La donna dello dolce stil novo
Voglio apprender da te l arte che sai,
dicesti un di del tempo che fu!
Quel che chiedi nol negherotti mai,
simboli e segni vergali anca tu!
M approssimai a te femmina vasta,
misorando li passi ad uno ad uno!
Degg io veder si cosa tanto basta,
e l occhio dicami n abbia vista alcuna!
Avvinta eri in serico panno di beltade,
l incedere avevi di venere afrodite!
Oh com io disiavo vederle squadernate,
le maraviglia al tatto delle dite!
Dante di Marie Spartali Stillman |
Dea dell olimpo o femmina terrena,
diss io di maraviglia affranto!
Musa non sono ma donna non serena,
dammi uno sprone a diventar cotanto!
Volgimi la bocca che sugger io possa,
il nettar dell amor ch entro ti brucia!
Vedi la mia che già di fuoco è rossa,
ansima disio quel che dentro cruccia!
Anelo amor da quando nata fui,
niun lo dette a simiglianza mia!
Vedevo amor co' vetri spessi e bui, cà
intender tosto persi per la via!
Gabry Venturiello
Dante Gabriel Rossetti - Beatrice Meeting Dante at a Marriage |
Dolce stil novo
Il dolce stil novo, detto anche stilnovismo, è un importante movimento poetico italiano che si è sviluppato nella seconda metà del Duecento. Corrente che segna l'inizio del secolo, il dolce stil novo influenzerà parte della poesia italiana fino a Petrarca: diviene guida infatti di una profonda ricerca verso un'espressione raffinata e nobile dei propri pensieri, staccando la lingua dal volgare, portando la tradizione letteraria italiana verso l'ideale di un gesto ricercato e aulico. Nascono le rime nuove, una poesia che non ha più al centro soltanto la sofferenza dell'amante, ma anche le celebrazioni delle doti spirituali dell'amata. A confronto con le tendenze precedenti, come la scuola guittoniana o più in generale la lirica toscana, la poetica stilnovista acquista un carattere qualitativo e intellettuale più elevato: il regolare uso di metafore e simbolismi, così come i duplici significati delle parole.
Henry Holiday - Dante meets Beatrice |
Origine
dell'espressione
L'origine
dell'espressione è da rintracciare nella Divina
Commedia di Dante Alighieri (Canto XXIV del Purgatorio): in essa infatti il
rimatore guittoniano Bonagiunta Orbicciani da Lucca definisce la
canzone dantesca Donne
ch'avete intelletto d'amore con l'espressione 'dolce stil novo',
distinguendola dalla produzione precedente (come quella del Notaro Jacopo
da Lentini, di Guittone e sua), per il modo di penetrare interiormente
luminoso e semplice, libero dal nodo dell'eccessivo formalismo
stilistico (Guittone d' Arezzo). Poesia:
« "...Ma dì s'i' veggio
qui colui che fore
trasse
le nove rime, cominciando
Donne
ch'avete intelletto d'amore."
E
io a lui: "I'mi son un che, quando
Amor
mi spira, noto, e a quel modo
ch'e'
ditta dentro vo significando."
"O
frate, issa vegg'io", diss'elli, "il nodo
che
'l Notaro e Guittone e me ritenne
di
qua dal dolce stil novo ch'i'
odo!..." »
|
|
(Purg.
XXIV, vv. 49-57)
|
John William Waterhouse - Decameron |
Il movimento
Nasce
a Bologna, e
poi si sviluppa a Firenze,
città d'origine di quasi tutti i componenti del movimento stilnovistico, tra il
1280 ed il 1310 escludendo Cino
da Pistoia e lo stesso Guinizzelli.
Il manifesto di questa nuova corrente poetica è
la canzone di Guinizzelli Al cor gentil rempaira sempre amore;
in questo componimento egli esplicita le caratteristiche della donna intesa
dagli stilnovisti che poi sarà il cardine della poesia stilnovista.
La figura femminile evolve
verso la figura donna-angelo, intermediaria tra uomo e Dio, capace di
sublimare il desiderio maschile purché l'uomo possegga un cuore gentile, cioè
nobile d'animo; amore e cuore gentile finiscono così con l'identificarsi
totalmente. Questa teoria, avvalorata nel componimento da molteplici sillogismi,
rimarrà la base della poesia di Dante
e di coloro che fecero parte dello Stil Novo, di generazione successiva, che
vedranno in Guinizzelli e
Alighieri i loro maestri. La corrente del "Dolce Stil Novo"
segue e contrasta, grazie ad un approccio e ad una visione dell'amore del tutto
innovativi, la precedente corrente letteraria dell'"amor
cortese". Contro quest'ultima, infatti, introduceva nei testi
riferimenti filosofici o
John Everett Millais - Isabella |
morali o religiosi, tanto che autori contemporanei (Bonagiunta Orbicciani, ad esempio, in un noto
sonetto indirizzato a Guido Guinizelli, "Voi che avete mutata la
mainera") si lamentarono dell'oscurità e della "sottiglianza"
delle poesie specificando che un tale registro poetico non avrebbe suscitato né
interessi né adesioni nel mondo toscano; la critica era quella di aver unito la
filosofia alla poesia. Guinizzelli risponderà a Bonagiunta nel sonetto
"Omo che è saggio non corre leggero", in cui ricorda la vanità di
giudizi espressi senza adeguata riflessione e conoscenza dei temi trattati;
nello stesso testo approfitterà per replicare la propria opinione: come i
talenti naturali sono diversi per volontà divina, così è legittimo che ci siano
modi ed atteggiamenti diversi di poetare (Alberto Asor Rosa).
Charles Allston Collins - Berengaria's Alarm for the Safety of her Husband, Richard Coeur de Lion |
L'amore
Con
lo Stilnovo si afferma un nuovo concetto di amore impossibile, che aveva i suoi ovvi precedenti
nella tradizione culturale e letteraria trobadorica e siciliana, nonché un
nuovo concetto di donna, concepita adesso come donna angelo, donna angelicata: la donna,
nella visione stilnovistica, ha la funzione di indirizzare l'animo dell'uomo
verso la sua nobilitazione e sublimazione: quella dell'Amore assoluto
identificabile pressoché con l'immagine della purezza di Dio. La donna
angelicata, che nello stilnovo è finalmente identificata da un più o meno
parlante nome proprio, è oggetto di un amore tutto platonico ed inattivo: non
veri atti di conquista o semplice corteggiamento sono compiuti nella sua
direzione. Parlare di lei è
pura ascesa e nobilitazione dello spirito, puro elogio e contemplazione
descrittiva-visiva che consente al poeta di mantenere sempre intaccata e
puramente potente la propria ispirazione in quanto diretta ad un oggetto
volontariamente cristallizzato ed, ovviamente, giammai raggiungibile. I
concetti dell'amore e della
sua trascendenza in grado di dettare le parole al cuore del poeta
stilnovista sono profondamente legate alla natura elitaria e ristretta del
circolo (mai tuttavia vi fu una
Dante Gabriel Rossetti - Salutation of Beatrice |
scuola stilnovista) ed agli studi in ambito
filosofico dei partecipanti del suddetto. Tuttavia, le esperienze poetiche,
sebbene accomunate da fattori comuni, differiscono ovviamente l'una dall'altra:
si passa dalle varie accezioni dell'esperienza amorosa (da nobilitante ad
angosciante ed inebetente) proprie del canzoniere cavalcantiano ai temi topici
dello sguardo liberatorio e salvifico della donna-angelo, presenti nel padre
spirituale della corrente, assolutamente estraneo però a quel ristretto circolo
di amici a cui si legano le esperienze propriamente stilnoviste, Guido
Guinizzelli. Nella sua canzone Al cor gentil rempaira sempre amore,
immagina, nei versi finali, di potersi giustificare di fronte a Dio che lo
interroga sul motivo per cui indirizzò ad un essere umano le lodi e l'amore che
a Lui e alla Madonna soltanto convengono; a tali domande egli si giustifica
testimoniando l'angelicità della semblanza dell'amata: "Tenne
d'angel semblanza / che fosse del tuo regno; / non me fu fallo, s'in lei posi
amanza" (vv. 57-60), ossia "aveva l'aspetto (semblanza) di un
angelo che appartenesse al tuo regno, non feci peccato (non me fu fallo)
se posi in lei
John William Waterhouse - La Belle Dam Sans Merci |
il mio amore (amanza)". È dunque principalmente a
partire dall'esperienza di Guido
Guinizzelli, che si configura nella metaforica somiglianza tra la figura della donna e quella di un
celeste messaggero, che il legame tra l'aspirazione amorosa terrena e
quella divina diviene, soprattutto nella poetica dantesca successiva al periodo
stilnovista ed alla morte di Beatrice, sempre più saldo, arrivando ad affermare
una reale identità metafisica della donna: un essere quasi ultraterreno, o
intermediario tra Dio e l'uomo. A questa visione spiritualizzata dell'amore non
sono estranei influssi filosofico-religiosi della Scolastica
medievale: il pensiero di San Tommaso D'Aquino, il misticismo
di San Bonaventura, nonché le riflessioni di Aristotele
lette attraverso l'interpretazione medievale del filosofo arabo Averroé (la
dottrina di Guido Cavalcanti sugli spiritelli è di
matrice averroistica). I vecchi valori della precedente cultura hanno ormai
ceduto il passo di fronte alle nuove generazioni della civiltà comunale, che si
sentono nobili per una loro nobiltà spirituale conquistata con l'esperienza, la
vita, la meditazione e la dottrina e che si riassume in una nuova coscienza di
aristocratica gentilezza d'animo e di mente.
Lo stile
La
novità dell'esperienza poetica dello "Stil Novo" risiede nella
contestazione della poesia, nell'affermazione di una nuova concezione dell'amore e della donna e,
soprattutto, in una nuova concezione stilistica. Rispetto ai canoni
guittoniani di un raffinatissimo e difficile trobar clus, caratterizzato
da oscurità e da ardue sperimentazioni stilistiche, lo Stilnovo rinnova il
concetto di trobar leu, fondando uno stile poetico caratterizzato da
rime dolci e piane, segnate da una profonda cantabilità del verso.
William Morris - La Belle Iseult (1858) |
Autori
I
principali autori di questa corrente letteraria sono quasi tutti toscani, e sono Guido
Guinizzelli, considerato il precursore del movimento, Dante
Alighieri, Guido Cavalcanti, Lapo Gianni,
Gianni
Alfani, Cino da Pistoia e Dino
Frescobaldi. Di questi Dante e Cavalcanti hanno dato il maggior contributo,
mentre Cino da Pistoia svolse l'importante ruolo di
mediatore tra lo Stil Novo ed il primo Umanesimo,
tanto che nelle sue poesie si notano i primi tratti dell'antropocentrismo.
Questi poeti appartenevano ad
una cerchia ristretta di intellettuali, che di fatto costituivano
un'aristocrazia, non di sangue, ma di nobiltà d'animo: essi erano
contraddistinti da un'aristocrazia culturale e spirituale. Erano tutti molto eruditi, e
appartenevano all'alta borghesia universitaria. Il pubblico a cui si
rivolgono è una stretta cerchia di eletti, capaci di comprendere le loro
produzioni: l'istruzione retorica, infatti, non era più sufficiente a comprendere
appieno tali poesie. Fortemente radicata in questi autori è la concezione che
per produrre poesie d'amore siano necessarie conoscenze scientifiche e teologiche: da
qui la minor considerazione nei confronti dei guittoniani, non sempre dotati di tali conoscenze.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina