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sabato 16 marzo 2013

Abelardo ed Eloisa





Abelardo ed Eloisa


“La kosa ke mi meraviglia più di tutto è questa mia sfrontatezza kn te ... questo dirti senza pudore la voglia ke ho di voler stare in braccio a te ... io nn l ho mai fatto con nessuno ... kome pure nn ho mai provato sensazioni kosi forti ... xkè gabri?” RP


« Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo quando ti incrociavano per la via [...] Quale regina, quale donna potente non invidiava le mie gioie e il mio letto? Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro: la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni, talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri [...] Eri giovane, bello, intelligente »
(Eloisa, Lettera ad Abelardo)




Abelardo ed Eloisa sorpresi da Fulberto (Jean Vignaud, 1819)








Abelardo ed Eloisa sono una coppia amorosa entrata a far parte dell'immaginario collettivo europeo, come Tristano e Isotta, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta, ma rispetto alle altre vicende ha fondamento storico. Lei bella e colta fanciulla di Parigi del XII secolo; lui tra i più illustri studiosi della sua epoca. Tra di loro scoppiò un'ardente passione, in cui si intrecciarono ragione e religione.

I protagonisti

Pietro Abelardo, chierico e brillante insegnante di teologia, dal 1113 insegna in una scuola sul colle di Santa Genoveffa (Sainte Geneviève). Quando conosce Eloisa ha 37 anni.





Abelardo ed Eloisa - Miniatura XIV secolo





Eloisa, nata nel 1099 nell'Ile de la Cité di Parigi (la città all'epoca conta circa ventimila abitanti). Adolescente, viene affidata al fratello di sua madre, il canonico Fulberto. Studia nel convento di Argenteuil con esiti straordinari. Attende con eccezionale impegno alle arti liberali (dalla grammatica alla retorica, fino alla geometria e all'astronomia), padroneggia il latino, il greco e l'ebraico. Pietro il Venerabile, il celebre Abate di Cluny, la più grande e importante abbazia d'Europa, scrive di lei che, studentessa, era "celebre per erudizione".

La vicenda

La loro storia ha inizio nel 1116 nella capitale francese. Eloisa non ha ancora compiuto diciassette anni; suo zio Fulberto decide che la sua cultura sarebbe stata ulteriormente arricchita delle lezioni del più celebre maestro di Parigi, il bretone Abelardo che ha fondato una scuola ora famosa sulla collina di Sainte Geneviéve. È maestro di logica, filosofo e teologo (sembra che per primo abbia usato il termine "teologia").





Abelardo ed Eloisa - Miniatura





Abelardo si innamora perdutamente della sua allieva. «Eloisa aveva tutto ciò che più seduce gli amanti» - scrive Abelardo, che per starle più vicino chiede addirittura di andare a pensione da Fulberto. Il canonico, ingenuamente, accetta con entusiasmo di avere sotto il suo tetto il maestro più insigne di Parigi quale insegnante della nipote. Ben presto anche la fanciulla si arrende alla passione. «Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all'amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige. Aperti i libri, le parole si affannavano di più intorno ad argomenti d'amore che di studio, erano più numerosi i baci che le frasi; la mano correva più spesso al seno che ai libri... il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell'amore, ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito, subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri tanto più ardentemente ci dedicavamo a essi senza stancarci».





Abelardo ed Eloisa - Stampa XIX sec





Se la passione di Abelardo era solo erotismo, per Eloisa era amore pieno e dedizione assoluta: «Al mio signore, anzi padre, al mio sposo anzi fratello, la sua serva o piuttosto figlia, la sua sposa o meglio sorella... ti ho amato di un amore sconfinato... mi è sempre stato più dolce il nome di amica e quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me ma con te».
Abelardo compone per Eloisa struggenti poesie d'amore che giungono all'orecchio dei suoi studenti e si diffondono in tutta Parigi, diventando popolarissime grazie "alla dolcezza delle parole e alla bellezza del ritmo musicale". Fulberto, aperti finalmente gli occhi, caccia subito di casa Abelardo. Ma Eloisa rimane incinta.





Edmund Blair Leighton - Abelard and his pupil Heloise





Quando lo comunica, per lettera, ad Abelardo, questi decide di portarla via con sé. Approfittando di un'assenza di Fulberto, Abelardo rapisce Eloisa e la conduce al paese natale di Pallet, in Bretagna, ospitandola nella casa di famiglia. Qui, alla fine dell'anno 1116 partorisce un figlio, al quale viene dato il nome di Astrolabio (rapitore delle stelle).
Abelardo, sentendosi in colpa, decide di riparare il male che pensa di aver fatto a Fulberto. Si dichiara disposto a sposare Eloisa, a condizione che il matrimonio rimanga segreto per non danneggiare la sua carriera. Egli infatti non è solo docente, ma è anche chierico, perciò non può sposarsi.





Heloise_World_Noted_Women






Eloisa è contraria al matrimonio perché avrebbe danneggiato Abelardo: «quante lacrime verserebbero coloro che amano la filosofia a causa del matrimonio... cos'hanno in comune le lezioni dei maestri con le serve, gli scrittoi con le culle, i libri e le tavolette con i mestoli, le penne con i fusi? Come può chi medita testi sacri e filosofici sopportare il pianto dei bambini, le ninne nanne delle nutrici, la folla rumorosa dei servi? I ricchi possono sopportare queste cose perché hanno palazzi e case con ampie stanze appartate, perché la loro ricchezza non risente delle spese e non è afflitta dai problemi quotidiani». Tuttavia, tornati a Parigi, Eloisa e Abelardo si sposano in presenza di Fulberto e di pochi amici, senza rivelare pubblicamente il matrimonio, ma presto la famiglia di Eloisa divulga la notizia.





Abelardo ed Eloisa - France_illustrée_I_p473






I due negano subito il fatto, ma per evitare scandali Abelardo manda Eloisa nel monastero di Argenteuil dove era stata educata. I parenti pensano che Abelardo abbia costretto Eloisa a farsi monaca per liberarsi di lei e decidono di vendicarsi: una notte, mentre Abelardo dorme nella sua casa, tre uomini lo aggrediscono e lo castrano. In seguito due di essi verranno catturati e, secondo la legge del taglione, accecati ed evirati a loro volta, mentre Fulberto, il mandante dell'aggressione, verrà solo sospeso dai suoi incarichi.
Da questo momento le loro strade si separeranno e i due amanti non si rivedranno mai più. Due drammi paralleli si svolgeranno insieme: Eloisa prende i voti e trascorre il resto della sua vita in convento; Abelardo, diventato eunuco, ritorna alla sua vita accademica ed ecclesiale.





Angelica_Kauffmann - Abelardo ed Eloisa





Eloisa avrà comunque un atteggiamento completamente diverso rispetto a quello del suo amato, il quale, nonostante due condanne da parte della Chiesa per le sue idee teologiche, godrà comunque la fama di grande maestro.
Abelardo compie un gesto di grande generosità verso le monache del chiostro di Argenteuil, tra cui è Eloisa, che sono state sfrattate dal vescovo di Saint Denis, donando loro un eremo che egli ha costruito con le sue mani usando canne e arbusti cui dà il nome di Paràclito (ossia Spirito Santo). Quando Abelardo è ancora abate di Saint Gildas, in Bretagna, capita per caso nelle mani di Eloisa una sua lettera in cui narra a un amico le proprie sventure. Eloisa gli scrive ricordandogli i tempi della loro passione, che in lei non si è mai spenta, gli grida il suo amore che arde come allora. Gli ricorda: «Non ho voluto soddisfare la mia volontà e il mio piacere, ma te e il tuo piacere, lo sai bene». Abelardo rimane profondamente turbato, scosso da questa novità inattesa.





Parigi - Cimitero di Pere Lachaise tomba di Abelardo ed Eloisa






Egli ormai trova conforto solo nei grandi successi nel campo culturale. Le risponde: «Io adesso sono circondato anche nell'anima», indicandole la preghiera come unico rimedio alla tempesta dei sensi.
Eloisa non si arrende. È ancora giovane (ha circa 35 anni) ed è presa dai ricordi che lei considera indimenticabili e carichi di passione: «Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo». E pone ad Abelardo in maniera lacerante questa domanda: «Perché la sublimazione si dovrebbe raggiungere soltanto annichilendo i sensi e il sentimento d'amore che si prova verso un'altra persona?» Ma Abelardo è irremovibile: da abate qual è, le ricorda severamente il suo ruolo di badessa, invitandola a dedicarsi allo studio e alla preghiera.





Pietro Abelardo ed Eloisa casa 






Eloisa questa volta obbedisce e, nella sua terza e ultima lettera dal Paràclito, promette che non parlerà mai più del passato e dei propri sentimenti ad Abelardo.
Nell'autobiografia Historia calamitatum mearum, ovvero la prima delle sue lettere, Abelardo stesso riconosce le proprie colpe, dicendo che il suo incontro con Eloisa e la passione che ne conseguì fu la giusta punizione per la propria superbia, accresciutasi dalla gloria e dalla fama raggiunta con le lezioni che diventavano sempre più seguite: " … la ricchezza insuperbisce sempre gli stolti, le sicurezze terrene indeboliscono il vigore dell'animo, che si fa poi facilmente adescare dalle lusinghe dei sensi … la pietà divina mi richiamò a sé, umiliandomi perché ero superbissimo e avevo dimenticato che tutte le qualità di cui mi vantavo non mi appartenevano, ma erano doni divini".





pietro_abelardo_e_eloisa tomba cimitero pere lachaise cartolina postale Parigi






Nei suoi ultimi anni Abelardo è ospitato nel convento di Cluny da Pietro il Venerabile. Da qui scrive a Eloisa, eletta badessa del Paràclito nel 1136: «Mi vedrai presto, per fortificare la tua pietà con l'orrore di un cadavere e la mia morte, ben più eloquente di me, ti dirà che cosa si ama quando si ama un uomo». Abelardo chiede all'amata di seppellire il suo corpo nel cimitero del Paràclito. La notizia della sua morte, avvenuta il 21 aprile 1142, è data a Eloisa da Pietro il Venerabile: «Cara e venerabile sorella in Dio, colui al quale dopo il legame carnale, siete stata unita dal legame più elevato e più forte dell'amore divino, colui col quale e sotto il quale avete servito il Signore, questi... lo riscalda nel suo seno e nel giorno della sua venuta... lo custodirà per rendervelo con la sua grazia».
Sepolto dapprima nel vicino eremo di Saint-Marcel (una dipendenza dell'abbazia di Cluny), nel dicembre dello stesso anno è traslato nel suo Paràclito, dove Eloisa ne accoglie le spoglie. Alla sua morte, il 16 maggio 1164, anche Eloisa vuole essere sepolta nello stesso loculo: una romantica leggenda riferisce che le braccia del cadavere di Abelardo si aprissero nel momento della deposizione della moglie. I resti dei due amanti, già inumati all'esterno del Paràclito sotto un rosaio, spostati ancora all'interno, furono più volte ispezionati.





Paracleto_nogent_sur_seine_francia





Una relazione medica riferisce dei due lunghi femori di Abelardo e del teschio rotondo di Eloisa. Il convento fu venduto nel 1792 (ora ne restano dei ruderi), rispettando la tomba: nel 1800 il loro feretro fu trasportato a Parigi nel cimitero del Père Lachaise e l'anno dopo fu costruita una cappella. Ancora spostati nel 1814 al tempo della restaurazione monarchica, alla fine del 1817 furono finalmente ricollocati nella stessa cappella dove tuttora riposano.
Dopo la Rivoluzione Francese, molte opere del XII secolo andarono distrutte o rovinate; è il caso della tomba di Abelardo ed Eloisa che venne ricostruita dall'archeologo e conservatore Alexandre Lenoir pur non conoscendo la forma e le decorazioni originarie.


7 commenti:

  1. Caro Gabry,
    sto leggendo i tuoi "pensieri e parole" sul tuo blog dell’amore. Sono bellissimi, me ne sono innamorata a "prima lettura". A chi sono dedicati? In tutta la vita, 3 fidanzati e 1 marito, che ora non c’è, non ho mai avuto o letto una roba così! Non sono ricercati, ma immediati che colpiscono dentro. Sono l’espressione di una vena poetica, che scoppia nella mente. Nessuno nota tanti dettagli in una donna! Mi fai star male! Il solo pensiero che appartengono a qualcuna mi rende livida di gelosia. Il pensiero che ci sia una fortunata che possa essere fatta oggetto di un sentimento così profondo mi fa rimanere senza parole! E' una donna bellissima? Una santa? No i dettagli del suo corpo sono troppo evidenti! Sono curiosa di sapere chi è, ci sono troppe descrizioni sensuali, ma la persona per me è la stessa! Quando usciremo con mio padre voglio parlartene muoio di curiosità! Debora Severino68

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  2. Caro Gabry,
    (Commento già inoltrato senza risposta) Spettacolare il tuo blog sull’amore. Me lo hanno segnalato a dicembre scorso. Spero che la foto postata sia reale. Mi piace la foresta, i rami degli alberi e quell’aria sorniona che è in pace col mondo. Se solo una parte di quello che scrivi è vero, devi aver conosciuto molto bene l’amore! Eppure io leggo che questo bisogno di esternarlo così caldo e tempestoso, stampato sul volto di un bell’uomo maturo, è indice di insoddisfazione. Vorrei parlarti da vicino, ho la pretesa di sentire solo dai gesti e dal tono della voce quello che ti brucia dentro. Rispondimi a riguardo, se puoi, ci conto. Ho dato il tuo accesso a tutte le mie amiche, penso ti faccia piacere. Prima ne parlavamo tra di noi quando se ne presentava l’occasione, ora spesso commentiamo i tuoi fraseggi. I post sono belli, ma credo che “Pensieri e parole” sono personali, sono troppo diretti, colpiscono subito, sono più vissuti! Ecco perche abbiamo deciso di commentarli, a me il compito di esternare i nostri pensieri. Ti bacio! Antonietta53

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  3. Gabry! Ti ricordi di me? Sono la collega Giovanna Bianchi. A parte qualche sbavatura nei gossip e qualche nudo di troppo, il resto è di primordine! Forse il gossip e i torsi nudi fanno parte del folclore e del business, ma vanno accettati come la pubblicità. Ottime le foto ed i commenti. Impeccabili i contenuti. Spettacolari i Post sulla Storia del sesso, il Medioevo e quelli sulla Religione. Ho scoperto il tuo blog di riflesso, ero su Nuova didattica e cliccando ho scoperto le tue “notti bianche”. Ti seguo da sempre. Peccato per la mia anagrafe, ma se non ti costa, posso offrirti la mia amicizia. Chi si contenta gode! Ciao Vanna47

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  4. Ti seguo sempre. Sei un Amore. . . E vai!

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  5. Caro Gabry,
    A proposito del post sull’inquietudine, turbamento e sensualità, visti da lei” ricordo di aver letto qualcosa su Gilda, la famosa Rita Hayworth, venne utilizzata fino a quando non comparvero altre star più duttili di lei, e poi presto dimenticata. “Gilda” segna la nascita del suo mito, crea un personaggio che le rimarrà per sempre incollato addosso, anche fuori dal cinema: Gilda è la dea dell’amore, la femmina archetipa, bellissima, imprevedibile, bruciante di vitalità e di passione. Per la Hayworth, una maledizione: “Ogni uomo che ho mai conosciuto si è innamorato di Gilda… e si è svegliato la mattina dopo con me”! Come vedi tutte vogliono essere amate per se stesse e sono gelose perfino del personaggio che interpretano. Ti seguo sempre. Giuliana70

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  6. Ti ho inviato questo commento in estate, ma successivamente sei caduto, diciamo, in depressione. Ho mandato una mail privata, ma nemmeno dai cenni di vita. Meno male che continui a pubblicare post! Rileggimi e se puoi assicurami sulla tua salute mentale e affettiva. Rosanna Martini.
    PS - Allego il post estivo, Ciao!

    Sei sorprendente, unico, mi turbi la mente e il cuore. Non so più dove seguirti. Mente e Amore. Scrivi su due blog che sono la mia curiosità, la mia vita. Cervello, didattica, casi di vita, i casi più strani e terribilmente veri (mi documento, se non so) ma tu superi tutti, a volte anche la rete. E che dire dell’amore, a volte mi perdo tra film, poesie, sessualità, psicologia, sei un vero casino. Durante l’estate ho sperato che ci potessimo incontrare anche solo per stringerti la mano, ma non è stato possibile. A volte credo sempre che tu non esista, ma ogni volta un particolare, un dettaglio mi fanno ricredere. Hai tolto la foto sul blog della didattica, perché? Ora non ti vedo più e per farlo devo andare nel blog sotto il tuo profilo e cliccare “foto” li ti vedo con due belle ragazze, presumo le tue figlie e la tua amata foresta. Possibile che esiste un uomo così? Dimmi di si, dammi una prova che non sto sognando e che nel terzo millennio si può ancora sognare e non solo vivere per vivere! Rosanna63
    P.S.
    Ci sono una pletora di femmine che affollano i tuoi sostenitori, non invidio nessuna, solo chi ha la fortuna di averti vicino.

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  7. Cher Gabry,
    sont Anastasie Laurent. A Paris, nous sommes un groupe de passionnés d'enseignants de toutes les formes de l'amour. Chacun de nous écrire ou de dire à tous leurs expériences et leurs sentiments au sujet de ce sentiment. Des histoires d'amour à ceux du sexe, de la communauté scientifique à ces ethnologiques, des événements artistiques dans les littéraires. Nous vous avons choisi comme représentant de nos expériences si vous voulez nous écouter. Mon blog traite de Agape et Eros. Les folies sexuelles paroxystique et besoin inné d'amour pour les autres. Nous aimerions proposer un échange culturel pendant les vacances, sans frais. Vous avec nous et nous avec vous. Vous aimez l'idée. Je vais chercher mon courrier. Nous avons découvert votre blog où vous parlez de Tristan et Isolde et maintenant de notre Pierre Abélard et Héloïse. Nous sommes enthousiastes, nous vous suivez toujours!

    Caro Gabry,
    sono Anastasie Laurent. A Parigi siamo un gruppo di docenti tutte appassionate delle varie forme dell’amore. Ognuno di noi scrive o si racconta tutte le proprie esperienze e sensazioni su questo sentimento. Dalle storie d’amore a quelle di sesso, dagli aspetti scientifici a quelli etnologici, dalle vicende artistiche a quelle letterarie. Abbiamo scelto te come referente delle nostre esperienze se vorrai ascoltarci. Il mio Blog si occupa di Agape ed Eros. Delle follie parossistiche del sesso e del bisogno innato dell’amore per gli altri. Vorremmo proporti uno scambio culturale durante le ferie a costo zero. Tu da noi e noi da te. Ti piace l’idea. Ti faccio avere la mia mail. Abbiamo scoperto il tuo blog dove parli di Tristano e Isotta e ora del nostro Pietro Abelardo ed Eloisa. Siamo entusiaste, ti seguiamo sempre!


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