tutto il ge­nere umano, eppure così diverso nel manifestarsi da popolazione a popola­zione. Conoscia­mo, infatti, vari tipi di bacio: alla francese, alla ba­linese o all'eschi­mese. Per tutti, però, assicura la 



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professoressa di Pisa, «le reazioni chi­miche dell'organismo sono uguali». L'unico vero discrimine sembra essere quello con il mondo animale. Fatta una piccola eccezione per i Bonobo, le scimmie antropomorfe che conosco­no il rapporto sessuale in posizione frontale, gli animali ignorano il bacio. «Solo i muscoli umani» conferma Do­natella Marazziti acconsentono questo scambio affettuoso. Ci sono, però, comportamenti affettuosi come il "grooming'; lo spidocchiare l'altro o il leccarsi, che si avvicinano al romantìco strofinio delle labbra».
Baciare i comunque un comportamento acquisito altrettanto innaturale che portare i vestiti» avverte Vaughn Bryant, antro­pologo presso I'Università Texas A&M a Houston, negli Stati Uniti, ma il modo in cui lo 



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facciamo sembra che lo impariamo molto presto, addirittu­ra nell'utero. Se prima di dare un bacio inclina­te la testa leggermente a destra siete infatti in buona compagnia: quasi due terzi delle per­sone nel mondo scelgono lo stesso movimento. La preferenza per la destra, secondo Onur Gunturkun, dell'Università del­la Ruhr a Bochum, in Germania, che ha esaminato il modo di baciare di 124 coppie presentando i suoi risultati su "Nature", sarebbe infatti un retaggio della nostra vita nell'utero. Le ecogra­fie hanno da tempo documentato che il feto inclina spesso la testa a destra, un'abitudine che i neonati conservano per i 



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primi sei mesi di vita. Quel lieve e inconsapevole inclinare la testa ver­so destra nell'atto di baciare è un mo­vimento noto ai ricercatori come asimmetria comportamentale.
Vi abbiamo rovinato la poesia? Speriamo di no, anche se sono tutte cose che Edmond Rostand, I'autore di "Cyrano de Bergerac" non osava nep­pure immaginare, quando scriveva: “Cos'è un bacio? Un apostrofo rosa fra le parole ti amo”; un segreto detto sulla bocca».

La storia del bacio
I ricercatori sostengono che I'uomo bacia da mîllenni, ma chi ne parlò per primo? I primi do­cumenti scritti risalgono alle scritture del misticismo Tan­tra nell'India del 1500 a.C. L'affermazione del bacio co­me fatto erotico è però lega­ta alla sviluppa della dimen­sione visiva della cultura oc­cidentale.
I Romani distinguevano il bacio in tre categorie: (l'o­sculum per il bacio del rispetto che si dà ai figli, il basium quello dell'affetto che si dava alle mogli e il sa­violum per la libidine ses­suale, riservato soprattutto alle prostitute.
Con le prime pitture erotiche a cavallo tra il XV e XVI secolo, i primi dettagli del rapporto tra uomo e donna diventano sempre più 



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minuziosi e il bacio é sempre meglio rappresentato.
Nella letteratura erotica del ’700, Justine e Juliette, i personaggi creati dalla pen­na del marchese de Sade, si dilungano su quel “forno” che è la bocca.
L’avvento della fotogra­fia, in seguito, dà una forte accelerazione perché rappre­senta la verità come mai pri­ma si era immaginata. Il ci­nema, poi, in qualche modo addirittura reinventa il ba­cio. Basta osservare la rap­presentazione del bacio sul grande scherma dal 1910 a oggi, magari in una sensuale carrellata come quella pro­posta in "Nuovo cinema Pa­radiso" da Tornatore, per ve­dere una trasformazione ra­dicale. II bacio sembra non essere più la stessa cosa. Secondo Freud, l'origine del bacio risale all'Homo sa­piens, il primo che passò a rapporti sessuali frontali per osservare il piacere dell'al­tro. Passando dall'erotismo basato sull`olfatto a quello centrato sullo sguardo, e quindi sulla bocca.









         Giorni felici a Clichy

Jours tranquilles à Clichy

SCHEDA DEL FILM
  • Giorni felici a Clichy (1990)
    Un film di Claude Chabrol
  • Genere Drammatico
  • Produzione Italia, Germania, Francia
  • Durata 105 minuti circa

Trama Giorni felici a Clichy
Dal racconto autobiografico Quiet Days in Clichy (1956) di Henry Miller in cui il turbolento scrittore americano rievoca il suo primo soggiorno a Parigi negli ultimi anni '30, tra Montmartre e Place de Clichy, e le sue lussuriose esperienze. Da uno dei suoi libri più asciutti e meno esibizionisti C. Chabrol ha cavato un film decorativo, affastellato e persino sdolcinato, un'esuberante passerella di eccentricità sessuali che risulta pletorica più che erotica, deprimente più che eccitante. 



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REGIA

Nome: Claude Chabrol
Data e luogo di nascita: 24 giugno 1930, Parigi
CAST
Nigel Havers interpreta Carl
Data e luogo di nascita: 06 novembre 1949, Londra
Elide Melli interpreta Rachel
Data e luogo di nascita: 29 novembre 1952, Mondavio

Data e luogo di nascita: 26 settembre 1941, Eutin 



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Barbara De Rossi interpreta Nys
Data e luogo di nascita: 09 agosto 1960, Roma


Andrew McCarthy interpreta Joe
Data e luogo di nascita: 25 novembre 1962, New York City


Eva Grimaldi interpreta Yvonne
Data e luogo di nascita: 07 settembre 1961, Verona

Mario Adorf interpreta Regentag
Data e luogo di nascita: 08 settembre 1930, Zurigo

Stéphane Audran interpreta Adrienne
Data e luogo di nascita: 02 novembre 1932, Versailles

Anna Galiena interpreta Edith
Data e luogo di nascita: 22 dicembre 1954, Roma






4 commenti:

  1. Gabry non posso dimenticarti! Ci provo ma non ci riesco, mi macero per te! Le tue parole m'incantano! Voglio vederti!

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  2. Gabry,
    devo scendere da degli amici ad Acciaroli per la casa delle vacanze 2013, devo almeno guardarti. Ci pensi ci sono 37mila persone che ti cercano in tutto il mondo! Io so che te ne basta una sola, fatti almeno guardare, toccare e io starò bene. Ti faccio gli auguri, ma verrò di persona. Ti penso. Lucrezia

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  3. Gabry, Come è finita quella storia? Male? Non mi dici più niente. Come mai? Hai già trovato chi ti ha fatto guarire dal quel passato da te definito da vomito? E’ così laida questa donna dopo tanti anni? Scordala, pensa alla vita (anche un poco a me se puoi). Vorrei guarirti ma penso che sei in buona compagnia. Quando vengo dimmi tutto. Un abbraccio. Lucrezia

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  4. Gabry, ho ricostruito il tuo Blog da quanto me ne hai parlato ad ottobre 2012. Agli inizi contavi 725 lettori al mese, a luglio 3135, ad agosto 5677, a settembre 5320, ad ottobre 6243, a novembre 6580, a dicembre 8987 in 28gg! In totale ti leggono in tutto il mondo al 28 dicembre 2012 36.670 lettori, con una media mensile di 9210 presenze! Notevole! Hai perso il ritmo solo quando la notizia dello schifo (come dici tu) ti frantumò l’immagine! Ma ora sei un fiume in piena! Sono stracontenta per te. Tvb Ti penso sempre. Valentina.

    Lo so che non dovrei, ma a Capodanno non restare solo, vieni da noi, ci faresti compagnia e io sarei contenta. Ok, ci conto. Cosi lo sanno tutti! Valentina.


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