Elenco blog personale

venerdì 23 agosto 2013

Il Cristianesimo e la donna









Il Cristianesimo e la donna






In quasi tutte le antiche culture la prospettiva patriarcale prevaleva di gran lunga su quella matriarcale, ed era quasi sempre l’uomo, e non la donna, a tenere le redini del potere politico, dell’arte, della cultura, delle decisioni militari o di quelle familiari.






Fin dall’antichità l’umanità si trascina il fardello di una visione “maschio-centrica” del mondo. In quasi tutte le antiche culture la prospettiva patriarcale prevaleva di gran lunga su quella matriarcale, ed era quasi sempre l’uomo, e non la donna, a tenere le redini del potere politico, dell’arte, della cultura, delle decisioni militari o di quelle familiari.







Delaroche - Miriam abbandona Mosè nelle acque 







Alla donna restava solamente il ruolo di madre e moglie, ed anche questi due ruoli non erano intesi nel significato pieno che intendiamo oggi, ma la madre era ridotta quasi solo alla funzione procreativa, con poca influenza su quella educativa; e la moglie, anche quando amata, non era certo vista come una compagna sullo stesso piano del marito. Perfino nel popolo ebraico, pur educato dai comandamenti, emergevano spesso atteggiamenti “maschilisti”, sembrava anzi naturale che le cose andassero così, e nemmeno le donne avvertivano la loro condizione come una discriminazione.






Adriaen Van der Werff - Sara presenta Hagar ad Abramo











 La donna nell’Antico Testamento
Nella Bibbia emergono spesso, tuttavia, figure di donne che sono ben più che madri e mogli, e che mostrano le capacità per essere maestre di saggezza, profetesse od eroine. Sara, moglie di Abramo, non ebbe certo un ruolo secondario nelle importantissime vicende di questo patriarca. Miriam, la sorella di Mosè, agevolò l’inserimento del fratello in casa del faraone, una mossa in seguito alla quale si sarebbe realizzata la grande opera di liberazione compiutasi con l’Esodo. 







Rut - Francesco  Hayez







Mentre in tutti gli antichi testi sacri dell’Oriente o dell’Islam le donne non sono nemmeno citate, nella Bibbia i loro nomi abbondano, ed alcuni libri dell’Antico Testamento prendono addirittura il nome da loro: il libro di Rut, il libro di Giuditta, il libro di Ester. Rut, da straniera poco accettata qual era, riesce a farsi accettare dal popolo d’Israele fino a meritare di entrare nell’illustre genealogia del Re Davide, da cui secoli dopo discenderà anche il Messia. 







Giuditta e Oloferne - Caravaggio







Giuditta salva gli israeliti dal temibile Oloferne, che voleva annientarli con le sue armate: si reca coraggiosamente al suo accampamento e dimostra tale intelligenza che Oloferne fu costretto a esclamare: «Da un capo all’altro della terra non esiste donna simile, per la bellezza dell’aspetto e la saggezza della parola»; e quando Oloferne, ubriaco fradicio, rimane solo nella tenda in balìa di lei, Giuditta ne sottrae la scimitarra e lo decapita, salvando gli ebrei dalla sciagura.








Artemisia Gentileschi - Ester davanti a Ahasuerus







Ester, una povera orfana ebrea al tempo dell’impero persiano, che si estendeva dall’Etiopia all’India, riesce a ottenere tutti i favori del monarca Serse I, e nascondendo le sue origini giudee ottiene perfino di diventare regina, facendo revocare l’editto di sterminio contro il suo popolo.


La donna al tempo di Cristo.
Nonostante tutti questi avvenimenti, quando Gesù, secoli dopo, farà la sua apparizione in Palestina, non troverà fra i giudei del suo tempo un terreno molto favorevole alla rivalutazione della donna







Andrea Bolgi - Sant'Elena







E nemmeno i costumi dell’Impero Romano, ormai dominatore anche in quei luoghi, sembravano essere molto migliori nel correggere lo squilibrio di diritti fra gli uomini e le donne. I romani non avevano il matrimonio poligamico come gli ebrei, e non negavano alle donne libertà di spostamento, ma le ripudiavano col divorzio se non davano figli, anzi, lo scopo del matrimonio non era raggiunto se non venivano figli maschi. Gesù rivoluzionò molto il ruolo della donna, soprattutto riequilibrando la bilancia dei diritti e rendendo reciproci i doveri. Non temeva di avvicinare le donne per strada e di parlare loro, cosa del tutto inusuale per i costumi del tempo, tanto che gli evangelisti scrivono: «Si meravigliavano a vederlo parlare con le donne» (Gv. 4,27).







Preghiera di Santa Monica, chiesa di Sant'Agostino, San Gimignano.








E quando gli uomini gli rivendicavano duramente il diritto maschile di poter ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo, Gesù li sfidava a confrontarsi “con la durezza dei loro cuori”, e appellandosi al racconto sulla creazione, riportato nel libro della Genesi, ricordava che sia il maschio che la femmina erano stati creati a immagine e somiglianza di Dio. Sfogliando il Vangelo ci passano davanti agli occhi un gran numero di donne, di diversa età e condizione sociale. Molte sono guarite da Gesù, e ottengono miracoli anche le donne non ebree o quelle che per qualche motivo erano considerate impure. 







Santa Clotilde e il Battesimo del marito Clodoveo da parte di S. Rémi a Reims nel 496.







Ed era sufficiente, per una donna, trovarsi nel suo periodo mestruale per essere considerata tale e quindi tenuta a debita distanza. Gesù invece affronta e guarisce anche l’emorroissa, anzi le insegna a non vergognarsi di testimoniare la sua guarigione anche se coinvolgeva gli aspetti più intimi della sua femminilità. Affronta e redime perfino le prostitute, su cui pesava l’infamia dei passanti. Figure di donne compaiono anche nelle parabole che Gesù utilizza nelle sue predicazioni, e tutte «le sue parole e le sue opere», come scrive Giovanni Paolo II, «esprimono sempre il rispetto e l’onore dovuto alla donna (…) In tutto l’insegnamento di Gesù, come anche nel suo comportamento, nulla si incontra che rifletta la discriminazione, propria del suo tempo, della donna» (Mulieris Dignitatem). 







La Contessa Matilde di Canossa







Sono, anzi, soprattutto le donne ad essere fedelmente presenti ai piedi della croce, e sono le donne ad essere le prime testimoni della risurrezione. «Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo, e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie», dice Gesù (Gv. 3,1). Ed è una donna, Maria, l’unica ad essere miracolosamente preservata da ogni traccia di male, come mai accaduto ad alcun uomo, fino a rendere possibile l’incarnazione del Verbo di Dio, e a divenire “mediatrice di tutte le grazie”, con una particolarissima collocazione non solo nella devozione dei fedeli, ma anche nella gloria di Dio.







Isabella di Castiglia








La donna nella chiesa secolare
Alla luce di tutto questo si comprende perché il Cristianesimo si sia reso portatore nel mondo di una visione della donna ben diversa da quelle che lo precedevano. Scrive la studiosa Silvia Scaranari: «Il cristianesimo fin dalle sue origini ha mutato profondamente la condizione femminile, ovunque sia arrivato a porre radici durature». 







Eleonora D'Aquitania







La chiesa abolisce, in primo luogo, il diritto “di vita e di morte” del marito sulla moglie, tipico del Diritto Romano; inoltre vieta l’obbligo dei figli e delle figlie al matrimonio, abolisce la necessità del consenso paterno per le donne, rende l’unione matrimoniale stabile evitando il ripudio, e proclama l’uguaglianza dei figli vietando il barbaro uso di uccidere le neonate femmine non desiderate. Ricorda la Scaranari: «Uno sguardo seppur veloce al resto del mondo, oggi, ci mostra come questi abusi verso le donne siano ancora presenti dove il cristianesimo non è ancora penetrato: l’Islam con la poligamia e il ripudio, la Cina e l’India con l’uccisione delle bambine, e, fino a poco tempo fa, con la morte delle vedove sulla pira con il marito».








Enrico IV a Canossa, dipinto di Eduard Schwoiser, 1862.







La donna nel Medioevo cristiano
Fu Elena, madre di Costantino, a segnare la conversione dell’imperatore che pose fine alle sanguinose persecuzioni dei cristiani e modificò il volto dell’Impero Romano; fu Monica, madre di sant’Agostino a tessere per quarant’anni la conversione del grande filosofo e teologo; fu Clotilde, moglie del Re Clodoveo, ad avvicinare il monarca alla fede ed ai valori cristiani, modificando così le sorti della Francia. Nel Medioevo vediamo le donne assumere ruoli di responsabilità nella società e nella cultura, le vediamo scrivere lettere ai potenti o intervenire di persona in questioni delicate e importanti. 







Giovanna all'assedio d'Orléans, pittura di Jules Eugène Lenepveu, al Panthéon de Paris







Fu una madre di famiglia, Dhuoda, a scrivere, nella Francia del IX secolo, il primo trattato sull’educazione dei bambini. Sempre nel Medioevo, troviamo Rosvita, della famiglia degli Ottoni, che è autrice, attorno all’anno Mille, di ben otto commedie ispirate all’arte latina. E poi La Grancontessa Matilde di Canossa che fu una potente feudataria ed ardente sostenitrice del Papato nella lotta per le investiture; donna di assoluto primo piano per quanto all'epoca le donne fossero considerate di rango inferiore, arrivò a dominare tutti i territori italici a nord degli Stati della Chiesa. E, contrariamente a quel che si crede, la prima enciclopedia non uscì dalla penna degli scrittori illuministi, ma nacque più di sei secoli prima dalla mano di una donna: Herrat di Landsberg, badessa di un monastero tra il 1167 e il 1195, che stese una summa dei progressi tecnici del XII secolo, che comprende anche informazioni di economia, letteratura, storia, filosofia. 







Capitolazione di Granada, Francisco Pradilla y Ortiz Boabdil frente a Fernando e Isabel. 1882







E così via tante altre, donne note e meno note. Spesso le donne del Medioevo sono state sia umili lavoratrici (birraie, fornaie, filatrici, artigiane, spesso riunite in corporazioni di donne) sia protagoniste della vita civile, assumendo anche funzioni dirigenziali al posto del marito, nella gestione dei campi o delle botteghe, nelle trattative commerciali o nelle importazioni di prodotti dall’estero, della cultura (basti pensare ad Eleonora d’Aquitania) come della politica (regine come Isabella di Castiglia o Elisabetta d’Ungheria) fino alla storica figura di Santa Giovanna d’Arco (1412-1431), giovanissima conduttrice di eserciti per la liberazione della Francia. San Bernardino da Siena (1380-1444) scrive: «È una grande grazia essere donna: le donne si salvano più degli uomini».




4 commenti:

  1. Gabry,
    sono ancora Anita Padovani e insegno biologia. Insisti sulle malattie veneree. Nessuno ne vuole parlare o vedere. Tutti con la testa dello struzzo nella sabbia! Oggi fanno tanti guasti, ora che ti seguono quasi 165.000 persone non sarebbe male mostrare anche l’altra faccia (più subdola) del sesso libero e non protetto. Grazie!

    P.S. Leggo sempre il tuo blog e ti seguo sul mio IPad. Tvb. Ok Anita65

    RispondiElimina
  2. Bonjour Gabry,
    sont Legrand Françoise. J'ai déjà envoyé ce commentaire sur les pensées de poste et des mots, mais vous ne pensez pas à moi du tout. Maintenant, avant de nouveau, bonjour! "Avez-vous changé votre photo de profil. Maintenant, je peux vous voir dans son intégralité. Vous êtes un si bel homme! Pas en contradiction avec les beaux mots que vous utilisez dans le poste. Intéressant de nom et de fait. Agréable ce blog. Mais vos beaux aphorismes et de ceux qui les reçoivent. Si vous voyez un français écrit est le mien. Vous êtes encore plus intéressant que j'avais connu. Je n'aurais jamais trouvé un moyen de passer le film de la psychologie connu du grand public. Vous êtes un homme intelligent et passionné. J'ai entendu dire qu'en France nous sommes plus de 2000 que vous suivez Merci pour les pensées ne vous publier pas plus? J'adore Francoise67



    RispondiElimina
  3. Gabry sono Maria Senatore!
    Non mi hai ancora risposto! Sono disperata! Avevo bisogno di te per capire meglio cosa mi era successo. Ma tu taci. Spero tanto che tu non sia solo un PC che lavora in automatico. Ti prego di darmi un consiglio. Ti rimando ancora la mia storia!
    “Cinque anni fa ho iniziato una relazione con un uomo più giovane di 43 anni (da notare 13anni di differenza). Mi aveva corteggiata per molti mesi, ma io facevo finta di non capire perchè era sposato ed io uscivo da un'altra storia molto dolorosa e lacerante. Sia come sia, la storia è cominciata. Io, separata da diversi anni, l'ho presa con voluta leggerezza, ma ... col tempo mi sono innamorata. (Ricorda però che lui è sposato! ndr) Grosso guaio, visto che la situazione era molto "sofferente": una delle sue due figlie era gravemente ammalata. Ma il tempo ci ha portato ad una sempre maggior unione. Si è creata intimità, confidenza, amicizia e il rispetto e stima reciproci si sono consolidati. (Ma di cosa parli questo non è Amore! ndr) dopo due anni di amore vissuto intensamente, ma solo tra le quattro mura di casa (vivo da sola) la figlia malata è morta. Son certa che non ci sia bisogno di dire cosa ha provato il "mio lui" e nemmeno cosa ho provato io. Sono quegli avvenimenti che ti mettono di fronte al senso della vita e .... non lo trovi. La nostra relazione è continuata e, col tempo, si è ulteriormente consolidata. Io, però, io ho cominciato ad entrare in crisi: mi sono resa conto che la malattia della figlia era una sorta di alibi per me: se non faceva una scelta di separazione era per sua figlia non perchè io non meritavo di essere amata veramente!!! Perciò ho cominciato ad avanzare qualche richiesta, come, ad esempio, di uscire a cena qualche volta. Lui aveva paura di essere scoperto dalla moglie, ma, a quel punto, le sue paure non avevano più grosse giustificazioni per me: dopo tanto tempo ritenevo di aver diritto anch'io ad un amore alla luce del sole. Dammi una risposta! Maria 62

    RispondiElimina
  4. Ciao Gabry,
    sono Adele Rossi, ti ricorsi, sono iscritta da poco e ho già risposto al tuo post “Perché le donne tradiscono?” del 25 apr u.s. Ascolta, trovati una bella donna, anche se non la ami, a te non manca, da quanto leggo con quasi 170mila presenze sfido chiunque a non accettare una tua richiesta di aiuto! Bada, ho detto richiesta d’aiuto non amore!! Se è bella, intelligente, colta, sensibile e passionale, anche molto più giovane, non pensarci, usala e fatti usare con la premessa che ho detto “ richiesta d’aiuto e non amore” Tu aiuti lei, lei aiuta te! Se fossi io, verrei con gli stivali delle sette leghe, ma ho le mie ambasce. Deve essere libera o separata anche impegnata ma libera di agire senza doppi legami. Ascolta questi consigli e fammi sapere! Nel mio lavoro di Avv. Matrimonialista nel Triveneto ho tanta esperienza e se te lo consiglio ho le mie buone ragioni! Le donne sognano e non sembrerà loro vero che un sogno di un legame come questo si concretizzi! Provare per credere, Adele67



    RispondiElimina