Abelardo ed Eloisa
“La kosa ke mi meraviglia più di tutto è questa mia sfrontatezza
kn te ... questo dirti senza pudore la voglia ke ho di voler stare in braccio
a te ... io nn l ho mai fatto con nessuno ... kome pure nn ho mai provato
sensazioni kosi forti ... xkè gabri?” RP
« Tutti si
precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico e le donne ti seguivano
con gli occhi voltando indietro il capo quando ti incrociavano per la via
[...] Quale regina, quale donna potente non invidiava le mie gioie e il mio
letto? Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro: la grazia
della tua poesia e il fascino delle tue canzoni, talenti davvero rari per un
filosofo quale tu eri [...] Eri giovane, bello, intelligente »
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(Eloisa, Lettera ad Abelardo)
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Abelardo ed Eloisa sorpresi da Fulberto (Jean Vignaud, 1819) |
Abelardo ed Eloisa sono una
coppia amorosa entrata a far parte dell'immaginario collettivo
europeo, come Tristano e Isotta,
Paolo e Francesca,
Romeo e Giulietta,
ma rispetto alle altre vicende ha fondamento storico. Lei bella e colta fanciulla di Parigi del XII secolo; lui tra i
più illustri studiosi della sua epoca. Tra di loro scoppiò un'ardente passione, in
cui si intrecciarono ragione e religione.
I protagonisti
Pietro Abelardo, chierico e brillante insegnante di teologia, dal 1113
insegna in una scuola sul colle di Santa Genoveffa (Sainte Geneviève). Quando
conosce Eloisa ha 37 anni.
Abelardo ed Eloisa - Miniatura XIV secolo |
Eloisa, nata nel 1099
nell'Ile de la Cité di Parigi (la città all'epoca conta circa ventimila abitanti).
Adolescente, viene affidata al fratello di sua madre, il canonico Fulberto.
Studia nel convento di Argenteuil con esiti straordinari. Attende con
eccezionale impegno alle arti liberali (dalla grammatica alla retorica, fino alla geometria e all'astronomia), padroneggia il latino, il greco e l'ebraico. Pietro il Venerabile,
il celebre Abate di Cluny, la più grande e importante abbazia d'Europa, scrive di lei che, studentessa, era "celebre per
erudizione".
La vicenda
La loro storia ha inizio nel 1116
nella capitale francese. Eloisa non ha ancora compiuto diciassette anni; suo zio Fulberto decide
che la sua cultura sarebbe stata ulteriormente arricchita delle lezioni del più celebre maestro di Parigi, il bretone Abelardo che
ha fondato una scuola ora famosa sulla collina di Sainte Geneviéve. È maestro di logica, filosofo e
teologo (sembra che per primo abbia usato il termine
"teologia").
Abelardo ed Eloisa - Miniatura |
Abelardo si innamora perdutamente della sua allieva. «Eloisa aveva tutto ciò che più
seduce gli amanti» - scrive Abelardo, che per starle più vicino chiede
addirittura di andare a pensione da Fulberto. Il canonico, ingenuamente,
accetta con entusiasmo di avere sotto il suo tetto il maestro più insigne di
Parigi quale insegnante della nipote. Ben presto anche la fanciulla si arrende alla passione. «Col pretesto
delle lezioni ci abbandonammo completamente all'amore, lo studio delle lettere
ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige. Aperti i libri, le parole si
affannavano di più intorno ad argomenti d'amore che di studio, erano più
numerosi i baci che le frasi; la mano correva più spesso al seno che ai libri... il nostro
desiderio non trascurò nessun aspetto dell'amore, ogni volta che la nostra
passione poté inventare qualcosa di insolito, subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi
piaceri tanto più ardentemente ci dedicavamo a essi senza stancarci».
Abelardo ed Eloisa - Stampa XIX sec |
Se la passione di Abelardo era solo
erotismo, per Eloisa era amore pieno e dedizione assoluta: «Al mio signore, anzi padre, al
mio sposo anzi fratello, la sua serva o piuttosto figlia, la sua sposa o
meglio sorella... ti ho amato di un amore sconfinato... mi è sempre stato più
dolce il nome di amica e quello di amante o prostituta,
il mio cuore non era con me ma con te».
Abelardo compone per Eloisa
struggenti poesie d'amore che giungono all'orecchio dei suoi studenti e si
diffondono in tutta Parigi, diventando popolarissime grazie "alla dolcezza
delle parole e alla bellezza del ritmo musicale". Fulberto, aperti
finalmente gli occhi, caccia subito di casa Abelardo. Ma
Eloisa rimane incinta.
Edmund Blair Leighton - Abelard and his pupil Heloise |
Quando lo comunica, per lettera, ad Abelardo,
questi decide di portarla via con sé. Approfittando di un'assenza di Fulberto,
Abelardo rapisce Eloisa e la
conduce al paese natale di Pallet, in Bretagna, ospitandola nella casa di famiglia.
Qui, alla fine dell'anno 1116 partorisce un figlio, al
quale viene dato il nome di Astrolabio (rapitore
delle stelle).
Abelardo, sentendosi in colpa,
decide di riparare il male che pensa di aver fatto a Fulberto. Si dichiara disposto a sposare
Eloisa, a condizione che il matrimonio rimanga segreto per non
danneggiare la sua carriera. Egli
infatti non è solo docente, ma è anche chierico, perciò non può sposarsi.
Heloise_World_Noted_Women |
Eloisa è contraria al matrimonio
perché avrebbe danneggiato Abelardo: «quante lacrime verserebbero coloro che
amano la filosofia a causa del matrimonio... cos'hanno
in comune le lezioni dei maestri con le serve, gli scrittoi con le
culle, i libri e le tavolette con i mestoli, le penne
con i fusi? Come può chi medita testi sacri e filosofici sopportare il pianto dei bambini,
le ninne nanne delle nutrici, la folla rumorosa dei servi? I ricchi possono
sopportare queste cose perché hanno palazzi e case con ampie stanze appartate,
perché la loro ricchezza non risente delle spese e non è afflitta dai problemi
quotidiani». Tuttavia, tornati a Parigi, Eloisa e
Abelardo si sposano in presenza di Fulberto e di pochi amici, senza
rivelare pubblicamente il matrimonio, ma presto la famiglia di Eloisa divulga
la notizia.
Abelardo ed Eloisa - France_illustrée_I_p473 |
I due negano subito il fatto, ma per evitare scandali Abelardo
manda Eloisa nel monastero di Argenteuil dove era stata
educata. I parenti pensano
che Abelardo abbia costretto Eloisa a farsi monaca per liberarsi di lei
e decidono di vendicarsi: una notte, mentre Abelardo dorme nella sua casa, tre uomini lo aggrediscono e lo castrano. In seguito due di essi verranno
catturati e, secondo la legge del taglione,
accecati ed evirati a loro volta, mentre Fulberto, il mandante
dell'aggressione, verrà solo sospeso dai suoi incarichi.
Da questo momento le loro strade si
separeranno e i due amanti non si rivedranno mai più. Due drammi paralleli si
svolgeranno insieme: Eloisa
prende i voti e trascorre il resto della sua vita in convento; Abelardo, diventato eunuco, ritorna alla sua vita accademica
ed ecclesiale.
Angelica_Kauffmann - Abelardo ed Eloisa |
Eloisa avrà comunque un atteggiamento completamente
diverso rispetto a quello del suo amato, il quale, nonostante due condanne da
parte della Chiesa per le sue idee teologiche, godrà comunque la fama di grande
maestro.
Abelardo compie un gesto di grande
generosità verso le monache del chiostro di Argenteuil, tra cui è Eloisa, che
sono state sfrattate dal vescovo
di Saint Denis, donando loro un eremo che egli ha costruito con le sue
mani usando canne e arbusti cui dà il nome di Paràclito (ossia Spirito
Santo). Quando Abelardo è ancora abate di Saint Gildas, in Bretagna, capita per
caso nelle mani di Eloisa una sua lettera in cui narra a un amico le proprie sventure. Eloisa
gli scrive ricordandogli i tempi della loro passione, che in lei non si è mai
spenta, gli grida il suo amore che arde come allora.
Gli ricorda: «Non ho voluto soddisfare la mia volontà e il mio piacere, ma te e il tuo piacere, lo sai
bene». Abelardo rimane profondamente turbato, scosso da questa novità
inattesa.
Parigi - Cimitero di Pere Lachaise tomba di Abelardo ed Eloisa |
Egli ormai trova conforto solo nei grandi successi nel campo culturale. Le risponde:
«Io adesso sono circondato anche nell'anima», indicandole la preghiera come
unico rimedio alla tempesta dei sensi.
Eloisa non si arrende. È ancora giovane (ha circa 35
anni) ed è presa dai ricordi che lei considera indimenticabili e carichi
di passione: «Il piacere che ho conosciuto è stato
così forte che non posso odiarlo». E pone ad Abelardo in maniera
lacerante questa domanda: «Perché
la sublimazione si dovrebbe raggiungere soltanto annichilendo i sensi e
il sentimento d'amore che si prova verso un'altra persona?» Ma Abelardo è
irremovibile: da abate qual è, le ricorda
severamente il suo ruolo di badessa, invitandola a dedicarsi allo studio e alla
preghiera.
Pietro Abelardo ed Eloisa casa |
Eloisa questa volta obbedisce e, nella sua terza e ultima
lettera dal Paràclito, promette che non parlerà mai più del passato e dei
propri sentimenti ad Abelardo.
Nell'autobiografia Historia
calamitatum mearum, ovvero la prima delle sue lettere, Abelardo stesso
riconosce le proprie colpe, dicendo che il suo incontro con Eloisa e la
passione che ne conseguì fu la giusta punizione per la
propria superbia, accresciutasi dalla gloria e dalla fama raggiunta con
le lezioni che diventavano sempre più seguite: " … la ricchezza
insuperbisce sempre gli stolti, le sicurezze terrene indeboliscono il vigore
dell'animo, che si fa poi facilmente adescare dalle lusinghe dei sensi … la
pietà divina mi richiamò a sé, umiliandomi perché ero superbissimo e avevo
dimenticato che tutte le qualità di cui mi vantavo non mi appartenevano, ma
erano doni divini".
pietro_abelardo_e_eloisa tomba cimitero pere lachaise cartolina postale Parigi |
Nei suoi ultimi anni Abelardo è ospitato nel convento
di Cluny da Pietro il Venerabile.
Da qui scrive a Eloisa, eletta badessa del Paràclito nel 1136:
«Mi vedrai presto, per fortificare la tua pietà con
l'orrore di un cadavere e la mia morte, ben più eloquente di me, ti dirà che
cosa si ama quando si ama un uomo». Abelardo chiede all'amata di
seppellire il suo corpo nel cimitero del Paràclito. La notizia della sua morte,
avvenuta il 21 aprile 1142,
è data a Eloisa da Pietro il Venerabile:
«Cara e venerabile sorella in Dio, colui al quale dopo il legame carnale, siete
stata unita dal legame più elevato e più forte dell'amore divino, colui col
quale e sotto il quale avete servito il Signore, questi... lo riscalda nel suo
seno e nel giorno della sua venuta... lo custodirà per rendervelo con la sua
grazia».
Sepolto dapprima nel vicino eremo di
Saint-Marcel (una dipendenza dell'abbazia di Cluny), nel dicembre dello stesso
anno è traslato nel suo Paràclito, dove Eloisa ne
accoglie le spoglie. Alla sua morte, il 16 maggio 1164,
anche Eloisa vuole essere sepolta nello stesso loculo: una romantica leggenda
riferisce che le braccia del cadavere di Abelardo si aprissero nel momento
della deposizione della moglie. I resti dei due
amanti, già inumati all'esterno del Paràclito sotto un rosaio, spostati
ancora all'interno, furono più volte ispezionati.
Paracleto_nogent_sur_seine_francia |
Una relazione medica
riferisce dei due lunghi femori di Abelardo e del teschio rotondo
di Eloisa. Il convento fu
venduto nel 1792 (ora ne restano dei ruderi), rispettando la
tomba: nel 1800 il loro
feretro fu trasportato a Parigi nel cimitero del Père
Lachaise e l'anno dopo fu costruita una cappella. Ancora spostati
nel 1814 al tempo della restaurazione monarchica, alla fine del 1817
furono finalmente ricollocati nella stessa cappella dove tuttora riposano.
Dopo la Rivoluzione Francese, molte
opere del XII secolo andarono distrutte o rovinate; è il caso della tomba di Abelardo ed Eloisa che venne ricostruita
dall'archeologo e conservatore Alexandre Lenoir pur non conoscendo la forma e
le decorazioni originarie.
Caro Gabry,
RispondiEliminasto leggendo i tuoi "pensieri e parole" sul tuo blog dell’amore. Sono bellissimi, me ne sono innamorata a "prima lettura". A chi sono dedicati? In tutta la vita, 3 fidanzati e 1 marito, che ora non c’è, non ho mai avuto o letto una roba così! Non sono ricercati, ma immediati che colpiscono dentro. Sono l’espressione di una vena poetica, che scoppia nella mente. Nessuno nota tanti dettagli in una donna! Mi fai star male! Il solo pensiero che appartengono a qualcuna mi rende livida di gelosia. Il pensiero che ci sia una fortunata che possa essere fatta oggetto di un sentimento così profondo mi fa rimanere senza parole! E' una donna bellissima? Una santa? No i dettagli del suo corpo sono troppo evidenti! Sono curiosa di sapere chi è, ci sono troppe descrizioni sensuali, ma la persona per me è la stessa! Quando usciremo con mio padre voglio parlartene muoio di curiosità! Debora Severino68
Caro Gabry,
RispondiElimina(Commento già inoltrato senza risposta) Spettacolare il tuo blog sull’amore. Me lo hanno segnalato a dicembre scorso. Spero che la foto postata sia reale. Mi piace la foresta, i rami degli alberi e quell’aria sorniona che è in pace col mondo. Se solo una parte di quello che scrivi è vero, devi aver conosciuto molto bene l’amore! Eppure io leggo che questo bisogno di esternarlo così caldo e tempestoso, stampato sul volto di un bell’uomo maturo, è indice di insoddisfazione. Vorrei parlarti da vicino, ho la pretesa di sentire solo dai gesti e dal tono della voce quello che ti brucia dentro. Rispondimi a riguardo, se puoi, ci conto. Ho dato il tuo accesso a tutte le mie amiche, penso ti faccia piacere. Prima ne parlavamo tra di noi quando se ne presentava l’occasione, ora spesso commentiamo i tuoi fraseggi. I post sono belli, ma credo che “Pensieri e parole” sono personali, sono troppo diretti, colpiscono subito, sono più vissuti! Ecco perche abbiamo deciso di commentarli, a me il compito di esternare i nostri pensieri. Ti bacio! Antonietta53
Gabry! Ti ricordi di me? Sono la collega Giovanna Bianchi. A parte qualche sbavatura nei gossip e qualche nudo di troppo, il resto è di primordine! Forse il gossip e i torsi nudi fanno parte del folclore e del business, ma vanno accettati come la pubblicità. Ottime le foto ed i commenti. Impeccabili i contenuti. Spettacolari i Post sulla Storia del sesso, il Medioevo e quelli sulla Religione. Ho scoperto il tuo blog di riflesso, ero su Nuova didattica e cliccando ho scoperto le tue “notti bianche”. Ti seguo da sempre. Peccato per la mia anagrafe, ma se non ti costa, posso offrirti la mia amicizia. Chi si contenta gode! Ciao Vanna47
RispondiEliminaTi seguo sempre. Sei un Amore. . . E vai!
RispondiEliminaCaro Gabry,
RispondiEliminaA proposito del post sull’inquietudine, turbamento e sensualità, visti da lei” ricordo di aver letto qualcosa su Gilda, la famosa Rita Hayworth, venne utilizzata fino a quando non comparvero altre star più duttili di lei, e poi presto dimenticata. “Gilda” segna la nascita del suo mito, crea un personaggio che le rimarrà per sempre incollato addosso, anche fuori dal cinema: Gilda è la dea dell’amore, la femmina archetipa, bellissima, imprevedibile, bruciante di vitalità e di passione. Per la Hayworth, una maledizione: “Ogni uomo che ho mai conosciuto si è innamorato di Gilda… e si è svegliato la mattina dopo con me”! Come vedi tutte vogliono essere amate per se stesse e sono gelose perfino del personaggio che interpretano. Ti seguo sempre. Giuliana70
Ti ho inviato questo commento in estate, ma successivamente sei caduto, diciamo, in depressione. Ho mandato una mail privata, ma nemmeno dai cenni di vita. Meno male che continui a pubblicare post! Rileggimi e se puoi assicurami sulla tua salute mentale e affettiva. Rosanna Martini.
RispondiEliminaPS - Allego il post estivo, Ciao!
Sei sorprendente, unico, mi turbi la mente e il cuore. Non so più dove seguirti. Mente e Amore. Scrivi su due blog che sono la mia curiosità, la mia vita. Cervello, didattica, casi di vita, i casi più strani e terribilmente veri (mi documento, se non so) ma tu superi tutti, a volte anche la rete. E che dire dell’amore, a volte mi perdo tra film, poesie, sessualità, psicologia, sei un vero casino. Durante l’estate ho sperato che ci potessimo incontrare anche solo per stringerti la mano, ma non è stato possibile. A volte credo sempre che tu non esista, ma ogni volta un particolare, un dettaglio mi fanno ricredere. Hai tolto la foto sul blog della didattica, perché? Ora non ti vedo più e per farlo devo andare nel blog sotto il tuo profilo e cliccare “foto” li ti vedo con due belle ragazze, presumo le tue figlie e la tua amata foresta. Possibile che esiste un uomo così? Dimmi di si, dammi una prova che non sto sognando e che nel terzo millennio si può ancora sognare e non solo vivere per vivere! Rosanna63
P.S.
Ci sono una pletora di femmine che affollano i tuoi sostenitori, non invidio nessuna, solo chi ha la fortuna di averti vicino.
Cher Gabry,
RispondiEliminasont Anastasie Laurent. A Paris, nous sommes un groupe de passionnés d'enseignants de toutes les formes de l'amour. Chacun de nous écrire ou de dire à tous leurs expériences et leurs sentiments au sujet de ce sentiment. Des histoires d'amour à ceux du sexe, de la communauté scientifique à ces ethnologiques, des événements artistiques dans les littéraires. Nous vous avons choisi comme représentant de nos expériences si vous voulez nous écouter. Mon blog traite de Agape et Eros. Les folies sexuelles paroxystique et besoin inné d'amour pour les autres. Nous aimerions proposer un échange culturel pendant les vacances, sans frais. Vous avec nous et nous avec vous. Vous aimez l'idée. Je vais chercher mon courrier. Nous avons découvert votre blog où vous parlez de Tristan et Isolde et maintenant de notre Pierre Abélard et Héloïse. Nous sommes enthousiastes, nous vous suivez toujours!
Caro Gabry,
sono Anastasie Laurent. A Parigi siamo un gruppo di docenti tutte appassionate delle varie forme dell’amore. Ognuno di noi scrive o si racconta tutte le proprie esperienze e sensazioni su questo sentimento. Dalle storie d’amore a quelle di sesso, dagli aspetti scientifici a quelli etnologici, dalle vicende artistiche a quelle letterarie. Abbiamo scelto te come referente delle nostre esperienze se vorrai ascoltarci. Il mio Blog si occupa di Agape ed Eros. Delle follie parossistiche del sesso e del bisogno innato dell’amore per gli altri. Vorremmo proporti uno scambio culturale durante le ferie a costo zero. Tu da noi e noi da te. Ti piace l’idea. Ti faccio avere la mia mail. Abbiamo scoperto il tuo blog dove parli di Tristano e Isotta e ora del nostro Pietro Abelardo ed Eloisa. Siamo entusiaste, ti seguiamo sempre!