Femminilità e peccati nel medioevo
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Nel
Medioevo il corpo è il luogo del paradosso: da una parte c'è il cristianesimo che
insiste nel mortificarlo, dall'altro c'è l'esaltazione del corpo martoriato
di Cristo.
L'umanità cristiana si fonda sul peccato originale,
che nel Medioevo diventa il peccato sessuale. La vita quotidiana dell'uomo in questo
periodo storico oscilla tra la Quaresima e il Carnevale: il primo periodo era
caratterizzato dal digiuno, dall'astinenza sessuale
e da molti altri divieti tutti dediti a mortificare sempre più il corpo umano
come per purificarlo, mentre il Carnevale è tutto l'opposto. Durante la
Quaresima
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Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino |
tutti i godimenti della carne in primis il sesso vengono repressi
fortemente; la Chiesa nel medioevo è fortemente
sessuofoba e questo gli permetteva di controllare la popolazione
facendo credere che il peccato originale era
quello sessuale ed è per questo che la Chiesa istituì dei divieti in
ambito sessuale:
si poteva fare sesso solo durante il periodo del Carnevale, e l'uomo nei rapporti
doveva essere quello attivo, mentre la donna doveva essere estremamente passiva e
l'uomo doveva muoversi moderatamente, era vietato fare l'amore nella
posizione in cui "lo
fanno i cani", era ovviamente vietata la
sodomia e l'omosessualità (considerata al pari del cannibalismo) ed
era vietato fare sesso durante i periodi di
mestruazione
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della donna (altrimenti la punizione era che il figlio
che sarebbe nato sarebbe stato infetto dal morbo della peste nera), la donna non doveva assolutamente ingoiare lo sperma dell'uomo (si
credeva che fosse un atto di stregoneria per far in modo che la donna amasse
di più il marito) e in caso lo si facesse ,la donna doveva scontare una pena composta da 7 anni di
digiuno con solo pane e acqua (pena questa usata per molti altri
"crimini"); l'uomo non doveva "amare
troppo" la sua moglie altrimenti sarebbe stato considerato un
adulterio.
Lo sperma e il sangue venivano visti con
una certa ripugnanza perchè erano liquidi
corporei.
La donna era vista come il peccato
originale, era diabolica e malefica ed era considerata impura per il fatto
che aveva le mestruazioni e perchè è la causa del peccato originale. La
chiesa impone ai fedeli la "giusta copulazione", cioè il matrimonio.
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Le radici della repressione sessuale ha origine nel periodo Tardo
Antico, in età Romana, quindi
con Marco Aurelio nel II secolo d.C in cui l'imperatore appoggiava lo stoicismo basato sull'autocontrollo della depravazione delle passioni. Come detto prima,
la donna era subordinata all'uomo e per quanto riguarda il corpo, la disfatta
era dunque totale. La
donna viene considerata debole e vede nell'uomo quanto a lei può
conferire forza; la donna non funge neanche da equilibratore sociale, ma è
solo un gradino basso di una scala in cui in cima risiede l'Uomo. Il medioevo è maschio, è un mondo maschilista in
cui l'uomo deve
proteggere la donna e questa deve sottostare a tutte le richieste del
marito.
Il grande rifiuto del corpo non comprende
solo l'ambito sessuale, ma anche la sregolatezza nel
mangiare e nel bere; è vietato infatti per la morale cristiana del medioevo ubriacarsi e
abbuffarsi di cibo.
La Chiesa regolamentava veramente tutti gli attimi della
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vita di una persona
come anche il lavoro che veniva giustificato come l'affaticamento necessario per purificare l'anima;
era vietato lavorare di domenica e gli altri giorni più una persona lavorava
e più voleva dire che
doveva liberarsi del peccato originale e solo infliggendosi pene e
"morendo di fatica" allora ci si poteva salvare l'animo in
paradiso. Le lacrime venivano considerate un dono, e piangere voleva dire riconoscere la presenza di Dio dentro di se.
Non possiamo dire lo stesso per il riso: infatti ridere era severamente vietato
soprattutto in ambito monastico; veniva considerato
un gesto diabolico e satanico che proveniva dalle viscere e quindi ridere era malvagio e impuro! Il corpo era
considerato impuro e le parti nobili erano solo il cervello e il cuore. Anche
i sogni venivano tenuti
sotto controllo, e per quanto riguarda i sogni
erotici, c'erano anche qui delle pene da
scontare.
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Sognare era considerato un opera di satana e quindi anche questo veniva il
più possibile messo a freno. I sogni venivano comunque interpretati molto
spesso al mercato dove si trovavano i nostri attuali cartomanti.
Medioevo:
moda e sensualità
I
rappresentanti delle corti altomedievali dei Merovingi e dei Carolingi
conoscevano le brache, una specie
di indumento intimo vicino
al perizoma, oppure un modello lungo di tela o cuoio, fatto aderire
alle gambe mediante i lacci intrecciati delle calzature. A contatto con la
pelle si portavano camicie di lino
finissimo, quasi trasparenti.
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Nel XIII secolo l'ideale femminile di donna era rappresentato da esili
fanciulle dalle forme allungate, i capelli lisci e chiari, il corpo snello, in
conformità al gusto per la verticalità
dello stile gotico, che imponeva questi canoni a tutte le arti
decorative,
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dall'architettura alla scultura. Il 1300
sarà però, anche un secolo nero, funestato da peste, carestie e fermenti
religiosi, che insinuarono profondi turbamenti negli animi, quindi la
donna doveva dare l'idea di virtuosa,
al fine di allontanare dagli uomini eventuali sconvolgimenti del corpo e dell'anima. Il seno non era considerato assolutamente un richiamo erotico, al
contrario invece, del piede
e del polpaccio che andavano coperti perchè la loro vista incendiava l'uomo medievale,
è per questo che vediamo
scollature profonde contrapposte a vesti dai lunghissimi strascichi.
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Un'altra parte del corpo femminile, divenuta di grande importanza era il ventre, che doveva mostrarsi prominente, simbolo di fertilità, in un'epoca
tanto provata dagli alti tassi di mortalità e dal calo demografico, per questo
le donne iniziarono a metterlo in evidenza aumentandone le forme con dei sacchetti imbottiti.
Sulla pelle nuda si indossava una camicia finissima, il blanchet,
sotto le vesti il sotano e in alcuni casi un busto o casso di
ferro e, come succedeva spesso, se la scollatura arrivava fino alla vita, la si
mitigava con un tassello di tessuto.
Le sarabullias invece, erano antenate dei nostri slip,
e venivano indossate solo dalle nobildonne, le popolane era già tanto se avevano un vestito..., si narra però
che
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quest'indumento non fosse molto amato, in quanto si pensava non facesse prendere aria
alle parti intime. Per gli
uomini, insieme alla camicia a pelle, l'interula,
per le gambe si indossavano calzabrache
di panno in tinte vivaci, provviste anche di suole, elemento base del
guardaroba maschile, provviste di imbottiture
se i polpacci erano troppo magri e legate in vita con dei nastri. Successivamente, dal 1370 le calzebrache si
evolsero in una specie di collant con cavallo, unito sul
dietro da una stringatura e provvisto di sportello sul
davanti.
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Édouard-Henri Avril
Avril studiò l'arte in vari saloni
di Parigi. Dal 1874 al 1878 egli entrò nell'École
des Beaux Arts di Parigi. Ricevette l'incarico da parte di Théophile Gautier
di illustrare la novella Fortunio, adottando così lo
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pseudonimo di Paul Avril. Il suo incarico lo rese un
artista di grande reputazione e stimolò numerosi commissioni e contratti da
parte di autori importanti della letteratura galante del giorno, una forma di erotismo. Questi libri furono scritti tipicamente
in piccole edizioni oppure su abbonamento, organizzato
dai collezionisti.
Avril illustrò numerosi opere quali
il Salammbô di Gustave Flaubert, il Le Roi Caundale di
Gautier, il Fanny Hill di John Cleland, le Avventure del Cavaliere de
Faublas di Jean Baptiste Louvet de Couvray, il Mon Oncle Barbassou
di Mario
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Uchard, The Madam di Jules Michelet, Musk, Hashish and Blood di
Hector France, gli scritti di Pietro Aretino, e le novelle anonime lesbiche del
Gamiani. I suoi maggiori lavori sono stati i disegni per De Figuris
Veneris: Un Manuale di Classico Erotismo dello scolaro tedesco Friedrich Karl
Forberg.
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Ciao Gabry,
RispondiEliminaSono sempre Lorenza, parli spesso di Santi, di Cristo, dell’Avvento, di fermare il tempo ecc.? E, invece, in altri pensieri, mi fai morire, con frasi erotiche che sfiorano l’hard? Io ti immagino molto maschio con una grande passione. Ma mi affascinano tanto gli aspetti religiosi che sento in te. Spesso ricorre la follia o la pazzia. Io ne ho paura, la follia non ha dato mai buoni frutti. Mi sono oscuri anche concetti come “l’eternalizzazione del presente”. Ancora passi da un rapporto da sogno sfrenato, da rimanere senza fiato, (beata lei) a unam et bonam dei monaci latini. Va bene la licenza poetica e passionale, ma ci sono delle contraddizioni stridenti che per me aumentano il desiderio di farmi spiegare, anche con esempi, il tuo pensiero misterioso, ma pieno di attrattive. Ti abbraccio. Lorenza Milani62
Salve Gabry,
RispondiEliminaSono ancora Giuliana Ferro, l’amica di Silvia Ricci di Arezzo. Ho visto che hai postato nuove foto. Ora il tuo voto è più chiaro e interessante. Mi piaci. Ma toglimi una curiosità vivi sempre in montagna? Occhiali scuri, vestito nero. Sembri qualcosa tra Dan Aykroyd dei Blues Brothers e lo scuro di Giorgio Armani. Scherzo. Stai benissimo. Per me puoi essere più scuro del carbone. Però vorrei una foto con giacca e cravatta. Anch’io con le mie amiche ho un blog sull’amore, il titolo è “L’amore è una cosa meravigliosa” come l’omonimo film. Postato per far capire ai maschietti quanto sono lontani dall’universo femminile. Ecco il perché del tuo successo nel nostro gruppo. Tu parli la nostra lingua, sei uno di noi. A una persona che si esprime cosi sull’amore, vuoi dirgli tutto, ma proprio tutto, come a un confessore. Silvia è scesa in settembre ed ha detto che eri molto turbato. Problemi di cuore. Della serie mai dire mai! Anche i padroni dell’amore possono scivolare sulla buccia di banana. Chi ti ha fatto quello che hai postato è proprio una grande (….. …..) Non hai perso nulla. Ma uno come te vuole l’amore, spero che arrivi subito. Io sono follemente innamorata del mio uomo. Lo auguro anche a te. Ti seguo, fammi sapere cose buone. Ti abbraccio.
Giuliana Ferro70
Ciao,
RispondiEliminasono Anna Riccardi abito a Napoli. Ho anch’ io un blog sull’amore! Ma con te mi sono accorta che l’amore è un'altra cosa. Non ho mai visto tante notizie curiosità autori ed esperienza in materia. Ho letto che sei docente ed abiti a Salerno. Sei certamente più maturo di me. Dalla foto vedo che sei una persona aperta ed ispiri fiducia. Hai un volto regolare e ti ritengo interessante! Nel blog spazi dalla religione alla psicanalisi, dal fatto di costume al delitto passionale, dalla letteratura ad una bibliografia immensa. Cercavo una nota all’Amore come passione di Bataille e Google ti ha trovato ho detto mi sento fortunata! Ho scoperto il blog da poco e durante le festività pasquali vorrei incontrare te e le altre insegnanti di Napoli che ho letto nelle note Continua così. Ci sono 1000 blog sull’amore ma, ti assicuro e difficilmente mi sbaglio, il tuo mi ha lasciato senza fiato per ricchezza e competenza. Beata chi ti sta accanto l amore li è a portata di mano. Auguri, sei un punto fermo, ti seguo sempre. Anna60