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mercoledì 1 agosto 2012

Norma Jeane - Marilyn Monroe 2






 Norma Jeane - Marilyn Monroe


Norma Jeane Mortenson, nasce il primo giugno 1926 a Los Angeles, da una donna sola e dal fragile equilibrio che rispondeva al nome di Jeane Baker, una montatrice della RKO. Sua madre era stata una vedova un tempo, poi era diventata una ragazza madre. Forse era rimasta incinta dopo uno stupro. Non si è mai saputa la verità. Suo padre era Charles Stanley Gifford. Uno sconosciuto, più che un genitore. Era certo però che la più grande eredità che la madre lasciò alla figlia fu proprio quella insoddisfazione esistenziale che la spinse dietro i muri di un istituto di igiene mentale. Con la madre in manicomi e sola, la piccola Norma, trascorse la sua infanzia fra le famiglie adottive, case-famiglia e gli orfanotrofi di Hollygrove e di LA Orphan's


Norma Jeane - Marilyn Monroe
  

Home, dove lavorava nelle cucine e dove divenne un eccezionale membro della squadra di softball. «Da bambina nessuno mi ha mai detto che ero bella. Tutte le bambine dovrebbero sentirselo dire, anche se non è vero». Anni dopo, venne tirata fuori da quei posti da un'amica materna, Grace McKee che la crebbe come fosse stata partorita dal suo grembo. Grace amava Norma, vedeva in lei la stessa bellezza della sua attrice preferita: Jean Harlow. E glielo ricordava continuamente negli anni liceali, quelli in cui frequentava la Van Nuys High School. Grace le permetteva di truccarsi e di arricciarsi i capelli e, a quindici anni, fu lei stessa, con un ago da cucire, a forarle i lobi delle orecchie. Quando però Norma raggiunse i sedici anni di età, Grace la informò che non poteva più prendersi cura di lei: doveva tornare in orfanotrofio. Fu in quel momento che Norma ebbe un'idea: sposarsi. Solo sposandosi avrebbe evitato di nuovo


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l'incubo di vivere in stanzoni con dei minorenni sconosciuti. Abbandonò gli studi e, portando come unica dote il suo libro preferito, la biografia di Abramo Lincoln, diventa la signora Dougherty, moglie di James Dougherty che lei affettuosamente chiamava “Papà”. Suo marito era un operario in un impianto aereo nel quale anche lei aveva lavorato, ma i soldi scarseggiavano e, per arrivare a fine mese, decise di usare la sua bellezza a proprio vantaggio, lavorando come fotomodella per cinque dollari a impiego. Le sue forme erano 96-58-91 e il suo aspetto divenne così importante che, temendo le macchie di sudore, si lavava quindici volte al giorno e solo con i prodotti Nivea. James però non sopportava che altri uomini contemplassero sua moglie e, nel giugno 1945, arrivò il divorzio. Fu durante un servizio fotografico nello stabilimento Radioplane in California, di proprietà dell'attore Reginald Denny, che i fotografi la scoprirono. Era la pin-up perfetta da far sognare a tutti quei soldati americani che 


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erano impegnati nella Seconda Guerra Mondiale. Uno dei fotografi la mise in contatto con una vera agenzia di modelle, la Emmeline Snively, che la fece partecipare immediatamente al contest di bellezza Miss California Artichoke Queen del 1947, che vinse. Qualcuno le consiglia di bussare alle porte della RKO, ma qualcun altro le spiega che alla Fox avrebbe più possibilità di lavorare nel mondo del cinema. Norma Jeane prende coraggio e si lancia in questa nuova avventura. In men che non si dica, si ritrova a firmare un contratto con la 20th Century Fox. Inizia il mito di Marilyn Monroe, a partire proprio da quel nome. Norma Jeane Mortenson non era il nome adatto a un'attrice hollywoodiana. Ci voleva qualcosa di diverso. Lei propone Norma Jeane Baker, ma la Fox lo giudica troppo campagnolo. Si pensa a Norma Jean Dougherty o Jean Norman, ma sono entrambi inefficaci. Ben Lyon propone Carol Lind, ma alla bella fotomodella non piace e propone di usare il nome da nubile di sua madre: Monroe. A questo punto, si riducono a tre le scelte per il suo nome d'arte: 


Norma Jeane - Marilyn Monroe  4
  

Norma Jeane Monroe, che viene scartato perché “scomodo”; Jean Monroe e Marilyn Monroe. Vince quest'ultimo che a Ben Lyon ricorda l'attrice teatrale Marilyn Miller. La ragazza ne è entusiasta anche se, quando comincerà a firmare i primi autografi farà fatica a ricordare dove mettere la Y e dove la I nel nome Marilyn. Infatti, sarà costretta a chiedere sempre allo staff che la segue. Quel nome diventerà così importante negli anni a venire che l'attrice sceglierà di farlo diventare il suo nome legale il 23 febbraio 1956, con un'ordinanza del Tribunale dello Stato di New York. C'è un altro particolare: Marilyn Monroe deve essere bionda e non castana come Norma Jeane. Cercano in nove diverse tonalità di colore di capelli biondi prima di scegliere il biondo platino. La Fox le offre una vita da sogno con un appartamento nei pressi degli Studios che condividerà assieme a un'altra aspirante attrice: Shelley Winters. Le due stringeranno immediatamente amicizia, condividendo non solo uno spazio comune, ma anche gli stessi sogni e le stesse risate. «Un giorno, dovevo uscire e le avevo chiesto di lavare la lattuga che avremmo mangiato a cena. Quando sono tornata, ho 


Marilyn Monroe nuda su Playboy 1953
  

trovato Marilyn che la sciacquava con il sapone!», così raccontava la Winters. Ma non è l'unico stretto legame femminile che la Monroe instaura. Fra le sue migliori amiche ci sono anche Dorothy Dandridge e Ava Gardner, altre due ragazze che lotteranno per diventare attrici a Hollywood.

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