Melissa
P. i romanzi 2005-2006
L'odore del tuo respiro
Con
un'ape fra i capelli mi sono gettata nelle strade del mondo. Un'ape che ronzava
fra i fili della mia chioma, sbatteva convulsamente le sue ali e ronzava,
ronzava. E io non la cacciavo, ho lasciato che costruisse il suo alveare nella mia testa
e chi mi incontrava diceva «Hai i capelli come il miele» e non sapeva che nella
mia testa c'era un'ape che con il suo corpo tenero e bicolore roteava nei miei
pensieri, giocava.
Melissa P. |
E a me faceva compagnia, divenne compagna irrinunciabile,
anche se non molto fidata: talvolta mi dava dei morsetti sulla nuca che
avrebbero dovuto farmi male. Ma la mia ape era troppo piccola per farmi male,
depositava in me del miele, non era mai veleno.
Un giorno l'ape mi sussurrò qualcosa nell'orecchio, ma era un bisbiglio troppo fioco perché potessi sentirlo. Io non le chiesi mai cosa volesse dirmi e adesso è troppo tardi, la mia ape è volata via dai miei capelli, improvvisamente, e un passante l'ha uccisa. L'ha schiacciata. E sul marmo
Un giorno l'ape mi sussurrò qualcosa nell'orecchio, ma era un bisbiglio troppo fioco perché potessi sentirlo. Io non le chiesi mai cosa volesse dirmi e adesso è troppo tardi, la mia ape è volata via dai miei capelli, improvvisamente, e un passante l'ha uccisa. L'ha schiacciata. E sul marmo
Melissa P. 2 |
bianco posso vedere brilluccicare un liquido, una
sostanza: la prendo con una spatolina e la porto in un laboratorio di analisi.
«Veleno», mi dice il biologo. «Veleno...», ripeto io. La mia ape è morta avvelenata, non
schiacciata. Qualche ora prima mi aveva morsa.
Citazioni
- Ho disegnato, ma non ero capace di colorare senza sbavare lungo i bordi. Ho comprato una chitarra, ma avevo paura che le corde mi tagliassero le dita. Ho scritto e qualcosa dentro di me si è mosso. Ho scritto, ho scritto tanto, e poi
- sono diventata famosa. E quella cosa che avevo liberato è ritornata indietro e mi ha invaso. Uccidendomi.
- Io ho bisogno di guardare la vita che ho dentro, questa vita buia e disconnessa da tutte le altre, ho bisogno di vivere dentro di me, perché all'infuori di me non esiste nessuno che riesca a farmi vivere.
- Mi sono accorta di esserne innamorata una sera di fine estate. Una sera elettrica, in una Roma cagna più che mai, ripiegata su se stessa quasi a scusarsi di fare rumore, di essere troppo bella, troppo schizofrenica, troppo antica. Roma di imperatori e usurai, di politici e tassisti, di ragazze perse e di ragazze in minigonna e tacchi a spillo, Roma dei vini e Roma delle latterie, delle chiese e dei puttani.
- Ringrazio tutti coloro che mi odiano, perché è grazie a loro che io mi amo di più.
Melissa P. 4
Melissa P. 3 |
In Nome dell'Amore
di
Melissa P. 3° romanzo 2006
Caro cardinale Camillo Ruini, scrivere una lettera non è mai
cosa da poco; intanto perché pone il destinatario in una condizione di
passività, cosa che non avverrebbe se il dialogo fosse diretto. Poi, perché a
volte il destinatario riduce a un cartoccio le
lettere spedite dai mittenti non graditi, le appallottola prima di
averle lette e le lancia verso il cestino, sperando di fare centro. Mi auguro
che la stessa sorte non tocchi alla mia.
Melissa P. 5 |
Citazioni
- Qualche tempo fa scrissi sul mio sito una breve lettera aperta a lei indirizzata [...]. Con mia grande sorpresa la lettera fu largamente commentata dai visitatori del sito [...]. Spesso la loro impressione era che ciò che lei continua a dire si allontana pericolosamente dalla realtà in cui noi tutti viviamo. Fossero essi credenti o laici, molti esprimevano un desiderio che oggi andrebbe più di ogni altro tutelato: condurre la propria esistenza liberamente, ignorando per quanto possibile l'ingerenza della Chiesa [...].
- Lei parla in nome di Dio, che è la verità in cui crede. Io cercherò di parlarle in nome dell'amore, quello terreno, quello in cui tutti noi comuni mortali crediamo.
- L'adolescenza è un periodo di grandi ideali, forse confusi ma comunque forti e sinceri, un periodo in cui l'essere umano tenta di penetrare in quella fortezza che è il mondo degli adulti e per questo s'impegna a compiere imprese ben più ardue di quanto si immagini. È per questo che spesso gli adolescenti si preoccupano delle sorti del mondo, si occupano di ecologia, fanno volontariato, partecipano a manifestazioni politiche più di quanto possa mai fare un adulto.
- Un adolescente desidera piacere, amare e
- lasciarsi amare, vivere con intensità tutte quelle piccole cose che in una giornata comune in una comune cittadina di provincia ti vengono offerte. L'unica cosa che potevamo fare in provincia, cardinale Ruini, era amare. L'unica cosa che potesse farci sentire vivi era darsi completamente all'altro, scivolare sotto le coperte insieme, mettere lo stereo ad alto volume perché i genitori nell'altra stanza non sentissero quanto baccano faceva l'amore.
- Un quindicenne non può frenare la corsa al piacere, non può tenere chiusa la porta del desiderio, perché è nella sua natura rincorrere il piacere e desiderare le cose belle e soddisfacenti, e negare tutto questo equivale a negare la natura stessa
- dell'uomo che, per quanto lei possa giudicare discutibile, è talvolta un essere istintivo e poco razionale. E questo non è un sintomo di bestialità, è semplicemente uno degli ingredienti di cui è composto l'essere umano, le cui imperfezioni e fragilità non andrebbero né giudicate né mortificate, ma semplicemente accettate.
- Ospitare la morte dentro il proprio corpo è quanto di più traumatico possa capitare nella vita di una donna. La scelta non è mai presa a cuor leggero, non è mai un frutto di una riflessione durata una notte. È una scelta ragionata e sofferta e, tuttavia, a volte necessaria.
- Io credo davvero che amare liberamente sia la forma più alta di libertà, e che le unioni libere, le convivenze, le coppie di fatto non ledano la dignità di chi
- preferisce questo tipo di rapporto né quella di coloro che scelgono il matrimonio come sigillo alla propria unione. Non riesco a non pensare che, qualsiasi forma assuma, l'amore non è mai contrario alle leggi naturali, e che la natura ordina il mondo seguendo le leggi dell'amore.
- Ci chiamano giusti solo quando assecondiamo le speranze e i progetti dei potenti, della Chiesa in primis. Ci chiamano giusti solo se consumiamo, solo se produciamo, solo se mettiamo al mondo dei figli che saranno anche loro consumatori e produttori. Non ci hanno mai chiamati giusti perché capaci di amare. La gente onesta non è solo quella
- che lavora, la gente onestà è anche quella che intesse rapporti personali sinceri e privi di qualsiasi pregiudizio.
- Quel famoso Dio che mi aveva accompagnato durante l'infanzia, che sentivo come un peso ovunque andassi e qualsiasi cosa facessi, era improvvisamente scomparso durante i miei dodici anni, quando mi resi conto di non avere alcun bisogno di credere in qualcosa di superiore e divino, che mi bastava credere nella vita e nelle persone che mi circondavano e mi amavano di un amore terreno. Sentivo Dio persino in quelle voci di paese che additavano e demonizzavano le ragazze mie coetanee che conducevano una vita libera e libertina, vedevo Dio negli occhi strizzati della panettiera mentre entravo nel suo negozio mano nella mano con un ragazzo.
- Vedevo Dio nello sguardo morboso del barista che indugiava sulle cosce poco scoperte dalla gonna. Dio era amore ma anche disprezzo, un disprezzo che non sono riuscita a strapparmi dalla pelle tanto facilmente.
- Il sesso fa conoscere le bellezze e le brutture della vita, indistintamente. Il sesso è l'atto più intimo fra due persone che si concedono l'una all'altra mostrando di sé ora i lati positivi, ora quelli negativi. [...] Il sesso mi ha insegnato che cos'è la vita, mi ha detto come avrei dovuto affrontarla: non abbassare mai la cresta, continuare anche quando va tutto storto, essere determinata a inseguire sempre lo scopo che ti sei prefissa. E cercare, cercare, finché non avrai trovato quello che cercavi.
- Il sesso è un puro fatto di desideri. Creare desideri fittizi è altrettanto sbagliato quanto reprimerli, secondo me. Quindi basta con le imposizioni e con il dichiarare cosa è giusto e cosa è sbagliato: che le donne e gli uomini siano liberi di decidere se concedersi o non concedersi, se donare o non donare. Reprimere i famigerati ormoni adolescenziali non fa altro che accrescere la curiosità, e il sesso perde tutta la sua bellezza e tutta la sua purezza acquistando piuttosto morbosità. [...] La repressione non solo produce mostri bavosi, non solo può indurre a compiere atti estremi e violenti (come stupri e molestie) quegli uomini e quelle donne deboli che si sono visti costretti a seguire certe regole volute dalla Chiesa; la repressione impedisce che ci sia una giusta e chiara informazione sessuale che eviterebbe, tra l'altro, cose a cui la stessa Chiesa si oppone, come l'aborto e la trasmissione di malattie.
-
Melissa P. 12
Melissa P. 6 |
Melissa P. 7 |
Melissa P. 8 |
Melissa P. 9 |
Melissa P. 10 |
Melissa P. 11 |
Nessun commento:
Posta un commento