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venerdì 27 luglio 2012

Gilda






Gilda


Buenos Aires, 1945: lo scaltro giocatore e baro Johnny Farrell viene assunto da Ballin Mundson, proprietario di una bisca di lusso, e diventa il suo braccio destro. Al ritorno da un viaggio Ballin torna accompagnato da Gilda, appena sposata. L'incontro tra Johnny e Gilda è piuttosto freddo; i due sembrano conoscersi ma non lo danno a vedere. L'irrequieta Gilda sa di essere stata comprata dal marito ma non riesce a comportarsi secondo le regole; spesso Johnny è incaricato di seguirla e ricondurla al dovere. L'odio tra i due rivela un precedente rapporto d'amore deluso. Durante la festa del carnevale un uomo 


Gilda - Locandina
  


viene assassinato nel locale. Ballin fugge inseguito dalla polizia e mette in scena la sua morte: ha bisogno di sparire per un po' di tempo. Johnny, convinto della sua morte, sposa Gilda, beneficiaria del testamento, ed assume le redini dell'organizzazione che si occupa, tra l'altro, del monopolio del tungsteno. Gilda appare finalmente felice ma Johnny la trascura e le rende la vita impossibile tanto da spingerla a fuggire a Montevideo. Lei cerca di ottenere l'annullamento del matrimonio ma Johnny non ne vuole sapere: è un insanabile rapporto di odio-amore. Nel frattempo il locale viene chiuso dalla polizia e Johnny decide di collaborare, consegnando ad un commissario i documenti di Ballin sul monopolio illegale del tungsteno. Gilda intanto decide di lasciare Buenos Aires una volta per tutte e Johnny decide di seguirla per ricominciare una nuova vita insieme. Ma ricompare Ballin, intenzionato ad ucciderli perché lo hanno tradito, ma, 


Gilda - Glenn Ford e Rita Hayworth
  


proprio mentre sta per farlo, è colpito a morte dall'addetto ai bagni del locale, molto amico di Johnny. Ora Gilda e Johnny sono liberi di partire per proseguire la loro storia d'amore.

Critica 1 :Ballin Mundson, proprietario di un casinò di Buenos Aires, che gli serve da copertura per un trust che controlla la produzione del tungsteno, sposa un'ex ballerina, già amata da Johnny, il suo fedele collaboratore. Il triangolo che si regge su un complesso rapporto di amore-odio non si spezza nemmeno con la morte di uno dei tre. Film di culto per i fan di Rita, corpo d'amore ribelle al suo ruolo di oggetto, che canta meravigliosamente "Put the Blame on Mame" e danza splendidamente  "Amado mio". L'assurdità dell'intrigo diventa un difetto secondario in questa miscela di noir e melodramma passionale in cui i dialoghi 


Gilda - Rita Hayworth
  



di Marion Parsonnet sono di un Kitsch che sfiora il sublime. La latente carica omosessuale di questa pietra miliare nella storia del divismo fu scoperta soltanto dalla critica europea.


Critica 2:
Gilda, distribuito nel 1946, ha avuto un successo enorme. Era il film che i soldati americani appena tornati dal fronte andavano a vedere con la moqlie o le fidanzate, le quali spesso tornavano a vederlo una seconda volta per scoprire il segreto del magnetismo di Rita Hayworth. Gilda è stato anche il film che fece della Hayworth l'attrice cinematografica più conosciuta del mondo da quando la prima bomba atomica, che esplose dopo la guerra presso le isole Bikini, venne battezzata “Gilda l’atomica” dall'equipaggio incaricato del lancio con il titolo del film. La rivista «Time» raccontò così l'avvenimento: 'L'equipaggio di tecnici che ha battezzato il 


Gilda - Glenn Ford e Rita Hayworth  2
  


missile con il nome di Gilda, in omaggio all'ultimo film della rossa diva della Columbia, gli ha anche amorevolmente incollato sopra una fotografia dell'attrice. II tributo spontaneo ha fatto guadagnare alla Hayworth altrettanta pubblicità di quanta se n'è assicurata Gilda esplodendo nelle classifiche degli incassi. Si è trattato per la Columbia del più incredibile colpo pubblicitario mai fatto in assoluto. E per di più gratis».
La Hayworth era riuscita a fare della donna dalla moralità ambigua e dai sentimenti instabili prevista dalla storia, una straordinaria presenza sessuale, attorno a cui ruotavano il film e la stessa attenzione del pubblico. Nonostante gli ambienti esotici e gli intrighi internazionali evocati da una sceneggiatura più scombinata del solito, la vera "suspense" di Gilda continuava a riguardare la protagonista, di cui il pubblico si chiedeva per quanto sarebbe riuscita a portare l'abito senza spalline, mantenendolo in bilico sulle preoccupazioni della censura. Nonostante le contraddizioni del personaggio, che con altre attrici sarebbe probabilmente franato nel ridicolo, la Hayworth riuscì a fare del personaggio di Gilda, sensuale, tempestosa, amorale, vendicativa e bellissima, una creatura dal fascino misterioso e irripetibile.
Gilda è anche il film in cui si può sentire per un attimo la vera voce della Hayworth cantare. Se in quasi tutte le canzoni è 


Gilda - Rita Hayworth l'atomica
  


doppiata da Anita Ellis, è con la sua voce che canta e strimpella su una chitarra il ritornello di «Put the Blame on Mame», rivelando una voce melodiosa e intonata. Si sa, del resto, che aveva cantato nella rivista musicale "Charlot's Revue", presentata nel 1940 al Capitan Theatre di Hollywood.
La critica infierì generalmente su Gilda, considerandolo tutt'al più "spazzatura di classe" ma salvando di solito l'attrice.
L'espressione è di Kate Cameron, che ne scrisse sul «Daily News" di New York: «I personaggi dei dramma sono interessanti e ben interpretati, e, anche se la storia ha tutti gli elementi della "spazzatura d'alta classe", il regista Charles Vidor e i suoi sperimentati attori, gli assicurano una certa efficacia e una certa suspense». Ruth Waterbury ha scritto nel «Los Angeles Examiner «Rita Hayworth, che recita per la prima volta in un ruolo drammatico, si dimostra un'intelligente donna di spettacolo. E' un'attrice che riesce ad 


Gilda - Rita Hayworth  2
  



essere molto commovente, dotata di una straordinaria gamma di possibilità drammatiche. Per non parlare della sua bellezza. Il risultato è un melodramma fastoso e affascinante. Se la storia è inverosimile, potete tranquillamente ignorarla concentrandovi sulla protagonista». Louise Levitas sul «New York PM» ha scritto: «Il film oscilla lentamente da un climax all'altro, sempre sul punto di esplodere, ma senza mai riuscirci veramente, tranne quando la Hayworth è presente sullo schermo. Nei suoi aderenti abiti da sera, che riescono appena a contenerla, la Hayworth si muove come un felino, suscitando violente emozioni. La parola magica per Gilda è opulenza».

Critica 3
Nonostante l'enorme successo di pubblico (nelle prime visioni americane Gilda guadagnò tre milioni di dollari), la critica italiana fu abbastanza severa nel giudicare il film. Tra forzature (lo scontro per il controllo di un improbabile monopolio del tungsteno) e poco credibili espedienti narrativi (le circostanze casuali in cui viene a comporsi il triangolo affettivo alla base del plot), Gilda ripercorre molti dei luoghi del noir. A cominciare dalla voce fuori campo (quella del personaggio interpretato da Ford) cui è affidato il compito di 


Gilda - Rita Hayworth "dark lady"
  


accompagnare lo spettatore attraverso la vicenda. Come in altri film coevi dello stesso genere (Detour, La signora di Shanghai, La fiamma del peccato) il suo ruolo di razionale ed oggettiva riproduzione dei fatti entra in conflitto con l'immagine del narratore che emerge dalle immagini, introducendo nella visione elementi di spaesamento e precarietà. Progressivamente, Johnny rivela una personalità disturbata, con elementi di misoginia, sadomasochismo, probabili pulsioni omosessuali. Il tema della latente omosessualità del protagonista che spesso, in tempi di Codice Hays, trovava espressione sotto forma di comportamenti misogini, resta controverso. Glenn Ford


Gilda - Rita Hayworth  3
   


sostenne di essere stato perfettamente consapevole, con George Macready, di dover "interpretare due omosessuali", ma fu smentito dal regista. Le circostanze e le responsabilità del disastroso fallimento della precedente relazione tra Gilda e Johnny restano avvolte nel mistero. Quest'ombra di un passato, ignoto allo spettatore, che grava sulle psicologie e sui comportamenti dei personaggi è un altro elemento ricorrente del noir. Come l'ambientazione in paesi esotici o lontani (in questo caso l'Argentina), «in atmosfere equivoche o sensuali, dove l'eroe occidentale affonda nello smarrimento e nella tentazione della perdita di sé». Fondamentale nella creazione di queste atmosfere è la bella fotografia di Rudolph Matè, che peraltro si sarebbe cimentato nel "noir" anche come regista (soprattutto in Due ore ancora).



Gilda - Glenn Ford e Rita Hayworth  3


La "dark lady"
«...una donna, perché sembra una cosa e all'improvviso, sotto i tuoi occhi, ne diventa un'altra, completamente diversa.» Così, in uno dei tanti dialoghi ambigui ed allusivi che punteggiano il film, si esprime Johnny, per denotare il genere sessuale del bastone da passeggio che l'amico Macready porta sempre con sé, oggetto all'apparenza innocuo, ma munito al suo interno di una micidiale lama di acciaio. La figura della "dark lady", spregiudicata, infedele, dannatrice è forse il carattere più tipico e 


Gilda - Rita Hayworth  4
  


popolare del noir. Tuttavia, come nota il critico cinematografico Renato Venturelli, non è infrequente il caso di ritratti femminili la cui ambiguità è solo il prodotto di un distorto sguardo maschile. È così anche per Gilda. La sua ricerca di libertà, i suoi atteggiamenti provocatori, i suoi tradimenti, rappresentano un tentativo di risolvere il conflitto tra la persona reale e la maschera di oggetto del desiderio che le è stata imposta. Rivelatore, al proposito, lo strip-tease, avvolto in un'atmosfera onirica, in cui, mentre canta (peraltro doppiata, come in tutti gli altri pezzi musicali del film) Rita scatena la fantasia di pubblico e spettatori, pur togliendosi un solo guanto.
A partire dagli avvenimenti legati alla carriera dell'attrice, la cui immagine, dal cambiamento del nome, sino al colore e all'attaccatura dei capelli, fu costruita a tavolino dagli studios (soprattutto la Columbia Pictures), inevitabilmente, nel personaggio di Gilda sono stati individuati riferimenti a Hollywood, come macchina per la produzione dei sogni, e allo star-system. Il fatto che la prima bomba atomica fatta esplodere nel dopoguerra, 


Gilda - Glenn Ford e Rita Hayworth  4
  


sull'atollo di Bikini, fosse stata soprannominata Gilda dai soldati e che Franklin Delano Roosevelt, dopo l'uscita del film, definisse l'attrice "una formidabile istituzione americana" testimoniano dell'impatto esercitato da quell'interpretazione sull'immaginario collettivo. Fu il primo ruolo drammatico dell'attrice, che, negli anni successivi, non riuscì più a sottrarsi al personaggio della femme fatale; dal successivo La signora di Shanghai, diretto nel 1947 dal marito Orson Welles, continuando con Gli amori di Carmen del 1948 (ancora Charles Vidor) e con Trinidad del 1952, diretto da Vincent Sherman.

14 commenti:

  1. “Gilda”: il mito di Rita Hayworth, ai massimi livelli, bellissima e maledettamente brava. Un film che ha uno status quasi mitico.Gabry sei mostruosamente erotico, le foto sembrano stampate oggi, non 67 anni fa! Unico.Debora63

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  2. Il personaggio di Gilda è davvero ambiguo e maledettamente ben interpretato. Vulcanica, lunatica, superstiziosa, infantile, vivacissima, capricciosa, sensuale, affamata di amore e di attenzioni, imperscrutabile, misteriosa: Gilda incarna ogni aspetto della femminilità. E’ la femmina per eccellenza, come ogni uomo la immagina. Per tutto il film le sue azioni restano enigmatiche, e l’unica cosa certa è il suo costante, ossessivo, desiderio di restare sempre al centro dell’attenzione. E tu sei peggio di lei la tratteggi con le parole, ma sopattutto con immagini sublimi. ti seguo sempre. Rosanna63

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  3. Gabry, come tu sai, il numero finale, dove balla fasciata in un tubino nero, e si sfila i guanti è giustamente entrato nella storia del cinema, ed è un capolavoro di fascino sfrontato e provocante che fa da contraltare ad una scena precedente, dove Gilda canta la medesima canzone in modo intimo e raccolto. Sono le due facce di una donna complessa, di un personaggio che è molto più di quello che sembra. Mai viste foto cosi chiare e contrastate, sei un mago. Belle, belle, belle. Chissà quante foto così hai fatto ad ….. A chi? Ciao. Giuliana58

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  4. Sai ho letto qualcosa, la Hayworth venne utilizzata fino a quando non comparvero altre star più duttili di lei, e poi presto dimenticata. “Gilda” segna la nascita del suo mito, crea un personaggio che le rimarrà per sempre incollato addosso, anche fuori dal cinema: Gilda è la dea dell’amore, la femmina archetipa, bellissima, imprevedibile, bruciante di vitalità e di passione. Per la Hayworth, una maledizione: “Ogni uomo che ho mai conosciuto si è innamorato di Gilda… e si è svegliato la mattina dopo con me”. sonia65

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  5. Gabry ma tu la conosci bene Gilda anche dietro le quinte! Appare subito chiaro che Johnny e Gilda si conoscono, e si detestano. E’ interessante notare che il come ed il quando della loro reciproca conoscenza sono solo una delle molte cose che la trama del film non svela, ma lascia alla libera fantasia dello spettatore. Gilda, però, è parecchio vivace e, diciamolo pure, un po’ zoccola. Per far ingelosire Johnny o il marito, scorazza e sculetta con ogni bel manzo le capiti a tiro, e trattandosi di Rita Hayworth è logico pensare che gliene capitino a tiro davvero parecchi. Silvia60

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  6. Ho sentito dire che le persone che hanno un rapporto di coppia duraturo hanno livelli più alti di un ormone che viene chiamato "ormone dell'amore". Riduce lo stress, aumenta la fiducia e l'empatia con il prossimo e aiuta a socializzare. E’ vero? Ne sai qualcosa. Qui da noi siamo 5 colleghe di un ufficio e ti teniamo molto in considerazione. Dicono che voi italiani la sapete lunga sull’amore. Aiutaci. Tamara57

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  8. Тамара мой друг, я дал свой блог, я не знаю, если он не может связаться с Вами. Дайте мне знать. Всегда в очереди. Irina63
    Tamara una mia amica, cui ho dato il tuo blog, non so se è riuscita a contattare te. Fammi sapere. Sempre in linea. Irina63

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  9. Sehr geehrte Gabry, hat langjährige Leidenschaft als eine Verletzung nicht als starkes Engagement oder Überempfindlichkeit gesehen worden. Augustinus 'Reflexion stattfindet um die Begriffe Liebe, Leidenschaft, dilectio, voluptas Amicitia und als Orte, wo man nicht mehr sich selbst und lassen Sie das "Ausmaß" der göttlichen Ordnung. , Mit Ausnahme der Liebe Gottes, unbedingte, unausweichlich, ewig, und dass die Renditen Exzellenz und potentia. Ich beschäftige mich mit der Geschichte des Mittelalters in Europa. Ich wünschte, wir tauschten Meinungen. Danke. Romy65

    Caro Gabry, per lungo tempo la passione è stata vista come trasgressione più che come forte impegno o eccesso di sensibilità. La riflessione di Agostino si svolge intorno ai concetti di amor, passio, dilectio, voluptas e amicitia come luoghi in cui non si è più se stessi e si esce dalla "misura" dell'ordine divino. Fa eccezione naturalmente l'amore verso Dio, incondizionato, ineludibile, eterno e che restituisce eccellenza e potentia. Io mi occupo di storia del medioevo in europa. Mi piacerebbe che ci scambiassimo opinioni. Grazie. Romy65

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  10. Gabry, Witman, poeta americano, ci fa "conoscere" quello che la quotidianità e chiuse visioni secolari… non ci consentono spesso di vedere e sentire… L’idea che emerge in modo forte e chiaro… nella visione di questo poeta… è che il piacere fisico non è un complemento bensì un elemento essenziale dell’amore… e che accanto ed insieme al vero sentimento d’amore ci consente di giungere all’estasi divina. L’eros quindi assume anch’esso una sacralità che è stata negata per millenni dai fondamentalismi religiosi… che hanno in pratica… staccato l’anima dal corpo… demonizzando quest’ultimo ed impedendo emozioni e vibrazioni di luce…. Ora alla luce di quanto ho detto vorrei un tuo illuminato pare. Cosa ne pensi?. Non puoi non essere d’accordo. Ma dalle tua esperienza mia aspetto di più. Uno per tutti, tutti per uno. Francesca64

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  11. Mi hanno dato le coordinate del tuo blog. Anche io ho un blog e posto degli articoli su giornali locali di Brescia, ma non ho la tua diffusione. Mi dicono delle amiche che in un mese sei arrivato lontano. Come posso fare, scrivo anche romanzi e problemi d’amore, se puoi me li posti? Non ti conosco ma dalla foto sembri una bella persona. Dammi una possibilità. Ti seguo ok. Giusy70

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  12. Grazie per la pubblicazione del post “Ciao maschio” mia zia aveva ragione, sei come appari. Un interessante uomo maturo. Posso in seguito pubblicare articoli su donne cougar? Siamo un gruppo di “ragazze sugli anta” scriviamo e ci divertiamo in un club di “cougar women” per ora ti ringrazio. Vorrei darti una mano anche io ma non so come fare. Ti seguo. Giusy70

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  13. Avevo visto il bacio di fine guerra tante volte. Ma tu mi sorprendi sempre. 2 baci, i protagonisti, i monumenti e tanto altro. Ecco perchè tanti ti leggono, sei completo, puntuale, certosino. Chiunque vede un fatto, una storia rifatta da te sente l esigenza di vedere come la tratti e la senti. Ormai ti conosco e ti leggo da un mese, ma è come se tu mi fossi accanto da anni. Come i poeti maledetti "Capitano mio capitano" di Walt Whitman, (Foglie d'erba)
    Tvb Francesca64

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  14. I'd love to publish it in a book of great love story! Egyptians today! I could participate in providing material for the United States. Ok. Would you like the idea? By Queen Semiramis the grandson of Queen Elizabeth. Ok, is an idea? Hello Abigal59



    Vorrei tanto che pubblicassi una rubrica dei grandi amori nella storia! Dagli egizi ai giorni nostri! Io potrei partecipare a fornire materiale per gli Stati Uniti. Ok. Ti va l idea? Dalla regina Semiramide al nipote della regina Elisabetta. Ok, è un idea? Ciao Abigal59

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