Le donne di Giuseppe De Nittis
peintre des Parisiennes
Giuseppe De Nittis (Barletta, 25 febbraio
1846 – Saint-Germain-en-Laye, 21 agosto 1884) è stato un pittore italiano vicino
alla corrente artistica del verismo
e dell'Impressionismo.
Biografia
Giuseppe De Nittis nacque a Barletta nel 1846, figlio
quartogenito di Raffaele De Nittis e Teresa Emanuela Buracchia. Prima che
nascesse, il padre fu arrestato per motivi politici, e, appena uscì di prigione
due anni più tardi, si tolse la vita.[1]
Rimasto orfano sin dall'infanzia, crebbe con
Giuseppe De Nittis - Figura di donna, 1880 |
i nonni paterni, e dopo il suo
apprendistato presso il pittore barlettano Giovanni Battista Calò,
si iscrisse nel 1861
- contro il volere della famiglia - all'Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la
guida di Mancinelli e Smargiassi.
Di indole indipendente e
insofferente verso qualunque tipo di schema, si mostrò disinteressato alle
nozioni ed esercitazioni accademiche, tanto che fu espulso per
Giuseppe De Nittis - Prima-del-ballo |
indisciplina due
anni più tardi. Assieme ad altri pittori, fra cui Federico
Rossano e Marco De Gregorio, si diede alla composizione
all'aria aperta (dipingevano generalmente a Portici),
specializzandosi nella riproduzione di paesaggi porticesi, partenopei e
barlettani. Nel 1864
fu notato da Adriano Cecioni e l'anno successivo fondò la Scuola di Resìna, corrente italiana sul tema
del realismo.
A Firenze, nel 1866, si avvicinò ai Macchiaioli
e, dopo aver girato l'Italia toccando Napoli, Palermo,
Barletta, Roma, Firenze, Venezia e Torino, si trasferì
nel 1867 a Parigi dove conobbe
Ernest Meissonier e Jean-Léon Gérôme e sposò due anni più tardi la
parigina Léontine Lucile
Gruvelle, che influenzerà notevolmente le scelte sociali ed artistiche
del marito.
Giuseppe De Nittis - La parfumerie violet |
Il 1869 lo vide esporre
per la prima volta al Salon,
ma la pedissequa imitazione dei colleghi parigini fece infuriare Cecioni, che
gli ricordò come il suo talento avesse bisogno di essere espresso con tratti
affatto specifici. De Nittis ritrovò immediatamente la propria indipendenza
artistica e riscosse grande successo al Salon del '72 con la tela Una strada da Brindisi a Barletta. Nel '74 ebbe ancora elogi per Che
freddo!, in cui l'abituale
raffinatezza di esecuzione dell'artista pugliese aveva come soggetto le giovani
dame parigine, tema che seppe integrare
Giuseppe De Nittis - Nudo con le Calze Rosse |
molto bene nella pittura di paesaggio,
meritandosi l'appellativo di peintre des
Parisiennes (pittore delle parigine).[2]
Toccò il culmine della sua fama
all'esposizione del 1874,
tenutasi nello studio del fotografo Nadar e comunemente indicata come data di nascita dell'Impressionismo.
Vi espose undici tele. Quell'anno fu poi a Londra dove dipinse
scene della vita della capitale inglese.
L'Esposizione Internazionale
parigina, nel 1878,
riservò grandi onori per De Nittis: fu insignito della Legion
d'onore, mentre una sua opera, Le rovine
delle Tuileries, fu acquistata dal governo per il Museo del
Lussemburgo.
Giuseppe De Nittis - Ondina |
Fu assimilabile per certe
caratteristiche ai Macchiaioli e agli Impressionisti, ma mantenne sempre
un'indipendenza di stile e contenuti.
Morì nel 1884 a Saint-Germain-en-Laye, colpito da un fulminante
ictus cerebrale. È
sepolto a Parigi, nel cimitero di Père-Lachaise (divisione 11).
Il taccuino - «A volte, felice, restavo sotto gli improvvisi
acquazzoni. Perché, credetemi, l’atmosfera io la conosco bene; e l’ho dipinta
tante volte. Conosco tutti i colori, tutti i segreti dell’aria e del cielo
nella loro intima natura». Così racconta Giuseppe De Nittis, nel suo Taccuino
di memorie, del suo periodo di formazione napoletano, caratterizzato dal suo
Giuseppe De Nittis - Le bal |
immedesimarsi nella natura, che cambiava davvero al mutare delle stagioni e
delle ore del giorno. La carriera di pittore lo porterà più in là, a Parigi e a
Londra, grandi scenari urbani e capitali moderne dell’arte e della mondanità
che dipingerà rivoluzionando l’idea stessa della pittura, raccontandone le
storie del quotidiano e della sua improvvisa mutevolezza.
De Nittis è uno pittori – insieme a Hayez,
Boldini, Signorini, i Macchiaioli – che
hanno segnato un’intera epoca, quella della pittura dell’Ottocento europeo, e regge il
confronto con Manet, Degas e gli Impressionisti
con cui ha condiviso il desiderio di stravolgere e modernizzare la pittura,
scardinando la gerarchia dei generi, nel raggiungimento di quell’autonomia
dell’arte che sta alla base della modernità.
Giuseppe De Nittis - Dopo il ballo |
Le mostre – Resoconti - “Essenze di donna. Da
Boldini a De Nittis: fascino e seduzione nella Belle
Epoque” a Palazzo Nicolosio Lomellino
Le mostre –
Resoconti
De
Nittis, in mostra a Padova i capolavori dell'italiano «plus parisien que tous
les parisiens»
Giuseppe De Nittis - Il salotto della Contessa Matilde |
Per
Giuseppe De Nittis (1846-1884), dipingere significava riprodurre su tela le
"atmosfere" dei luoghi e della Natura da lui amati e conosciuti.
Luoghi diametralmente opposti fra loro per stile e inclinazione come Londra e
Parigi, Barletta e Napoli, eppure resi così profondamente. Lo sfarzo gioioso
dei Boulevards Parisiens e le placide vedute
londinesi, le pendici del vulcano partenopeo (Paesaggio vesuviano con la neve, 1872), le
passeggiate per strade e viali europei (Lungo la Senna, pastello, e Viale al Bois de
Boulogne,1882).
L'artista
sviluppa una vera empatia con il "creato" che lo mette in condizione
di rappresentare quasi gli stati d'animo dei singoli paesaggi. Le sfumature con
cui immortala i cieli sono incantevoli e sembrano voler inghiottire il
visitatore, come nel caso de La
National Gallery e la Chiesa di Saint Martin a Londra, 1877 o Westmister, 1878.
Anche
nei dipinti come l'olio su tela In riva al lago del
1875, in cui le silhouette sono appena accennate a mo' dei macchiaioli o
degli impressionisti, Peppino,
come veniva affettuosamente chiamato dai suoi amici, sviluppa un
peculiare punto di vista appropriandosi delle tecniche e plasmandole secondo il
suo gusto.
Giuseppe De Nittis - The races at longchamps from the grandstand |
La
mostra di Padova intende indagare buona parte della produzione dell'artista
(fautore, fra l'altro della Scuola di Resina), componendosi di oltre 120 capolavori, in alcuni
casi esposti per la prima volta e, provenienti dai
musei e dalle collezioni private francesi ed italiane. Del nutrito
elenco dei prestiti fanno parte le vedute londinesi che mancavano dall'Italia
da lungo tempo, e pezzi dalla collezione dalla Pinacoteca
Giuseppe De Nittis di Barletta, nata sui lasciti donati dalla vedova.
L'esposizione di Palazzo Zabarella si sviluppa sulla scia della retrospettiva
che fu dedicata al pittore nel 2010-2011 dal Petit Palais. Nel caso
dell'esposizione padovana, ci si avvale di nuovi tasselli che contribuiscono a
fornire un preciso percorso storico–scientifico, fondamentale nella tappa di
studi sull'artista, genio indiscusso dell'Ottocento. Le opere esposte a Padova
giungono, in questo caso, dal Muées Carnevalet di Parigi, dal Musèe des Beaux- Arts di Reims,
e dalla più importanti istituzioni italiane di Bari, Napoli, Firenze, Trieste, Venezia, Piacenza.
Giuseppe De Nittis - Signora in giardino |
Proprio in Francia, eletta patria d'adozione, De Nittis raggiunge la
maturità artistica e produce le più alte opere (Signora su divano rosso, 1876, e Le femme aux ponpons,
1880). Non fu solo un notevole ritrattista (Autoritratto, 1884, Giornata d'inverno, 1882) ma
seppe riprodurre animate scene di interni come ne Il
salotto della Principessa Matilde, e Interno con abat-jour,entrambe del 1883.
La
mostra in otto sezioni, a cura di Emanuela Angiuli e Fernando Mazzocca, è
promossa dalla Fondazione Bano di Padova e dalla Fondazione Antonveneta. È
correlata da un prestigioso catalogo edito da Marslio che può essere adottato,
a giusto titolo, come testo scientifico, avvalendosi della ricostruzione
attraverso le testimonianze degli artisti, dei mecenati ed amici, che conobbero
il pittore nell'arco della sua breve vita e carriera.
Giuseppe De Nittis - Sogni_del_mattino_1875 |
Giuseppe De Nittis “meridionale al sud, francese a
Parigi, londinese a Londra”
Così amava definirsi Giuseppe De Nittis e
la sua poliedricità d’artista lo conferma. A lungo sottovalutato, De Nittis è
stato uno degli artisti più
originali dell’Ottocento, impressionista, per la pittura en-plen-air, il taglio
fotografico, l’influenza giapponese, ma anche verista e macchiaiolo.
Senza mai limitarsi in una categoria.
Di nascita pugliese (Barletta 1846) fu uno dei
pochi pittori italiani che entrarono a far parte degli impressionisti
internazionali, a pieno titolo, perché seppe amalgamare con maestria il suo passato regionale italiano
con gli stilemi artistici acquisiti nei suoi soggiorni all’estero. Nel
1864 conobbe Adriano Cecioni e, insieme a Marco De Gregorio e a Federico
Rossano, fondarono la “Scuola di Resina” nota anche come “Repubblica di
Portici”. Nel 1867 si recò prima a Roma e poi a Torino, per trasferirsi, dopo
una parentesi fiorentina, a Parigi dove nel 1869 espose per la prima volta, unico
italiano, al Salon parigino, cui partecipò anche
nel 1873 e nel 1874 (con le opere “Che freddo”, “Guidando
al Bois” e “Le
spighe del grano”). Nel 1870 arrivò nella
Giuseppe De Nittis - Ritratto di signora |
capitale francese anche Adriano
Cecioni, inizialmente ospite dei De Nittis nella casa frequentata da molti
artisti fra i quali c'era Edgar Degas. A Parigi De Nittis ottenne fama e
fortuna, ma non dimenticò mai l’Italia di cui ebbe sempre nostalgia, con la
tela “Al Bois
de Boulogne” inaugurò quella pittura che lo identifica come sensibilissimo
cronista della vita moderna della capitale francese.
La “Ville Lumière” era prodiga, in quegli anni di belle donne, mondanità, cultura ed arte, e
il pittore pugliese le dedicò numerose opere, quali “Place de la
Piramide” e “Lungo
la Senna”. De Nittis riuscì a cogliere la città in divenire, nelle sue
ricostruzioni moderne. Come moderne sono le corse
dei cavalli, nuovo passatempo della nobiltà, che egli ritrasse con
dovizia di particolari e gusto per le atmosfere impalpabili. Le bellezze parigine sono il
soggetto di molti ritratti femminili, e gli fanno meritare l’appellativo di “peintre
des parisiennes”. Le sue donne, sempre “à la page”, si muovono in
grandi parchi, lungo
le passeggiate, alle
corse, nei
salotti, nelle stanze
delle ricche dimore borghesi. Dedicò una cura particolare ai dettagli dell’abbigliamento, che
rivela i segni di una femminilità percepita e rappresentata attraverso una
raffinata indagine psicologica. La modella preferita fu la moglie Leontine Gruvelle, sposata a 23 anni, che ritrasse
negli ambienti domestici, en “plein air”, in vettura, sull’amaca… Tra
queste tele, sono presenti veri capolavori quali “Passeggiata
invernale”, “Figura
di Donna” e “Giornata
d'inverno”
Nel 1876 ricevette la medaglia d’onore d’oro assieme al titolo di Cavaliere della Legion d’Onore.
La sua casa diventò luogo d’incontro dell’élite culturale franco-britannica,
frequentata, tra gli altri, da Manet, Edgar Degas,
Tissot, Zola, Maupassant. Pur continuando a frequentare Napoli e
Barletta con ricorrenti soggiorni, fu Parigi la sua città d’adozione. Intorno
alla metà degli anni Settanta, anticipando Degas e Manet, sperimentò la tecnica
del pastello in grandi composizioni. Fra il 1883 e il 1884 realizzò alcune
delle opere più famose, Il salotto della principessa
Mathilde e Colazione in giardino. Morì a 38 anni, nel 1884.
Come epitaffio, Dumas
figlio scrisse “Qui giace il pittore Giuseppe De Nittis morto a
trentotto anni. In piena giovinezza. In pieno amore. In
piena gloria. Come gli eroi e i semidei”.
Ciao sono Laura!
RispondiEliminaE’ un bel blog il tuo. La novità che più mi convince è questa scrittura immensa, pensa lo leggo dal divano a 2, 3 metri di distanza. Come un libro e le parole colorate sono una chicca. Un po’ meno le foto, non sempre inerenti al contesto, secondo la moda corrente. Io invece sarei più scrupolosa visto il ricco parterre dei contenuti. Ho visto che il Blog è nato 8 mesi fa. Ci sono 56.823 lettori in continua ascesa. Io è un anno che sono li e non mi ha notato nemmeno un cane. Forse è il modo come assembli gli argomenti e la tua esperienza (hai i capelli bianchi). Io ho venti anni meno di te (43 sig) però da quello che dici e da come appari non disdegnerei una storia con uno così fascinoso. Infatti non è l’età o il fisico che contano ma il feeling, la complicità. Belli i tuoi pensieri. Fanno vibrare. Faccio la giornalista a tempo perso, vorrei insegnare, sono una lettrice incaricata all’Università. Sposata con un fantasma che vedo, non vedo, solo la domenica e ho due figli che sono tutto per me. Perché gli uomini non capiscono? Ho letto a fondo tutto su di te. Sei separato! Hai avuto recenti insulti dalla vita, ma chi non ne ha. Mi chiedo che razza di donne hai avuto se, dopo averti avuto, ti lasciano per chissà chi. Io non ne ho mai visti tipi così. O distratti, o belli e ignoranti, o insensibili e cinici! Ti inoltro la mia mail, mandami il cellulare almeno sento la tua voce. Così mi illudo che non sono sola nell’universo. Non sono brutta, vedi la foto, ma tutti ci provano per 1 solo e inutile scopo. Poi sono solo vuoti a perdere. Laura Mantovani69 N.B. ho già scritto poche parole a giugno 2012 ma qualcuno mi cancellò. E ho cambiato pure la foto del profilo.
Caro Gabry,
RispondiEliminaTi inoltro, aggiornato, il mio commento di 4 mesi fa! Fammi un resoconto! “Cercavo su google delle foto di innamorati per il matrimonio di mia figlia e mi sono imbattuta nel tuo blog per la parola passione! Ho chiesto al tuo motore "cerca" la parola passione in tutti i post me ne ha date 257. Mi sono incuriosita, il tuo blog è nato il 4 giu 2012, hai avuto il primo commento il 7 giu 2012, ora sono 691! Hai inserito 70 post in 1 mese! Pensa mia figlia ha un blog da 1 anno e ne mette 1 a settimana, eppure finora sono solo 48 e i suoi post sono da 2 paginette! Tu invece metti a volte anche 10 foto ad alta risoluzione e a largo campo. Ma come fai? Sono tra la curiosità e la meraviglia. Nell altro tuo blog sulla didattica, ti occupi di argomenti da far venire su i capelli dritti! Mia figlia che è biologa mi ha sequestrato l indirizzo mentre leggevo! Ha detto che dopo il viaggio di nozze non vuole perdere una parola! Ha ripetuto che, a parte la tua immagine che è bella così, tu seduci per i contenuti, per gli scritti e per tutto un modo di fare e di esprimere molto personale. Infatti mio fratello che è medico ha chiosato "ci sono molti contenuti e poche fanfaluche" Da oggi avrai 3 nuovi lettori!” Oggi a febbraio 2013, rileggendo annoto 57.000 lettori! 14.000 visite mensili! 196 post! 691 commenti! E ogni giorno da 600 e 700 lettori! Ti farò scrivere da mia figlia vuole collaborare con te. Pubblica altre tue foto. Mi piaci e piaci a tutta la famiglia! Ciao. Luisa Damiani57
Ho scritto della tua introduzione iniziale al blog sul “Convegno” di Alciati.
RispondiElimina“I baci desiderati e appassionati incontrano le tinte e le atmosfere del dirompente “Il convegno” di Ambrogio Antonio Alciati (1878-1929). Un bacio voluttuoso anche se i corpi dei due amanti non possono stringersi perché separati da un’inferriata. Questo dipinto appartiene al genere della Scapigliatura, e certamente ha subito l’influenza di Tranquillo Cremona, non solo nello stile pittorico, ma anche nel soggetto rappresentato: i due amanti si avvinghiano appassionatamente come l’edera all’inferriata, che la donna, con il braccio proteso verso l’alto, sembra voler superare. Le pennellate sono vibranti e vaporose, intorno a loro domina il verde del giardino. Un capolavoro.”
Non so se lo hai letto, ma tempo fa riproposi la descrizione, oggi la sento più vibrante che mai. Ho visto che hai inserito dei post su Ambrogio Alciati e Tranquillo Cremona. Mi piaci ogni giorno di più! SerenaSoriente64
Ciao Gabry,
RispondiEliminati ho già chiesto delle cose sulle emozioni e sull’amore in biologia. Grazie per il nuovo post su amore cervello e fedeltà! Ti sono sempre vicina. Ricordi, sono una neo docente di biologia ma ho difficoltà a trovare testi che trattano le relazioni tra cervello, emozioni e sentimenti. Da quello che leggo sei preparato e ricercato nel lessico psichico, ma non vedo tracce di emozioni, dopamina, sesso e amore, cioè del circuito di Papez e delle sue connessioni, senza però entrare nel campo medico. Un po’ alla Quark concetti scientifici ma contenuti divulgativi. I miei lavori spaziano un pò su questi argomenti e mio padre medico, dice che “me le vado a cercare” e si rifiuta di aiutarmi, con la scusa che fa il dottore e non cerca cose strampalate. Nella mia cerchia nessuno ci capisce un c …. scusa ma mi fanno proprio arrabbiare! Un mondo di baci! Rosalba74