Elenco blog personale

martedì 11 giugno 2013

Gesù, femminista ante litteram!








Gesù, femminista ante litteram!





"Non avete letto che il Creatore li creò da principio maschio e femmina e disse che per questo l'uomo (...) si unirà a una moglie e questi saranno una carne sola?





Gesù di Nazaret era sposato? Molto probabilmente no. Praticava il celibato? Quasi sicuramente sì, vista la sua vicinanza alla setta ebraica degli esseni. Ma che amasse le donne è un fatto accertato dagli storici: non solo le amava come persone, ma riconosceva loro anche dignità e rispetto. Secondo la teologa americana Elisabeth Schussler, che ha approfondito forse più di tutti i rapporti fra Gesù e il sesso femminile, le donne di oggi devono sapere che il primo femminista fu, oltre 2 mila anni fa, proprio lui, il Messia. «Gesù si pose in forte rottura con le usanze palestinesi dell'epoca: la legge ebraica, nell'interpretazione dei farisei, dava ben poco spazio alle donne» osserva Remo Cacitti, docente di storia del cristianesimo antico all'Università di Milano. «Si pensi alle norme sulla purezza, che impedivano qualsiasi contatto durante il ciclo mestruale. 






Guercino - Cristo e la samaritana







Le donne non mangiavano con gli uomini. Non partecipavano alle discussioni in pubblico, non potevano uscire, se non per lavorare nei campi o per prendere l'acqua; dovevano portare il velo. Non potevano testimoniare ai processi e potevano essere ripudiate anche per futili motivi». Una "comune" di seguaci Lo storico ebreo Flavio Giuseppe (I secolo d.c.) ricorda che per la legge "la donna è inferiore all'uomo in ogni cosa". «Nel tempio» aggiunge Cacitti «Non avevano accesso alla sala del sacrificio (riservata agli uomini): potevano stare solo in un'area marginale. Gesù ha combattuto in un modo impensabile, per quei tempi, tutti i tabù sulle donne». Il motivo era forse legato più alla sua battaglia sociale che a quella teologica. Quando diceva "gli ultimi saranno i primi" nel nuovo Regno (un tempo di giustizia che lui immaginava prossimo e in parte attuabile subito con comportamenti concreti), si riferiva agli emarginati: malati e perciò ritenuti impuri e peccatori; persone con problemi psichici, che allora erano considerate indemoniate; poveri e pubblicani (ovvero esattori delle tasse, di livello sociale anche alto, però malvisti dalla gente). 






Joseolgon - Gesù e la Maddalena







In questa vasta categoria di "ultimi", il sesso femminile era largamente rappresentato: prostitute, donne ripudiate, vedove, tutte particolarmente svantaggiate in una società patriarcale. Non solo i ricchi ("Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli" dice Gesù in Matteo 19,23), ma lo stesso fondamento della società ebraica, la famiglia patriarcale, fu da lui duramente attaccato. Come? Con la vita comunitaria che proponeva ai suoi seguaci di ambo i sessi: dovevano uscire dall'ambito familiare per diffondere la nuova fede, cosa che per le donne poteva costituire una vera liberazione da padri o mariti autoritari. L'affermazione di Gesù riportata nel Vangelo di Marco (3,34) "Ecco mia madre e i miei fratelli" riferendosi ai suoi seguaci, spiega quanto fosse forte l'alternativa della comunità. Gesù proponeva, invece del digiuno, un pasto comunitario (che poi diventerà la santa messa), e tra i discepoli le donne dividevano la mensa con gli uomini. Erano, insomma, diventate soggetti del rito religioso, non più vissuto per concessione dell'uomo o attraverso di lui. 





Giotto - Cappella degli Scrovegni - Resurrezione (Noli me tangere)






«Fra i discepoli» conferma Cacitti «vi erano anche molte donne (Maria di Magdala, cioè la Maddalena, Giovanna, moglie di Cusa, Susanna e tante altre, citate per esempio nel Vangelo di Luca 8, 2-3). Fatto davvero importante, quasi tutti i Vangeli canonici concordano nel dire che, una volta risorto, Gesù apparve per primo alle discepole». In due ricostruzioni apparve a Maria di Magdala (Marco 16,9 e Giovanni 20,14-18) e in un'altra (Matteo 28,9) anche a Maria di Cleofa. «Sono le donne che avvertono i discepoli maschi del grande evento: sono loro insomma le prime inviate di Gesù per l’annuncio della sua resurrezione» argomenta Cacitti. 






Alexander Ivanov - Apparizione di Cristo alla Maddalena - 1834






L’analisi dei Vangeli consente di scoprire, attraverso le concordanze fra i diversi autori, i punti di rottura con la tradizione patriarcale dovuta all'emancipazione femminile sostenuta da Gesù. Un esempio? L'episodio della donna che da 12 anni soffriva di emorragia uterina, e per questo motivo era considerata impura ed era emarginata (Matteo 9,20-22; Marco 5, 25-34): sfidando il tabù dell'impurità, Gesù si fa toccare da lei il mantello, sente che le forze gli vengono meno, ma decide di guarirla. La chiama "figliola di Israele" e le dice di essere felice. Altro atteggiamento rivoluzionario per l'epoca era quello di rivolgersi anche ai non ebrei nella predicazione come nell'aiuto. Nell'episodio della madre cananea (Matteo 15,22-28), una volta tanto è Gesù a essere spinto a fare una cosa giusta: per merito di una donna. Il problema era se guarire o no la figlia di una pagana. Alla richiesta della donna di guarire sua figlia indemoniata, Gesù disse: "Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele (...) Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini". Ma Gesù recede da questa posizione di chiusura quando la donna gli ricorda che anche i cagnolini si cibano delle briciole quando cadono dalla tavola. Sono molto spesso donne non giudee a credere in Gesù, come nell'episodio della samaritana al pozzo. C'è poi il famoso capitolo in difesa dell'adultera ("Chi è senza peccato...") oppure quello del fariseo e la peccatrice (Luca 7, 36-49), che viene perdonata. O ancora, le risposte di Gesù ai farisei sul divorzio. «In un tempo in cui il dibattito era se ripudiare la moglie per adulterio o perché aveva sbagliato a mettere il sale nella minestra» dice ironicamente Cacitti «lui aveva una posizione sul matrimonio più equa per la donna». 






Paolo Veronese - La samaritana al pozzo






In Matteo 19, 4-9, Gesù dice: "Non avete letto che il Creatore li creò da principio maschio e femmina e disse che per questo l'uomo (...) si unirà a una moglie e questi saranno una carne sola? (...) Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma all'inizio non era così. In verità vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio". Gesù tendeva a parificare l'uomo e la donna, a sfumare i confini del maschile e del femminile. Secondo Schussler interpretava Dio in un modo nuovo: avrebbe sposato il concetto di Dio-Sophia (spirito-sapienza). Gesù, figlio di Dio, è anche Sophia e questa è sia maschile sia femminile. «Gesù era interessato al superamento dei sessi» afferma Cacitti «atteggiamento che si riflette quando spiega ai farisei che se uno in vita ha sposato 7 mogli, le ritroverà nel regno dei cieli per condividere con tutte un amore più profondo di quello della carne». Significativo anche l'episodio che ha ispirato il libro di Schussler In memoria di lei. È riportato in tutte le versioni evangeliche ed è ambientato durante la cena di Betania, non molto prima della cattura e della morte di Gesù. Una donna unge con olio prezioso i piedi (oppure la testa, secondo le versioni) di Gesù, in un rito che, per Schussler, era destinato solo a un Messia: dunque, un rito che attribuisce un ruolo profetico alla donna. 

(Gesù, femminista ante litteram 1 segue)


3 commenti:

  1. Prof Gabriele inoltro il caso di specie del Dott. Richard von Krafft-Ebing, autore di “Psychopathia sexualis” Caso n. 134 - La sig.ra X di anni 52. Di buona famiglia, sposata e dirigente di pubbliche relazioni in un’azienda. Tenore familiare medio alto. Marito, capo del personale in un industria, laureato, brillante, deciso, capace. Lei colta, laureata, preparata, intelligente con due figli adulti. Unico uomo ufficiale il marito, ma ufficiosamente ha avuto diversi amanti tutti incontrati sul lavoro o nelle cerchie di amici e conoscenti. Molto bella, raffinata, femminile. Narcisista, tiene molto all’aspetto e alla femminilità che gestisce in competizione con tutte le donne degli ambienti cui entra in contatto. Da ragazza ha avuto un solo fidanzato, il marito, che da 18 a 27 anni è rimasto l’unico partner. In seguito, dopo l’esperienza lavorativa ha avuto, come detto, diversi amanti con caratteri opposti al marito, con un unico denominatore comune, la relazione difficile, quella competitiva o relazioni in ambienti soggetti a tensioni. Tutte componenti in cui il rischio si configura come pathos eccitante che aumenta la capacità di avere orgasmi lunghi e snervanti. Attualmente il menage familiare è spento, ciò nonostante per contenere il suo formidabile appetito sessuale, la donna alterna flirt o amanti con relazioni in media da un anno, a tre anni. La massima espressione sessuale viene consumata in auto, in alberghi a ore, nel suo ufficio o in quello degli ospiti. L’eccitazione raggiunge il parossismo se immagina che qualche amico o collega assiste alle sue performance. Una porta chiusa o socchiusa, la presenza di un uomo che la desidera, manda in visibilio il suo desiderio sessuale. Si masturba durante il coito e gli orgasmi sono sempre clitoridei, mai vaginali. Raggiunge diversi orgasmi durante il rapporto, in alcuni casi fino a 10, ma tutti clitoridei, con le mani o il dito medio, mentre consuma frettolosamente un coito vaginale o anale. Riferisce che non è il partner a farla godere, ma la situazione di proibizione o di pericolo che circonda la vicenda. Fare sesso in ascensore, nella toilette, in ufficio, in auto, ma anche in casa, se pensa al rischio di persone o familiari che potrebbero bussare in ogni momento, rappresenta una frustata di adrenalina che il menage familiare non le possono offrire. La situazione di pericolo, di proibito, di rubato o di competizione, innesca il masochismo femminile, locuzione tanto cara al Dott. Richard von Krafft-Ebing, autore della monumentale “Psychopathia sexualis” opera citata. Se serve copio l’opera originale e inoltro tramite mail. Dott.sa Bianchi Giovanna45

    RispondiElimina
  2. Salve sono Benedetta Arduino,
    ho anch’ io un blog sull’amore! Ma non ho mai visto tante notizie, curiosità, autori ed esperienza in materia. Insegno Psicologia dello sviluppo al Liceo Pedagogico. Ho letto che sei docente ed abiti a Salerno. Sei certamente più maturo di me. Dalla foto vedo che sei una persona aperta ed ispiri fiducia. Hai un volto regolare e (civetteria) ti ritengo interessante! Nel blog spazi dalla religione alla psicanalisi dal fatto di costume al delitto passionale dalla letteratura ad una bibliografia immensa. Cercavo una nota all Intervista sull Amore di James Hillman e Google ha trovato te! Dopo la maturità ti porto in vacanza con me e sotto l’ombrellone leggo le tue recensioni. Continua così. Ci sono 122mila contatti, 94 collaboratori, 900 commenti e 296 post! Ti assicuro e difficilmente mi sbaglio, il tuo mi ha lasciato senza fiato per ricchezza e competenza. Beata chi ti sta accanto l amore li è a portata di mano. Auguri, sei un punto fermo, ti seguo sempre. Benedetta67

    RispondiElimina
  3. Caro Gabry,
    puoi pubblicare sul tuo blog un mio articolo? Credo ti interesserà molto riguarda “I neuroni specchio e l’amore” del Prof. Giacomo Rizzolatti. Pensa è in odore di Nobel per la sua scoperta dei neuroni specchio degli anni 90! Amo il tuo Bolg. A volte lo leggo come un mio diario. E poi mi piaci, ma non avertene a male per tua moglie. Non ho ancora capito se sei separato o sposato. Ma mi intriga leggerti. Ciao, per cose buone. Ti leggo sempre. Debora65

    RispondiElimina