Edith Wharton, L’età dell’innocenza, il Premio Pulitzer, la Contessa
Ellen Olenska e il suo fascino!
“Finalmente, a tentoni, ero arrivata alla mia vocazione e da quel
momento ebbi la certezza che scrivere
racconti fosse il mio lavoro, anche se non ero convinta di poter
superare l’abisso che separa la nouvelle dal romanzo. Nel frattempo mi sentivo
come una povera derelitta che, dopo aver tentato inutilmente per anni di
procurarsi i documenti necessari, respinta da tutti i
L'età dell'innocenza - Michelle Pfeiffer |
Paesi, riesca infine ad
ottenere una nazionalità. Da quel momento la Terra delle Lettere sarebbe diventata
il mio Paese, ed io esultavo per la mia cittadinanza acquisita”. Così scriveva Edith Wharton (1862 -1937) ne Uno sguardo
indietro, piacevolissima autobiografia che l’Autrice
componeva nel 1933, forse anche come antidoto ad una crescente
tristezza, ma soprattutto per ricordare un mondo antico, ormai scomparso,
inghiottito dalla Storia che, con la prima guerra mondiale, aveva preso un
andamento molto più veloce. Recuperare, salvare nel ricordo, era il
precipuo scopo di Edith: rivivere la sua infanzia solitaria e privilegiata, a zonzo fra Italia,
Francia e Inghilterra; una giovinezza senza scuole e collegi, vissuta
nella tranquilla penombra della biblioteca
di suo padre. Una fiaba quasi senza trama con un capitolo ovvio: il matrimonio con un banchiere più
anziano di lei di tredici anni che ben presto presenta preoccupanti segni di
squilibrio mentale.
L'età dell'innocenza - Michelle Pfeiffer e Daniel Day-Lewis |
In queste pagine, però, c’è poco spazio per ciò che è fallito o
riuscito male. L’autrice preferisce soffermarsi con un’ incredibile tavolozza
di colori e sfumature a dipingere la sua intensa esistenza sociale, in cui
conoscenti e amici hanno una posizione privilegiata. Notevole il ritratto di
Henry James: inusuale, decisamente fuori dagli schemi, dove viene svelato non
solo lo scrittore, ma soprattutto l’uomo con le sue abitudini, le sue piccole
manie, e tutto ciò con mano estremamente leggera, con comprensione e affettuosa
tenerezza … Risulterebbe riduttivo, però, comprimere
Edith solo nell’ambito della sua autobiografia. La scrittrice americana vive
intensamente anche, o forse soprattutto, nei suoi romanzi come L’Età dell’
innocenza. Pubblicato nel 1920, l’anno
successivo ha fatto vincere alla
sua autrice il premio Pulitzer – in quel occasione, per la
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prima volta assegnato ad una donna -. Nelle
sue pagine, mirabilmente, viene descritta l’alta borghesia della vecchia America – pranzi, teatri ,
balli – il fascino di una vita terribilmente vuota. Non è solo la descrizione
di questo piccolo mondo antico che richiama come una sirena i lettori, ma la
capacità unica di inventare creature di carta indimenticabili. Newland Archer è il
protagonista, ma sarebbe il signor nessuno, una figura scialba, quasi senza
volto, un giovane avvocato - come tanti – che sbriga carte senza
importanza in uno studio legale affermato, se non ci fosse lei, perché lei fa la differenza. E’
per incontrare lei, Ellen
Olenska, con il suo fascino proibito e innocente insieme che il lettore sfoglia
con interesse le pagine della Wharton. E’ lei il
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motore del romanzo: le
altre figure fanno da sfondo o, al massimo, da comparse. La sua psicologia giganteggia senza
essere mai
ingombrante o scomoda. Nonostante gli anni non mostra nessuna ruga,
sembra appena uscita dall’inchiostro di Edith. Amante perfetta, senza
sbavature, non diventa mai caricatura di se stessa, ma rimane lì, aspetta con
pazienza che sempre nuove generazioni di lettori la vengano ad incontrare e
subiscano il suo fascino assoluto. Degno di nota, singolare escamotage, è
l’ultimo capitolo del romanzo, ambientato trent’anni dopo ai fatti precedentemente
narrati nel libro. Non
L'età dell'innocenza - Michelle Pfeiffer e Daniel Day-Lewis 4 |
vuole essere un’aggiunta frettolosa e posticcia di quegli avvenimenti
che non hanno trovato spazio nella trama, ma una succinta postilla che aggiunge
credibilità e completezza alla narrazione. Il Film.
L'età dell'innocenza (The Age of Innocence) è un film del 1993 diretto da Martin
Scorsese, distribuito dalla Columbia
Pictures ed interpretato da Daniel
Day-Lewis, Michelle Pfeiffer e Winona
Ryder. Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Edith
Wharton. New
York, fine ottocento. Newland Archer, ricco avvocato, è fidanzato
con May Welland, bella ma convenzionale aristocratica. Newland comincia ad
avere dubbi sulla propria vita, domandandosi se sia possibile cambiare i piani
prestabiliti dopo l'arrivo della cugina di May, l'esotica e sofisticata
contessa Ellen Olenska. Ellen sta tentando di
divorziare dal marito che la
L'età dell'innocenza - Winona Ryder |
maltratta, un conte polacco che la
segregava dalla vita sociale. Mentre Newland cerca di dissuaderla dal divorzio, per
evitare lo scandalo, si
accorge di amarla e diventa sempre più disilluso nei confronti della società a
cui appartiene e verso l'idea di cominciare un matrimonio
senza passione con May. Come
accade ogni volta, quando si vuole parlare di qualcuno o qualcosa che abbiamo
amato fino allo sfinimento, c’è sempre quella sensazione insidiosa di sminuirlo
attraverso le parole, di non riuscire a rendere concrete tutte le emozioni che
ci ha dato, di renderlo diverso o peggio ancora ordinario. Capolavoro
riconosciuto da tutti, scritto nel 1920, con questo romanzo Edith
Wharton vinse il premio Pulitzer – la prima donna della
storia ad averlo conseguito. Meritatissimo, aggiungerei. Descrive come “un
romanzo in
L'età dell'innocenza - Michelle Pfeiffer e Daniel Day-Lewis 5 |
cui New York è più necropoli che metropoli e l’amore è soprattutto
rimpianto” – parole splendide
e azzeccate, ma dietro c’è molto di più. L’età dell’innocenza
racconta di una intera società in decadenza, che annega i suoi ultimi giorni nell’ipocrisia e nell’etichetta
sempre più soffocante. Parla di un amore bruciante e impossibile che
rimane tale più per volontà che per mancanza di possibilità. Descrive uno dei
personaggi femminili più belli di tutta la letteratura: la contessa Ellen Olenska, coraggiosa, libera di
essere se stessa, unica, indimenticabile. Ma – più di tutto – riesce a
dipanare alla perfezione lo stato d’animo malinconico e struggente di chi vive sempre in un altrove
irraggiungibile e incomprensibile ai più, soffrendo e lentamente morendo di
malinconia per qualcosa che non ha mai veramente conosciuto.
Newland
Archer, il protagonista, si innamora profondamente di Ellen, ma il
L'età dell'innocenza - Winona Ryder e Daniel Day-Lewis |
contatto più
intimo che avrà mai con lei sarà quello di tenerle la mano per pochi minuti, in
fretta. Si scopre affascinato dalla sua libertà e spregiudicatezza e la difende ogni qual volta le zie
e la società tutta la criticano, ma lui stesso non esita a disapprovare certi
suoi comportamenti e a considerarla eccessiva, quando lo ritiene opportuno. Ne
è allo stesso modo e allo stesso tempo attratto e respinto. Ellen Olenska
rappresenta tutto quello che vorrebbe e, contemporaneamente, tutto quello che
non vorrebbe mai, che gli fa
paura proprio perché imprevedibile e ingovernabile. Si tratta di una
consapevolezza dolceamara, la sensazione di avere qualcosa – qualsiasi cosa
possa essere desiderabile e bella – a portata di mano, e la scelta cosciente di
non coglierlo. La stessa attrazione mista a repulsione Newland la prova anche
verso
L'età dell'innocenza - Scene |
l’innocenza che dà il titolo al libro: vorrebbe affrancarsi da un mondo
che non gli corrisponde più, ma non riesce mai a farlo del tutto poiché è tutto
ciò che ha e ciò che è, una parte di lui. L’innocenza non è per niente una condizione facile e
naturale come può sembrare. Comporta responsabilità, richiede
sacrificio. Necessita anche di una buona dose di presunzione, se proprio
vogliamo dirla tutta. Ma è anche irrimediabilmente, irresistibilmente
attraente, come il canto di una sirena. È un letto di solida roccia – è
qualcosa che niente e nessuno potrà toglierti mai, più radicato della dignità,
più profondo dell’orgoglio.
La
verità è che Newland ama la propria innocenza più di quanto in realtà ami
Ellen, e non è disposto a rinunciarvi. Sarebbe come rinunciare a se stesso, recitare una parte, fingere
per il resto della vita di essere qualcuno che non si è. Smettere di crederci equivarrebbe a smettere di esistere.
L’idea
di fondo è che sono le cose
che scegliamo di non fare, più di quelle che invece facciamo, che ci
costruiscono come persone. Perché nella negazione ci può stare tutto,
invece che un niente. Perché osservare immobili, senza essere visti, una persona amata che guarda a sua
volta un lago calmo può essere appagante quanto il più sfrenato degli amplessi.
All’interno
appare una insolita America nord-orientale di fine ottocento, dominata dai suoi
rigidi inverni e dall’ancor più rigido conformismo di stampo britannico. Una New York tutti lustrini e
merletti che ricorda incredibilmente la vecchia Europa, rutilante nelle
atmosfere aristocratiche e nei costumi impeccabili dei protagonisti. L’interesse
del film sta appunto nell’originalità di quest’America puritana troppo spesso dimenticata.
Il resto è chiaramente derivato da altri film del genere calligrafico, primo
tra tutti “Ragione e sentimento”, col quale
condivide la perfezione maniacale delle scenografie interne.
Un incanto, mentre leggevo un tuo post ho inteso uno un tremore nella luminosità ed è comparso il nuovo post “ll fascino segreto della contessa Olenska” alias Michelle Pfeiffer in L età dell innocenza! Proprio quello che aspettavo. Sei grande. Grazie. Giuliana58
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaTi seguo sempre. I tuoi post sul fascino sono sublimi. Ma Michelle Pfeiffer è straodinaria e tu ne fai un icona. Ora che vado in ferie devo farmi prestare il telefonino da mio figlio, così mi connetto e non mi perdo nulla. Mi piace un casino quello che scrivi. Debora63
RispondiEliminaIn un blog così passionale non deve mancare l’icona eterna del fascino e sex appeal: Marilin Monroe! Lascio alla tua fantasia e al tuo estro tratteggiare la sua figura.
RispondiEliminaP. S. in gran silenzio mi posti Brad Pitt? Sei un amore. Laura69
Puoi parlare delle emozioni? Mio figlio vorrebbe un post sull imprinting a partire dall ochetta Martina a Conrad Lorenz e se ha a che vedere con l innamoramento! Ciao. Grazie. Sonia65
RispondiEliminaNon hai mai accennato al colossal Via col vento. Non mi dispiacerebbe avere una tua opinione su questo chiacchierato film di 73 anni fa. E sulla classica frase di Rossella "domani è un altro giorno!" Dopo le ferie ti darò dei suggerimenti per tutti. Lo considero un mio blog chiassoso e ciarliero. Anche se non mi dispiacerebbe farne uno! Mi dici come si fà? Ciao a settembre. Francesca64
RispondiEliminaGabry tieni duro non farti sopraffare da questo mare di galline starnazzanti, tieni la barra a dritta, siamo gli unici galli del pollaio e se non conto male loro sono più di 30. Anche io voglio vederti. Voglio dare e farmi dare consigli. Sto a Perugia non al circolo polare artico, fammi un fischio se organizzi qualcosa, in gamba. Ciao. Davide 68
RispondiEliminaEcco a chi apparteneva quella foto in bianco e nero che vedevo pubblicata a destra e a manca. Già sapevo che eri immenso ma ... Ora! Non sapevo che era una posa ma ora è ancora più bella. Come vorrei darti una mano. Ok va bene così. Valentina64
RispondiEliminaGabry ma hai 2 blog, non lo avevo capito e che casini ci sono dall altra parte, solo cervelli e didattica! Ma chi sei uno scienziato. Ma pensa te. Ciao sei grande Davide68
RispondiEliminaMi chiedevo quando lo avresti fatto! Jacques Prevert, l apostolo degli innamorati. Ed è solo l inizio. A mare il tempo si è guastato e leggo male sull Iphone ok leggerò dopo in albergo. Sei un diavolo tentatore mo pure Prevert ci mancava. Ciao Antonella66
RispondiEliminaPerbacco è uscita ora una icona sul tuo blog che dice hanno aderito 27 membri e in un mese hai collezionato 2493 visite. Gabry devo fare anche io un blog e poi ci dirottiamo le persone per competenza. Io vado forte in storia e tu? Dammi una mano ti sarò utile. Ad agosto sto in famiglia ma a settembre tutto ok! Un salutone Davide68
RispondiEliminaNon ti fai mancare proprio nulla, ora pure Prevert. Una cosa che non sapevo era il bacio di quel fotografo francese. Visto spesso anche in rete, ma non con tanti dettagli. Ho visto ben 27 lettori fissi e 2500 clic in 1 mese ma sai che se va bene sono 30mila in un anno. Devo darti una mano dopo le ferie Ok. Laura69
RispondiEliminaMa sei un folle hanno dato Io ti salverò oggi alle 15 e alle 22 sei già li che lo posti. Una roba da non credere. Ma vivi col pc a letto? O a mare? Che foto giganti, a me non vanno nello schermo, mi sa che devi ridurle. Belle però. Tutto ok. Mi piaci. Giuliana58
RispondiEliminaSono sull adriatico e il tempo è out così sfogliavo il tuo blog. Hai da poco postato Via col vento. Magistrale, anche se datato è uno dei più grandi film di tutti i tempi. Ora le foto vanno nel classico monitor del pc, ma te lo ha fatto notare qualcuno mi pare? Prima le foto erano belle ma non entravano nello schermo. Forse tu usi un 22 o 25 pollici. Sei un sogno come sempre. A settembre. Un abbraccio.Lorenza62
RispondiElimina1) Love is always an issue at the center of man and therefore also the object of interest in psychology.
RispondiEliminaBut what is love? You may sometimes be confused about it and ask, for example, if you feel love or just attraction, if we truly love our partners or "it's just a habit", or it can happen to feel subjugated in a report that more than love has become an obsession and suffering, or in still other cases, the relationship is a battlefield and the anger seems to be the strongest bond.
To understand what love is first of all it is important to distinguish it from falling. Do you agree on this? Because I see the love in your container is very vague. Write me, I follow the American Psychological School. Are you interesting and intriguing at the same time. Beautiful pictures. Your girls are the ones you see in the profile? Are you nice let me know. Tiffany67
2) Sorry I have not added to the translation. Of course you know how to do it but I do not know you well and still do not want you to think ill of me. Tiffany67
1) L’amore è una tematica da sempre al centro dell’attenzione dell’uomo e quindi anche oggetto di interesse della psicologia.
Ma cos’è l’amore? A volte capita di essere confusi al riguardo e chiederci, ad esempio, se proviamo amore o solo attrazione, se siamo veramente innamorati del nostro partner o “è solo un’abitudine”, oppure può capitare di sentirci soggiogati in un rapporto che più che amore è diventato ossessione e sofferenza, o in altri casi ancora, la relazione è un campo di battaglia e la rabbia sembra costituire il legame più forte.
Per comprendere cos’è l’amore prima di tutto è importante distinguerlo dall’innamoramento. Sei d’accordo su questo? Perché vedo che nel tuo contenitore l’amore è molto vago. Scrivimi, io seguo la scuola psicologica americana. Sei interessante ed intrigante allo stesso tempo. Belle le foto. Sono le tue ragazze quelle che si vedono nel profilo? Sei simpatico fammi sapere. Tiffany67
2) Scusa non ho inserito la traduzione. Certo tu sai come si fa ma io non ti conosco ancora bene e non voglio che pensi male di me. Tiffany67
Fantastica la foto dei gatti abbracciati che hai postato in “Imprinting o innamoramento?” Ma dove le prendi? Sei un gran casino, interessante la teoria imprinting animale e innamoramento umano. Per un estate ricca di meningi. Ti seguo. Luisa57
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