Il periodo più buio arriva con A qualcuno piace caldo (1959). Durante le
riprese di questo capolavoro del cinema diretto da Billy
Wilder, nel quale interpreta la musicista e cantante degli Anni
Venti Zucchero Kandinsky, alla ricerca di un milionario e accompagnata da due
migliori amiche che sono in realtà due uomini travestiti da donne (Tony
Curtis e Jack Lemmon) per sfuggire alla mafia, la Monroe
Marilyn Monroe - A qualcuno piace caldo - 1959 |
si sente prigioniera della sua stessa vita, del suo stesso nome. Vorrebbe tornare
la semplice Norma Jeane, ma non può. L'infelicità non la fa concentrare e
diventa la croce di Wilder, del cast e dell'intera troupe. Lavorare con lei
diventa imprevedibile, ma anche questa volta il film viene concluso e ha un
buonissimo successo, tanto da farle arrivare nelle mani il suo primo Golden
Globe come miglior attrice in una commedia. Nel 1960, è un flirt con Yves
Montand a darle una
nuova speranza di felicità. Conosciuto sul set del film di George
Cukor, Facciamo l'amore, la Monroe cade nelle
braccia di questo tombeur des femmes, innamorandosi perdutamente. Ma finite le riprese, lui
Marilyn Monroe - A qualcuno piace caldo - 1959 |
tronca la
relazione con l'attrice americana e torna dalla moglie Simone
Signoret. La storia metterà in crisi il matrimonio con Miller che
finirà l'anno successivo, alla fine della lavorazione del suo ultimo film Gli spostati (1961) di John
Huston con Clark Gable e Montgomery
Clift, che il drammaturgo aveva scritto apposta per lei. Nel 1961
divorziano. Truman
Capote la adora e scrive per lei Colazione da Tiffany. Marilyn Monroe è Holly
Golightly, ma la casa di produzione si rifiuta di inserirla nel cast e sceglie
al suo posto Audrey Hepburn. Si allontana dal mondo del
Marilyn Monroe e Tony Curtis - A qualcuno piace caldo - 1959 |
cinema. È nuovamente sola…
I suoi tre matrimoni pesano come dei macigni sulla sua vita. Passa da un uomo all'altro,
il più famoso è sicuramente il Presidente degli Stati Uniti D'America John Fitzgerald Kennedy, per il quale ha cantato
“Happy Birthday, Mister President”. Si parla anche di un flirt con suo fratello
Robert, ma non viene confermato. I due si incontrano soprattutto all'Hotel
Roosevelt di Los Angeles e questa liason con il cuspide della
Marilyn Monroe, Tony Curtis e Jack Lemmon - A qualcuno piace caldo - 1959 |
piramide politica
americana, farà tenere d'occhio Marilyn Monroe dall'FBI (nel 1972, si scoprirà che la sua casa a
Brentwood, era ricoperta da un raffinato sistema di intercettazioni telefoniche
che copriva ogni stanza). Fu suggerita anche a Ranieri di Monaco come sua
possibile moglie, ma lui le preferì la meno appariscente Grace Kelly. Nel 1962,
viene scritturata per Something's Got to Give. Purtroppo il suo
comportamento, l'impreparazione al ruolo e il sempre più frequente uso di stupefacenti e alcol durante le
riprese mina alla stabilità del film che rimane incompiuto e oscura
maggiormente la sua reputazione professionale nel settore. Gli sceneggiatori
Marilyn Monroe - A qualcuno piace caldo - 1959 |
della Fox firmano per lei i copioni di La signora e i suoi mariti (1964) e Donna d'estate (1963), ma non riuscirà a
parteciparvi. È la
morte ad aspettarla il 5 agosto 1962. Muore a Los Angeles, nella stessa
città in cui è nata, proprio nella sua casa di Brentwood, al numero 12305 di
Fifth Helen Drive, per
un'overdose di droga e barbiturici. La sua segretaria e assistente la
trova con un telefono in una mano, il corpo nudo e la faccia in giù sul suo
letto. Aveva solo 36 anni,
lasciando un patrimonio di 1,6 milioni di dollari che lei devolverà al suo
insegnante di recitazione Lee
Marilyn Monroe - Facciamo l'amore - 1960 |
Strasberg, alla sua psicanalista, la Dott.ssa
Marianne Kris, e a sua madre. È Joe DiMaggio a
occuparsi del funerale e, prima di seppellirla al Westwood Memorial Park di Los
Angeles, bacia la bara e per tre volte sussurra: «Ti amo». Non la dimenticherà
mai e, fino alla sua morte, farà depositare sulla sua lapide una dozzina di
rose fresche. Muore così l'attrice e l'icona. Il simbolo incarnato, fra luci o ombre, del divismo
hollywoodiano. Di una femminilità splendente e dolorosa, Marilyn Monroe
Marilyn Monroe - Facciamo l'amore - 1960 |
brilla ancora oggi, ma non più come mero sex symbol: «Il guaio è che un sex
symbol diventa un oggetto. E io odio essere un oggetto. Se devo diventare
simbolo di qualcosa, meglio che sia del sesso». Ma lei va al di là di tutto
questo, diventa la rappresentazione di un trionfo cinematografico, ma
disgraziatamente anche di un disperato
fallimento umano. E chi era Marilyn Monroe in fin dei conti? Era una donna troppo spesso
umiliata, un oggetto, come diceva lei, ancora prima che un essere umano.
Quando in realtà pretendeva da se stessa di essere una brava attrice e chiedeva
agli altri di ottenere rispetto: «Sentivo la mancanza del mio talento come se internamente indossassi
abiti da quattro soldi. Ma, mio Dio, quanto volevo imparare,
migliorare». Ma Hollywood non si curava della sua volontà. Hollywood voleva
tutto e subito e lei lo sapeva. «Hollywood è quel posto
dove ti pagano mille dollari per un bacio e 50 centesimi per la tua anima.
Io lo so perché ho rifiutato spesso la prima offerta e accettato i 50
centesimi.»!
Marilyn Monroe - Facciamo l'amore - 1960 |
Siamo bloccati in autostrada! Non possiamo vederci. Ti invio questo con Iphone, telefoniamo in settimana con Davide. Ciao. francesca64
RispondiEliminaPostato per - Arcobaleno di un sogno. Non devo essere innamorata di te, questo lo so. Ma del tuo modo di vedere e sentire il mondo SI! E' notte, scrivo male col mio Samsung. Scusami. Spero che arrivi il commento. Ti penso. Laura69
RispondiEliminaSiamo arrivate a Tropea, ma è come stare sulla cima del tuo Vesuvio! Quando si scende a mare la salsedine asciuga addosso prima di fare una doccia! Molto caldo dalle tue parti! Questa estate mi ricorda il Marocco! La notte si trova refrigerio dopo la una! Difficile venire da te, ma fino al 20 qualcosa si farà. Complimenti ho visto sul cellulare che hai superato le 5000 vistite! Ti abbraccio. Giuliana58
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