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giovedì 12 luglio 2012

L’amore e il nutrimento del corpo - Autunno a New York






Se l'amore è un'illusione, allora anche i contorni della persona innamorata e quelli della persona a cui tale sentimento si rivolge si fanno più confusi e virtuali. Chi è esattamente l'altro che amiamo e, soprattutto, chi siamo noi agli occhi di quell'altro? Assistiamo a un autentico rapimento dell'Io, a una perturbante e inconsapevole oggettivazione di sé e dell'altro. Questo significa che, improvvisamente, gli innamorati smettono di essere se stessi per diventare il corpo e l'immagine del desiderio l'uno dell'altro.


Autunno a New York - locandina


L'innamoramento, dunque, fa si che venga esperita la perdita della propria soggettività e, al contempo, che si diventi responsabili dell'oggettivazione di un'altra persona. Tutto ciò potrebbe apparire contraddittorio, ma in realtà chi ama è consapevole di vivere questa incongruenza di fondo, basata sul desiderio di essere nello stesso momento "soggetto" e "oggetto'.
Osservato da questa prospettiva, il corpo diventa l'elemento conflittuale per eccellenza, il simbolo di questa contraddizione. Essere desiderati dalla persona che amiamo è un 'esperienza meravigliosa, che ci conferma nella nostra identità di uomini e di donne. Il desiderio ci permette di riscoprire la nostra corporeità e, pertanto, non si limita a oggettivarci, ma ci fa sentire vivi e importanti. Partendo da questo presupposto, possiamo capire che cosa possa comportare, da un punto di vista psicologico, sentire di non essere più amati. E' una sensazione annichilente: smettendo di amarci e di oggettivarci è come se l'altro ci rendesse invisibili. Con il venir meno del suo interessamento, delle sue attenzioni, dei suoi sguardi e delle sue carezze, l'altro ci invia un messaggio temibile, che sembra echeggiare dentro di noi come una sentenza di morte: il nostro corpo non gli interessa più. Ma   



Autunno a New York
  

comunicandoci di non essere attratto dalla nostra fisicità, è come se l'amante negasse l'esistenza del nostro corpo, facendoci sentire "disincarnati': E' un'esperienza tragica, che ci rende insicuri, incerti nelle azioni e nei comportamenti, perché la consapevolezza della nostra fisicità è anche il primo passo in direzione di una buona stabilità psicologica. La fiducia nella nostra psiche e nelle sue risorse, non può essere scissa dalla stima e dall'amore per il nostro corpo: se l'identità corporea viene messa in discussione, il senso di sicurezza è minato alla base. La vulnerabilità è una componente intrinseca dell'amore, poiché siamo letteralmente un fragile oggetto nelle mani dell'altro.
L 'esperienza del contano dei corpi è per certi aspetti più importante e necessaria dell'esperienza del nutrirsi. Le sensazioni tattili, olfattive ed epidermiche, che il corpo della persona amata riesce a trasmetterci, rappresentano delle modalità essenziali per conoscere e amare l'altro in modo profondo. Facendosi strada nella fisicità dell'amato, noi cerchiamo di carpire il suo mistero, di svelare i suoi segreti, alzando tutti i veli, l'uno dopo l'altro. Ma la sola corporeità non è sufficiente a disvelarci il mistero dell'altro, perché una delle prerogative del rapporto amoroso risiede proprio in un inesauribile possibilità d'essere. In alcuni casi, peraltro felicissimi, pur conoscendosi e stando insieme da moltissimo tempo, i due amanti continuano a vivere l'incontro erotico come una eccitante novità, a sperimentare l'emozione dell'attesa, l'entusiasmo del desiderio che cresce, e a queste persone viene spesso chiesto quale sia il loro portentoso segreto.

Autunno a New York 2
  

Ebbene, in questi casi, gli amanti cercano di scoprire attraverso il contatto fisico l'elemento nascosto dell'altro, ma questo non si rivela mai. L'esplorazione del corpo viene allora sollecitata dalla curiosità, dal fascino del mistero che ha lo straordinario potere di alimentare in modo infinito la nostra fantasia. Sono questi i momenti di rapimento assoluto, in cui desideriamo di essere oggettivati perché abbiamo fiducia nell'altro e sappiamo che riuscirà a creare un mondo fantastico solo per noi. Accettare di lasciarsi oggettivare dalla persona amata può per certi aspetti rappresentare un rischio, ma per altri significa sperimentare un'emozione grandissima data dalla continua scoperta di un corpo che, una volta conquistato, è già nuovamente altrove.

Al solito per dare corpo all’amore ho scelto un film di un innamoramento straziante:
Autunno a New York è un film del 2000 diretto da Joan Chen, e interpretato da Richard Gere, Winona Ryder e Anthony La Paglia.
Il film, sulla falsa riga di Love Story, racconta del maturo Will Keane (Richard Gere), che si innamora, forse per la prima volta, della giovane e sensibile Charlotte (Winona Ryder), una donna figlia di una sua vecchia fiamma, che scopre di essere gravemente malata di neuroblastoma al cuore. Will Keane, quarantottenne proprietario di un ristorante, non riesce a legarsi in modo serio con una donna, perciò quando incontra Charlotte Fielding, spensierata ragazza con la metà dei suoi anni, immagina l'ennesima storiella romantica. Ma niente della loro relazione avrà del futile e veniale.
Dunque, quando arriva il momento per Will di chiudere la relazione, Charlotte gli confida che la loro relazione, in ogni caso, non sarebbe potuta durare dato che lei sta morendo a causa di un neuroblastoma cardiaco.


 

Sebbene la nonna di Charlotte non sia entusiasta della loro storia d'amore, chiede a Will di non abbandonare la nipote in un momento così tragico. Infatti, la nonna non vuole che la nipote venga abbandonata come è successo alla figlia proprio con lo stesso uomo, ma Will è in difficoltà, stretto tra le sue paure e un palese dovere morale.
Ma l'unica persona che non sembra preoccupata da tale situazione è proprio Charlotte, che ha preso con filosofia la sua malattia e non intende combatterla più del necessario, limitandosi a vivere a pieno il tempo che le rimane.
Ora Will si rende conto che per la prima volta si è veramente innamorato di una donna e inizia un'affannosa ricerca per cercare di salvare la sua amata. Alla fine, grazie anche all'aiuto di sua figlia con cui ha avuto un rapporto un po' burrascoso, Will trova un chirurgo disposto ad operare Charlotte ma solo come ultima risorsa.
Dopo alcuni collassi, Charlotte subisce il colpo decisivo, viene ricoverata e operata ma le condizioni sono troppo gravi e quindi, alla fine, muore. Per la prima volta, è Will a restare solo, ma in suo soccorso giunge la ritrovata figlia rendendolo, inoltre, nonno.


5 commenti:

  1. Bello, bello, bello! Gli stessi gusti, gli stessi film, gli stessi attori e ci giurerei le stesse canzoni, la stessa musica, le pieces teatrali. Prima di trovare un altro partner gli farò leggere il tuo blog se non gli piace lo mando in bianco. Tvb. Rosanna63

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  2. Sei splendido stai rivisitando la mia vita. Nel 1980 avevo 18 anni e mi innamorai del film “American gigolò” Da urlo. Ho ancora con me la raccolta delle locandine e il film rigorosamente in cassetta VHS. Non ti dico poi le centinaia di foto su carta patinata del mio idolo. Io l’ho detto che con te posso sognare. Sei la fine del mondo. Grazie Rosanna63

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  3. A tutti quelli che parlano anche di didattica voglio ricordare che sotto i titoli iniziali del blog “amore psiche gabry” compare un pulsante di rinvio ad un altro blog guidato da me “nuova didattica gabry” quelli cui interessano i processi dell’intelligenza il cervello e la didattica in generale sono i benvenuti. Grazie. Gabry

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  4. Interesting blog on love. I hope that the photo posted is real. I like the woods, the branches of trees and sly that air which is at peace with the world. If only part of what you write is true, you must have known very well love! But I read that this need esternarlo so hot, printed on the face of a handsome mature, is an indication of dissatisfaction. I would like to talk to a close, but on the other side of the world, but never say never, I pretend to be felt only by gestures and tone of voice that you have inside you. Answer me about it, if you can, there account. I have given your access to all my friends i Manhattan, I think you will please. Before we talked among ourselves as if the opportunity arose, now if we take the Italian coffee comment on your phrasing. The posts are interesting, but today I think you whispered something of yours. "Thoughts and Words" are personal, too direct, hit once, they are more experienced! That's why we decided to comment, to me the task to work out our thoughts. I do not say the idea of the background to the post with famous films, a stroke of genius. If you want to send something from our blog, then to New York "Love" a fraternal greeting. Abigail59

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  5. Spettacolari le bellissime foto dei film che riporti sul blog. Io non ci riesco, cerco il film con google e chiedo immagini, ma quelle tue son tutta un'altra dimensione. Non ci sono, ho provato e riprovato ma non esistono e quando ci sono non sono come le tue più grandi e contrastate. Possibile che mi devi mettere in crisi anche in questo. Già ci riesci cambiando la foto di riferimento, mi piaci di più. Ma ora anche tirando dal cappello a cilindro sistemi impossibili. Ma chi sei esisti o sei un’entità? Ho letto l’altro blog sulla didattica e il cervello, l’ho fatto vedere a un amico Prof e non ci ha capito un c … poi al mio medico che ha chiuso la partita con un “notevole”! Ti penso. Emma61

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