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sabato 13 luglio 2013

L’abbraccio di un albero aiuta i sentimenti?









Galeno consigliava ai suoi pazienti di trascorrere più tempo nelle foreste di alloro.




La silvoterapia è un metodo terapeutico di prevenzione e cura delle malattie attraverso gli alberi. Anche se utilizzata sin dall'antichità, essa è stata riconosciuta come metodo scientifico solo nel 1927, grazie alla sua adozione da parte della disciplina medica che si occupa di balneoterapia e climatoterapia.
L'idea del recupero della salute attraverso gli alberi è vecchia quanto l'umanità stessa. Purtroppo questo metodo è stato dimenticato quasi totalmente, e oggi, poche persone ne sono ancora informate. Si tratta di un modo di guarigione che è stato perso, proprio perché necessita recettività e tempo; a causa della graduale scomparsa delle due premesse, questa terapia sottile è cessata. La nostra società tecnologica, frettolosa e priva di sentimenti, non ha saputo più garantire il suo meritato posto nella nostra vita.






Abbraccio albero 







Anche se la silvoterapia è solo uno dei tanti modi per stimolare la ricerca del nostro Ego, resta uno dei più belli, perché offre illimitate possibilità di ri-apprendere a sentire e comunicare, di ritrovare la profonda connessione con la natura e attraverso la natura, con noi stessi e con gli altri. Leggendo gli antichi documenti, sappiamo che ai pazienti affetti da polmonite venivano consigliate le passeggiate nei boschi, o anche vivere per un certo periodo di tempo all'interno di essi, o almeno nelle vicinanze. Galeno consigliava ai suoi pazienti di trascorrere più tempo nelle foreste di alloro. Il suo collega, Paolino, raccomandava ai pazienti con epilessia, di dormire all'ombra degli alberi fioriti di tiglio mentre Plinio il Vecchio, vietava di dormire all'ombra dei noci, a causa del loro odore estremamente forte che poteva causare mal di testa. Il primo lavoro che fu scritto in silvoterapia, "Influenza igienica delle piante e il valore terapeutico della foresta" non è stato scritto da un medico, come si potrebbe pensare, ma da Lucien Chancerel, un guardaboschi francese.  







Alberi







Questo metodo terapeutico è indicato dai baleo-climato-terapeuti tanto alle persone sane, per mantenere il loro stato di salute, combattere la fatica e lo stress, quanto ai convalescenti e ai soffrenti di asma, bronchite cronica, aterosclerosi, ipertensione, nevrosi, insonnia, ecc
Per le persone sane, silvoterapia significa camminare, correre o esercitare lo sport preferito nei boschi. In questo caso si parla di una silvoterapia attiva, che può essere praticata ogni giorno, weekend o vacanze.
La forma passiva, destinata ai malati, consiste in passeggiate nei boschi, fatte ad una velocità di 3-5 chilometri all'ora, finalizzate con un ora di riposo all'ombra degli alberi e il tocco del tronco degli alcune specie di alberi.








Abbraccio albero 






In alcuni paesi, sono stati progettati parchi forestali speciali, organizzati secondo gli obiettivi perseguiti: meditazione, tonificazione, rilassamento o stimolazione. Per il rilassamento e la meditazione ci sono molti cespugli e alberi di varie dimensioni e forme. Grandi effetti sedativi sono ottenuti combinando le linee orizzontali e curve delle chiome di alcuni alberi oppure le varietà dei colori dei fiori e delle tonalità predominanti di giallo. Per la stimolazione, gli alberi verticali ad alto fusto, rami ascendenti, vegetazione abbondante e vari colori hanno dimostrato la loro efficacia.


Storia del Naturismo e della Silvoterapia
Tra i personaggi di spicco aderenti al naturismo ricordiamo Georges Hebert (1877 – 1957) ex ufficiale di marina seguace del naturismo, che concentra la sua attenzione sull’esercizio fisico e l’amore per la natura, e stila delle procedure specifiche per la locomozione. Nel 1927 pubblica “Education physique virile et morale par la méthode naturelle”. Il naturismo assume a modello di riferimento la natura, quale ambiente ideale ed, in alcuni casi, quale entità in grado di permettere una vita sana, felice e longeva. Il dottor Paul Carton (1876 – 1947), medico, è considerato uno dei padri del naturismo votato al naturalismo neo-ippocratico con analisi chimico-scientifica rigorosa. 







Abbraccio albero 







Ricorre ai temperamenti ippocratici, alla fisiognomica, alla grafologia. Si schierò contro la vaccinazione, le cure ormonali, gli antibiotici, accettando il ricorso ai farmaci solo per motivi di estrema urgenza. Per Carter ogni cibo ha una valenza terapeutica: “Ogni alimento ben scelto e ben dosato è esso stesso una medicina”, ribadendo che esiste una sola dieta che è quella strettamente individuale. L’identificazione tra creato e creazione è antichissima, e la natura intesa come palcoscenico delle esteriorizzazioni delle forze ed idee del divino, è stata decantata nel corso dei tempi. Gli ambienti naturali sono stati rivestiti di sacralità e il ricorso all’uso terapeutico delle energie vitali degli alberi è rintracciabile (come dicevamo) nella antica pratica della “Silvoterapia”. La tradizione popolare con la propria medicina ricorre a forme di magismo nelle quali, senza saperlo, si utilizzavano pratiche presenti tutt’ora nella medicina tradizionale e complementare. 







Abbraccio albero 







Che tra metafisica e natura vi sia un antico sposalizio è accertato, così come che i filosofi Bernardino Telesio (1508-1588), Tommaso Campanella (1568 – 1639), e Giordano Bruno (1548 – 1600) siano considerati quali aderenti ad un vitalismo magico. Telesio fu fondatore dell’accademia per lo studio delle scienze naturali, confutò le vedute di Aristotele sulla natura dei corpi; per Tommaso Campanella, conosciuto per la sua opera “Città del Sole”, la natura è come una grande anima facente parte del tutto, assegnandole una forma di panpsichismo. Per Bruno la natura è direttamente animata dallo spirito di Dio, e l’uomo può scoprire i propri poteri solo nella natura. Successivamente il filosofo inglese, vescovo di Burham, Joseph Butler (1692 – 1752) giunge a legare la stessa rivelazione cristiana con la natura. Sostenne la complementarietà tra natura e rivelazione. 






Foresta







Scrisse “Analogia della religione, naturale e rivelata, con la costituzione e il corso della natura” (1736). In tempi recenti Anile ne “La salute del pensiero” scrive: “Nulla che ci circonda c’è estraneo, e sentire più profondo il senso della natura vuol dire in ultimo rivelarci meglio a noi stessi. Noi siamo stati messi nel mondo perché il nostro spirito si identifichi con tutto ciò che vede e sente. […] E se la linea d’una montagna, il degradare d’una collina verso un piano fecondo, l’occhieggiare di un lago, il gioco della luce tra le nubi ci danno sensazioni profonde, che ci commuovono esteticamente e moralmente, non è solo per la nostalgia che rimane in noi di tutti gli spettacoli che allietarono il cammino dell’umanità nomade, ma anche perché sentiamo che le leggi delle cose non sono diverse dalle leggi del nostro spirito”. (1917, pp. 154 – 155).



Abbraccio sotto un albero 


3 commenti:

  1. Gabry, sono Francesca De Rossi,
    ti ricordi di me? Ripropongo ciò che ti dissi di Witman, il poeta americano, che ci fa "conoscere" quello che la quotidianità e chiuse visioni secolari … non ci consentono spesso di vedere e sentire … L’idea che emerge in modo forte e chiaro … nella visione di questo poeta … è che il piacere fisico non è un complemento bensì un elemento essenziale dell’amore … e che accanto ed insieme al vero sentimento d’amore ci consente di giungere all’estasi divina. L’eros quindi assume anch’esso una sacralità che è stata negata per millenni dai fondamentalismi religiosi … che hanno in pratica … staccato l’anima dal corpo … demonizzando quest’ultimo ed impedendo emozioni e vibrazioni di luce … Ora alla luce di quanto ho detto vorrei un tuo illuminato parere. Cosa ne pensi?. Non puoi non essere d’accordo. Ma dalle tua esperienze mi aspetto di più. Uno per tutti, tutti per uno. Fatti vivo, forse per ferragosto scendiamo, anche se con la crisi … A me basta solo una mail Francesca64

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  2. Salve. Sono ancora Silvia Ricci di Arezzo. Posso sapere come stai. Il blog ti precede ma di te niente foto o messaggi nuovi. Sei sempre come un anno fa. Occhiali scuri e maglietta nera. Sembri qualcosa tra Dan Aykroyd dei Blues Brothers e lo scuro di Giorgio Armani. Scherzo. Stai benissimo. Per me puoi essere più scuro del carbone. Ti dissi che volevo una foto con giacca e cravatta. Anch’io con le mie amiche ho un blog sull’amore, il titolo è “L’amore è una cosa meravigliosa” come l’omonimo film. Il primo e unico post è: “L'amore sboccia in coda al semaforo” una allegoria delle ultime ridicole tendenze maschili - il traffico nuovo luogo del corteggiamento - Della serie: cogli l’attimo. Postato per far capire ai maschietti quanto sono lontani dall’universo femminile. Ecco il perché del tuo successo nel nostro gruppo. Tu parli la nostra lingua, sei uno di noi. A una persona che si esprime cosi sull’amore, vuoi dirgli tutto, ma proprio tutto, come a un confessore. Ciao Silvia60

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  3. Gabry sono Annamaria Salvati mi occupo di psicologia cosa pensi del seguente aforisma – “C'é chi chiude senza problemi con il passato, con una storia importante ma ormai finita... E c'é chi, invece, ne resta condizionata nonostante tutto, al punto da compromettere il proprio presente sentimentale, per non parlare del futuro. Il ricordo dell'ex, degli anni trascorsi insieme, delle abitudini e dei progetti condivisi, ritorna come un'esperienza mitica, irripetibile, depurata come per magia da ogni incomprensione e dissapore (che pure c'erano, tant' é vero che la relazione é finita...). Ed ecco che, di fronte a ogni nuovo incontro, sorge spontaneo il paragone: "Tanto, con nessun altro potrò mai essere felice come lo sono stata con lui...". Un atteggiamento limitante, che impedisce di trovare di nuovo l'amore.” Ti conosco da poco. Me ne ha parlato un amica. Mi piace quello che scrivi. Auguroni. Annamaria67

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