Galeno consigliava ai
suoi pazienti di trascorrere più tempo nelle foreste di alloro.
La
silvoterapia è un metodo terapeutico di prevenzione e cura delle malattie
attraverso gli alberi. Anche se utilizzata sin dall'antichità, essa è stata
riconosciuta come metodo
scientifico solo nel 1927, grazie alla sua adozione da parte della disciplina medica che si occupa di balneoterapia e climatoterapia.
L'idea
del recupero della salute attraverso gli alberi è vecchia quanto l'umanità
stessa. Purtroppo questo metodo è stato dimenticato quasi totalmente, e oggi,
poche persone ne sono ancora informate. Si tratta di un modo di guarigione che
è stato perso, proprio perché necessita recettività e tempo; a causa della
graduale scomparsa delle due premesse, questa terapia sottile è cessata. La
nostra società tecnologica, frettolosa e priva di sentimenti,
non ha saputo più garantire il suo meritato posto nella nostra vita.
Abbraccio albero |
Anche
se la silvoterapia è solo uno dei tanti modi per stimolare la ricerca del
nostro Ego, resta uno dei più belli, perché offre illimitate possibilità di
ri-apprendere a sentire e comunicare, di ritrovare la profonda connessione con
la natura e attraverso la natura, con noi stessi e con gli altri. Leggendo gli
antichi documenti, sappiamo che ai pazienti affetti da polmonite
venivano consigliate le passeggiate nei boschi, o anche vivere per un certo periodo di
tempo all'interno di essi, o almeno nelle vicinanze. Galeno
consigliava ai suoi pazienti di trascorrere più tempo nelle foreste di alloro.
Il suo collega, Paolino, raccomandava ai
pazienti con epilessia, di dormire all'ombra
degli alberi fioriti di
tiglio mentre Plinio il Vecchio,
vietava di dormire all'ombra dei noci, a causa del loro odore estremamente
forte che poteva causare mal di testa. Il primo lavoro che fu scritto in
silvoterapia, "Influenza
igienica delle piante e il valore terapeutico della foresta" non è
stato scritto da un medico, come si potrebbe pensare, ma da Lucien Chancerel, un guardaboschi francese.
Alberi |
Questo
metodo terapeutico è indicato dai baleo-climato-terapeuti tanto alle persone
sane, per mantenere il loro stato di salute, combattere la fatica e lo stress,
quanto ai convalescenti e ai soffrenti di asma,
bronchite cronica, aterosclerosi, ipertensione, nevrosi, insonnia, ecc
Per
le persone sane, silvoterapia significa camminare, correre o esercitare lo sport preferito
nei boschi. In questo caso si parla di una
silvoterapia attiva, che può essere praticata ogni giorno, weekend o vacanze.
La
forma passiva, destinata ai malati, consiste in passeggiate nei boschi, fatte
ad una velocità di 3-5 chilometri all'ora, finalizzate con un ora di riposo
all'ombra degli alberi e il tocco del tronco degli
alcune specie di alberi.
Abbraccio albero |
In
alcuni paesi, sono stati progettati parchi forestali speciali, organizzati
secondo gli obiettivi perseguiti: meditazione,
tonificazione, rilassamento o stimolazione. Per il rilassamento e la
meditazione ci sono molti cespugli e alberi di varie dimensioni e forme. Grandi
effetti sedativi sono ottenuti combinando le
linee orizzontali e curve delle chiome di alcuni alberi oppure le varietà dei colori dei fiori e delle tonalità predominanti di
giallo. Per la stimolazione, gli alberi verticali ad alto fusto,
rami ascendenti, vegetazione abbondante e vari colori hanno dimostrato la loro
efficacia.
Storia del Naturismo e della Silvoterapia
Tra
i personaggi di spicco aderenti al naturismo ricordiamo Georges Hebert (1877 – 1957) ex ufficiale di marina seguace del
naturismo, che concentra la sua attenzione sull’esercizio fisico e l’amore per
la natura, e stila delle procedure specifiche per la locomozione. Nel 1927 pubblica “Education
physique virile et morale par la méthode naturelle”. Il naturismo assume
a modello di riferimento la natura, quale ambiente ideale ed, in alcuni casi,
quale entità in grado di permettere una vita sana,
felice e longeva. Il dottor Paul Carton
(1876 – 1947), medico, è considerato uno dei padri del naturismo votato al
naturalismo neo-ippocratico con analisi chimico-scientifica rigorosa.
Abbraccio albero |
Ricorre
ai temperamenti ippocratici, alla fisiognomica, alla grafologia. Si schierò
contro la vaccinazione, le cure ormonali, gli antibiotici, accettando il
ricorso ai farmaci solo per motivi di estrema urgenza. Per Carter ogni cibo ha
una valenza terapeutica: “Ogni
alimento ben scelto e ben dosato è esso stesso una medicina”, ribadendo
che esiste una sola dieta che è quella strettamente individuale. L’identificazione tra creato e creazione è
antichissima, e la natura intesa come palcoscenico delle esteriorizzazioni
delle forze ed idee del divino, è stata decantata nel corso dei tempi. Gli ambienti naturali sono stati rivestiti di sacralità e
il ricorso all’uso terapeutico delle energie vitali degli alberi è rintracciabile (come dicevamo)
nella antica pratica della “Silvoterapia”. La
tradizione popolare con la propria medicina ricorre a forme di magismo nelle
quali, senza saperlo, si utilizzavano pratiche presenti tutt’ora nella medicina
tradizionale e complementare.
Abbraccio albero |
Che tra metafisica e natura vi
sia un antico sposalizio è accertato, così come che i filosofi Bernardino Telesio (1508-1588), Tommaso Campanella (1568 – 1639), e Giordano Bruno (1548 – 1600) siano considerati quali
aderenti ad un vitalismo magico. Telesio fu fondatore dell’accademia per lo
studio delle scienze naturali, confutò le vedute di Aristotele sulla natura dei
corpi; per Tommaso Campanella, conosciuto per la sua opera “Città del Sole”, la
natura è come una grande
anima facente parte del tutto, assegnandole una forma di panpsichismo.
Per Bruno la natura è direttamente animata
dallo spirito di Dio, e l’uomo può scoprire i
propri poteri solo nella natura. Successivamente
il filosofo inglese, vescovo di Burham, Joseph Butler
(1692 – 1752) giunge a legare la stessa rivelazione cristiana con la natura.
Sostenne la complementarietà tra natura e rivelazione.
Foresta |
Scrisse “Analogia della
religione, naturale e rivelata, con la costituzione e il corso della natura”
(1736). In tempi recenti Anile ne “La salute del pensiero” scrive: “Nulla che
ci circonda c’è estraneo, e sentire più profondo il senso della natura vuol
dire in ultimo rivelarci meglio a noi stessi. Noi siamo stati messi nel mondo perché il
nostro spirito si identifichi
con tutto ciò che vede e sente. […] E se la linea d’una montagna, il
degradare d’una collina verso un piano fecondo, l’occhieggiare di un lago, il
gioco della luce tra le nubi ci danno sensazioni
profonde, che ci commuovono esteticamente e
moralmente, non è solo per la nostalgia che rimane in noi di tutti gli
spettacoli che allietarono il cammino dell’umanità nomade, ma anche perché
sentiamo che le leggi
delle cose non sono diverse dalle leggi del nostro spirito”. (1917, pp.
154 – 155).
Abbraccio sotto un albero |
Gabry, sono Francesca De Rossi,
RispondiEliminati ricordi di me? Ripropongo ciò che ti dissi di Witman, il poeta americano, che ci fa "conoscere" quello che la quotidianità e chiuse visioni secolari … non ci consentono spesso di vedere e sentire … L’idea che emerge in modo forte e chiaro … nella visione di questo poeta … è che il piacere fisico non è un complemento bensì un elemento essenziale dell’amore … e che accanto ed insieme al vero sentimento d’amore ci consente di giungere all’estasi divina. L’eros quindi assume anch’esso una sacralità che è stata negata per millenni dai fondamentalismi religiosi … che hanno in pratica … staccato l’anima dal corpo … demonizzando quest’ultimo ed impedendo emozioni e vibrazioni di luce … Ora alla luce di quanto ho detto vorrei un tuo illuminato parere. Cosa ne pensi?. Non puoi non essere d’accordo. Ma dalle tua esperienze mi aspetto di più. Uno per tutti, tutti per uno. Fatti vivo, forse per ferragosto scendiamo, anche se con la crisi … A me basta solo una mail Francesca64
Salve. Sono ancora Silvia Ricci di Arezzo. Posso sapere come stai. Il blog ti precede ma di te niente foto o messaggi nuovi. Sei sempre come un anno fa. Occhiali scuri e maglietta nera. Sembri qualcosa tra Dan Aykroyd dei Blues Brothers e lo scuro di Giorgio Armani. Scherzo. Stai benissimo. Per me puoi essere più scuro del carbone. Ti dissi che volevo una foto con giacca e cravatta. Anch’io con le mie amiche ho un blog sull’amore, il titolo è “L’amore è una cosa meravigliosa” come l’omonimo film. Il primo e unico post è: “L'amore sboccia in coda al semaforo” una allegoria delle ultime ridicole tendenze maschili - il traffico nuovo luogo del corteggiamento - Della serie: cogli l’attimo. Postato per far capire ai maschietti quanto sono lontani dall’universo femminile. Ecco il perché del tuo successo nel nostro gruppo. Tu parli la nostra lingua, sei uno di noi. A una persona che si esprime cosi sull’amore, vuoi dirgli tutto, ma proprio tutto, come a un confessore. Ciao Silvia60
RispondiEliminaGabry sono Annamaria Salvati mi occupo di psicologia cosa pensi del seguente aforisma – “C'é chi chiude senza problemi con il passato, con una storia importante ma ormai finita... E c'é chi, invece, ne resta condizionata nonostante tutto, al punto da compromettere il proprio presente sentimentale, per non parlare del futuro. Il ricordo dell'ex, degli anni trascorsi insieme, delle abitudini e dei progetti condivisi, ritorna come un'esperienza mitica, irripetibile, depurata come per magia da ogni incomprensione e dissapore (che pure c'erano, tant' é vero che la relazione é finita...). Ed ecco che, di fronte a ogni nuovo incontro, sorge spontaneo il paragone: "Tanto, con nessun altro potrò mai essere felice come lo sono stata con lui...". Un atteggiamento limitante, che impedisce di trovare di nuovo l'amore.” Ti conosco da poco. Me ne ha parlato un amica. Mi piace quello che scrivi. Auguroni. Annamaria67
RispondiElimina