I pazienti divisi a metà, tra amore e logica!
A partire dagli anni
sessanta, gli scienziati hanno studiato intensamente un piccolo gruppo di
pazienti sottoposti a un intervento radicale di neurochirurgia. Queste persone
hanno dato molto alle neuroscienze – ma fra poco non ci saranno più. (Esperimenti di R. Sperry e M. Gazzaniga 1° parte)
Nei primi mesi dopo l’intervento,
fare la spesa era una cosa da perdere le staffe. In piedi davanti al bancone
del supermercato, Vicki vedeva un articolo sullo scaffale e sapeva di volerlo
mettere nel carrello – ma non ci riusciva. «Allungavo la destra verso la cosa che volevo, ma poi
arrivava la sinistra e diventava una specie di bisticcio», racconta.
«Parevano due magneti che si respingono.»
Non avro' mai piu' cristina le cose che ho avuto da te (Bobby Solo 1963) |
Fare la spesa settimanale significava
due e anche tre ore di sofferenza. Anche vestirsi era una sfida: non riusciva a tenere insieme
quello che voleva mettersi e quello che facevano le sue mani. A volte
finiva per trovarsi addosso tre completi diversi. «Mi toccava buttare tutto sul letto, fare un gran respiro
e ricominciare da capo.» Per un aspetto essenziale, però Vicki stava
meglio di prima dell’intervento. Non aveva più attacchi epilettici, che prima erano così forti da renderle
la vita quasi insopportabile. Una volta si era accasciata sul piano di
un vecchio forno, e le bruciature le avevano lasciato profonde cicatrici sulla
schiena.
Non avro' mai piu' cristina le cose che ho avuto da te (Bobby Solo 1963) 2 |
«Davvero non riuscivo a funzionare», dice. Quando, nel 1978, il suo neurologo le parlò di
un intervento di neurochirurgia, radicale ma pieno di rischi, che
avrebbe potuto esserle d’aiuto, ebbe pochissime esitazioni. Se le cose avessero
dovuto volgere al peggio, sapeva che di sua figlia piccola si sarebbero presi
cura i suoi genitori. «Però ovviamente ero preoccupata», dice. «Quando ti fai dividere il cervello in due, non è che poi si
rimette insieme.»
Non avro' mai piu' cristina le cose che ho avuto da te (Bobby Solo 1963) 3 |
Nel giugno del 1979, in un’operazione durata quasi 10 ore, i
medici crearono una sorta di «tagliafuoco», come si fa contro gli incendi, per
contenere gli attacchi di Vicki, tagliando il suo corpo calloso, il fascio di fibre neurali che
collega i due lati del cervello. Questo drastico intervento, chiamato
callosotomia, stacca i collegamenti tra i due lati della neocorteccia, la sede del linguaggio, del pensiero cosciente e
del controllo dei movimenti. Le difficoltà di Vicki nel supermercato erano dovute
a un cervello che si
comportava, per certi aspetti, come se in esso ci fossero due menti separate.
Non avro' mai piu' cristina le cose che ho avuto da te (Bobby Solo 1963) 4 |
Dopo circa un anno, le difficoltà di Vicki diminuirono. Per la maggior parte,
era tornata se stessa: affettava
verdure, si allacciava le scarpe, giocava a carte, faceva addirittura sci
d’acqua. Quel che Vicki però non poteva sapere era che l’intervento che
aveva subito avrebbe fatto di lei un’involontaria superstar delle neuroscienze.
La donna fa parte infatti di un gruppo di meno di una dozzina di pazienti split
brain, dal «cervello diviso», il cui
cervello e il cui comportamento sono stati oggetto di innumerevoli ore di
esperimenti, centinaia di lavori scientifici, e citazioni in praticamente tutti
i testi di psicologia della scorsa generazione.
Non avro' mai piu' cristina le cose che ho avuto da te (Bobby Solo 1963) 5 |
Al Dott Roger Sperry, per
questi studi, fu assegnato il Premio Nobel per la
Medicina nel 1981. Furono studiate perfino le capacità relazionali ed
affettive sui due emisferi cerebrali, mettendo in evidenza che l’amigdala dell’emisfero destro
era più grossa del sinistro e l’emotività, l’affettività,
l’apprendimento emotivo e la paura, discendono dal corretto funzionamento di
quest’organo. (Vedi il post la donna senza paura) Adesso però i loro ranghi si stanno assottigliando.
Non avro' mai piu' cristina le cose che ho avuto da te (Bobby Solo 1963) 6 |
Gabry sono Anna Laporta,
RispondiEliminala tua collega dell’Aniat. Trovi spunti dappertutto anche da cervelli di 65 milioni di anni fa. Non sapevo che addirittura esiste un momento in cui l’attaccamento e l’amore potesse essere nato quasi come oggi lo conosciamo! Non ne avevo inteso parlare, così dettagliatamente poi …. ! Sei sempre una miniera di informazioni. Ciao. Anna63
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RispondiEliminaGabry
RispondiEliminasono ancora Rosalba Molinari, l’ idea, che già ti ho suggerito, potrebbe essere quella di pubblicare i contenuti della Letteratura erotica inclusi quelli della Settima Arte! L'dea mi affascina chissà come li tratteresti tu. Grande l’idea della nascita dell’amore con la morte dei dinosauri intorno a 65 milioni di anni fa. Maiuscoli i post su: L’emisfero destro e l’amore; La donna senza paura; Le donne lo fanno a sinistra; La nascita dei sentimenti; ecc. Io lo sapevo che mi avresti emozionata! Sono come le scolarette che fanno le collezioni di figurine! E dico sul serio, mi piaci un casino. Ti saluto Rosalba74
Sie müssen wissen, dass hier in Monaco haben wir viele sind, aber niemand wollte, um eine Nachricht zu senden. Ich tue. Ich mag die Grafik von der Post und möchte euch alle auch, wenn Sie das mit der dunklen Brille sind. Wir freuen uns, dass es Menschen gibt, die Ihnen folgen. Herzlichen Glückwunsch wir ein ernstes Blog über Liebe wollte, sagen wir den Frauen. Grüße. Elke64
RispondiEliminaDovete sapere che qui a Monaco siamo in tanti, ma nessuno ha voluto inviare un messaggio. Che faccio. Mi piace la grafica del post e tutti voi sarebbe troppo, se siete con gli occhiali scuri. Siamo lieti che ci sono persone che ti seguono. Congratulazioni, abbiamo voluto un blog l'amore sul serio, dicono le donne. Saluti. Elke64
Gabry, sono Giovanna Lapenna, insegno Storia dell’Arte. Adoro il tuo Blog ricco, preciso e puntuale in tutto. Perfino nei Gossip che accetto per il Promo! Spettacolare i post sull’amore. Spero che la foto postata sia reale e non uno pseudonimo. Se quello che scrivi è vero, devi aver conosciuto molto bene l’amore! Eppure io leggo che questo bisogno di esternarlo è indice di insoddisfazione. Vorrei parlarti da vicino, ho la pretesa di sentire solo dai gesti e dal tono della voce quello che ti brucia dentro. Rispondimi a riguardo, se puoi, ci conto. Ho dato il tuo accesso alle mie amiche, penso ti faccia piacere. Prima ne parlavamo tra di noi quando se ne presentava l’occasione, ora se ci vediamo commentiamo i tuoi fraseggi. I post sono belli, ma “Pensieri e parole” sono personali, sono troppo diretti, colpiscono subito, sono più vissuti! Ecco perche abbiamo deciso di commentarli, a me il compito di esternare i nostri pensieri. Ti bacio!
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