“ Un film che si è imposto al punto da segnare una sindrome
ossessiva “
La
Sindrome di Rebecca e’ la gelosia per il passato sentimentale del partner e
deriva il proprio nome dal celebre film di Alfred
Hitchcock “Rebecca la prima moglie”, tratto a sua volta dall’omonimo
romanzo di Daphne du Maurier. In questa
particolare configurazione emotiva, descritta accuratamente da Posadas (1988),
prende forma un’autentica
ossessione che si concentra sulle esperienze vissute dal partner nelle relazioni precedenti.
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La
persona affetta dalla Sindrome di Rebecca
non tollera che vengano menzionati luoghi ed eventi che appartengono ai legami
già vissuti e in generale viene travolta da un pensiero ricorrente in merito
alla figura di chi l’ha preceduta, alle sue doti più brillanti, agli elementi che potrebbero
aver reso speciale e ineguagliabile quel rapporto.
Il
quadro peggiora se il partner, non comprendendo o sottovalutando la gravità del
fenomeno, parla liberamente delle esperienze vissute in
passato senza curarsi di ciò che potrebbe scatenare : il rimuginio dell’altro;
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d’altro canto la Sindrome di Rebecca agisce anche quando i riferimenti
pericolosi vengono ridotti al minimo o sono semplicemente casuali: il pensiero ossessivo
trascura i dati della realtà e si fonda su una carente lettura della mente
dell’altro, al quale viene attribuita l’intenzione di ricordare il partner
precedente in virtù di un legame
affettivo che non si e’ mai sciolto. Quando si verificano queste
interazioni l’emozione prevalente e’ una rabbia
profonda che gradualmente pregiudica la qualità della relazione, il dialogo fra i partner,
la costruzione di un rapporto che sia in grado di collocarsi nel tempo presente
integrando le diverse fasi di vita degli individui coinvolti.
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Se una precedente
relazione si e’ poi distinta per uno o più aspetti rilevanti, ad esempio la nascita di un figlio, il superamento di difficoltà
personali importanti, la condivisione di esperienze
intense, la Sindrome di Rebecca si
amplifica e diventa difficilmente gestibile; la figura del presunto rivale viene
mitizzata e odiata, la sua immagine talmente distorta da diventare attiva nella
relazione che si sta vivendo. La causa principale di questa problematica può
essere identificata in una rappresentazione di sé svalutata, che induce chi e’
affetto dalla Sindrome di Rebecca a ritenersi indegno
dell’amore del partner, le cui
attenzioni non sono mai sufficienti a consolidare un’autostima adeguata.
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Il
rivale del passato, che in alcuni casi si mostra ancora presente nella vita del
partner ma il più delle volte e’ oggettivamente lontano ed escluso dalla prospettiva attuale,
viene idealizzato e i suoi
pregi messi a confronto con le presunte carenze del soggetto geloso;
entrambe le rappresentazioni sono però influenzate dalla percezione di
disvalore da cui si origina la Sindrome di Rebecca, che colpisce persone
fortemente danneggiate nella capacità di sentirsi amabili.
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Queste arrivano
addirittura a desiderare il male per colui o
colei che odiano, la sua rovina fisica, la sua
sparizione, ma il nucleo centrale del problema può risolversi solo in psicoterapia poiché riguarda contenuti mentali ed
emotivi che si strutturano anche in assenza dell’oggetto temuto: il sospetto
che il partner sia comunque impegnato a ricordare esperienze affettive
precedenti, che alcuni legami sentimentali siano
ancora significativi nel suo vissuto intimo, non viene placato dalle rassicurazioni e dalle prove di
fedeltà. L’autostima si mantiene vacillante e Rebecca,
se non viene contrastata da un buon lavoro clinico, fa sentire la propria presenza.
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Caro Gabry,
RispondiEliminapuoi pubblicare sul tuo blog un mio articolo? Credo ti interessere molto riguarda “I neuroni specchio e l’amore” del Prof. Giacomo Rizzolatti. Pensa è in odore di Nobel per la sua scoperta dei neuroni specchio degli anni 90! Amo il tuo Bolg. A volte lo leggo come un mio diario. E poi mi piaci, ma non avertene a male per tua moglie. Non ho ancora capito se sei separato o sposato. Ma mi intriga leggerti. Ciao, per cose buone. Ti leggo sempre. Debora65
Gabry,
RispondiEliminaSono Cristina Grandi, psicologa emiliana. Ti presento la mia esperienza sulla natura masochistica della sessualità femminile postulata da Freud ed altri, cosa ne pensi? "Nella donna la repressione dell'aggressività, prescrittale dalla sua costituzione e impostale dalla società, favorisce lo sviluppo di forti impulsi masochistici, i quali come sappiamo riescono a legare eroticamente tendenze distruttive rivolte all'interno. Il masochismo è dunque, come si suol dire, schiettamente femminile". Sigmund Freud lo considera "essenza della natura femminile", ma nel quadro della teoria della bissessualità il masochismo femminile è (anche) una possibilità immanente ad ogni essere umano (Laplanche, Pontalis). La teoria psicoanalitica classica postula una connessione intrinseca fra masochismo, passività e femminilità. Questo viene evidenziato in tutti i rapporti affettivi e sessuali delle donne. Mi piace il tuo blog e le sue connessioni in tutti gli aspetti della vita. Se puoi pubblica il mio post sul “Masochismo femminile” Ti seguo spesso. Ciao Cristina59.
Gabry,
RispondiEliminagli ultimi 2 post sono una meraviglia. Stavo leggendo quelli su Cristo e le donne e davanti a me si sono materializzati I neuroni specchio e Il masochismo femminile! Sei uno schianto! Mai visti tanti articoli sull’amore e da tante fonti diverse. Come devo fare per copiarli su Word con la stessa formattazione e gli stessi colori?. Aiutami! Un abbraccio, Sonia Lunardi
Sono Adele Franco di Torino. A proposito di Psicopatologia sessuale, pubblicato nei commenti dalla collega Giovanna Bianchi l’11 giugno scorso, vorrei aggiungere che sul mio Blog “La sessualità deviata” ho trovato una casistica più recente del famoso volume del Dott. Richard von Krafft-Ebing, autore di “Psychopathia sexualis” Te ne mando degli stralci via mail. Non vorrei ripetermi, ma il tuo blog mi affascina. Mi piaci molto. Ti contatterò spesso. Adele66
RispondiEliminaIch bin Elke Schneider
RispondiEliminaBiologe. Ich beziehe mich auf Ihre Post auf "Oxytocin eine Liebe, die nie endet. Ich wollte nur darauf hinweisen, was auf meinem Blog sagte: Chemische Filter der Liebe Wenn wir von der Liebe Hormon http://elisa52sciopen19.blogspot.it/ viele Leute wissen, was du meinst zu sprechen. Oxytocin ist viel besser in der Lage Alkohol (auch in großen Mengen), um das Person vor Ihnen in einem bestimmten Licht. Ein bisschen "dieses erstaunliche Substanz in der Nase und sogar Fremde inspirieren größeres Vertrauen. Im Jahr 2010 DocCheck berichtete über die Ergebnisse einer Studie, in der diese Substanz zu den Männern, die Aerosol eingeatmet eine Empfindlichkeit gleich der Frauen gab. Surfen im Netz ist leicht, über Websites, die diese wunderbare Substanz Missverständnisse mit Preisen bieten "Liquid Vertrauen" mäßig kommen - für Männer und Frauen, ist das, was die Werbung verspricht. Sie können mehr Einfach ausgedrückt lesen. Übersetzen seiner hervorragenden Artikel und folgen ihr Bewunderung. Elke52
Sono Elke Schneider Biologa. Mi riferisco al Suo post su “L’ossitocina un amore che non finisce mai. Volevo solo puntualizzare quanto detto sul mio blog: Chemische Filter der Liebe
http://elisa52sciopen19.blogspot.it/ Quando si parla dell‘ormone dell’amore molti sanno a cosa ci si riferisce. L’ossitocina è in grado assai meglio dell’alcol (anche in grandi quantità) di far apparire la persona che si ha di fronte sotto una certa luce. Un po’ di questa fantastica sostanza nel naso e persino gli estranei ci ispirano una fiducia maggiore. Nel 2010 Doccheck riportava i risultati di uno di studio, in cui questa sostanza conferiva agli uomini che la inalavano per aerosol una sensibilità pari a quella delle donne. Navigando in rete è facile imbattersi in siti equivoci che offrono questa meravigliosa sostanza a prezzi non proprio modici “Liquid Trust” – per donna e uomo, è quanto promette la pubblicità. Potete leggere il seguito sull’indirizzo indicato. Traduco i suoi ottimi articoli e la seguo ammirata. Elke52
Gabry, è arrivata l’estate finalmente! Qui al nord siamo stati con felpe e maglioni fino ad ieri. Se posso ti telefono. Voglio scambiare alcune riflessioni sull’imprinting animale e l’innamoramento citati dal Prof. Giorgio Vallortigara dell’Università di Trento, dove sono stata a convegno in primavera. Quando ti sento? Stai bene? Non ti sento quasi più. Io ti leggo sempre. Ciao Lucrezia54
RispondiEliminaCiao Gabry.
RispondiEliminaSono Gianna De Robertis, Biologa pugliese. Rifacendomi ai tuoi post sugli emisferi cerebrali ti ricordo che: il nostro cervello è bimodale. A sinistra sente i toni delle parole, il canto, la recitazione e gli stati emotivi. A destra il significato e la grammatica letterale! Quando volete dire qualcosa a qualcuno, porre una domanda, lasciare impressa una frase …. fare una dichiarazione d’ amore … oltre a scegliere le parole giuste state attenti a scegliere … l ’ orecchio giusto. Una ricerca condotta da due scienziati italiani, L. Tommasi e D. Marzoli, dell’ Università G. D’Annunzio di Chieti, afferma che le nostre orecchie non sono equivalenti e che l’ orecchio destro oltre a sentire meglio ci rende anche più sensibili al messaggio udito. Questo dipende dall’ asimmetria cerebrale, la stessa che è responsabile del nostro essere destrimani o mancini. Se vuoi l’intero articolo sono a disposizione. Vorrei sapere anche come si fa a diventare collaboratori e sostenitori. Aspetto tue nuove. Ti ho scoperto per caso. Sei un medico? Ci sono ottimi articoli di biologia. Se mandi il cellulare ti chiamo. Devi essere simpatico. Sono in pensione e cerco stimoli nuovi per aggiornarmi. Il tuo Blog ha questi requisiti. Informatica, biologia e … Amore! Ciao Gianna47
Ciao Gabry,
RispondiEliminasono la Prof.sa Giulietta Rossi e insegno Storia dell’Arte. A proposito di amore e sesso nell’arte ti faccio notare che nel 1983 il Prof. Leo Steinberg pubblicò un saggio destinato a inaugurare un nuovo filone di ricerca nella storia dell’arte: La sessualità di Cristo nell’arte rinascimentale e il suo oblio nell’epoca moderna. Lo studio di Steinberg prende le mosse dal libro del gesuita John W. O’Malley Praise and Blame in Renaissance Rome, dedicato ai sermoni che venivano pronunciati alla corte papale tra il 1450 e il 1521. Dal libro di O’Malley si desume che i predicatori rinascimentali ponevano l’accento sulla valenza salvifica dell’Incarnazione più che su quella della Passione, arrivando a definire una vera e propria “teologia incarnazionale” che, secondo Steinberg, trova il suo corrispettivo nella rappresentazione figurativa del Cristo. Alcuni stralci sono nel mio Blog che condivido e aggiorno con gli allievi. Sono disposta a scrivere e condividere con te le ricerche. Il tuo blog non è di nicchia ed è più letto. Leggo ad horas che hai 127.373 lettori, 302 Post, 885 commenti, 227 afficionados che seguono su Google+ e 99 collaboratori nel mondo. Complimenti, a parte una certa libertà di costumi, che posso anche condividere, pur di divulgare l amore e la cultura, è un Blog di primordine! Per cose buone sempre. Se posso permettermi, mi piace il tuo volto, il modo come scrivi e il repertorio fotografico. Saluti Giulietta67
Senti Gabry,
RispondiEliminasono Marisa Forte, patita per i film della fabbrica del cinema nei tempi d’oro. Ascolta questo dialogo: «Ho bisogno di un uomo. Un giovane uomo», confessò Vivien Leigh a George Cukor. «Riferisco a Scotty», disse Cukor, sapendo che il marito della star era in Inghilterra e dunque impossibilitato a soddisfare Vivien e sapendo anche che Scotty avrebbe trovato la persona giusta per appagare le voglie della diva. Come si può ben intuire già da questo piccolo squarcio di verità i vizi e i peccati della Hollywood della prima ora non avevano nulla da invidiare alle donne cougar e ai toy boy, ai bunga bunga e a tutto quello che è venuto dopo. Ad eccezione del fatto che c’era più discrezione, forse meno volgarità e soprattutto c’era Scotty Bowers, l’ex marine che ha visto dal buco della serratura la vita segreta e privata delle stelle di Hollywood. E che ora confessa tutto.
Il resto è sul mio Blog che ti invio tramite mail. Bacioni a risentirci. Marisa56