Audrey Hepburn 3
Gli amori, i sentimenti, la vita
La vita privata
« Se fossi
occupata a lavorare come attrice, mi sentirei come se stessi derubando la mia
famiglia, mio marito e i miei figli, derubandoli dell'attenzione che
dovrebbero ricevere »
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(da L'Ange
des enfants)
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Agli inizi della sua carriera,
Audrey Hepburn si fidanzò ufficialmente con l'imprenditore britannico James Hanson. Poco dopo aver preso la
decisione di sposarsi tuttavia, il matrimonio saltò a causa del fatto che la
carriera della novella attrice li
avrebbe tenuti lontani troppo a lungo.[20] Nel corso della sua vita si sposò due
volte: nel 1954 con l'attore statunitense Mel Ferrer e nel 1969,
con lo psichiatra italiano Andrea Dotti.
Ebbe due figli, uno da ciascun matrimonio.
Durante le riprese di Sabrina, Audrey ebbe una breve relazione con William Holden, che terminò prima di finire le
riprese. Era contro il regolamento della casa di produzione instaurare legami
affettivi con un collega durante le riprese, quindi la relazione era rimasta
segreta. Holden, più vecchio di lei di 11 anni, era sposato dal 1941 e aveva
due figli. Audrey aveva
Audrey Hepburn - Gli amori, i sentimenti, la vita |
pensato di poterlo sposare e avere dei figli da lui, ma
dopo aver saputo che William si era sottoposto ad un intervento chirurgico per
diventare sterile, decise
di terminare la relazione clandestina con l'attore. Audrey voleva essere
madre e non voleva rinunciare alla maternità.
Audrey Hepburn incontrò Mel Ferrer ad una festa
organizzata da Gregory Peck.
L'attrice lo aveva visto nel film Lili ed era rimasta colpita
dalla sua interpretazione. Qualche tempo dopo la festa, Ferrer inviò alla
Hepburn il copione della commedia teatrale Ondine e l'attrice accettò il
ruolo offertole. Le prove iniziarono nel gennaio 1954 e i due si sposarono il 25 settembre dello stesso anno.[21] La coppia divenne famosa per il suo
affiatamento. Prima di riuscire ad avere il loro primo figlio Sean nel 1960,
la Hepburn ebbe due aborti spontanei, uno in seguito ad una caduta da
cavallo durante la lavorazione del film Gli inesorabili.
Durante la permanenza in ospedale a causa dell'incidente, Ferrer le regalò il cerbiatto che era stato usato nel film Verdi dimore. Lo chiamarono Ip. L'attrice
amava molto gli animali e ne ospitò diversi in casa. Anche il cerbiatto fu
tenuto come animale
domestico. Sean nacque a Lucerna e il suo padrino è stato A. J. Cronin, lo scrittore scozzese.
Il matrimonio con Ferrer durò 14
anni, fino al 1968. Negli ultimi anni della loro unione, si
diceva che Ferrer vedesse
altre donne, mentre al tempo stesso molti giornali riportarono una
presunta relazione della Hepburn con l'attore Albert Finney, con il quale aveva interpretato Due per la strada. Lei negò decisamente. Prima di divorziare,
la coppia aveva comunque deciso di separarsi. Durante questo periodo l'attrice
aveva incontrato lo psicanalista italiano Andrea Dotti
durante una crociera e se ne era
innamorata. La Hepburn pensò di poter finalmente smettere di lavorare e
di poter avere altri figli. Si sposarono il 18 gennaio 1969
ed ebbero un figlio, Luca,
nato nel 1970. Purtroppo, il matrimonio fu ben presto
rovinato dalle numerose
relazioni extraconiugali del medico. Il matrimonio durò, tuttavia, 13
anni e finì nel 1982 quando i due figli della Hepburn furono
grandi abbastanza per vivere con una madre single. Mentre con Ferrer
l'attrice aveva rotto quasi completamente ogni
rapporto, rimase in contatto con
Dotti, per il bene del figlio Luca ancora adolescente.
Mentre era ancora sposata con Dotti,
aveva incontrato l'attore olandese Robert Wolders, vedovo dell'attrice Merle Oberon. Sei mesi dopo la fine del
matrimonio con il medico italiano, la Hepburn e Wolders si incontrarono nuovamente e
poco tempo dopo iniziarono a convivere, trasferendosi in Svizzera a Tolochenaz, presso il Lago di Ginevra, ma non si sposarono mai. I due si occuparono molto
di beneficenza e affrontarono insieme molti viaggi, per conto dell'UNICEF.
Nel 1992,
tornata da un lungo viaggio in Somalia, la Hepburn accusò
forti dolori allo stomaco. Dopo essere stata visitata da un medico svizzero, in
ottobre, volò a Los Angeles per consultare specialisti più
esperti. I dottori che la visitarono scoprirono l'esistenza di un cancro sviluppatosi lentamente, nel
corso di anni,
all'intero colon e fu operata a novembre. Un mese più tardi dovette essere
operata una seconda volta a causa di nuove complicazioni e i medici giunsero
alla conclusione che il cancro era ormai troppo esteso per essere curato. A
causa delle sue condizioni, la Hepburn fu impossibilitata a utilizzare un
normale volo di linea per tornare a casa, quindi il suo vecchio amico Givenchy chiese
ad un conoscente di inviarle un jet privato che l'avrebbe riportata in Svizzera.
L'uomo fece riempire di fiori la cabina che l'avrebbe ospitata. Audrey Hepburn
morì il 20 gennaio 1993
a Tolochenaz (Canton Vaud, Svizzera), dove fu sepolta. Aveva 63 anni. Alle
esequie, oltre ai figli e a Wolders, erano presenti Mel Ferrer, Andrea Dotti,
Hubert de Givenchy,
rappresentanti dell'UNICEF e gli attori e amici Alain Delon e Roger Moore. Ad officiare il funerale era il
sacerdote Maurice Eindiguer che, trentanove anni prima, aveva sposato la
Hepburn e Ferrer.
Lo stesso anno della sua morte, il
figlio Sean fondò l'Audrey Hepburn Children's Fund[23] per favorire la scolarizzazione nei
Paesi africani.
Il lavoro per l'UNICEF
« Chi non crede
nei miracoli, non è realista. »
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(da L'Ange des
enfants)
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Poco tempo dopo la sua ultima apparizione
cinematografica nel 1988, Audrey Hepburn fu nominata ambasciatrice
speciale dell'UNICEF. Da quel momento fino alla sua morte la
Hepburn si dedicò all'aiuto dei bambini dei paesi poveri del mondo. I suoi
viaggi intorno al mondo furono facilitati anche dalla sua conoscenza delle
lingue (oltre all'inglese, parlava
fluentemente il francese, l'italiano, l'olandese e lo spagnolo).
La sua prima missione su campo fu in
Etiopia nel 1988.
Visitò l'orfanotrofio di Macallè e fece in modo che
l'UNICEF inviasse cibo ai 500 bambini che vi erano ospitati. Del suo primo
viaggio la Hepburn disse:
« Mi si è spezzato
il cuore. Non posso sopportare l'idea che due milioni di persone stiano
morendo di fame. [...] Il termine "Terzo Mondo" non mi piace perché
siamo tutti parte di un mondo solo. Voglio che la gente sappia che la maggior
parte degli esseri umani sta soffrendo »
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(da L'Ange des
enfants)
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Negli anni a seguire, la Hepburn
visitò, in veste di ambasciatrice, molti altri paesi, come la Turchia e diversi stati dell'America del Sud e del Centro America.
Nel 1989
si recò con Robert Wolders in
missione in Sudan. A causa della guerra civile era difficile far arrivare cibo
alla popolazione. La missione aveva come scopo quello di far giungere
rifornimenti su un treno che arrivasse alla parte
meridionale del paese. Sempre
in compagnia di Wolders, quello stesso anno si recò in Bangladesh, mentre l'anno successivo la sua
missione la portò in Vietnam, nel tentativo di
collaborare con il governo su programmi di immunizzazione e di pulizia
dell'acqua.
Nel settembre 1992,
quattro mesi prima della sua morte, la Hepburn arrivò in Somalia. Definì quel suo viaggio
"apocalittico", affermando che di tutte le situazioni difficili viste
durante i suoi viaggi, quella della Somalia era infinitamente peggiore.
« Ci sono tombe
ovunque. Lungo la strada, sulle rive dei fiumi, vicino ad ogni campo... ci
sono tombe ovunque. »
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(da L'Ange des
enfants)
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Nel 1992
il Presidente degli
Stati Uniti, George H. W. Bush,
la premiò con uno dei più importanti riconoscimenti attribuibili ad un civile
statunitense, la Medaglia Presidenziale della Libertà (Presidential Medal of
Freedom),[1] a riconoscimento del suo impegno con
l'UNICEF e, poco dopo la sua morte, l'Academy
of Motion Picture Arts and Sciences la premiò con il Premio
umanitario Jean Hersholt (Jean Hersholt Humanitarian Award)
per il suo contributo all'umanità, premio ritirato da suo figlio Sean
Hepburn Ferrer.
Del suo lavoro per l'UNICEF il
figlio Sean, durante un'intervista, dirà: «Dopo una vita vissuta in parte come
una tortura e una lotta per riuscire ad avere una carriera indipendente e
l'autonomia finanziaria per sé e la sua famiglia, senza capire mai fino in
fondo quello che la gente vedeva in lei - quello che era il suo fascino - ha
trovato nella missione per l'Unicef il modo di ringraziare il suo pubblico e
"chiudere il cerchio" della sua esistenza così breve».[24]
Nel 2011,
i figli Sean e Luca hanno promosso in Italia il club di donatori UNICEF Amici di Audrey[25] che sostiene in particolare il
progetto per la lotta alla malnutrizione in Ciad.
Filmografia
- One Wild Oat, regia di Charles Saunders (1951)
- Racconti di giovani mogli (Young Wives' Tale), regia di Henry Cass (1951)
- Risate in paradiso (Laughter in Paradise), regia di Mario Zampi (1951)
- L'incredibile avventura di Mr. Holland (The Lavender Hill Mob), regia di Charles Crichton (1951)
- Vacanze a Montecarlo (Monte Carlo Baby), regia di Jean Boyer e Lester Fuller (1951)
- Nous irons à Monte Carlo (versione francese di Vacanze a Montecarlo), regia di Jean Boyer (1952)
- The Secret People, regia di Thorold Dickinson (1952)
- Vacanze romane (Roman Holiday), regia di William Wyler (1953)
- Sabrina, regia di Billy Wilder (1954)
- Guerra e pace (War and Peace), regia di King Vidor (1956)
- Cenerentola a Parigi (Funny Face), regia di Stanley Donen (1957)
- Arianna (Love in the Afternoon), regia di Billy Wilder (1957)
- Verdi dimore (Green Mansions), regia di Mel Ferrer (1959)
- La storia di una monaca (The Nun's Story), regia di Fred Zinnemann (1959)
- Gli inesorabili (The Unforgiven), regia di John Huston (1960)
- Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's), regia di Blake Edwards (1961)
- Quelle due (The Children's Hour), regia di William Wyler (1961)
- Sciarada (Charade), regia di Stanley Donen (1963)
- Insieme a Parigi (Paris - When It Sizzles), regia di Richard Quine (1964)
- My Fair Lady, regia di George Cukor (1964)
- Come rubare un milione di dollari e vivere felici (How To Steal a Million), regia di William Wyler (1966)
- Due per la strada (Two for the Road), regia di Stanley Donen (1967)
- Gli occhi della notte (Wait Until Dark), regia di Terence Young (1967)
- Robin e Marian (Robin and Marian), regia di Richard Lester (1976)
- Linea di sangue (Bloodline), regia di Terence Young (1979)
- ...e tutti risero (They All Laughed), regia di Peter Bogdanovich (1981)
- Always - Per sempre (Always), regia di Steven Spielberg (1989)
Ciao Gabry,
RispondiEliminaSono Anna Ambrosio, insegno in provincia di Napoli la disciplina Arte e Immagine. Apprezzo molto i tuoi riferimenti artistici e anatomici. Sono stata Modello Vivente e se vuoi posso inviarti dei miei nudi definiti plastici e interessanti da esperti. Credo di conoscerti al tempo delle nomine in ruolo degli anni ’80. Mi piace quello che scrivi, le foto, i contenuti e il successo del Blog. Ti invio la mia mail privata su Facebook! Non ho vergogna dire che mi piaci, passerei volentieri delle ore con te e se potessi anche dei lavori insieme! Sono separata e i miei figli sono adulti. Mi intriga l’idea di lavorare con un maestro come te su una materia così duttile. Se mi invii il num di cellulare visto che operiamo nella stessa città, possiamo prendere un caffè insieme. Ti abbraccio. Anna62