"Non ti dico fino a sette, ma fino a
settanta volte sette" (Mt 18,22)
Gesù con queste sue parole risponde
a Pietro che, dopo aver ascoltato cose meravigliose dalla sua bocca, gli ha
posto questa domanda: "Signore, quante volte
dovrò perdonare a mio fratello, se pecca contro di me? fino a sette
volte?". E Gesù: "Non ti dico fino
a sette, ma fino a settanta volte sette".
Un angelo aiuta Pietro ad evadere, dipinto di Sebastiano Ricci, 1710, Trescore Balneario, Chiesa di San Pietro. |
Pietro, probabilmente,
sotto l'influenza della predicazione del Maestro, aveva pensato di lanciarsi,
buono e generoso com'era, nella sua nuova linea, facendo qualcosa di
eccezionale: arrivando a perdonare fino a sette volte. […]
Ma Gesù rispondendo: "…fino a
settanta volte sette", dice che per lui il perdono
deve essere illimitato: occorre perdonare sempre.
"Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette".
"Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette".
Questa Parola fa ricordare il canto
biblico di Lamech, un discendente di Adamo: "Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamech
settantasette" .
Domine, quo vadis, di Annibale Carracci (1601-1602), Londra, National Gallery |
Così inizia il dilagare dell'odio nei rapporti fra
gli uomini del mondo: ingrossa come un fiume in piena.
A questo dilagare del male, Gesù oppone il perdono senza limite, incondizionato, capace di rompere il cerchio della violenza.
Il perdono è l'unica soluzione per arginare il disordine e aprire all'umanità un futuro che non sia l'autodistruzione.
A questo dilagare del male, Gesù oppone il perdono senza limite, incondizionato, capace di rompere il cerchio della violenza.
Il perdono è l'unica soluzione per arginare il disordine e aprire all'umanità un futuro che non sia l'autodistruzione.
"Non ti dico di perdonare fino a
sette, ma fino a settanta volte sette".
Consegna delle chiavi, affresco del Perugino, Cappella Sistina, Città del Vaticano |
Perdonare. Perdonare sempre. Il perdono non è dimenticanza
che spesso significa non voler guardare in faccia la realtà. Il perdono non è debolezza,
e cioè non tener conto di un torto per paura del più forte che l'ha commesso.
Il perdono non consiste nell'affermare senza importanza ciò che è grave, o bene
ciò che è male.
Il perdono non è indifferenza. Il perdono è un atto di volontà e di lucidità, quindi di libertà, che consiste nell'accogliere il fratello e la sorella così com'è, nonostante il male che ci ha fatto, come Dio accoglie noi peccatori, nonostante i nostri difetti. Il perdono consiste nel non rispondere all'offesa con l'offesa, ma nel fare quanto Paolo dice: "Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male".
Il perdono non è indifferenza. Il perdono è un atto di volontà e di lucidità, quindi di libertà, che consiste nell'accogliere il fratello e la sorella così com'è, nonostante il male che ci ha fatto, come Dio accoglie noi peccatori, nonostante i nostri difetti. Il perdono consiste nel non rispondere all'offesa con l'offesa, ma nel fare quanto Paolo dice: "Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male".
Il Bacio di Giuda, Pietro ferisce l'orecchio del servo - Giotto - Capp. Scrovegni |
Il perdono
consiste nell'aprire a chi ti fa del torto la possibilità d'un nuovo rapporto
con te, la possibilità quindi per lui e per te di ricominciare la vita, d'aver
un avvenire in cui il male non abbia l'ultima parola.
"Non ti dico ama fino a sette, ma fino a settanta volte sette".
"Non ti dico ama fino a sette, ma fino a settanta volte sette".
Come si farà allora a vivere questa
Parola?
Pietro aveva chiesto a Gesù: "Quante volte dovrò perdonare a mio fratello?".
E Gesù, rispondendo, aveva di mira, dunque, soprattutto i rapporti fra cristiani, fra membri della stessa comunità.
E' dunque prima di tutto con gli altri fratelli e sorelle nella fede che bisogna comportarsi così: in famiglia, sul lavoro, a scuola o nella comunità di cui si fa parte.
Sappiamo quanto spesso si vuole compensare con un atto, con una parola corrispondente, l'offesa subita. Si sa come per diversità di carattere, o per nervosismo, o per altre cause, le mancanze di amore sono frequenti fra persone che vivono insieme. Ebbene, occorre ricordare che solo un atteggiamento di perdono, sempre rinnovato, può mantenere la pace e l'unità tra fratelli. Ci sarà sempre la tendenza a pensare ai difetti delle sorelle e dei fratelli, a ricordarsi del loro passato, a volerli diversi da come sono…
Pietro aveva chiesto a Gesù: "Quante volte dovrò perdonare a mio fratello?".
E Gesù, rispondendo, aveva di mira, dunque, soprattutto i rapporti fra cristiani, fra membri della stessa comunità.
E' dunque prima di tutto con gli altri fratelli e sorelle nella fede che bisogna comportarsi così: in famiglia, sul lavoro, a scuola o nella comunità di cui si fa parte.
Sappiamo quanto spesso si vuole compensare con un atto, con una parola corrispondente, l'offesa subita. Si sa come per diversità di carattere, o per nervosismo, o per altre cause, le mancanze di amore sono frequenti fra persone che vivono insieme. Ebbene, occorre ricordare che solo un atteggiamento di perdono, sempre rinnovato, può mantenere la pace e l'unità tra fratelli. Ci sarà sempre la tendenza a pensare ai difetti delle sorelle e dei fratelli, a ricordarsi del loro passato, a volerli diversi da come sono…
Pietro nell' Ultima cena attribuita a Cesare da Sesto, allievo di Leonardo da Vinci |
Occorre far l'abitudine a
vederli con occhio nuovo e nuovi loro stessi, accettandoli sempre, subito e
fino in fondo, anche se non si pentono.
Si dirà: "Ma ciò è difficile". Si capisce. Ma qui è il bello del cristianesimo. Non per nulla siamo alla sequela di Cristo che, sulla croce, ha chiesto perdono al Padre per coloro che gli avevano dato la morte, ed è risorto.
Coraggio. Iniziamo una vita così, che ci assicura una pace mai provata e tanto amore e tanta gioia sconosciuta.
Si dirà: "Ma ciò è difficile". Si capisce. Ma qui è il bello del cristianesimo. Non per nulla siamo alla sequela di Cristo che, sulla croce, ha chiesto perdono al Padre per coloro che gli avevano dato la morte, ed è risorto.
Coraggio. Iniziamo una vita così, che ci assicura una pace mai provata e tanto amore e tanta gioia sconosciuta.
Pietro predica nelle catacombe di Jan Styka |
Querido Gabry,
RispondiEliminainformar a ustedes un extracto del Castillo Interior de Santa Teresa de Ávila a decir que los santos hacen el amor a los ángeles. Son de Zaragoza y profesor de literatura española. Deja un comentario o enviarme un e-mail. Realmente aprecio su blog. Hola!
"Pude ver en sus manos un dardo de oro largo, que la punta de hierro me parecía tener un poco de fuego. Configgesse parecía a mí varias veces en el corazón, tan profundamente que llegué hasta la médula, y cuando me sacó pareció quitársela y me dejó todo en el fuego del amor de Dios herida dolor era tan agudo que estaba emitiendo gemidos, pero era tan grande la dulzura que me inculcó este dolor inmenso, que no había fin al deseo, ni el alma podía darse por satisfecho de que Dios no es un dolor físico, sino espiritual, aunque el cuerpo no deja de participar un poco ", y no mucho. Se trata de un romance tan dulce que tiene lugar entre el alma y Dios, te suplico la divina bondad que hacer así que trate de pensar que miento ".
Caro Gabry,
riporto per te uno stralcio del Castello interiore di S. Teresa d’Avila per dirti che anche i santi fanno l’amore con gli angeli. Sono di Saragozza e insegno letteratura spagnola. Mandami un commento o la tua mail. Apprezzo molto il tuo Blog. Ciao!
“Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d’oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po’ di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio. Il dolore della ferita era cosi vivo che mi faceva emettere dei gemiti, ma era cosi grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c’era da desiderarne la fine, né l’anima poteva appagarsi che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po’, anzi molto. È un idillio cosi soave quello che si svolge tra l’anima e Dio, che io supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che io mento”.
Gabry,
RispondiEliminasono sempre Luciana Dalmasso. Sei un mostro, faccio fatica a starti dietro, gli ultimi post sono un concentrato di saperi ben amalgamati insieme, ma ci capisco poco. Ho solo appreso che nelle donne l’amore è più forte se le si dedicano parole d’amore, frasi d’amore dette in un certo modo. Ecco perché cantanti, attori e voci famose, fanno subito breccia nei cuori femminili. E’ un po’ come per i maschi la vista di una bella donna o per le femmine, di un rapporto sessuale intrigato da una storia sentimentale. E’ cosi? In ogni caso tutte le vie conducono al basso ventre, tutto sta a trovare la chiave giusta! Ciao. Luciana62
Cher Gabry,
RispondiEliminaMarguerite Foucault est professeur de psychologie à l'École de Paris. dans la discussion de Paul McLean et le cerveau trine, que vous avez posté ces derniers temps. En psychologie post-moderne, McLean trouve un vrai partage, votre Luciano Gallino a soutenu dans le texte de 1984, mais est resté en marge non pas pour sa thèse fondamentale: l'évolution aurait avec les centres du cerveau en opposition les uns aux autres avec le but et la transformation intellectuelle de synergie, mais pas antagonistes, mais à cause de malentendus avec la psychologie classique ne veut pas accepter l'analyse des anatomistes et des physiologistes dont le témoignage est là pour tout le monde. Un peu "comme l'abjuration de Galilée" et pourtant elle tourne "C'est vrai que dans la thèse affective McLean est dévastateur. La naissance de la "Love" qui lui sont confiées 65 millions d'années, l'évolution du système limbique ou «second cerveau»! Pourtant, inévitablement, l'analyse du scientifique est en bas à droite. Poissons, les reptiles, les oiseaux n'ont pas l'attachement et les soins, y compris les mammifères. Sans des êtres humains. Félicitations, entre un nu, l'histoire, les coutumes et la psychologie, je vous aime beaucoup! Vous êtes aussi un bel homme! Je te suivrai toujours.
PS. si vous pouvez m'envoyer des e-mails des membres de la France, nous collaborons plus.
Caro Gabry,
sono Marguerite Foucault Docente di Psicologia al Liceo di Parigi. entro nella discussione di Paul McLean e del Triune Brain, che hai postato ultimamente. Nella Psicologia Postmoderna, McLean non trova una autentica condivisione, il vostro Luciano Gallino lo ha sostenuto nel testo del 1984, ma è restato a latere non per la sua tesi di fondo: l'evoluzione ci avrebbe dotato di centri cerebrali in contrasto fra di loro, con finalità ed elaborazioni intellettive non sinergiche bensì antagoniste, ma bensì per incomprensioni con la Psicologia Classica che non vuole accettare le analisi di Anatomisti e Fisiologi le cui evidenze sono sotto gli occhi di tutti. Un po’ come l’abiura di Galileo “e pur si muove” E’ innegabile che in campo affettivo la tesi di McLean è devastante. La nascita dell’ ”Amore” affidata 65 milioni di anni fa all’evoluzione del Sistema Limbico o “Secondo cervello” ! Eppure, ineluttabilmente, l’analisi dello scienziato è in fondo giusta. I pesci, i rettili, gli uccelli non hanno attaccamento e accudimento come i mammiferi. Senza coinvolgere l’uomo. Complimenti, tra nudi di maniera, storia, costume e psicologia mi piaci molto! Sei anche un bell’uomo! Ti seguo sempre.
PS. se puoi mandami le mail dei soci di Francia, collaboriamo di più.
Hallo Gabry,
RispondiEliminaEs gibt viele Italiener in Frankfurt und ich frage mich oft, wie wir die Liebe sehen wir Deutschen. Ich bin von den Theorien Alberoni fasziniert und fragen Sie, wenn Sie möchten. Carry einer seiner Schriften:
"Der Sommer ist die Möglichkeit, erotische Abenteuer und Romantik. So viele haben mich gefragt, aber wie kann ich wissen, ob das, was ich fühle, ist nicht eine Verblendung, ein Gedränge, sondern eine tiefe Liebesbeziehung? Ich kann zwei Kriterien. Hier ist der erste. Wenn wir in den Zustand der aufkeimenden Aufschwung fallen. In ihm haben wir überprüfen und beurteilen unsere Vergangenheit. Wir lehnen ab, was wir denken, ist falsch, auf der Suche nach unerschlossenen Aktien von uns selbst, unserer echten Sehnsüchte, was wir versäumt haben, verdrängt, verleugnet, verraten. Und diese Forschung, die wir tun, im Geiste der Wahrheit. Ich will nicht und kann nicht selbst belügen. "
Sind Sie damit einverstanden? Ich sehr Stück Sie schreiben. Die Gruppe von Freunden, die betet dich an. Hallo Franka64 Neumann
Ciao Gabry,
ci sono parecchi italiani a Francoforte e spesso mi chiedono come vediamo l’amore noi tedeschi. Io sono affascinata dalle teorie di Alberoni e ti chiedo se ti piacciono. Riporto un suo scritto:
“L'estate è l'occasione di avventure erotiche e di amori. Molti perciò mi hanno chiesto: ma come posso sapere se quello che provo non è una infatuazione, una cotta, ma un vero profondo innamoramento? Posso dare due criteri. Ecco il primo. Nell'innamoramento c'è lo stato nascente, la rinascita. In esso riesaminiamo e giudichiamo il nostro passato. Respingiamo ciò che consideriamo errato, alla ricerca delle parti inespresse di noi stessi, dei nostri più autentici desideri, di ciò che abbiamo trascurato, rimosso, negato, tradito. E questa ricerca la facciamo in spirito di verità. Non vogliamo e non possiamo mentire a noi stessi.”
Sei d’accordo? Mi piece molto quello che scrivi. Il gruppo di amiche che frequento ti adora. Ciao Franka64 Neumann
Gabry
RispondiEliminasono ancora Rosalba Molinari, l’idea, che già ti ho suggerito, potrebbe essere quella di pubblicare i contenuti della Letteratura Erotica, inclusa la Settima Arte! L'dea mi affascina, chissà come li tratteresti tu. Grande l’idea della nascita dell’amore alla morte dei dinosauri, intorno a 65 milioni di anni fa. Maiuscoli i post su: L’emisfero destro e l’amore; La donna senza paura; Le donne lo fanno a sinistra; La nascita dei sentimenti; L’amore col cervello diviso; ecc. Io lo sapevo che mi avresti emozionata! Sono come le scolarette che fanno le collezioni di figurine! E dico sul serio, mi piaci un casino. Ti saluto Rosalba74