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giovedì 6 dicembre 2012

Il fascino erotico (Catherine Zeta Jones)







 Il fascino erotico


Vi sono persone dotate di una grande carica erotica. Persone in cui l'erotismo è un elemento essenziale della vita, senza il quale si spengono, come se mancasse l'aria o il cibo. Altre, invece, ne sembra­no quasi completamente prive. Il che non significa che non hanno interessi, ma è come se non avessero questo particolare tipo di sensibilità vitale. Nella maggior parte dei casi, invece, l'erotismo non è costante, ma ha delle grandi variazioni. Non sto parlando 



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di quel tanto di inte­resse erotico che può sempre essere risvegliato con uno sti­molo sufficiente. Parlo del grande erotismo, dell'erotismo come fatto centrale dell'esistenza, che le dà senso. In que­ste persone la ricchezza erotica si manifesta solo in alcuni momenti della vita. In un certo periodo dell'adolescenza per esempio, ma soprattutto quando si innamorano. Sono questi i tempi dell'eros straordinario, le stagioni dell'amo­re. Poi, cessato il grande amore, la passione, subentra la vita quotidiana e l'erotismo passa in sordina rispetto ad altri interessi e preoccupazioni.
I risultati di tutte le ricerche sulla sessualità umana, a partire dal famoso rapporto




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Kinsey, mostrano che il tem­po dedicato all'attività amorosa è estremamente breve.
Tutti i sessuologi confermano che sono ben poche le per­sone che trovano la voglia, il tempo, il desiderio di fare all'amore per ore ed ore con la persona che amano. Sono poche quelle che, dopo l'atto sessuale, non sono stanche o annoiate o tristi, ma anzi si sentono felici, rinnovate, sere­ne. La maggioranza della gente è, tutto sommato, d'ac­cordo con l'adagio latino che dice «Post coitum animo tri­ste". Michel Foucault ha dimostrato, nelle sue ultime ri­cerche, che questa concezione risale alla medicina greca e romana secondo cui, nel rapporto sessuale, c'è una perdita di forze vitali.




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Un'idea ripresa poi dal cristianesimo e sopravvissuta fino a pochi decenni fa, quando, ai ragazzi che si masturbavano, venivano pronosticate le malattie più spaventose.
Questa concezione non esiste nella medicina orientale. Nel taoismo, anzi, si pensa che i rapporti sessuali lunghi e frequenti (meglio se con partner diversi) aumentino le forze vitali e prolunghino la vita. Questo perché l'uomo si arricchisce del principio femminile Yin e la donna del 



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principio maschile Yang. Però anche nel taoismo rimane la paura dell'impoverimento. Ciascuno dei due sessi deve cercare di ricavare dall'altro il più possibile del principio complementare, dando il minimo di sé. Nella pratica taoista l'uomo è invitato a ridurre l'eiaculazione e, giunto ad una certa età, addirittura a sospenderla.
Il rovesciamento completo di questa impostazione conservativa, predatoria, avida, avviene soltanto quando fa la sua comparsa l'innamoramento individuale. Quando quella persona diventa unica e insostituibile. Allora entrambi si desiderano, hanno bisogno di vedersi, di toccarsi, di abbracciarsi, di baciarsi, di fare all'amore, di 



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donarsi completamente. Le persone innamorate, maschio o femmina non importa, quando sono lontane, sentono diminuire in sé l'energia vitale. È come se il loro organismo, le loro cellule, avessero bisogno del contatto fisico dell'altro. Compaiono i sintomi della depressione. Perdono l'appetito, perdono il sonno. Si svegliano al mattino e, per prima cosa, sentono la dolorosa mancanza del corpo amato accanto al loro. E non possono riaddormentarsi se non immaginano di vederlo, di abbracciarlo, di tenergli la mano. Quando, finalmente, lo incontrano di nuovo, quando si stringono a lui, è come se il loro organismo si ricaricasse di energia vitale. Come se dall'altro venisse un fluido vivificatore che ridà forza. Facendo



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all'amore lungamente, disperatamente, il corpo si carica come una batteria elettrica, diventa sempre più vivo, sempre più forte. Ciò che ci dà l'amato, i suoi baci, la sua pelle, i suoi liquidi, sono un nutrimento che ci irrobustisce, fino al punto che ci sentiamo di nuovo forti, capaci di alzarci, di lavorare, di partire. Anche di affrontare una separazione. Poi, dopo un certo periodo di tempo, è come se l'energia accumulata si scaricasse. Sentiamo allora come una fatica, un senso di peso, una debolezza amara. Abbiamo bisogno di nuovo di quella bocca e di quella pelle, di quel corpo, l'unico che ci possa trasmettere l'energia che svanisce, l'unico al mondo che la possegga.
In questa situazione l'idea che facendo all'amore ci si indebolisca è una assurdità. È soltanto facendo all'amore, donandoci totalmente che troviamo di nuovo la nostra forza. Il nostro amato è il nostro cibo, è la nostra bevanda, è la nostra aria. Noi la sua. L'atto amoroso il modo in cui, nutrendolo, ci nutriamo.




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Le persone dotate di grande carica erotica vivono la sessualità in questo modo. Più danno, più ricevono. Sebbene, in genere, strettamente legato all'innamoramento e alla passione, questo erotismo generoso può presentarsi, in certi casi, anche con un carattere leggero, gaudente, sensuale. Non ha bisogno di fissarsi su un oggetto, è eccitato da sempre nuove forme, da sempre nuovi corpi, dalla novità. E’ fondato su una grande eccitabilità di tutti i sensi: la vista, l'udito, l'olfatto, ma anche il tatto, la sensibilità muscolare, cutanea. Risponde agli stimoli più lievi, ai segnali più deboli. Decifra il più tenue invito di seduzione, lo individua anche se è nascosto e vi risponde prontamente. Fa perciò sbocciare l'erotismo attorno a sé perché lo riconosce, gli dà il suo sorriso, il suo slancio, la sua sicurezza, la sua energia. La gente di questo tipo ama la vita, ama il piacere in tutte le sue manifestazioni. Se uomo, trova qualcosa di bello, di eccitante, in tutte le donne. Se la 



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donna, identifica prontamente l'uomo che le piace ed è contenta se riesce a farsi prontamente desiderare. Il primo avvolge la donna del suo desiderio fino a farla vibrare. La donna si abbandona al piacere della seduzione e dell'essere sedotta.
In genere, però, l'erotismo ha bisogno, per svilupparsi completamente, di un oggetto unico di cui scoprire tutte le potenzialità. Non è indispensabile che, all'inizio, ci sia innamoramento. Questo tipo di erotismo non è nemmeno necessariamente molto fedele. Però non è disponibile per tutti gli stimoli. Non ha i sensi sempre aperti e pronti a cogliere il più lieve segnale di seduzione. Anzi, in genere, reagisce assai poco, fino ad apparire ottuso. La sua forza risiede nella concentrazione. Quando ha scelto un oggetto, quando lo ha visto; quando lo ha separato dalla massa informe degli altri, si concentra su di lui. Solo allora i suoi sensi si risvegliano. Le sensazioni che il primo tipo di erotismo raccoglieva dal mondo, questo erotismo le trova in un'unica persona di cui scopre tutti gli aspetti, tutte le sfumature, gli odori, i sapori, le infinite possibili forme, le luci, in un turbinio di fantasie che si concentrano tutte nello stesso punto. Come i raggi del sole in una lente, finché la temperatura non diventa altissima e le vibrazioni, i sentimenti non raggiungono il calore bianco della sensualità e della fusione. Questo tipo di erotismo, però, trova la sua massima espressione con innamoramento condiviso e straordinario, negli altri casi è un cercare, un trovare che non sempre conduce al calor bianco!

1 commento:

  1. Gabry,
    devo scendere da degli amici ad Acciaroli per la casa delle vacanze 2013, devo almeno guardarti. Ci pensi ci sono 37mila persone che ti cercano in tutto il mondo! Io so che te ne basta una sola, fatti almeno guardare, toccare e io starò bene. Ti faccio gli auguri, ma verrò di persona. Ti penso. Lucrezia

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