Paolo e Francesca
Le due
famiglie dei da Polenta da Ravenna e dei Malatesta da Rimini erano tra le più rinomate della Romagna e dopo una serie di scontri esterni e di
instabilità politica interna decisero di allearsi unendo in matrimonio i loro
figli.
Il patto venne suggellato da un
matrimonio che coinvolse la giovane Francesca da Polenta
e il più anziano, zoppo e rozzo, Gianciotto Malatesta.
Per guadagnare l'approvazione della giovane a questo matrimonio, la tradizione,
che risale a Giovanni Boccaccio
(e al suo commento pubblico alla Commedia dettato tra il 1373
e il 1375), dice che sia avvenuto per procura, dove il
procuratore fu il più giovane e aitante fratello di Gianciotto, Paolo Malatesta, del quale Francesca si invaghì
per un malinteso, credendo che fosse lui il vero sposo, anche se ciò non poteva
essere possibile perché Francesca sapeva benissimo che Paolo era già sposato.
Si aggiungono poi al quadro narrativo tradizionale la figura del brutto e
crudele Gianciotto, fino al maligno servo che spiava i due amanti (aggiunta romantica, non citato da Dante) e poi il tragico
e noto finale del duplice omicidio degli amanti.
Paolo e Francesca - Marie Philippe Coupin 1812 |
In realtà, secondo la vera
documentazione storica dei fatti, sono pochi i dati veramente riscontrabili: i
dati anagrafici dei protagonisti e la loro discendenza (una figlia di Francesca
e Gianciotto, due figli di Paolo). Non vi è traccia né della relazione
adulterina né del fratricidio-uxoricidio. Pare infatti
che l'alleanza tra le due famiglie fosse così vantaggiosa per entrambe, grazie
a strategie politico-dinastiche complementari, che il fatto di sangue diventò
un fatto da mettere a tacere il più presto possibile. Non si sa per esempio
dove sia accaduto realmente il duplice omicidio: alcune ipotesi indicano il Castello di Gradara,
ma si tratta solo di congetture. Altre ipotesi parlano della Rocca di
Castelnuovo presso Meldola.
«Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense»
(Inferno V, 100-107)
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense»
(Inferno V, 100-107)
Paolo e Francesca - Vitale Sala 1823 |
La storia di Paolo e Francesca
C’era una
volta una nobile fanciulla chiamata Francesca…
Potremmo iniziare così il nostro racconto, ma non è una favola, bensì una storia vera.
Paolo e Francesca sono due personaggi realmente esistiti e non figure romantiche come Giulietta e Romeo nate dalla geniale fantasia di Shakespeare.
Francesca da Polenta era figlia di Guido Minore Signore di Ravenna e Cervia “…siede la terra dove nata fui, sulla marina dove ‘l Po discende…..” e lì viveva tranquilla e serena la sua fanciullezza , sperando che il padre le trovasse uno sposo gradevole e gentile.
Siamo nel 1275 e Guido da Polenta decise di dare la mano di sua figlia a Giovanni Malatesta (detto Giangiotto Johannes Zoctus – Giovanni zoppo) che lo aveva aiutato a cacciare i Traversari, suoi nemici. Il capostipite, Malatesta da Verucchio detto il Mastin Vecchio o il Centenario, concorda ed il matrimonio è combinato. Fu detto a Guido:
“-…voi avete male accompagnato questa vostra figliuola, ella è bella e di grande anima, ella non starà contenta di Giangiotto… Messer Guido insistette: - Se essa lo vede soltanto quando tutto è compiuto, non può far altro che accettar la situazione”.
Per evitare il possibile rifiuto da parte della giovane Francesca i potenti signori di Rimini e Ravenna tramarono l’inganno.
Mandarono a Ravenna Paolo il Bello “piacevole uomo e costumato molto”, fratello di Giangiotto. Francesca l’aveva visto “…fu una damigella di là entro, dimostrato da un pertugio d’una finestra a madonna Francesca, dicendole – madonna, quegli è colui che dee esser vostro marito – e così si credea la buona femmina, di che madonna Francesca incontamente in lui pose l’anima e l’amor suo…”
Francesca accettò con gioia ed il giorno delle nozze, senza dubbio alcuno, pronunciò felice il suo “sì” senza sapere che Paolo la sposava “artificiosamente” per procura ossia a nome e per conto del fratello Giangiotto. “…non s’avvide prima dell’inganno, ch’ essa vide la mattina seguente al dì delle nozze levare da lato a sè Giangiotto…” Pensate alla sua disperazione!
Potremmo iniziare così il nostro racconto, ma non è una favola, bensì una storia vera.
Paolo e Francesca sono due personaggi realmente esistiti e non figure romantiche come Giulietta e Romeo nate dalla geniale fantasia di Shakespeare.
Francesca da Polenta era figlia di Guido Minore Signore di Ravenna e Cervia “…siede la terra dove nata fui, sulla marina dove ‘l Po discende…..” e lì viveva tranquilla e serena la sua fanciullezza , sperando che il padre le trovasse uno sposo gradevole e gentile.
Siamo nel 1275 e Guido da Polenta decise di dare la mano di sua figlia a Giovanni Malatesta (detto Giangiotto Johannes Zoctus – Giovanni zoppo) che lo aveva aiutato a cacciare i Traversari, suoi nemici. Il capostipite, Malatesta da Verucchio detto il Mastin Vecchio o il Centenario, concorda ed il matrimonio è combinato. Fu detto a Guido:
“-…voi avete male accompagnato questa vostra figliuola, ella è bella e di grande anima, ella non starà contenta di Giangiotto… Messer Guido insistette: - Se essa lo vede soltanto quando tutto è compiuto, non può far altro che accettar la situazione”.
Per evitare il possibile rifiuto da parte della giovane Francesca i potenti signori di Rimini e Ravenna tramarono l’inganno.
Mandarono a Ravenna Paolo il Bello “piacevole uomo e costumato molto”, fratello di Giangiotto. Francesca l’aveva visto “…fu una damigella di là entro, dimostrato da un pertugio d’una finestra a madonna Francesca, dicendole – madonna, quegli è colui che dee esser vostro marito – e così si credea la buona femmina, di che madonna Francesca incontamente in lui pose l’anima e l’amor suo…”
Francesca accettò con gioia ed il giorno delle nozze, senza dubbio alcuno, pronunciò felice il suo “sì” senza sapere che Paolo la sposava “artificiosamente” per procura ossia a nome e per conto del fratello Giangiotto. “…non s’avvide prima dell’inganno, ch’ essa vide la mattina seguente al dì delle nozze levare da lato a sè Giangiotto…” Pensate alla sua disperazione!
Paolo e Francesca - Alexander Cabanel 1870 |
Ma ben presto si rassegnò, ebbe una
figlia che chiamò Concordia, come la suocera, e cercava di allietare come
poteva le sue tristi giornate. Paolo, che aveva possedimenti nei pressi di
Gradara, sovente faceva visita alla cognata e forse si rammaricava di essersi
prestato all’inganno!
Uno dei fratelli, Malatestino dell’Occhio, così chiamato perchè aveva un occhio solo “ma da quell’uno vedeva fin troppo bene”, spiando, s’accorse degli incontri segreti tra Paolo e Francesca.
Ed eccoci all’epilogo della nostra storia: un giorno del settembre 1289, Paolo passò per una delle sue solite visite e qualcuno (forse Malatestino “quel traditor”) avvisò Giangiotto.
Quest’ultimo che ogni mattina partiva per Pesaro ad espletare la sua carica di Podestà, che per maggior equanimità non doveva avere appresso la famiglia, per far ritorno a tarda sera, finse di partire ma rientrò da un passaggio segreto e …mentre leggevano estasiati la storia di Lancillotto e Ginevra, “come amor li strinse” si diedero un casto bacio (questo è quello che Dante fa dire a Francesca!) proprio in quell’istante Giangiotto aprì la porta e li sorprese.
Uno dei fratelli, Malatestino dell’Occhio, così chiamato perchè aveva un occhio solo “ma da quell’uno vedeva fin troppo bene”, spiando, s’accorse degli incontri segreti tra Paolo e Francesca.
Ed eccoci all’epilogo della nostra storia: un giorno del settembre 1289, Paolo passò per una delle sue solite visite e qualcuno (forse Malatestino “quel traditor”) avvisò Giangiotto.
Quest’ultimo che ogni mattina partiva per Pesaro ad espletare la sua carica di Podestà, che per maggior equanimità non doveva avere appresso la famiglia, per far ritorno a tarda sera, finse di partire ma rientrò da un passaggio segreto e …mentre leggevano estasiati la storia di Lancillotto e Ginevra, “come amor li strinse” si diedero un casto bacio (questo è quello che Dante fa dire a Francesca!) proprio in quell’istante Giangiotto aprì la porta e li sorprese.
Accecato
dalla gelosia estrasse la spada, Paolo cercò di salvarsi passando dalla botola
che si trovava vicino alla porta ma, si dice, che il vestito gli si impigliasse
in un chiodo, dovette tornare indietro e, mentre Giangiotto lo stava per
passare a fil di spada, Francesca gli si parò dinnanzi per salvarlo ma… Giangiotto li finì
entrambi.
Dante mette gli sventurati amanti all’inferno perchè macchiati di un peccato gravissimo, ma li fa vagare assieme: oltre la pena, che non abbiano anche quella della solitudine eterna. “…io venni men così com’io morisse; e caddi come corpo morto cade”.
Gli sventurati amanti vengono così immortalati da Dante nella Divina Commedia – V canto dell’Inferno.
Nel corso dei secoli poeti, musicisti, letterati, pittori e scultori si sono ispirati alla tragedia di Paolo e Francesca (da Pellico a D’Annunzio, da Zandonai a Scheffer, ecc.) ed ancor oggi la loro storia d’amore, avvolta in un alone di mistero, affascina migliaia di persone.
Dante mette gli sventurati amanti all’inferno perchè macchiati di un peccato gravissimo, ma li fa vagare assieme: oltre la pena, che non abbiano anche quella della solitudine eterna. “…io venni men così com’io morisse; e caddi come corpo morto cade”.
Gli sventurati amanti vengono così immortalati da Dante nella Divina Commedia – V canto dell’Inferno.
Nel corso dei secoli poeti, musicisti, letterati, pittori e scultori si sono ispirati alla tragedia di Paolo e Francesca (da Pellico a D’Annunzio, da Zandonai a Scheffer, ecc.) ed ancor oggi la loro storia d’amore, avvolta in un alone di mistero, affascina migliaia di persone.
Ecco a chi apparteneva quella foto in bianco e nero che vedevo pubblicata a destra e a manca. Già sapevo che eri immenso ma ... Ora! Non sapevo che era una posa ma ora è ancora più bella. Come vorrei darti una mano. Ok va bene così. Valentina64
RispondiEliminaGabry ma hai 2 blog, non lo avevo capito e che casini ci sono dall altra parte, solo cervelli e didattica! Ma chi sei uno scienziato. Ma pensa te. Ciao sei grande Davide68
RispondiEliminaMi chiedevo quando lo avresti fatto! Jacques Prevert, l apostolo degli innamorati. Ed è solo l inizio. A mare il tempo si è guastato e leggo male sull Iphone ok leggerò dopo in albergo. Sei un diavolo tentatore mo pure Prevert ci mancava. Ciao Antonella66
RispondiEliminaPerbacco è uscita ora una icona sul tuo blog che dice hanno aderito 27 membri e in un mese hai collezionato 2493 visite. Gabry devo fare anche io un blog e poi ci dirottiamo le persone per competenza. Io vado forte in storia e tu? Dammi una mano ti sarò utile. Ad agosto sto in famiglia ma a settembre tutto ok! Un salutone Davide68
RispondiEliminaNon ti fai mancare proprio nulla, ora pure Prevert. Una cosa che non sapevo era il bacio di quel fotografo francese. Visto spesso anche in rete, ma non con tanti dettagli. Ho visto ben 27 lettori fissi e 2500 clic in 1 mese ma sai che se va bene sono 30mila in un anno. Devo darti una mano dopo le ferie Ok. Laura69
RispondiEliminaNon ti fai mancare proprio nulla, ora pure Prevert. Una cosa che non sapevo era il bacio di quel fotografo francese. Visto spesso anche in rete, ma non con tanti dettagli. Ho visto ben 27 lettori fissi e 2500 clic in 1 mese ma sai che se va bene sono 30mila in un anno. Devo darti una mano dopo le ferie Ok. Laura69
RispondiEliminaMa sei un folle hanno dato Io ti salverò oggi alle 15 e alle 22 sei già li che lo posti. Una roba da non credere. Ma vivi col pc a letto? O a mare? Che foto giganti, a me non vanno nello schermo, mi sa che devi ridurle. Belle però. Tutto ok. Mi piaci. Giuliana58
RispondiEliminaLove is always an issue at the center of man and therefore also the object of interest in psychology.
RispondiEliminaBut what is love? You may sometimes be confused about it and ask, for example, if you feel love or just attraction, if we truly love our partners or "it's just a habit", or it can happen to feel subjugated in a report that more than love has become an obsession and suffering, or in still other cases, the relationship is a battlefield and the anger seems to be the strongest bond.
To understand what love is first of all it is important to distinguish it from falling. Do you agree on this? Because I see the love in your container is very vague. Write me, I follow the American Psychological School. Are you interesting and intriguing at the same time. Beautiful pictures. Your girls are the ones you see in the profile? Are you nice let me know. Tiffany67
Gabry parto mercoledì 1 agosto e torno intorno al 20. Mi raccomando sempre barra a dritta. Non so se prendo internet sul mio samsung in riviera, altrimenti mi aggiorno al rientro. In questa settimana ti faccio sapere. Ciao Davide68
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