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venerdì 26 luglio 2013

La donna tra vecchio e nuovo testamento






La donna tra vecchio e nuovo testamento
 




"Piuttosto che affidare la Torah ad una donna, essa andrebbe bruciata... Chi insegna a sua figlia la Torah è come se le insegnasse la lascivia."
Rabbi Eliezer ben Hyrcanos - 1° sec DC





Leonard Swidler, professore di pensiero cattolico e il Dialogo Interreligioso al Dipartimento di Religione della Temple University di Philadelphia, e editore del Journal of Ecumenical Studies, sostiene che non ci sia nessuna motivazione biblica e storica per ritenere le donne inferiori agli uomini, nemmeno nel ministero pastorale, anzi, sostiene che Gesù fosse praticamente a favore delle donne in ogni aspetto della vita. Gesù, vissuto in Palestina duemila anni fa, che noi cristiani riconosciamo come Signore e Salvatore, viene ritenuto come modello da "imitare" per quanto più possibile. Gesù è per la promozione della parità delle donne con gli uomini, una persona che difende le donne e il loro trattamento soprattutto come esseri umani, nonostante tutto questo fosse in contrasto con la cultura sociale del momento storico in cui visse. 







Gesù e la Samaritana al pozzo - Antonio De Bellis 1650 Napoli







Alla dimostrazione di tale tesi, si può affermare senza dubbio che Gesù non ha mai detto o fatto qualcosa che possa portarci a pensare che le donne debbano subire un trattamento diverso in quanto inferiori agli uomini, ma al contrario, egli ha detto e fatto cose che stanno ad indicarci del suo pensiero di parità, violando quindi volontariamente gli usi e la mentalità sociale del tempo in cui visse. Questa tesi può essere documentata attraverso la semplice lettura dei quattro Vangeli. In realtà, Gesù si rivolgeva chiaramente e soprattutto alle classi di "esseri inferiori", come i poveri, gli storpi, i peccatori - e donne – diffondendo il messaggio di libertà e uguaglianza nel Regno di Dio. 







Gustave Dorè - Gesù e la Samaritana al pozzo 







Ma ci sono due fattori qui che vanno spiegati: la condizione delle donne in Palestina al tempo di Gesù e la natura dei Vangeli. Entrambi devono essere analizzati in dettaglio, particolarmente il primo.

La situazione delle donne in Palestina
La situazione delle donne in Palestina al tempo di Gesù era decisamente quella di subordinazione agli uomini, di esseri inferiori. Nonostante il fatto che vi siano state diverse eroine registrate nelle Scritture, secondo i rabbini del tempo - e per molto tempo dopo - le donne non avevano il diritto di studiare le Scritture (Torah). Un rabbino del primo secolo, Eliezer, pone il punto forte:
"Piuttosto che affidare la Torah ad una donna, essa andrebbe bruciata... Chi insegna a sua figlia la Torah è come se le insegnasse la lascivia."








Peter Paul Rubens (1577-1640), Fuga di Lot da Sodoma.







Nell’area della preghiera, di vitale importanza, le donne sono state così poco considerate, tanto che non sono stati dati loro nemmeno gli obblighi dati gli uomini, tanto poco importava della loro salvezza. Per esempio, le donne, insieme con i bambini e gli schiavi, non erano obbligate a recitare la preghiera del mattino (Shema), né preghiere ai pasti. In realtà, il Talmud afferma:
"Che venga una maledizione sull'uomo che ha bisogno che sua moglie o i suoi figli chiedano grazia per lui..."
Inoltre, nella preghiera quotidiana degli ebrei c’è un triplice ringraziamento:
"Sia lodato Dio, che non mi ha creato un gentile; sia lodato Dio, che non mi ha creato donna; sia lodato Dio, che non mi ha creato un uomo ignorante."







Il Levita e La donna di Efraim







È stata ovviamente una versione di questa preghiera rabbinica che Paolo discute nella sua lettera ai Galati:

"Non vi è né Ebreo né greco, non c'è né schiavo né libero, non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù".
Le donne sono anche ampiamente limitate nella preghiera pubblica. Non è stato (e non è) nemmeno possibile per loro di essere considerate per il raggiungimento del numero necessario per il quorum per formare una congregazione comunale per il culto – in quanto erano ancora considerate alla stregua dei bambini e degli schiavi (c'è un interessante parallelo nel corrente canone 93 del Codex Iuris Canonici, che raggruppa le donne sposate, i minori, e le folle). 







Hans Holbein - Noli me tangere 1524







Nel grande tempio di Gerusalemme, esse sono limitate ad una parte esterna, la “corte delle donne”, situata molto dietro rispetto a quella degli uomini. Nelle sinagoghe, le donne sono state anche separate dagli uomini, e, ovviamente, essi non sono stati autorizzati a leggere ad alta voce per farle ascoltare. Lo stesso vale ancora nelle sinagoghe di oggi - cannon 1262 del CJC afferma anche che "in chiesa, le donne devono essere separate dagli uomini.".
Oltre alla disabilità delle donne nelle aree di preghiera e di culto, esse erano emarginate anche a livello sociale nella vita di tutti i giorni. 







La moglie del levita







Uno studioso della Di Scrittura, Pietro Ketter, scrive:
Un rabbino considera il parlare con una donna in pubblico come un atto di perdita della sua dignità, come peraltro positivamente malfamato. I Proverbi dei Padri contengono l'insegnamento che recita: "Parla poco con la donna." Dal momento in cui quì si intende la propria moglie, come si applica questo alle mogli degli altri? I saggi dicono: “Chi parla molto con una donna si attira verso di sé disgrazia, trascura la Legge, e, infine, guadagna l'inferno...”. Se questo si applicasse semplicemente alle mogli degli altri, potrebbe significare un invito ad evitare situazioni che porterebbero poi all’adulterio o soltanto alle male lingue, ma siccome questo insegnamento si applica a qualunque tipo di donna, la moglie, la sorella, la figlia, la motivazione può essere solo ricercata nell’arroganza maschile di superiorità. 







Simon Dewey - La samaritana al pozzo







Questo insegnamento mette in guardia gli uomini allo stesso modo in cui li mette in guardia dalle cattive compagnie, ciò significa che stare accanto alla donna non è salutare. In aggiunta, salvo in rarissimi casi, le donne non sono stati ammesse a testimoniare nei tribunali ebraici. Alcuni filosofi, come ad esempio anche Philo, un contemporaneo di Gesù, sostengono che le donne non dovrebbero lasciare le loro famiglie, ad eccezione di quando vanno nelle sinagoghe, e che le ragazze non dovrebbero mai varcare la soglia di casa che separa la zona dei maschi da quella delle femmine della famiglia. In generale, questo l'atteggiamento verso le donne è stato legalizzato dalle istituzioni. Nella stragrande maggioranza dei casi, la funzione delle donne è stata sempre quella di fare figli e allevarli; le donne sono state quasi sempre sotto la tutela di un uomo, o del padre o del marito, e se vedova, del fratello del marito defunto. La poligamia - nel senso di avere più mogli, ma non nel senso di avere più mariti – era legale tra ebrei al tempo di Gesù. Alle donne in Palestina non è stato mai dato il permesso di ripudiare i loro mariti, ma il contrario era legale. 







Moglie di Lot trasformata in statua di sale di fronte a Sodoma in fiamme. Mosaico cattedrale di Monreale  Palermo (sec XII)







I proverbi rabbinici insegnano anche l'atteggiamento che bisogna avere verso le donne:


Il bene regna sulle famiglie i cui figli sono di sesso maschile, ma nessun bene regna su quelle i cui figli sono di sesso femminile... Alla nascita di un ragazzo tutti sono lieti e felici, ma alla nascita di una ragazza sono tutti tristi... Quando nasce un bambino, la pace viene al mondo, quando nasce una bambina, non ne viene nulla di buono... Anche la più virtuosa delle donne è una strega... I nostri maestri dissero: “Quattro qualità sono presenti nelle donne: sono avide del loro cibo, tendenti ai pettegolezzi, pigre e gelose". La condizione delle donne nel giudaismo palestinese è stata quindi desolante.



Salomone Barillari, 1880, L'adorazione dei Magi, Chiesa di Maria SS. dei Sette Dolori, Serra San Bruno (VV)

4 commenti:

  1. Gabry, Sono Valentina, ho ancora una volta ricostruito il tuo Blog da quanto me ne hai parlato ad ottobre 2012. Agli inizi contavi 725 lettori al mese, a luglio 3135, ad agosto 5677, a settembre 5320, ad ottobre 6243, a novembre 6580, non voglio dilungarmi lo sai oggi a luglio 2013 quanti ti leggono al mese? Te lo dico io! 21.000, lo sapevi? In totale ti leggono in tutto il mondo a luglio 2013 ben 145.000 lettori, con una media mensile di 21.000 presenze! Notevole! Hai perso il ritmo solo quando la notizia dello schifo (come dici tu) ti frantumò l’immagine! Ma ora sei un fiume in piena! Sono stracontenta per te. Tvb Ti penso sempre. Valentina60

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  2. Caro Gabry,
    sono Antonietta Liberti. Seguo sempre il tuo blog sull’amore. Me lo hanno segnalato a dicembre scorso. Spero che la tua foto sia reale. Se solo una parte di quello che scrivi è vero, devi aver conosciuto molto bene l’amore! Eppure io leggo che questo bisogno di esternarlo così caldo e tempestoso, stampato sul volto di un bell’uomo maturo, è indice di insoddisfazione. Ti dissi che volevo parlarti da vicino, ho la pretesa di sentire solo dai gesti e dal tono della voce quello che ti brucia dentro. Rispondimi a riguardo, se puoi, ci conto. Ho dato il tuo accesso a tutte le mie amiche, penso ti faccia piacere. Prima ne parlavamo tra di noi quando se ne presentava l’occasione, ora spesso commentiamo i tuoi fraseggi. I post sono belli, ma credo che alcuni sono personali, troppo diretti, colpiscono subito, sono più vissuti! Ecco perche abbiamo deciso di commentarli, a me il compito di esternare i nostri pensieri. Ti bacio! Antonietta53




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  3. Ciao Gabry,
    Non mi rispondi! E’ vero che non ci conosciamo, ma almeno una mail, la mia l’ho inviata Ti piace il mio Blog sul naturismo? Ti rinnovo il vecchio commento, spero sia più fortunata, ciao Anna!
    “Sono Anna Ambrosio, insegno in provincia di Napoli la disciplina Arte e Immagine. Apprezzo molto i tuoi riferimenti artistici e anatomici. Sono stata Modello Vivente e se vuoi posso inviarti dei miei nudi definiti plastici e interessanti da esperti. Credo di conoscerti al tempo delle nomine in ruolo degli anni ’80. Mi piace quello che scrivi, le foto, i contenuti e il successo del Blog. Ti invio la mia mail privata su Facebook! Non ho vergogna dire che mi piaci, passerei volentieri delle ore con te e se potessi anche dei lavori insieme! Sono separata e i miei figli sono adulti. Mi intriga l’idea di lavorare con un maestro come te su una materia così duttile. Se mi invii il num di cellulare visto che operiamo nella stessa città, possiamo prendere un caffè insieme. Ti abbraccio. Anna62

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  4. Gabry sono Serena Soriente. Già una volta ti dissi che all’apparenza tutti vogliano darti una mano o fornire consigli! Ti leggo in silenzio dalla fine di giugno 2012 e cioè da sempre! Tu hai fatto qualcosa di diverso dal solito. Aiuti gli altri a credere di nuovo nell’amore. E' da anni che questo sentimento viene deriso, oscurato, stravolto. Tutti si amano, ma nessuno ama. Si confonde l amore col sesso, col voler bene, con l aiuto, con la condivisione, la compresenza. Se stare col proprio partner è star bene, non è amore. Sesso e amore devono viaggiare uniti, legati, indistinti. Quando mi chiedo stasera verrà mio marito e mi figuro una lista di cose da fare e non c è il sesso, allora già non lo amo più! Gli voglio un gran bene, è il padre dei miei figli, ma non è il mio desiderio, la voglia segreta che passa per la mente. Se pensi a un altro uomo, un attore, un cantante famoso, se hai ancora desideri e non si sono acquietati col matrimonio, lo stesso non esiste più. C è solo un buon rapporto di inquilinato, un condividere, un andare avanti. E' vero tu fai sognare, ma il sogno non è un desiderio inconscio? Un desiderare cose che non si hanno? Dice Cenerentola "I sogni son desideri di felicità" ma non è sposata e cerca l amore. Ma chi ha già scelto e sogna, allora ha scelto male e desidera un altro amore, un altra vita. E tanti matrimoni, te lo dico io, sono dettati più da calcolo, che da vero amore. Volevo dirtelo, ma credo dirlo a tutte quelle che ti seguono. Forse non tutti remiamo nella stessa direzione! Ciao buone vacanze. Serena64



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