Che cos'è
che spingeva ieri una persona che ha marito, o moglie, o figli, a cercare una
relazione fuori, quando la cosa comportava un rischio gravissimo? L'adulterio era un peccato mortale o veniva punito
addirittura con la morte. Fino all'epoca dei sulfamidici e degli
antibiotici la sifilide e la gonorrea erano malattie terribili. Oggi è tornata
la paura del contagio sessuale con l'AIDS. Perché,
nonostante pericoli così gravi la gente, maschi e femmine, cerca incontri erotici?
Che cosa la spinge a rischiare così gravemente? Noi immaginiamo che ci
sia
Il mito della seduzione - Marilyn Monroe |
alla base qualche motivo grave, una profonda insoddisfazione del
matrimonio, oppure un grande amore appassionato. Non
e vero. Non è l'amore folle o eroico che fa agire, non è la
disperazione, è un motivo più futile, un piacere più lieve qualcosa che si
direbbe insignificante. E questa tenacia irrazionale, questa oscura origine,
questa spinta misteriosa che ha affascinato Freud fino al punto di fargli porre
la sessualità alla base di tutte le cose. Perché gli pareva la forza più
difficilmente disciplinabile, incanalabile, dominabile una volta per tutte. Non
perché ha le motivazioni più elevate, ma perché non ha motivazioni. È la sua
elusività a renderla indomabile.
Il mito della seduzione - Marilyn Monroe 2 |
Eppure Freud
non ha colto nel segno. La sessualità,
nell'animale, è una forza prevedibile, quotidiana. Solo
nell'essere umano, diventata erotismo, si trasforma in potenza inquietante che
sfida il rischio. Solo nell'essere umano diventa dismisura perché è
alimentata da una inesauribile fantasia.
Il mito della seduzione - Marilyn Monroe 3 |
Tutti noi
desideriamo una vita intensa. Desideriamo grandi gioie e grandi desideri. Tutti
noi desideriamo nuovi incontri. Vedere nuovi paesi, attendiamo sempre qualcosa
di esaltante e meraviglioso. Desideriamo desiderare più intensamente e
soddisfare i desideri più intensi. Ciò che ci
caratterizza come esseri umani è la continua tendenza a trascenderci. I nostri
fini non sono dati come quelli degli animali, ci si rivelano. Conoscere è
conoscere i nostri fini. La ricerca dei fini è la nostra più profonda natura.
Il mito della seduzione - Marilyn Monroe 4 |
Non è la
sessualità la causa della irrequietezza della natura umana. La sessualità è
soltanto il terreno in cui si manifesta questa inquietudine trascendente. Il divino o il demoniaco, irrompendo nella sessualità,
la trasformano in erotismo perché vi fanno
intravvedere il meraviglioso, lo straordinario, l'emozionante, il sublime.
Oppure anche soltanto il diverso, lo sconosciuto, la sfida.
L'inquietudine
dell'erotismo è l'inquietudine del conoscere. La verità è sempre il non saputo,
ciò che non era noto prima, il non detto, l'inusuale, l'inconsueto e, perciò,
il più propriamente personale, nostro, unicamente nostro. La verità è sempre
una nostra personalissima scoperta.
La verità è
personale. Ecco perché non possiamo accettare ciò che dicono gli altri per
debolezza. Per arrivare alla verità dobbiamo sempre resistere. Per arrivare
alla verità c' è sempre un momento in cui dobbiamo rifiutare ciò che ci viene
detto. Anche quando impariamo e diciamo: "Ecco, aveva ragione lui, è
vero" c'è la verità solo perché l'abbiamo
riscoperta noi, l'abbiamo assimilata noi, l'abbiamo riconosciuta noi.
L'altro è l'ovvio, il già detto, il già saputo, il ripetuto, ciò che non
aggiunge nulla e che distrae. Questo è vero
soprattutto nella regione dei sentimenti, dell'erotismo dell'amore, della
volontà. Se la verità è personale, la volontà deve riconoscere la sua
meta. La meta è come un profumo. Deve sentirlo fra molti. È come un colore.
Deve intravvederlo fra i mille colori del mondo.
Ma se la
verità è personale, se la volontà è personale, se la rivelazione è come
riconoscere un profumo fra mille altri, anche l'erotismo più intenso deve avere
un legame stretto con la persona. Molti ritengono che
il massimo dell'erotismo sia la promiscuità orgiastica. È una illusione.
Certo, l'erotismo è possibile anche nella promiscuità con diverse persone. Ma cento persone sono meno concrete, meno vive, meno intense
delle diverse apparizioni di una stessa persona.
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