Elenco blog personale

venerdì 19 aprile 2013

L’innamoramento è graduale o esplosivo? (Federica Pellegrini)












L’innamoramento, quello vero, è l’esperienza più sconvolgente di tutta la vita di un essere umano! Gli studi sul cervello limbico ne testimoniano l’autenticità! GV



Allora, da dove dobbiamo partire per la nostra ricerca sull'amore di coppia? Da quali tipi di legami? La coppia è una relazione stabile, che dura nel tempo. Dobbiamo perciò guardare ai legami forti. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"





Se domandate alla gente perché si è sposata, vi risponde «perché ero innamorata». Perciò dob­biamo guardare all'innamoramento. Eppure, se sfogliamo le riviste e gli articoli che trattano dell'amore di coppia, vediamo che non ne parlano, non lo studiano. Prevale l'idea, nata con Freud, che l'amore sorga a poco a poco dall'attrazione erotica soddisfatta. Incomincia con lo sguardo ricambiato. Se 'altro risponde nello stesso modo, si passa all'incontro graduale dei corpi: le mani si sfiorano, si stringono. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  2





Poi il primo bacio, il primo appunta­mento amoroso. Quando tutto va bene, segue la relazione sessuale, la fusione fisica. Ancora un po' più in là compare la tenerezza, la passione, l'intimità. Perché secondo questa tesi, I'amore diventa tanto più forte quanto migliore è l'intesa, la soddisfazione reciproca. Finché l'altro non ci appare indi­spensabile e sentiamo con dolore la sua mancanza. Allora siamo innamorati. Insomma l'innamoramento sorgerebbe, a poco a poco, dalla soddisfazione reciproca. Questa concezione gradualista dell'innamoramento è smentita dalla realtà. L'amore, dopo un avvio graduale ed in­certo, di solito esplode rapidamente. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  3





In inglese ed in france­se, infatti, si usa l'espressione fall in love e tomber amoureux. Spesso due persone si innamorano prima di aver avuto espe­rienze sessuali, si desiderano prima di essersi conosciute a fondo, si cercano anche quando non sono corrisposte! La passione amorosa non cresce gradualmente in rapporto alla reciproca soddisfazione sessuale. Erompe inattesa fra due estranei e li trascina, loro malgrado, l'uno verso l'altro. E non è solo desiderio sessuale, non è solo tenerezza. È qual­cosa di diverso. È uno stato emotivo nuovo, sconosciuto, inatteso ed inebriante. Il massimo dell'intensità dell'amore, del desiderio, della passione, si ha proprio all'inizio del rapporto. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  4





Semmai declina nel tempo con la conoscenza e l'inti­mità. Esattamente il contrario di quanto dovrebbe accadere secondo il meccanismo del rafforzamento graduale. Per capire il processo amoroso non bisogna partire dal basso, dall'attrazione sessuale e poi salire gradualmente, ma partire dall'alto, dall'esplosione, dall'innamoramento. E l'in­namoramento non è solo erotismo o piacere. È una espe­rienza unica ed inconfondibilé, uno sconvolgimento radica­le della sensibilità, della mente e del cuore, che fonde insieme due persone diverse e lontane. L'innamoramento produ­ce una trasfigurazione del mondo, una esperienza del sublime. È follia, ma anche scoperta della propria verità, del proprio destino. È fame, brama ma, nello stesso tempo, slan­cio, eroismo, dimenticanza di sé. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  5





«Ti amo», per noi, per la nostra tradizione, non vuol dire solo «mi piaci», «ti voglio», «ti desidero», «ti sono affezionato», «provo dell'affetto», ma «tu per me sei l'unico volto fra gli infiniti volti del mondo, l'unico sognato, l'unico desiderato, l'unico a cui io aspiro so­pra ogni altra cosa e per sempre». Come dice il Cantico dei cantici: «Ci sono sessanta regine, ottanta concubine e fan­ciulle senza numero; ma la mia colomba, la mia perfetta, è l'unica». Se vogliamo aderire ai fatti, dobbiamo studiare il proces­so di formazione della coppia partendo dall'innamoramen­to. Quindi da un evento discontinuo, esplosivo, straordina­rio. Intendiamoci, non sosteniamo che tutte le coppie si formino in questo modo. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  6





Ci sono coppie basate sull'attrazione erotica, il piacere di stare insieme, l'abitudine, l'aiuto reci­proco, il bisogno economico e su altri meccanismi che stu­dieremo in seguito. Ma il meccanismo fondamentale con cui nella vita adulta si formano i legami amorosi forti, è l'inna­moramento. Quando siamo innamorati il nostro amato non è con­frontabile e rimpiazzabile da nessun altro. Egli è l'unico, as­solutamente l'unico, essere vivente capace di darci gioia. Chiunque altro incontriamo, fosse anche il nostro divo pre­ferito, non ci basta. Se non c'è il nostro amato, il mondo re­sta arido, vuoto. L'innamorato che si domanda se è corrispo­sto, l'innamorato che sfoglia la margherita, sa che nessuna forza potrà ormai sradicare il suo amore, mentre teme che il suo amato possa ancora essere sedotto, portato via. 







Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  7






Perciò gli domanda contínuamente: “mi ami?”. E non si stanca di sentire la stessa risposta: «sì, ti amo». Perché quella risposta è l'unico punto fisso su cui ricostruire il mondo. Tutto il suo universo ha cambiato centro, si muove attorno alla persona amata. Il suo amore è la precondizione di qualsiasi altro de­siderio, di qualsiasi altra attività. La persona innamorata si trova in una condizione straor­dinaria. Vive una sorta di ebbrezza, di estasi. Platone consi- derava l'innamoramento un delirio ispirato dal dio, una fol­lia divína. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  8





Come l'ispirazione artistica e il dono profetico. L'innamorato vede ogni cosa trasfigurata. La natura, l'aria, i fiumi, le luci, i colori sono più luminosi, più intensi. Si sente trascinato da una forza cosmica che lo porta verso la sua meta e il suo destino. Le contraddizioni della vita quotidiana perdono di senso. Egli si sente schiavo e prigioniero, eppu­re, nello stesso tempo, libero e felice. Soffre, si tormenta, ma non vorrebbe mai e poi mai rinunciare al suo amore. L'innamoramento agisce sulla psiche come la temperatu­ra sui metalli. Li rende fluidi, incandescenti e possono così mescolarsi, saldarsi insieme, assumere nuove forme che poi diventano permanenti. L'amore rende le persone plastiche, le fonde insieme, le trasforma, le salda. In questo modo pro­duce legami forti che possono resistere a traumi, conflitti, delusioni. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  9





Noi possiamo lottare contro il nostro amore, rifiutarlo, fare ogni sforzo per restare lontani dalla persona che amia­mo, per dimenticarla. Possiamo giudicarla cattiva, crudele, possiamo odiarla. Possiamo considerare il nostro amore una malattia. Tormentarci con il dubbio, la gelosia. Però il nostro amore continua ugualmente. Ci si impone, prevale. È qual­cosa che va contro il giudizio dell'intelletto o che riesce sot­tilmente a sedurlo. Anche quando il nostro amato ci tratta male, siamo sempre pronti a trovare una scusante. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  10





Pensiamo che, se riuscissimo a toccare certe corde del suo cuore, cam­bierebbe. L'innamorato è convinto di conoscere l'amato me­glio di quanto lui stesso si conosca. E pensa che, se si cono­scesse nello stesso modo, non potrebbe non ricambiare il suo amore. L'innamoramento, anche se poi svanirà, ci fa pensare che ameremo per sempre, qualunque cosa accada. Ci mette spontaneamente in bocca le parole del matrimonio. «Sei tu disposto a prendere in matrimonio questa persona e ad amarla nella buona e nella cattiva fortuna, nella ricchezza e nella povertà, nella salute e nella malattia, finché morte non vi separi?» L'innamoramento ci fa amare l'altro per ciò che egli è, rende amabili anche i suoi difetti, anche le sue mancanze, anche le sue malattie. Quando ci innamoriamo è come se aprissimo gli occhi. Vediamo un mondo meraviglioso e la persona amata ci appare come un prodigio dell'essere. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  11





Ogni essere è in se stesso perfetto, diverso dagli altri, unico, in­confondibile. Così ringraziamo il nostro amato di esistere, perché la sua esistenza arricchisce non solo noi stessi, ma il mondo. Scrive Properzio: «Tu mihi sola domus, tu Cynthia sola parentes omnia tu nostrae tempora laetitiae». Egli non dice solo “mi piaci, ti desidero», ma «tu sei la mia sola casa; tu sei tutta la mia famiglía, tu sei la delizia della nostra epo­ca». È così che una madre vede il suo bambino e il bambino sua madre. Eppure il legame dell'innamoramento emerge improvviso fra due persone che non si sono mai incontrate. Grazie all'innamoramento due sconosciuti sentono fra di lo­ro una affinità profonda, una sostanza comune che va al di là delle loro persone coscienti. Per questo possono dirsi: «Io sono te e tu sei me». Ne Il convito, di Platone, Aristofane spiega questo tipo di esperienza dicendo che gli esseri uma­ni un tempo erano una unità indivisa, che Zeus ha poi sepa­rato in due parti, perennemente alla ricerca della metà per­duta. 





Federica Pellegrini - Da crisalide a "Che femmina!"  12





Tuttavia, a differenza del legame di sangue che «esiste», che «è scontato», questo legame è anche tutto da costruire, da realizzare. Gli amanti sentono il compimento del loro amore come un dovere sacro, una chiamata come quella del­la patria, della fede. La persona innamorata si sente obbliga­ta interiormente ad impegnarsi, a stabilire un patto, un giu­ramento. L'amore perciò non è solo piacere, desiderio, senti­mento, passione, è anche impegno, giuramento, promessa. Non è solo costretto a «pensarsi per sempre», ma è costretto anche ad «impegnarsi per sempre». È progetto di edificazio­ne di qualcosa che si propone di durare nel tempo.

1 commento:

  1. Gabry! Non mi dici più niente. Spesso non rispondi a telefono! Come mai? Hai già trovato chi ti ha guarito dai fantasmi del passato? Ti ha fatto così male questa donna da te definita di mal affare? Scordala, non ne vale la pena, se ti ha venduto per 30 danari! Vorrei guarirti ma penso che sei in buona compagnia. Quando vengo a giugno dimmi tutto. Un abbraccio. Lucrezia.
    P.S. Abbiamo trovato casa dalle tue parti, ti faremo una sorpresa!

    RispondiElimina