Elenco blog personale

giovedì 21 febbraio 2013

Femminilità e peccati nel medioevo









 Femminilità e peccati nel medioevo



Nel Medioevo il corpo è il luogo del paradosso: da una parte c'è il cristianesimo che insiste nel mortificarlo, dall'altro c'è l'esaltazione del corpo martoriato di Cristo.
L'umanità cristiana si fonda sul peccato originale, che nel Medioevo diventa il peccato sessuale. La vita quotidiana dell'uomo in questo periodo storico oscilla tra la Quaresima e il Carnevale: il primo periodo era caratterizzato dal digiuno, dall'astinenza sessuale e da molti altri divieti tutti dediti a mortificare sempre più il corpo umano come per purificarlo, mentre il Carnevale è tutto l'opposto. Durante la Quaresima





Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino





tutti i godimenti della carne in primis il sesso vengono repressi fortemente; la Chiesa nel medioevo è fortemente sessuofoba e questo gli permetteva di controllare la popolazione facendo credere che il peccato originale era quello sessuale ed è per questo che la Chiesa istituì dei divieti in ambito sessuale:
si poteva fare sesso solo durante il periodo del Carnevale, e l'uomo nei rapporti doveva essere quello attivo, mentre la donna doveva essere estremamente passiva e l'uomo doveva muoversi moderatamente, era vietato fare l'amore nella posizione in cui "lo fanno i cani", era ovviamente vietata la sodomia e l'omosessualità (considerata al pari del cannibalismo) ed era vietato fare sesso durante i periodi di mestruazione





Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   2





della donna (altrimenti la punizione era che il figlio che sarebbe nato sarebbe stato infetto dal morbo della peste nera), la donna non doveva assolutamente ingoiare lo sperma dell'uomo (si credeva che fosse un atto di stregoneria per far in modo che la donna amasse di più il marito) e in caso lo si facesse ,la donna doveva scontare una pena composta da 7 anni di digiuno con solo pane e acqua (pena questa usata per molti altri "crimini"); l'uomo non doveva "amare troppo" la sua moglie altrimenti sarebbe stato considerato un adulterio.
Lo sperma e il sangue venivano visti con una certa ripugnanza perchè erano liquidi corporei.
La donna era vista come il peccato originale, era diabolica e malefica ed era considerata impura per il fatto che aveva le mestruazioni e perchè è la causa del peccato originale. La chiesa impone ai fedeli la "giusta copulazione", cioè il matrimonio.




Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   3






Le radici della repressione sessuale ha origine nel periodo Tardo Antico, in età Romana, quindi con Marco Aurelio nel II secolo d.C in cui l'imperatore appoggiava lo stoicismo basato sull'autocontrollo della depravazione delle passioni. Come detto prima, la donna era subordinata all'uomo e per quanto riguarda il corpo, la disfatta era dunque totale. La donna viene considerata debole e vede nell'uomo quanto a lei può conferire forza; la donna non funge neanche da equilibratore sociale, ma è solo un gradino basso di una scala in cui in cima risiede l'Uomo. Il medioevo è maschio, è un mondo maschilista in cui l'uomo deve proteggere la donna e questa deve sottostare a tutte le richieste del marito.
Il grande rifiuto del corpo non comprende solo l'ambito sessuale, ma anche la sregolatezza nel mangiare e nel bere; è vietato infatti per la morale cristiana del medioevo ubriacarsi e abbuffarsi di cibo.
La Chiesa regolamentava veramente tutti gli attimi della





Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   4





vita di una persona come anche il lavoro che veniva giustificato come l'affaticamento necessario per purificare l'anima; era vietato lavorare di domenica e gli altri giorni più una persona lavorava e più voleva dire che doveva liberarsi del peccato originale e solo infliggendosi pene e "morendo di fatica" allora ci si poteva salvare l'animo in paradiso. Le lacrime venivano considerate un dono, e piangere voleva dire riconoscere la presenza di Dio dentro di se.
Non possiamo dire lo stesso per il riso: infatti ridere era severamente vietato soprattutto in ambito monastico; veniva considerato un gesto diabolico e satanico che proveniva dalle viscere e quindi ridere era malvagio e impuro! Il corpo era considerato impuro e le parti nobili erano solo il cervello e il cuore. Anche i sogni venivano tenuti sotto controllo, e per quanto riguarda i sogni erotici, c'erano anche qui delle pene da scontare.




Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   5






Sognare era considerato un opera di satana e quindi anche questo veniva il più possibile messo a freno. I sogni venivano comunque interpretati molto spesso al mercato dove si trovavano i nostri attuali cartomanti.

Medioevo: moda e sensualità
I rappresentanti delle corti altomedievali dei Merovingi e dei Carolingi conoscevano le brache, una specie di indumento intimo vicino al perizoma, oppure un modello lungo di tela o cuoio, fatto aderire alle gambe mediante i lacci intrecciati delle calzature. A contatto con la pelle si portavano camicie di lino finissimo, quasi trasparenti.
Nel XIII secolo l'ideale femminile di donna era rappresentato da esili fanciulle dalle forme allungate, i capelli lisci e chiari, il corpo snello, in conformità al gusto per la verticalità dello stile gotico, che imponeva questi canoni a tutte le arti decorative,





Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   6





dall'architettura alla scultura. Il 1300 sarà però, anche un secolo nero, funestato da peste, carestie e fermenti religiosi, che insinuarono profondi turbamenti negli animi, quindi la donna doveva dare l'idea di virtuosa, al fine di allontanare dagli uomini eventuali sconvolgimenti del corpo e dell'anima. Il seno non era considerato assolutamente un richiamo erotico, al contrario invece, del piede e del polpaccio che andavano coperti perchè la loro vista incendiava l'uomo medievale, è per questo che vediamo scollature profonde contrapposte a vesti dai lunghissimi strascichi.




Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   7






Un'altra parte del corpo femminile, divenuta di grande importanza era il ventre, che doveva mostrarsi prominente, simbolo di fertilità, in un'epoca tanto provata dagli alti tassi di mortalità e dal calo demografico, per questo le donne iniziarono a metterlo in evidenza aumentandone le forme con dei sacchetti imbottiti.
Sulla pelle nuda si indossava una camicia finissima, il blanchet, sotto le vesti il sotano e in alcuni casi un busto o casso di ferro e, come succedeva spesso, se la scollatura arrivava fino alla vita, la si mitigava con un tassello di tessuto.
Le sarabullias invece, erano antenate dei nostri slip, e venivano indossate solo dalle nobildonne, le popolane era già tanto se avevano un vestito..., si narra però che





Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   8





quest'indumento non fosse molto amato, in quanto si pensava non facesse prendere aria alle parti intime. Per gli uomini, insieme alla camicia a pelle, l'interula, per le gambe si indossavano calzabrache di panno in tinte vivaci, provviste anche di suole, elemento base del guardaroba maschile, provviste di imbottiture se i polpacci erano troppo magri e legate in vita con dei nastri.  Successivamente, dal 1370 le calzebrache si evolsero in una specie di collant con cavallo, unito sul dietro da una stringatura e provvisto di sportello sul davanti.





Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   9






Édouard-Henri Avril
Sotto lo pseudonimo di Paul Avril, fu un illustratore di letteratura erotica.
Avril studiò l'arte in vari saloni di Parigi. Dal 1874 al 1878 egli entrò nell'École des Beaux Arts di Parigi. Ricevette l'incarico da parte di Théophile Gautier di illustrare la novella Fortunio, adottando così lo





Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   10





pseudonimo di Paul Avril. Il suo incarico lo rese un artista di grande reputazione e stimolò numerosi commissioni e contratti da parte di autori importanti della letteratura galante del giorno, una forma di erotismo. Questi libri furono scritti tipicamente in piccole edizioni oppure su abbonamento, organizzato dai collezionisti.
Avril illustrò numerosi opere quali il Salammbô di Gustave Flaubert, il Le Roi Caundale di Gautier, il Fanny Hill di John Cleland, le Avventure del Cavaliere de Faublas di Jean Baptiste Louvet de Couvray, il Mon Oncle Barbassou di Mario





Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   11





Uchard, The Madam di Jules Michelet, Musk, Hashish and Blood di Hector France, gli scritti di Pietro Aretino, e le novelle anonime lesbiche del Gamiani. I suoi maggiori lavori sono stati i disegni per De Figuris Veneris: Un Manuale di Classico Erotismo dello scolaro tedesco Friedrich Karl Forberg.

Édouard Henri Avril - I sonetti lussuriosi (1892) di Pietro Aretino   12
 



3 commenti:

  1. Ciao Gabry,
    Sono sempre Lorenza, parli spesso di Santi, di Cristo, dell’Avvento, di fermare il tempo ecc.? E, invece, in altri pensieri, mi fai morire, con frasi erotiche che sfiorano l’hard? Io ti immagino molto maschio con una grande passione. Ma mi affascinano tanto gli aspetti religiosi che sento in te. Spesso ricorre la follia o la pazzia. Io ne ho paura, la follia non ha dato mai buoni frutti. Mi sono oscuri anche concetti come “l’eternalizzazione del presente”. Ancora passi da un rapporto da sogno sfrenato, da rimanere senza fiato, (beata lei) a unam et bonam dei monaci latini. Va bene la licenza poetica e passionale, ma ci sono delle contraddizioni stridenti che per me aumentano il desiderio di farmi spiegare, anche con esempi, il tuo pensiero misterioso, ma pieno di attrattive. Ti abbraccio. Lorenza Milani62

    RispondiElimina
  2. Salve Gabry,
    Sono ancora Giuliana Ferro, l’amica di Silvia Ricci di Arezzo. Ho visto che hai postato nuove foto. Ora il tuo voto è più chiaro e interessante. Mi piaci. Ma toglimi una curiosità vivi sempre in montagna? Occhiali scuri, vestito nero. Sembri qualcosa tra Dan Aykroyd dei Blues Brothers e lo scuro di Giorgio Armani. Scherzo. Stai benissimo. Per me puoi essere più scuro del carbone. Però vorrei una foto con giacca e cravatta. Anch’io con le mie amiche ho un blog sull’amore, il titolo è “L’amore è una cosa meravigliosa” come l’omonimo film. Postato per far capire ai maschietti quanto sono lontani dall’universo femminile. Ecco il perché del tuo successo nel nostro gruppo. Tu parli la nostra lingua, sei uno di noi. A una persona che si esprime cosi sull’amore, vuoi dirgli tutto, ma proprio tutto, come a un confessore. Silvia è scesa in settembre ed ha detto che eri molto turbato. Problemi di cuore. Della serie mai dire mai! Anche i padroni dell’amore possono scivolare sulla buccia di banana. Chi ti ha fatto quello che hai postato è proprio una grande (….. …..) Non hai perso nulla. Ma uno come te vuole l’amore, spero che arrivi subito. Io sono follemente innamorata del mio uomo. Lo auguro anche a te. Ti seguo, fammi sapere cose buone. Ti abbraccio.
    Giuliana Ferro70

    RispondiElimina
  3. Ciao,
    sono Anna Riccardi abito a Napoli. Ho anch’ io un blog sull’amore! Ma con te mi sono accorta che l’amore è un'altra cosa. Non ho mai visto tante notizie curiosità autori ed esperienza in materia. Ho letto che sei docente ed abiti a Salerno. Sei certamente più maturo di me. Dalla foto vedo che sei una persona aperta ed ispiri fiducia. Hai un volto regolare e ti ritengo interessante! Nel blog spazi dalla religione alla psicanalisi, dal fatto di costume al delitto passionale, dalla letteratura ad una bibliografia immensa. Cercavo una nota all’Amore come passione di Bataille e Google ti ha trovato ho detto mi sento fortunata! Ho scoperto il blog da poco e durante le festività pasquali vorrei incontrare te e le altre insegnanti di Napoli che ho letto nelle note Continua così. Ci sono 1000 blog sull’amore ma, ti assicuro e difficilmente mi sbaglio, il tuo mi ha lasciato senza fiato per ricchezza e competenza. Beata chi ti sta accanto l amore li è a portata di mano. Auguri, sei un punto fermo, ti seguo sempre. Anna60

    RispondiElimina