Timidezza, coraggio, intelletto e affettività dipendono da uno
sconosciuto organo ancestrale di 500 milioni di anni! Le sue alterazioni
conducono a ossessioni compulsive, disturbi affettivi ed autismo!
Voce bassa, vampate
rosse e mani sudate? La timidezza potrebbe dipendere da un cervelletto
taglia "small". La dimensione di quest'area fondamentale del
cervello, infatti, influenzerebbe anche l'atteggiamento verso
l'esterno: un cervelletto
più grande aiuta ad essere intraprendenti, uno di taglia inferiore è legato a timidezza e prudenza.
Lo sostiene uno studio
italiano, dell'Irccs Fondazione S.Lucia e
dell'Universita' "Sapienza"di Roma, pubblicato su Human
Brain Mapping. I ricercatori hanno raccolto dati da un campione molto
ampio di soggetti sani, combinando tecniche di neuro-immagine strutturale e misure di personalità
legate ai tratti temperamentali, descritti nella nota "Scala di
Temperamento e Carattere" di Cloninger, padre del "modello
bio-psico-sociale" della personalità. Secondo tale modello, mentre il
carattere è influenzato dal contesto ambientale ed educativo, il temperamento è geneticamente determinato.
Sistema Limbico: corpi mammillari, amigdala, ippocampo e cervelletto |
Tra
le dimensioni di temperamento, quelle di "Novelty Seeking", ovvero la
predisposizione a ricercare/esplorare
la novità, e "Harm Avoidance", ovvero la predisposizione ad essere cauti ed inibiti,
sono le dimensioni fondamentali che guidano le nostre risposte agli stimoli
ambientali. Le persone che non hanno paura del nuovo, più
curiose di esplorare situazioni e contesti diversi mostrano volumi del
cervelletto più grandi di chi invece risulta preoccupato
di vivere le novità. "Nell'investigare da un punto di vista
strutturale le regioni cerebrali più probabilmente associate con gli stili di
personalità - dicono i ricercatori - una questione preliminare risulta essere
quella di determinare come le strutture, specificatamente in termini di volume,
possano essere collegate alle funzioni”.
Cervelletto in 3D |
Se è vero che il cervelletto è
specializzato, tra le altre cose, nell'orientamento rapido verso ambienti nuovi, nell'adattamento e nel passaggio
da un compito all'altro, influenzando così con la sua dimensione, è
anche vero il contrario, affermano i ricercatori. Chi sviluppa un comportamento
riservato oppure preoccupato e ansioso verso potrebbe far mancare al
cervelletto l'allenamento necessario, facendone
ridurre il volume.
Fino ad ora si era ritenuto che questa
parte del cervello fosse implicata sostanzialmente nelle funzioni
motorie e cognitive, e più recentemente in quelle
affettive, ma non era mai stata associata alla personalità.
La lampreda marina, antichissimo pesce già dotato di cervelletto 500 milioni di anni fa! |
Il Cervelletto: funzioni principali
Quale
è la funzione principale, del cervelletto?
I nuclei della base sono un filtro, un setaccio, mentre il cervelletto è uno comparatore.
In questa sua funzione di comparatore il cervelletto è estremamente antico, compare in epoca preistorica e perfino gli animali meno evoluti come la lampreda, che è un pesce serpentiforme, (le cui origini discendono direttamente dai primissimi vertebrati comparsi sulla terra quasi 500 milioni di anni fa, gli ostracodermi) possiede una cervelletto che a questa funzione di comparatore.
I nuclei della base sono un filtro, un setaccio, mentre il cervelletto è uno comparatore.
In questa sua funzione di comparatore il cervelletto è estremamente antico, compare in epoca preistorica e perfino gli animali meno evoluti come la lampreda, che è un pesce serpentiforme, (le cui origini discendono direttamente dai primissimi vertebrati comparsi sulla terra quasi 500 milioni di anni fa, gli ostracodermi) possiede una cervelletto che a questa funzione di comparatore.
Rapporti tra cervelletto, talamo, midollo allungato e ponte. |
Che vuol dire comparatore?
Corregge il
movimento nel corso della sua esecuzione,
pensate al vostro amico Fido quando gli lanciate per aria il Frisbee, il disco
volante che sibila, il cane segue la traiettoria e per afferrarlo, coordina e
corregge i movimenti d’istinto, senza riflettere tanto ci pensa il cervelletto,
il comparatore cerebrale!
Evidenze cliniche e recenti indagini
I
ricercatori hanno dimostrato il coinvolgimento del cervelletto nel controllo di
alcuni compiti cognitivi e neuropsicologici, nel linguaggio, nell'interazione interpersonale, nel controllo e modulazione dell'affettività,
nello sviluppo e negli apprendimenti in generale, nella patogenesi di alcune
forme di autismo. In particolare, malformazioni
coinvolgenti la porzione filogeneticamente più antica del cervelletto - il verme - producono i più importanti disturbi dell'affettività
e della partecipazione sociale e determinano lo svilupparsi dei
quadri a prognosi più sfavorevole, spesso associati a comportamenti
riconducibili allo spettro autistico.
Altri
ricercatori hanno riscontrato attraverso tecniche di brain imaging
(SPECT) alterazioni del flusso ematico a
livello cerebellare i cui soggetti risultavano affetti da disturbo ossessivo-compulsivo di
severità clinica rilevante.
Altre fonti cliniche hanno evidenziato con esami
RMN Encefalica segni di atrofia
corticale di grado medio in regione parietale e in misura minore frontale ed un quadro atrofico di grado elevato ben apprezzabile
a carico del verme cerebellare (con
netta dilatazione della cisterna vermiana superiore e cisterna magna) e in
misura moderata del tronco encefalico.
L'atrofia
cerebellare in sede vermiana può essere valutata in modo affidabile calcolando
il numero di solchi visibili nella zona mediana del verme: più solchi visualizzabili
esprimono un maggior grado di atrofia. La diminuzione dell'area del
verme cerebellare corrisponde microscopicamente alla perdita
di cellule di Purkinje con assottigliamento degli strati granulare e
molecolare. Pertanto i pazienti presentano rallentamento psicomotorio, povertà
di pensiero, disturbi della concentrazione e della memorizzazione, ruminazioni,
grave riduzione delle
reazioni emotive, rigidità affettiva e ridotta socievolezza, incapacità di
esprimere le proprie emozioni e tendenza marcata al ritiro
autistico.
Inoltre, dato più significativo, è stata dimostrata
l'esistenza di afferenze
provenienti da diverse aree del Sistema Nervoso Centrale. Tra queste,
quelle meglio caratterizzate, sono rappresentate da una via vestibolo-cerebellare
(che governa l'equilibrio e i movimenti oculari), una
via spino-cerebellare
(che controlla la postura e i movimenti degli arti) ed
una via cortico-ponto-cerebellare (legata al controllo
della coordinazione e dell'esecuzione dei
diversi movimenti volontari).
Quest'ultima, insieme al circuito efferente cerebello-talamo-corticale,
rappresenta senza dubbio il migliore candidato a dimostrazione dell'esistenza
di un substrato anatomico per il coinvolgimento del cervelletto in funzioni cognitive. Questi studi anatomici sono in
linea con precedenti osservazioni fisiologiche, come quelle di Allen e
Tsukuhara e Sasaki ed altri, che indicano la presenza di connessioni tra i lobi parietali e frontali con la
corteccia cerebellare. Inoltre, i corpi mammillari mediali (implicati nella memoria) e gli strati
profondi del collicolo superiore (importanti nella visione fine
e nell'attenzione) sembrano
avere proiezioni verso il ponte e connessioni
reciproche con il cervelletto.
Studi anatomici hanno anche
dimostrato l'esistenza di connessioni dirette reciproche tra ipotalamo e cervelletto e precedenti
studi neurofisiologici hanno portato alla conclusione che il cervelletto è
implicato nel circuito
limbico, in particolare con il nucleo del setto e con l'ippocampo. Le proiezioni
ponto-cerebellari non sono state ancora completamente chiarite altrettanto
dettagliatamente, ma le ben note conoscenze anatomiche di questo sistema
sarebbero in accordo con il concetto che le diverse aree corticali associative
sono collegate ai filogeneticamente
più recenti emisferi cerebellari laterali.
Gabry, sono a casa, potrei telefonare o mandarti un sms, ma preferisco la cosa che più mi lega a te, il Blog! Forse sono un’inguaribile romantica, ma è stata la prima volta che come nelle favole, guardando un messaggio nella bottiglia (del Web) ho incontrato il tuo volto nella foresta. Voglio solo che tu stia bene ti mando un bacio col soffio della mano. Ti penso. Lucrezia53
RispondiEliminaGabry, sono Giuditta Trevisan, se leggi “Sedurre il demonio” lascia perdere le pagine sul ruolo dello scrittore. Possono piacere, forse, a qualche signora dell’Ohio che sia settantenne (come l’autrice del libro Erica Jong, a questo punto) e che abbia un’idea dei letterati da film — appunto — americano e per signore: gente divorata dal Demone della scrittura, che beve molto, seduce leggendo poesie, va a finire i libri in romantici palazzi cinquecenteschi veneziani, ovviamente fatiscenti. Però la Jong, da decenni aspirante letterata, è una scrittrice. Quando racconta, racconta! Altrimenti non avrebbe venduto 18 milioni di copie del suo “Paura di volare” uscito nel 1973; un po’ romanzo di formazione sessuale ebraico- newyorkese, versione femminile di largo consumo del “Lamento di Portnoy” di Philip Roth; molto libro-apripista che trasformò la rivoluzione sessuale in bestseller, sdoganò il parlare di sesso tra donne, lanciò la fiction femminile autoironica (non sempre riuscita, ma vabbé). Per me il libro non parla ne d’amore, ne di sesso, ma di una pasticciona che ai suoi tempi scriveva come oggi 100 colpi di spazzola o 50 sfumature di grigio ecc. Tu cosa pensi a riguardo? Ciao Giuditta59
RispondiEliminaGabry, sono Giusy Bianchetti!
RispondiEliminaMi hanno ridato le coordinate del tuo blog. Le avevo smarrite. Come ti dissi anche io ho un blog e posto degli articoli su giornali locali di Brescia, ma non ho assolutamente la tua diffusione. Oggi hai quasi 80.000 lettori o presunti tali. A Brescia diverse amiche ormai ti parlano. Si, solo donne, agli uomini piaci meno a livello di critiche. Eppure tutte quelle attici e cantanti succinte mi fanno pensare il contrario. Però come sono tosti gli uomini più belle del mondo che pubblichi. Foto grosse, pure con attributi! Che fico quel William Levy. Da morire. Come posso fare, scrivo anche romanzi e problemi d’amore, se puoi me li posti? Non ti conosco ma da come appari sei un bell’uomo. Se poi metti i contenuti che mi intrigano un casino. Dimmi tu! Ti seguo ok. Giusy70