È il bacio
più lungo della storia: sono passati 67 anni ma il mistero di "The
Kiss" è ancora fitto come l' abbraccio liberatorio della coppia che fece
sognare di gioia l' America e il mondo intero. Ricordate la famosissima foto di
Life? Il marinaio che afferra per la vita e inchioda al bacio l' infermiera di
bianco vestita sullo sfondo inconfondibile di Times Square. È il 14 agosto del
1945 e la radio ha appena annunciato al mondo libero che la guerra è finita: il
Giappone si è arreso. New York è
Il bacio di Times Square - originale |
una festa di gioia e follia. «E nell'
eccitamento di quell' annuncio» dice oggi George Caldorisi, uno dei due autori
di The Kissing Sailor, il libro che pretende di
districare la leggenda dell' ignoto marinaio «lui sbucò nel mare di folla
dischiuso dalle porte del Radio City Music Hall: deciso a baciare la prima
infermiera che avrebbe incontrato». Già, ma lui chi? Gli autori del "Bacio
del marinaio" non hanno dubbi: il "kissing sailor" ha un nome e
cognome, George Mendonsa, oggi battagliero pensionato del Rhode Island. È lui
il simbolo della guerra finalmente finita, l'
Il bacio di Times Square -Alfred Eisenstaedt |
ignaro marinaio immortalato da Alfred Eisenstaedt, il mitico fotoreporter che in soli
quattro scatti seppe fermare per l' eternità quella duplice liberazione: dalla guerra e della sensualità.
Ma che prove hanno Caldorisi, un ex aviatore dell' US Navy specializzato in
ricostruzioni di guerra, e Lawrence Verria, insegnante di storia proprio di
Providence, la città del misterioso marinaio, per sciogliere il mistero lungo
quasi tre quarti di secolo? Quella straordinaria foto in bianco e nero sarebbe
rimasta un' icona senza
nomi e volti se a più di trent' anni dallo scatto una donna non avesse
bussato alla porta del
Il bacio di Times Square - oggi riproduzione Times Square |
fotoreporter. È un giorno del 1979
quando Eisenstaedt legge con un briciolo di commozione la lettera di una certa Edith Shain. La signora chiede di potere avere una
copia della foto: «Perché quella ragazza sono io». Il fotografo decide d'
incontrarla. E di acconsentire a quel "riconoscimento" tardivo dopo un
rapido e discreto sguardo all' unica parte di corpo ben visibile nella foto: le
gambe. Malgrado la benedizione del maestro, però, Edith muore due anni fa senza quel simbolico
riconoscimento. E qui la storia si fa più complicata: con un giallo nel
giallo. La scoperta della donna spinge Life, la rivista della foto, a lanciare
un appello all' ignoto marinaio: perché non viene fuori anche lui? E qui la
prima sorpresa: non solo si presentano più marinai, da un certo Glenn McDuff
appunto a George Mendonsa, ma
Il bacio di Times Square - Edith Shain |
anche diverse altre infermiere, con una certa
Greta Friedman che sembra avere più chance della stessa Shain... Che fare? Life
decide di riconoscere la buona fede di tutti: in fondo in quel giorno di festa
a centinaia si abbracciarono a Times Square e chissà quanti pensavano di essere
proprio loro quelli della foto. Ma la salomonica sentenza non placa George: che
con la stessa irruenza con cui nella foto abbraccia quella che anche lui, ora,
è convinto sia Greta, querela
Life per i diritti d' immagine. Il libro dei due studiosi raccoglie ora
le prove del vecchio marinaio. Che con altro colpo di scena chiama in causa un
supertestimone:
Il bacio di Times Square - oggi |
la moglie Rita. È lei la donna
che si vede dietro alla coppia in fotografia: è lei la paziente fidanzata d'
allora, per strada con quel marinaio, che per celebrare la fine della guerra aveva esagerato con i
brindisi, e baciava le ragazze a destra e a manca. Non basta. Mettendo a
confronto i pretendenti e la foto, gli studiosi sarebbero riusciti con
supertecniche da "Csi" a stabilire che il marinaio è proprio Mendonsa: identificando perfino i tatuaggi. Mistero
svelato? Macché. Gli altri aspiranti, ovviamente, non si arrendono: altro che
guerra finita. E altro che apostrofo rosa tra "T" e "Amo".
Il bacio più lungo della storia sarà, anche questo, un apostrofo: ma resterà
per sempre giallo.
La storia dei due baci.
Date un’occhiata a questa foto e
ditemi se la riconoscete:
Il bacio di Times Square - altra foto di Victor Jorgensen |
E’ divertente essere qui dentro, dal
monitor riesco a vedere espressioni concentrate e sguardi solo un po’ corrucciati.
Occhi che sembrano dire “Sembra una delle foto più famose della storia”, e la
chiave è esattamente nel primo dittongo del vostro pensiero: sembra. Sembra quella foto, e non lo
è. La foto che avete in mente è stata scattata da Alfred Eisenstaedt a
New York il 14 agosto del 1945 durante la parata di celebrazione della vittoria
sul Giappone. E’ lo stesso fotografo, reso immortale da questo scatto, a
ricordare che “mi muovevo con la mia Leica ma non riuscivo a trovare una
inquadratura che mi convincesse. All’improvviso vidi qualcuno vestito di
bianco. Mi girai e scattai mentre il marinaio baciava l’infermiera. Se lei
avesse avuto un vestito nero, non avrei mai scattato quella foto. Se lui fosse
stato in divisa bianca, idem”. Il risultato di quel magico istante eternato da
un otturatore fu questo
Il bacio di Times Square - originale di Eisenstaedt |
Venticinque anni dopo, Eisenstaedt
ricevette una lettera di Edith Shain. Una dolcissima signora (scomparsa nel
2010 a 91 anni) che sosteneva di essere l’infermiera ritratta in
quell’immagine. E siccome in queste cose gli americani ci sanno fare, Life
pubblicò la storia di Edith nell’agosto del 1980, chiedendo che il marinaio
facesse un passo avanti e si rivelasse. Tutto il mondo è paese, ed ovviamente
si presentarono in tredici. Normale, direi: provate a fare un giro a Milano e a
chiedere quanti fossero nei pressi del Pirellone quando fu colpito dall’aereo
guidato da un pensionato svizzero. Scoprirete che il piazzale era affollato da
circa 450.000 cittadini, tutti pronti con il naso all’insù.
Il bacio di Times Square - Jorgensen riprodotto a colori |
Altrove ci si sarebbe scoraggiati,
ma gli americani – lo abbiamo detto – in queste cose ci sanno fare. Appalto
assegnato al Mitsubishi Electric Research Lab (MERL) di Cambridge,
Massachusetts, e il marinaio è identificato: George Mendonça. Aspettate, la
storia non è finita: Mendonça racconta che il 14 agosto 1945 stava guardando un
film con la sua fidanzata Rita quando la coppia sentì le grida di felicità per
la fine della guerra. I due escono abbracciati di casa, si perdono nella ressa,
Mendonça ne ha bevuti alcuni di troppo e appena vede una (bella) infermiera la
abbraccia e la bacia appassionatamente. Tenetevi forte: in una delle quattro
fotografie del bacio si intravede proprio Rita, che deve averlo perdonato se è
vero che seguirono decenni di sereno matrimonio… Ah, già, ma vi è rimasto il
dubbio: e quella prima foto così simile a quella più celebre? Beh, fu scattata
dal fotografo della U.S. Navy Victor Jorgensen e pubblicata sul New York Times un
giorno dopo quella di Eisenstaedt. Quando si dice la sfortuna: di Jorgensen oggi
si ricordano davvero in pochi.
I monumenti 1
Il mito non si ferma e nel 2010 a Civitavecchia, nella grande provincia di Roma, è stata collocata una statua che deriva dalla fotografia: davanti alla scalinata centrale di piazza degli Eventi (inaugurata alla fine del luglio 2010, nell’ambito dell’ampia riqualificazione della Marina) è stata collocata una statua che
Il bacio di Times Square - Monumento Civitavecchia Italy |
illustra la celebre fotografia di Alfred
Eisenstaedt, del bacio in Times Square, a
New York, scattata il 14 agosto 1945, durante i festeggiamenti seguìti
all’annuncio della fine della Seconda guerra mondiale.
Per quanto distante e distaccato da definizioni altisonanti, per questa fotografia non posso evitare l’appellativo di “icona” (e come tale illustra anche la copertina del recente casellario 50 icone della fotografia – Le storie dietro gli scatti, di Hans-Michael Koetzle, pubblicato da Taschen Verlag). Nelle intenzioni della municipalità di Civitavecchia, attraverso l’appassionato bacio del marinaio e della crocerossina (infermiera), questa collocazione si propone di proiettare pace e speranza in un futuro di libertà. La scultura monumentale, di nove metri di altezza e settanta tonnellate di peso, realizzata da Stewart Johnson, rimarrà sulla piazza degli Eventi per quattro mesi (salvo proroghe). Ovviamente, è già meta turistica, con immancabili fotoricordo.
Per quanto distante e distaccato da definizioni altisonanti, per questa fotografia non posso evitare l’appellativo di “icona” (e come tale illustra anche la copertina del recente casellario 50 icone della fotografia – Le storie dietro gli scatti, di Hans-Michael Koetzle, pubblicato da Taschen Verlag). Nelle intenzioni della municipalità di Civitavecchia, attraverso l’appassionato bacio del marinaio e della crocerossina (infermiera), questa collocazione si propone di proiettare pace e speranza in un futuro di libertà. La scultura monumentale, di nove metri di altezza e settanta tonnellate di peso, realizzata da Stewart Johnson, rimarrà sulla piazza degli Eventi per quattro mesi (salvo proroghe). Ovviamente, è già meta turistica, con immancabili fotoricordo.
I monumenti 2
Siamo ancora a raccontare che il 10 feb
2012 viene eretto ancora un altro monumento Unconditional
Surrender (resa incondizionata), è il nome dell’enorme statua
realizzata dall’artista J.
Seward
Il bacio di Times Square - Monumento San Diego |
Johnson realizzata per commemorare la famosa
fotografia, scattata da Alfred Eisenstaedt alla fine della
seconda guerra mondiale. La scultura è stata installata e scoperta il 10 febbraio nel Mole
Park di San Diego.
La foto di
Eisenstaedt rappresentava un marinaio nell’atto di baciare un’infermiera a
Times Square, il 14 agosto del 1945, subito dopo l’annuncio del VJ-Day (giorno
della vittoria). La statua riproduce fedelmente, in grandi dimensioni,
l’immagine dei due protagonisti, presi in un abbraccio strettissimo e un bacio
passionale. Edith
Shain, l’infermiera immortalata nella foto di Eisenstaedt, e
alcuni membri del Pearl Harbor Survivors Association Inc., hanno partecipato
alla cerimonia insieme a centinaia di residenti di San Diego.
“Questa statua
riporta tanti ricordi di pace, amore e felicità”, ha detto Shain. “C’è molto
romanticismo nell’opera, ma trasmette una sensazione di speranza per tutti
quelli che la guardano. Del momento del bacio non mi ricordo molto, è successo
tutto così in fretta ed è accaduto al momento giusto. Non ho nemmeno guardato
il marinaio che mi baciava. Ho chiuso gli occhi e goduto il momento, come
qualsiasi donna avrebbe fatto”. I marinai presenti alla cerimonia hanno avuto
l’opportunità di incontrare la donna della fotografia famosa in tutta la
comunità dei Marines, e un po’ in tutto il mondo.