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martedì 23 aprile 2013

Grosso? Si grazie! (William Levy)












“ Ho komprato un tailleur nero kn una gonna sopra al ginokkio, strettissima ... ke nn kontiene il mio fondo skiena ... scarpe con tacchi vertiginosi ... camicetta trasparente … kme vorrei che mi vedessi … sarei kuriosa di sapere ke effetto ti faccio ... “ VV



1) Se per anni si è detto che le donne non guardano (solo) alle misure intime degli uomini, a sconfessare tutte ci ha pensato una ricerca. Che ha dimostrato come per lei la 'taglia' dell'organo sessuale maschile non solo è importante, ma è addirittura un aspetto decisivo nella scelta del partner.
Lo studio, pubblicato su Proceedings of the national academy of sciences, ha svelato che le dimensioni della parte maschile più intima sono uno dei tratti fisici che concorrono a determinare il fascino di un maschio. 




William Levy, uomo dell'anno 2013



Anche se lei non lo sa. Brian Mautz dell'Università di Ottawa ha spiegato che nella ricerca è stato misurato quanto siano importanti diversi aspetti del corpo maschile (altezza, girovita, ampiezza delle spalle, dimensioni del pene, e altro) nel determinare il fascino di un uomo nel suo complesso: le 105 donne coinvolte non sapevano quali tratti fisici fossero presi in esame, dovevano solo dire in pochissimi secondi quanto fosse attraente ciascun uomo presentato loro e costruito ad hoc dai ricercatori in 3D e dimensioni naturali.  Dallo studio è emerso innanzitutto che «le dimensioni» contano e che c'è una relazione con la capacità attrattiva del maschio. Ma conta anche l'altezza, tanto che se il soggetto in esame è 'dotato' ma è basso, è destinato a non riscuotere molto successo. 




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Un'altra cosa che conta è la forma del corpo: vince quella a 'V', spalle larghe-vita stretta, rovina invece il giudizio la forma 'a pera', spalle strette-vita larga.
Per studiare l'importanza delle dimensioni, ha spiegato l'autore della ricerca Michael Jennions dell'Australian national university «abbiamo usato un range di misure basato su un ampio studio italiano su 3.300 maschi pubblicato nel 2001 sulla rivistaEuropean Urology»: «La misura più grande che abbiamo testato (13 cm 'a riposo', ovvero la misura di circa il 98% dei maschi italiani secondo quel campione) è risultata la più attrattiva nel nostro studio, ma la relazione da noi individuata tra dimensioni e grado di attrazione ci dice che un pene ancora più grande sarebbe ancora più attraente».





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«Volevamo capire quanto contano veramente 'le dimensioni nel giudizio di una donna', argomento spesso dominante nella cultura di massa», ha spiegato Mautz, «e per la prima volta siamo riusciti a studiarlo senza chiederlo direttamente alle donne, ma desumendolo in modo indiretto grazie alle figure maschili proposte loro; lo studio dimostra in modo obiettivo che le dimensioni del pene giocano un ruolo importante nel determinare quanto un maschio è attraente». La spiegazione sta nel nostro passato. È infatti possibile che, prima che gli esseri umani indossassero vestiti, le femmine usassero le 'dimensioni' dell'organo sessuale maschile come uno dei fattori di scelta del maschio con cui accoppiarsi e che questo abbia contribuito all'evoluzione della sua morfologia.
Misura dell'asta peniena











«Gli uomini hanno l'organo leggermente più lungo e marcatamente più largo degli altri primati», ha concluso Jennions, «i nostri risultati suggeriscono che gli esseri umani hanno un pene più grande perché in passato le femmine preferivano accoppiarsi con maschi meglio dotati».

2) Le donne preferiscono uomini dal pene più grande. Bella scoperta, direte voi; il risultato però non è poi così scontato, perché alcune ricerche svolte in precedenza mostravano un atteggiamento ambivalente, con diverse donne che sostenevano di essere indifferenti alle dimensioni del proprio partner. Brian Mautz, un biologo della University of Ottawa, in Canada, ha cercato di capire se queste risposte fossero dettate soltanto dalla necessità o dal desiderio di esprimersi in maniera "politicamente corretta". Così, assieme alla sua équipe, ha organizzato un esperimento, proiettando su uno schermo una serie di immagini generate al computer che raffiguravano la silhouette di un maschio a grandezza naturale, e mostrandole a un gruppo di 105 donne australiane dall'età media di 26 anni. 





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Degli uomini non si distinguevano tratti somatici e colore della pelle, ma soltanto altezza, forma del corpo (la proporzione tra larghezza delle spalle e dei fianchi) e lunghezza del pene in posizione non eretta. Esperimenti passati avevano mostrato che le donne di solito ritenevano più attraenti gli uomini più alti e dalle spalle più larghe.  Alle donne coinvolte nello studio di Mautz è stato chiesto di giudicare ciascun uomo con un voto da 1 a 7, dove 7 indicava le figure più attraenti. Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, svela che il fattore più rilevante resta la proporzione tra spalle e fianchi, ma che anche la lunghezza del pene ha un ruolo rilevante. Solo che la relazione non è lineare: vale a dire che "non è che a un aumento della lunghezza corrisponda sempre un aumento delle preferenze femminili", sostiene Mautz. Ad esempio, una volta superata la soglia dei 7,6 centimetri di lunghezza (a riposo) le dimensioni non risultano più così rilevanti.





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Inoltre, prosegue Mautz, anche l'altezza è un fattore. "Alla fine, gli uomini alti dal pene davvero lungo sono risultati più attraenti rispetto ad altre figure", precisa lo studioso. Diversi studi mostrano che le donne preferiscono dimensioni più grandi perché ritengono che possano dare maggiori soddisfazioni sessuali, ma sorprendentemente questa ipotesi non è stata provata in maniera definitiva. I primi uomini, naturalmente, non indossavano vestiti, quindi le donne avevano la possibilità di vedere il pene di qualsiasi maschio. Se, sostiene lo studio, le nostre antenate sceglievano il partner anche in funzione della lunghezza del suo pene, è possibile che sia stato questo fattore a influenzare l'evoluzione dell'organo maschile, che è più lungo e soprattutto più largo alla base di quello degli altri primati.
"Non possiamo dire con sicurezza che siano state le preferenze femminili a determinare l'evoluzione delle dimensioni dei genitali maschili", sostiene Mautz. 





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"Ma possiamo affermare che quelle dimensioni hanno un effetto sulla percezione di un uomo come attraente". Ma lo psicologo dell'evoluzione Gordon Gallup jr., che non ha partecipato allo studio, ribatte che questa teoria ha dei limiti. In primo luogo, "studi precedenti mostrano come il pene flaccido sia un indicatore imperfetto della lunghezza del pene eretto", mentre, stando ai presupposti della teoria, le donne della preistoria normalmente vedevano peni in stato di riposo. Inoltre, è lo stesso studio a mostrare che la proporzione tra spalle e fianchi è l'elemento che le donne ritengono più importante quando danno un "voto" a una figura maschile. Secondo Gallup, che ha condotto i suoi studi sull'evoluzione dell'organo maschile, a determinarne forma e lunghezza è stata la competizione tra maschi per fecondare l'uovo. La forma a "freccia",  ad esempio, sarebbe evoluta perché un pene così fatto è in grado di "scacciare via" lo sperma di altri maschi dall'apparato genitale della femmina; inoltre, aggiunge lo studioso, "un pene più lungo è in grado di depositare lo sperma più in profondità, favorendo la sua permanenza nella vagina", e quindi la fecondazione.  





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Qualsiasi siano i risultati, Mautz riconosce senza problemi che il suo campo di studi può suscitare battute e ilarità. "Nella scienza è importante essere seri e produrre risultati affidabili. Ma tutto ciò non significa che non ci si possa anche divertire".




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2 commenti:

  1. Gabry! Non mi dici più niente. Spesso non rispondi a telefono! Come mai? Hai già trovato chi ti ha guarito dai fantasmi del passato? Ti ha fatto così male questa donna da te definita di mal affare? Scordala, non ne vale la pena, se ti ha venduto per 30 danari! Vorrei guarirti ma penso che sei in buona compagnia. Quando vengo a giugno dimmi tutto. Un abbraccio. Lucrezia.
    P.S. Abbiamo trovato casa dalle tue parti, ti faremo una sorpresa!

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  2. Gabry,
    sono Anita Padovani e insegno biologia. Puoi insistere sulle malattie veneree? Oggi fanno tanti guasti, ma nessuno ne parla a fondo, ora che ti seguono quasi 90.000 persone non sarebbe male mostrare anche l’altra faccia (più subdola) del sesso libero e non protetto. Grazie!
    P.S. ho appena scoperto il tuo blog e ti seguo sul mio IPad. Ok Anita65

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