"Quando il prete celebra messa, le donne non
devono in alcun modo avvicinarsi all'altare (…) e devono ricordare
l'inferiorità del loro sesso, avendo timore di toccare qualsiasi cosa sacra nel
ministero della Chiesa".
Significativo
anche l'episodio che ha ispirato il libro di Schussler In
memoria di lei. È riportato in tutte le versioni evangeliche ed è
ambientato durante la cena di Betania, non
molto prima della cattura e della morte di Gesù.
Plinio il giovane |
Una donna unge con olio prezioso i piedi (oppure
la testa, secondo le versioni) di Gesù, in un rito che, per Schussler, era destinato solo a un Messia: dunque, un rito
che attribuisce un ruolo profetico alla donna. I curatori maschi dei Vangeli, intervenuti in
tempi in cui la donna venne di nuovo emarginata, hanno forse modificato in
senso restrittivo il brano (per esempio, manca il nome della donna), ma resta significativo
quello che dice Gesù in risposta alle critiche “maschiliste” dei discepoli:
“Dovunque sarà predicato l’evangelo, anche quello che costei ha fatto sarà
raccontato in memoria di lei” (Matteo 26,13). È un fatto
storico che dopo la morte di Gesù le donne presero alla lettera i suoi
insegnamenti per l’emancipazione. Fino a che punto?
Vangelo di Maria di Magdala |
Lo rivela una fonte esterna
al dibattito fra i primi cristiani e per questo particolarmente attendibile: il
governatore romano Plinio il Giovane (1
secolo d.C.). Plinio stava istruendo processi ai cristiani con alcune condanne
a morte e scrisse all'imperatore Traiano. E in una lettera disse di avere
sottoposto a tortura due schiave che si definivano
ministre, ovvero sacerdotesse: una prova
evidente che a quel tempo erano presenti donne-prete.
A. Canova - Maria Maddalena |
Non solo: dagli Atti degli Apostoli alle numerose Lettere di Paolo (ai Romani,
Corinzi eccetera), emerge che diverse donne erano a capo delle prime comunità
cristiane. Per esempio Febe, patrona della Chiesa di
Cencrea, il porto di Corinto. Altre battezzavano,
come Tecla. Le comunità cristiane potevano contare, negli ambienti
ellenistici e romani, sulla tendenza da parte delle donne benestanti a partecipare a sette
(all'epoca erano di moda quelle pitagoriche e i misteri orfici). Inoltre la
casa e la mensa comunitaria erano
aree d'azione femminile in cui si riunivano i primi cristiani, si
opponevano al primato ebraico e patriarcale del tempio. Donne facoltose
garantivano ospitalità e organizzavano i fedeli. Una cosa è certa: fra i
cristiani si scatenò ben presto una battaglia sul ruolo della donna. Il fatto
che solo Luca indichi Pietro come primo testimone della resurrezione di Cristo viene interpretato
dagli studiosi come una traccia del conflitto fra i seguaci di Pietro e quelli di Maria
di Magdala, che pure ebbe una funzione carismatica.
Vangelo Apocrifo di S. Tommaso |
Il Vangelo apocrifo di Tommaso
riflette questa battaglia. In Tommaso (121) Simon
Pietro dice: “Maria sia allontanata di mezzo a noi perché le donne non sono degne della vita. Gesù allora
risponde: Ecco, io la trarrò a me in modo da farla diventare un maschio,
affinché anch’essa possa diventare uno spirito vivo’ (…)”. E in Tommaso (27)
aggiunge: “Quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicché il
maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina (…) allora entrerete nel Regno”. E mentre in un altro Vangelo apocrifo, il Vangelo di
Maria, si sostiene l’autorità di Maria di Magdala per il fatto che
“Cristo l’amò più di tutti gli altri discepoli”, nelle Costituzioni Apostoliche (un testo del 500)
si sostiene l’esclusione delle donne dal ministero.
E la contraddizione era presente persino in san Paolo, grande organizzatore del
cristianesimo primitivo. Si va da quel “Tacciano le donne in assemblea, perché non è loro
permesso parlare; stiano invece sottomesse (…)” nella prima
lettera ai Corinzi (14,3-36) fino alla dichiarazione (Galati 3,28) che
tutte le distinzioni fra ebrei e greci, liberi
e schiavi, uomini e donne sono cancellate e non
hanno più alcun significato nel corpo di Cristo. Nelle sue lettere, Paolo si
riferisce a donne dirigenti di Chiese.
La cena di Betania |
Ministre come Giunia o Prisca avevano da tempo funzioni direttive,
erano a un livello simile a Paolo nel movimento cristiano primitivo. Ecco
perché gli esegeti, cioè gli studiosi delle scritture, si sono divisi
sull’autenticità di quel “tacciano le donne in assemblea” che potrebbe essere
stato aggiunto in tempi di restaurazione
maschilista. Tempi in cui nelle traduzioni dal greco si preferiva
definire le religiose importanti “serve” della
Chiesa e non patrone o ministre, allo scopo di sminuirne il ruolo.
Primo Concilio di Nicea |
Operazione,
però, poco realistica: nel
II secolo il filosofo Celso riferiva
che fra i cristiani “ci sono i marcelliani, seguaci di Marcellina,
gli arpocraziani, seguaci di Salomè, e aòtri
ancora di Maria Maddalena e di Marta”. Anche
se il cristianesimo si poneva come religione universale, doveva fare i conti
con società dove il potere
economico e politico era dei maschi. E anche la religione, alla fine,
non poteva che riflettere questa realtà. Gradualmente vi fu quindi una
restaurazione. Ovunque fosse attuata, si invocava il "fatto" che Eva era stata originata da una costola di Adamo a riprova
dell'inferiorità della donna. «Se Adamo diede i nomi agli animali (Genesi 2, 19-20), attribuire un nome nella
cultura ebraica, significava prendere possesso» dice il filosofo Mauro Fracas «non lo fa con la donna. È Dio che dà
nome alla nuova creatura, ed è quindi l'unico ad accampare diritti su di lei». Altra giustificazione maschilista: era stata Eva a commettere il peccato originale.
Tiepolo - Santa Tecla |
Ma per gli gnostici,
che pensavano a un Dio severo della Creazione e a un Dio buono svelato da Gesù,
il vero colpevole era stato Adamo
che non aveva difeso dall'errore fatale la sua donna: dopotutto, Eva era
stata ingannata da un serpente che era in
realtà un potente angelo decaduto. Le cose però andarono in un'altra direzione:
vinse la restaurazione patriarcale, anche
contro gruppi "eretici" come marcioniti, gnostici e montanisti. Il
valore dell'elemento
femminile era ancora vivo nel I Concilio di
Nicea (325) in cui fu riconosciuto il ruolo delle diaconesse nel battesimo e come
aiutanti all'altare. Erano meno importanti dei sacerdoti, ma
appartenevano pur sempre a un ordine sacro. Nei documenti presentati nel sito www.womenpriests.org, le diaconesse erano ordinate
con complessi riti sacramentali.
Cena di Betania |
È vero che due concili
locali, quelli di Orange ("Nessuna donna venga
ordinata diacono", 441) e di Epoanon
("È abrogata la
congregazione delle diaconesse", 517) vietarono il diaconato
femminile, ma era ancora una realtà diffusa nel II
Concilio di Nicea del 787. Per sette secoli i concili lo avevano
riconosciuto. Poi l'esclusione, sancita dal Capitolario
di Teodolfo di Orleans nell'800 circa: "Quando il prete celebra
messa, le donne non devono
in alcun modo avvicinarsi all'altare (…) e devono ricordare l'inferiorità del loro
sesso, avendo timore di toccare qualsiasi cosa sacra nel ministero della Chiesa". Nel 1100 si parlava ancora di natura anche materna
di Dio e di "madre Gesù" (Anselmo di
Canterbury), ma ormai era già iniziata la gara per mandare al rogo le donne come streghe!
Secondo Concilio di Nicea |
Salve sono Benedetta Arduino,
RispondiEliminaho anch’ io un blog sull’amore! Ma non ho mai visto tante notizie, curiosità, autori ed esperienza in materia. Insegno Psicologia dello sviluppo al Liceo Pedagogico. Ho letto che sei docente ed abiti a Salerno. Sei certamente più maturo di me. Dalla foto vedo che sei una persona aperta ed ispiri fiducia. Hai un volto regolare e (civetteria) ti ritengo interessante! Nel blog spazi dalla religione alla psicanalisi dal fatto di costume al delitto passionale dalla letteratura ad una bibliografia immensa. Cercavo una nota all Intervista sull Amore di James Hillman e Google ha trovato te! Dopo la maturità ti porto in vacanza con me e sotto l’ombrellone leggo le tue recensioni. Continua così. Ci sono 122mila contatti, 94 collaboratori, 900 commenti e 296 post! Ti assicuro e difficilmente mi sbaglio, il tuo mi ha lasciato senza fiato per ricchezza e competenza. Beata chi ti sta accanto l amore li è a portata di mano. Auguri, sei un punto fermo, ti seguo sempre. Benedetta67
Caro Gabry,
RispondiEliminapuoi pubblicare sul tuo blog un mio articolo? Credo ti interesserà molto riguarda “I neuroni specchio e l’amore” del Prof. Giacomo Rizzolatti. Pensa è in odore di Nobel per la sua scoperta dei neuroni specchio degli anni 90! Amo il tuo Bolg. A volte lo leggo come un mio diario. E poi mi piaci, ma non avertene a male per tua moglie. Non ho ancora capito se sei separato o sposato. Ma mi intriga leggerti. Ciao, per cose buone. Ti leggo sempre. Debora65