Io
Ti Salverò
Io
Ti Salverò (Thriller - 1945) di Alfred Hitchcock, con Ingrid Bergman, Gregory
Peck, Michael Chekhov, Leo G. Carroll.
Un
uomo con problemi psichici, John Ballantine, è convinto di essere il
responsabile della morte del dottor
Edwards. Quando questi viene chiamato a
Io ti salverò - Locandina |
dirigere un manicomio in
sostituzione di un suo collega, Murchison, John assume l’identità del medico
defunto e si presenta all’istituto al suo posto. Egli, però, è ossessionato dalla visione del
bianco e delle linee parallele, che risvegliano in lui un trauma del suo
passato. A causa di ciò, ben presto l’uomo comincia a dare evidenti segni di
instabilità mentale che finiscono per rivelare la sua vera identità. La dottoressa Constance Petersen, che nel
frattempo si è innamorata di lui, è convinta della sua innocenza, perciò quando
la polizia cerca John per arrestarlo, lei lo persuade a scappare rifugiandosi
nella casa di un suo vecchio
professore, Brulov, il quale riuscirà, seppur a fatica, ad aiutare John
a far luce sull’episodio che lo tormenta. Lo spunto – un uomo
Io ti salverò - scene |
ingiustamente
accusato di omicidio deve dimostrare la propria innocenza – è lo stesso di
tanti altri film del regista inglese: solo che in questo caso il tutto viene
raccontato attraverso la lente
della psicoanalisi. Peccato però che sia proprio questo il punto debole
del film, forse anche a causa del fatto che Hitchcock non ha potuto osare
quanto invece avrebbe voluto, cosa che ha finito col nuocere non poco sul
risultato finale. La sceneggiatura (firmata da Ben Hecht e Angus Mac Phail) si
destreggia con difficoltà nei meandri della psiche del protagonista, John
Ballantine, al punto che lo scavo psicologico operato sullo stesso risulta un
po’ superficiale. Inoltre, c’è da dire che, sebbene la suspense non manchi, il
ritmo appare eccessivamente lento. Oltre a ciò, convince poco la storia d’amore
tra la Bergman e Peck, neanche lontanamente paragonabile
Io ti salverò - Leo G. Carrol e Ingrid Bergman |
a quella (struggente)
che vedeva protagonisti la Bergman e Cary Grant nel ben più riuscito
“Notorius”.
Difetti a parte, trattandosi di Hitchcock non mancano, ovviamente, alcuni (isolati) pezzi di bravura che contribuiscono a rendere interessante il film: tra le cose da ricordare ci sono un paio di belle soggettive (Peck che beve il latte mischiato, a sua insaputa, col sonnifero; l’assassino che punta la pistola contro la Bergman, con il momento dello sparo filmato a colori), qualche piccolo saggio di suspense (come nella scena del biglietto infilato sotto la porta dello studio della dottoressa Constance, con i poliziotti che ci camminano sopra senza nemmeno accorgersene), nonché gustose caratterizzazioni di personaggi marginali (per esempio, lo sconosciuto che importuna la Bergman nella hall di un albergo).
“Io ti salverò”, benché sia un’opera minore nella filmografia del grande Hitch, è passato comunque alla storia del cinema soprattutto per una scena: quella onirica che vede il dottor Edwards muoversi smarrito tra personaggi enigmatici e scenografie sinistre che creano un’atmosfera allucinante che inquieta
Difetti a parte, trattandosi di Hitchcock non mancano, ovviamente, alcuni (isolati) pezzi di bravura che contribuiscono a rendere interessante il film: tra le cose da ricordare ci sono un paio di belle soggettive (Peck che beve il latte mischiato, a sua insaputa, col sonnifero; l’assassino che punta la pistola contro la Bergman, con il momento dello sparo filmato a colori), qualche piccolo saggio di suspense (come nella scena del biglietto infilato sotto la porta dello studio della dottoressa Constance, con i poliziotti che ci camminano sopra senza nemmeno accorgersene), nonché gustose caratterizzazioni di personaggi marginali (per esempio, lo sconosciuto che importuna la Bergman nella hall di un albergo).
“Io ti salverò”, benché sia un’opera minore nella filmografia del grande Hitch, è passato comunque alla storia del cinema soprattutto per una scena: quella onirica che vede il dottor Edwards muoversi smarrito tra personaggi enigmatici e scenografie sinistre che creano un’atmosfera allucinante che inquieta
Io ti salverò - Gregory Peck e Ingrid Bergman |
profondamente. Una sequenza notevole, senza dubbio il
momento più memorabile della pellicola, grazie anche – come appena detto – alle splendide scenografie, frutto
del genio visionario di Salvador Dalì.
Secondo alcuni, tuttavia, tale scena non sarebbe stata girata da Hitchcock, ma da William Cameron Menzies, scenografo di pellicole del calibro di “Via col vento”, ma anche regista di un piccolo cult del cinema di fantascienza, “Gli invasori spaziali”. Quanto ai due interpreti principali, se Ingrid Bergman, nei panni della dottoressa Constance Petersen, donna che per amore è disposta a fare qualunque cosa pur di salvare il suo uomo, risulta convincente, non altrettanto si può dire di Gregory Peck, che, nel ruolo di un uomo afflitto da turbe mentali, appare decisamente troppo legnoso (come faceva saggiamente notare Truffaut nel suo illuminate libro-intervista
Secondo alcuni, tuttavia, tale scena non sarebbe stata girata da Hitchcock, ma da William Cameron Menzies, scenografo di pellicole del calibro di “Via col vento”, ma anche regista di un piccolo cult del cinema di fantascienza, “Gli invasori spaziali”. Quanto ai due interpreti principali, se Ingrid Bergman, nei panni della dottoressa Constance Petersen, donna che per amore è disposta a fare qualunque cosa pur di salvare il suo uomo, risulta convincente, non altrettanto si può dire di Gregory Peck, che, nel ruolo di un uomo afflitto da turbe mentali, appare decisamente troppo legnoso (come faceva saggiamente notare Truffaut nel suo illuminate libro-intervista
Io ti salverò - Ingrid Bergman |
ad Alfred Hitchcock), tanto da risultare inadatto
al personaggio (al suo posto, sarebbe stato molto meglio Cary Grant, o anche James Stewart). La cosa
migliore di “Io ti salverò”, forse, è la splendida colonna sonora di Miklos Rozsa, meritatamente premiata con
l’Oscar.
Hitchock
disse, parlando di questo film: "Volevo solo girare il primo film di
psicanalisi". E lo disse nel 1945, quando questa scienza non era ancora
molto diffusa. Ecco già un cenno all'estrema modernità di questo grandissimo
regista. Se oggi, nel 2012 si assiste alla proiezione di "Io ti
salverò" (Spellbound), si trascorrono due ore in cui si è talmente avvinti
dalla trama e dalle sue implicazioni psicologiche da esserne quasi ipnotizzati.
Quanto è vero, della psicanalisi, in questo film? Senza dubbio molto. Serve
senz'altro come primo
approccio a questa scienza, che ha completamente rivoluzionato la cura
delle malattie mentali. Qui abbiamo un caso di amnesia riconducibile ad un
trauma infantile (secondo
Freud, l'infanzia è la chiave della nostra vita), l'interpretazione dei
sogni (inventata da Freud), e casi di odio/amore verso gli psicanalisti. Ma il
cinema è il cinema, ed allora il rapporto del
Io ti salverò - Gregory Peck |
transfert è stato completamente
falsato. Secondo la psicanalisi, infatti, bisogna amare il terapeuta, ma,
assolutamente, non mettere in pratica questo innamoramento, pena l'inefficacia
ed addirittura il fallimento della cura. Qui abbiamo invece il caso di un grande amore, anzi, dell'
"amour fou" tra il terapeuta ed il paziente. Tuttavia, questo
film lascia sensazioni straordinarie e, come ho già detto, offre un'idea di
base di questa scienza, che altro non è che un viaggio all'interno di se
stessi. Come poteva Hitch rimanere insensibile ad un argomento così ghiotto da
trattare? Viaggiando dentro noi stessi scopriamo continuamente delle cose e, se
a questo uniamo una trama poliziesca, il gioco è fatto. Abbiamo dunque due film di suspence in uno. Da
una parte, la scoperta di se stessi - e quindi rivelazioni improvvise e
scioccanti. Dall'altra, un intreccio
Io ti salverò - Gregory Peck e Ingrid Bergman 2 |
magistrale che amalgama il tutto. Se a
tutto ciò uniamo la bellezza e la bravura di Ingrid Bergman e di Gregory Peck - che vivono un'intensa
storia d'amore - abbiamo il terzo film. Penso che questo film piaccia
molto più oggi che quando è stato diretto, ossia nel lontano 1945. Perchè?
Perchè è un film estremamente moderno, le cui tematiche sono ora abbastanza
conosciute. Un Hitch rivoluzionario, quindi. E, come sempre, che sa colpire nel
modo giusto. Nella mente e nel cuore.
Ma sei un folle hanno dato Io ti salverò oggi alle 15 e alle 22 sei già li che lo posti. Una roba da non credere. Ma vivi col pc a letto? O a mare? Che foto giganti a me non vanno nello schermo mi sa che devi ridurle. Belle però. Tutto ok. Mi piaci.Giuliana58
RispondiEliminaSono sull adriatico e il tempo è out così sfogliavo il tuo blog. Hai da poco postato Via col vento. Magistrale, anche se datato è uno dei più grandi film di tutti i tempi. Ora le foto vanno nel classico monitor del pc, ma te lo ha fatto notare qualcuno mi pare? Prima le foto erano belle ma non entravano nello schermo. Forse tu usi un 22 o 25 pollici. Sei un sogno come sempre. A settembre. Un abbraccio.Lorenza62
RispondiEliminaLove is always an issue at the center of man and therefore also the object of interest in psychology.
RispondiEliminaBut what is love? You may sometimes be confused about it and ask, for example, if you feel love or just attraction, if we truly love our partners or "it's just a habit", or it can happen to feel subjugated in a report that more than love has become an obsession and suffering, or in still other cases, the relationship is a battlefield and the anger seems to be the strongest bond.
To understand what love is first of all it is important to distinguish it from falling. Do you agree on this? Because I see the love in your container is very vague. Write me, I follow the American Psychological School. Are you interesting and intriguing at the same time. Beautiful pictures. Your girls are the ones you see in the profile? Are you nice let me know. Tiffany67
Gabry parto mercoledì 1 agosto e torno intorno al 20. Mi raccomando sempre barra a dritta. Non so se prendo internet sul mio samsung in riviera, altrimenti mi aggiorno al rientro. In questa settimana ti faccio sapere. Ciao Davide68
RispondiElimina1) Love is always an issue at the center of man and therefore also the object of interest in psychology.
RispondiEliminaBut what is love? You may sometimes be confused about it and ask, for example, if you feel love or just attraction, if we truly love our partners or "it's just a habit", or it can happen to feel subjugated in a report that more than love has become an obsession and suffering, or in still other cases, the relationship is a battlefield and the anger seems to be the strongest bond.
To understand what love is first of all it is important to distinguish it from falling. Do you agree on this? Because I see the love in your container is very vague. Write me, I follow the American Psychological School. Are you interesting and intriguing at the same time. Beautiful pictures. Your girls are the ones you see in the profile? Are you nice let me know. Tiffany67
2) Sorry I have not added to the translation. Of course you know how to do it but I do not know you well and still do not want you to think ill of me. Tiffany67
1) L’amore è una tematica da sempre al centro dell’attenzione dell’uomo e quindi anche oggetto di interesse della psicologia.
Ma cos’è l’amore? A volte capita di essere confusi al riguardo e chiederci, ad esempio, se proviamo amore o solo attrazione, se siamo veramente innamorati del nostro partner o “è solo un’abitudine”, oppure può capitare di sentirci soggiogati in un rapporto che più che amore è diventato ossessione e sofferenza, o in altri casi ancora, la relazione è un campo di battaglia e la rabbia sembra costituire il legame più forte.
Per comprendere cos’è l’amore prima di tutto è importante distinguerlo dall’innamoramento. Sei d’accordo su questo? Perché vedo che nel tuo contenitore l’amore è molto vago. Scrivimi, io seguo la scuola psicologica americana. Sei interessante ed intrigante allo stesso tempo. Belle le foto. Sono le tue ragazze quelle che si vedono nel profilo? Sei simpatico fammi sapere. Tiffany67
2) Scusa non ho inserito la traduzione. Certo tu sai come si fa ma io non ti conosco ancora bene e non voglio che pensi male di me. Tiffany67
Ho pubblicato il blog cinematografo e ho postato Guerre stellari. Ciao. Renato
RispondiEliminaGià! A chi. E’ vero. Chissà a chi hai dedicato questa poesia. Lo so non sono fatti miei, ma siamo su un blog, ti ho visto nascere, ne parlo con le amiche ecc. Ora vorrei comunicarlo, ma mi sono bloccata interdetta sul significato “a chi” chissà che cosa vuoi dire e a chi lo vuoi dire. Ok a noi poveri mortali organizzare la giornata e tirare avanti. Grazie per farmi sognare, un bacio. Emma61
RispondiEliminaChi è la donna del mistero, e “a chi” concederà le sue grazie? Chi è l uomo del mistero, e “a chi” concederà le sue grazie? Tutto questo non lo dici. “A chi” è una poesia affascinante. Niente di autobiografico? Ti Saluto. Francesca64
RispondiEliminaFantastica la foto dei gatti abbracciati che hai postato in “Imprinting o innamoramento?” Ma dove le prendi? Sei un gran casino, interessante la teoria imprinting animale e innamoramento umano. Per un estate ricca di meningi. Ti seguo. Luisa57
RispondiEliminaInteressanti le teorie tra l’imprinting e l’innamoramento, postati mercoledì 25 luglio 2012, non hai autori o altro? Se non adesso fa qualcosa per il rientro. Tra poco siamo in ferie. Ciao. Ti seguo. Silvia60
RispondiEliminahai già postato "Imprinting o innamoramento 2" sei più veloce della luce. Grazie, lo devo leggere adesso anche se casco dal sonno. Giornata disturbata, cielo grigio, ultimi giorni di lavoro. Grazie. Silvia60
RispondiEliminaGabry hai superato gli 80 post e le 2800 visite prima che io vada in ferie. Calmati, se voglio darti una mano non posso fare più nulla. Ciao bello. Scusa gli scherzi. Ok vai forte! Un abbraccio. Davide68
RispondiElimina