“ Chi ama, ama e basta! … Non ho mai sentito di donne sposate,
frivole che cercano l’amante per avere uno straccio d’amore … Una donna vera,
una femmina innamorata, non baratta l’amore con un avventura … Anche se dopo
decine di anni … Se cerca l’amore, e dice di averlo trovato, non lo abbandona
per un altro … l’amore è l’eternalizzazione del presente … ” NinaV
In
amore, come in biologia, il passato puo' condizionare il presente, ostacolando
le nuove relazioni. Ecco perché accade e i consigli per ritrovare la spontaneità nei sentimenti.
C'é chi chiude senza problemi con il passato, con una storia importante ma
ormai finita... E c'é chi, invece, ne resta
condizionata nonostante tutto, al punto da compromettere il proprio presente sentimentale, per non
parlare del futuro.
Il ricordo dell'ex, degli anni
trascorsi insieme, delle abitudini e
dei progetti condivisi, ritorna come
un'esperienza mitica, irripetibile, depurata come per
magia da ogni incomprensione e dissapore (che pure c'erano, tant' é vero
che la relazione é finita...). Ed ecco che, di fronte a ogni nuovo incontro,
sorge spontaneo il paragone: "Tanto, con nessun altro potrò mai essere
felice come lo sono stata
con lui...". Un atteggiamento limitante, che impedisce di trovare
di nuovo l'amore. Chi l'ha detto, infatti, che chi ha avuto una relazione molto
intensa non ne possa costruire un'altra, del
tutto diversa, ma ugualmente importante?
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Eppure, questa falsa convinzione rischia di segnare la vita sentimentale di chi fatica a
ritrovare la giusta disposizione d'animo per amare davvero una seconda volta.
Ma perché succede? E che cosa si può fare per liberarsi da quello si può
definire "imprinting dell'ex"?
Dietro
un atteggiamento di questo tipo, che rimanda in modo quasi ossessivo al passato
vissuto con l'ex, si può nascondere il passato, edulcorato da una memoria selettiva che ne mette in luce solo gli aspetti positivi, diventa
una corazza difensiva e una sorta di alibi per la propria situazione attuale da
cui, in realtà, non si vuole davvero uscire. In altre parole, si é convinte di
questo:
"Non ho un compagno o, comunque,
non ne ho uno con cui fare le cose sul serio, perché tanto nessuno sarà mai come il mio ex".
Inutile dire che, di fronte a un modello tanto idealizzato quanto imbattibile
nella sua perfezione, qualsiasi uomo in carne e ossa, seppur innamorato,
finirebbe per scoraggiarsi e... scappare a gambe levate. Riesce facile, allora,
dire: "Ecco, lo
sapevo...". Ma é proprio vero che il timore di non essere più
capace di amare e, soprattutto, di essere amata, un partner così fantastico
come l'ex non lo si troverà mai più? E se invece, piuttosto, fosse proprio
questo atteggia mento così prevenuto, per non parlare dei continui paragoni, a determinare la fine certa di
ogni nuova relazione?
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Per alcune donne la fine di una storia in cui si é investito molto
può inibire una futura, eventuale "seconda
vita" affettiva. la storia finita può far credere di non essere capaci di amare
o che non si é ricevuto amore in cambio di quello dato. Una delusione che
induce uno sguardo cinico, poco disponibile a fidarsi di un altro uomo, incline a generalizzare: come se, poiché con
l'ex é andata in un certo modo, dovesse andare sempre così. Di conseguenza, si
crea un linguaggio interiore che porta a ripetere frasi come:
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"Tutti gli uomini sono uguali", "Finita la passione tutto
finisce", o "Innamorarsi é difficile, implica energie che non
mi sento pi˘ di dare". Convinzioni
superficiali, pregiudizi che, se non si superano, possono
davvero isolare. Se una storia é finita male, non significa che la
prossima, invece, non sia per tutta la vita. E che, anche una relazione
relativamente breve, non possa comunque essere importante, quanto (e a volte di
più) di una relazione lunghissima, ma spenta. Per uscire da questo circolo vizioso, prima di
tutto é indispensabile riesaminare il passato senza mitizzarlo, ripercorrendone
tutte le fasi, anche quelle negative che hanno
portato alla rottura.
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Se si fa fatica a essere obiettive, é utile confrontarsi per esempio
con un'amica che ne é stata testimone. Il secondo passo da compiere é riconoscere le proprie paure. Può non essere facile,
ma é importante ricordare che avere dei timori é del tutto umano e naturale. A
questo punto, si può fare un passo indietro: guardare al passato con occhi più
consapevoli serve finalmente a recuperarne gli aspetti davvero positivi. Ogni storia, specie se importante, alimenta grandi energie rinnovatrici
che restano dentro, e che é sempre possibile recuperare.
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La vecchia relazione
ha insegnato a godere la vita, a fare progetti, a vivere un'infinità di
particolari esperienze, viaggi e amicizie, che non finiscono mai di arricchire
dentro. Si tratta, infatti, di stimoli positivi che
fanno parte di un patrimonio affettivo che può tornare utile per il resto della
vita. Ma soprattutto, la grande passione del passato é la prova che si é capaci
di provare amore, un sentimento che, di per sé, non ha scadenze, né si
esaurisce. L' innamoramento é un detonatore
delle potenzialità interiori, il miglior stimolante naturale che ci sia.
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Può
aiutare a crescere, a cambiare, a lanciarsi in nuovi progetti. Ripensare al
grande amore passato evoca un periodo della vita in cui si era entusiaste, grintose, ottimiste. Ma non tutto dipendeva
dall'ex, anche se lui era il fulcro di un periodo felice in cui si era diverse
e pronte ad affrontare con entusiasmo la vita. Tutte prese dall'euforia dei
sentimenti, é facile vedere il mondo in rosa ed essere più disponibili nei confronti degli altri e
di se stesse. Per richiamare quelle stesse emozioni, si possono visualizzare
scene e paesaggi di quei momenti magici in modo da ritrovare nuove energie per
la propria vita attuale.
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Per liberarsi
dell'imprinting dell'ex, e accettare il "rischio" di innamorarsi ancora e per davvero, é indispensabile
vivere ogni nuovo incontro
come se fosse il primo. Nessun uomo é uguale a un altro: i paragoni sono
inutili e fuorvianti. Piuttosto, é importante dare ascolto alle proprie
sensazioni, senza farsi condizionare dal passato. ( Ma se la storia
passata non era una storia, ma solo
un incontro
tra una donna libera e un uomo sposato, che aveva avuto tante amanti e che ora
tradisce ancora una volta con un’altra donna, che uomo è? Come può lei
ritrovare la forza di avere un nuovo amore se ha accettato una simile
situazione? Sembra tutto facile quando le situazioni sono lineari, ma quando le
linee sono grigie e sfumate tutto si complica! Rispondo così a Giusy, Nina e le
altre su Mata Hari! ndr)
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