E se fosse delitto politico?
In realtà la vicenda si
colloca con ogni probabilità in un
quadro più intricato, in cui esistono relazioni personali e politiche di
difficile interpretazione.
La
storia di Paolo Malatesta e Francesca Da Polenta, i giovani cognati amanti
uccisi dal marito di lei, Gianciotto Malatesta,
per tradizione orale sembra si sia svolta nel castello di Gradara verso la fine
del 1200, ma non ci sono documenti che l’attestino.
Secondo
lo storico Baldo Branchi nel 1289 sarebbe avvenuto nella dimora dei Malatesta “uno
strano caso“.
Castello di Gradara - Stampa (Pesaro e Urbino) |
I documenti ci informano che Giovanni, figlio primogenito di Malatesta da
Verucchio (il dantesco “Mastin Vecchio”), fu un abile uomo politico e si
schierò accanto a Guido da Polenta per cacciare da Ravenna i suoi nemici, ne
ebbe così in moglie la figlia Francesca. Le
nozze vennero celebrate nel 1275 e l’anno
dopo nacque Concordia. Dal 1285 Giovanni fu per
vari anni Podestà di Pesaro, mentre Paolo fu Capitano del Popolo di Firenze tra il 1282 e il 1283, poi
ritorna in Romagna. Paolo e Francesca non comparvero più nei testamenti da un
certo periodo in poi. Quindi si pensa siano morti nello stesso periodo.
Giovanni si risposa con la Ginevra Tibaldello
dei Zambrasi e Concordia finisce nel convento di Santarcangelo
di Romagna.
Dal
colorito commento di Giovanni Boccaccio, conosciamo la storia d’amore che nasce
tra i due cognati, l’inizio della vicenda e l’epilogo tragico: i due si incontravano in segreto
intrattenendosi con delle letture.
|
Un giorno intenti a leggere il libro
di Lancillotto e Ginevra “… come Amor lo strinse” furono indotti a trasgredire
a ciò che l’Amor Cortese concedeva facendosi
travolgere dalle passioni. Nel mentre che gli amanti si diedero il bacio fatale, irruppe
Gianciotto nella camera di Francesca, Paolo tentò la fuga dalla botola ma vennero uccisi
entrambi da Giovanni.
In
età romantica la storia che Dante ha
immortalato nella Divina Commedia – V Canto dell’Inferno, divenne emblematica
nell’indicare l’amore passionale e sventurato.
I commentatori trecenteschi
fecero si che la vicenda di Paolo e Francesca divenisse un mito, quelli ottocenteschi ne
amplificarono ulteriormente la portata, senza però aggiungere nulla di nuovo ai
fatti.
George Frederick Watts - Paolo and Francesca |
In
realtà la vicenda si colloca con ogni
probabilità in un quadro più intricato, in cui esistono relazioni
personali e politiche di difficile interpretazione.
Delitto d’amore o delitto politico?
Quella
di Paolo e Francesca più che una tragedia d’amore, forse fu un delitto politico. Lo ha
sostenuto il Prof. Antonio Montanari, nella
conferenza malatestiana tenutasi nel luglio 2006.
Giovanni e Francesca sono stati promessi nel 1275. L’accordo comprende anche un altro futuro
matrimonio: tra Bernardino fratello di Francesca, e Maddalena Malatesti,
sorella minore di Giovanni e Paolo. Secondo Boccaccio, il matrimonio fra
Giovanni e Francesca riconosce la fine di una lunga e dannosa guerra tra i Malatesta e i Da Polenta.
Alexandre Cabanel, Morte di Francesca da Rimini e di Paolo Malatesta, 1870, olio su tela, Musèe d'Orsay, Parigi |
Paolo verso il 1269
ha preso in moglie la poco più giovane quindicenne Orabile
Beatrice, figlia di Uberto di Ghiaggiolo che gli diede due eredi, Uberto
jr. e Margherita, nata dopo l’uccisione del padre. Anche Uberto jr. sarà ucciso (1323). Dal
cugino Ramberto, figlio di Giovanni.
Anche
questo matrimonio fu politico. Orabile, ultima erede dei conti di Ghiaggiolo
rimasti senza discendenza maschile, fu costretta a sposare il figlio di un nemico del padre.
D’altro
canto Malatesta non voleva perdere l’investitura di
Ghiaggiolo ricevuta tra 1262 e 1263, e contestatagli da Guido da
Montefeltro anche a nome della stessa Orabile Beatrice di
cui era zio. Infatti Guido da Montefeltro aveva sposato Manentessa
sorella del padre di Orabile Beatrice.
Gaetano Previati, Paolo e Francesca, 1887, Olio su tela, |
Il
1271 fu un anno nero per i ghibellini. Sono espulsi
da Rimini. Guido da Montefeltro, mentre sta battendo i
guelfi di Malatesta nelle Marche, cade da cavallo ed fu catturato:
e’«Sic victor a victo devictus est», scrive un cronista piacentino. I Malatesti
liberano Guido, forse per intercessione di Orabile Beatrice.
Nel
1274 le parti si invertono. Malatesta è sconfitto due volte. Nel 1275 da
Ravenna Guido Da Polenta, per cacciare i Traversari, chiede l’intervento di
Malatesta che gli invia cento fanti guidati da suo figlio Giovanni. Nei pressi di Faenza avviene la disfatta dei
guelfi. Orabile Beatrice sa che la sua gente di Ghiaggiolo è andata
contro suo marito Paolo Malatesti.
Giuseppe Poli - Paolo e Francesca |
Le convenienze dinastiche e le
preoccupazioni politiche reggono (spesso dolorosamente) le sorti collettive
delle famiglie e regolano i destini dei singoli personaggi. Su questo sfondo, irrompe
il fattaccio reso celebre da Dante, la tragedia dell’uccisione di Paolo
e Francesca per mano di Giovanni.
Possiamo
collocarla ragionevolmente tra il febbraio 1283
(ritorno di Paolo a Rimini) ed il 1284. Luigi
Tonini data al 1286
il nuovo matrimonio di Giovanni con Zambrasina che gli darà almeno altri cinque figli. Come ha
giustamente osservato Silvia Pari, bisogna lasciare un poco di tempo tra il
delitto ed il nuovo sposalizio dell’omicida (I, p. 150, nota 308). Quindi il
delitto non può essere
accaduto dopo il 1284.
Jean Auguste Dominique Ingres - Francesca da Rimini e Paolo Malatesta-1819 |
Questi
calcoli cronologici sono ininfluenti da un punto di vista generale. Sono invece
molto utili se non necessari per una duplice osservazione sulla “verità”
storica particolare della vicenda malatestiana.
1)
Mancano documenti che la attestino. Il passo di Dante nel quinto canto dell’Inferno, è l’unica fonte
esistente. Una fonte oltretutto letteraria
e non cronachistica. Posteriore a Dante (e da lui derivato). E’ il racconto di Marco Battagli (1343): «Paulus autem fuit mortuus
per fratrem suum Johannem Zottum causa luxuriam» .
William Dyce - Francesca da Rimini |
2)
Nessun indizio autorizza a formulare altre ipotesi. Delitto d’onore, delitto
d’amore, racconta Dante. Ma se invece fosse stato un omicidio
politico?
Lo
“Sciancato” aveva i
suoi buoni motivi per odiare il “Bello”. Il primogenito Giovanni, non «causa luxuriam» ma per
invidia, avrebbe potuto progettare l’eliminazione fisica del fratello minore
Paolo, diventato protagonista stimato della scena nazionale come attesta l’incarico fiorentino
affidatogli dal papa.
In
questo caso, la tresca amorosa sarebbe stata soltanto
una messinscena diabolica di Giovanni, un alibi che travolgeva anche
l’innocenza di sua moglie.
Quanto
accade fra Giovanni e Paolo si ripete con i loro eredi, come abbiamo
preannunziato. Il figlio di Giovanni, Ramberto, il 21
gennaio 1323 uccide a Ciola il cugino Uberto jr. figlio di Paolo. Uberto jr. era stato
ghibellino, poi guelfo ed ancora ghibellino. A sua volta Ramberto fu ucciso a
Poggio Berni il 28 gennaio 1330 dai parenti
di Rimini, come punizione del suo tentativo di conquistare la città .
Vitale Sala - Dante incontra Paolo e Francesca, 1823 Miláno |
La
mancanza di testimonianze sul delitto è più compatibile con un fatto politico
piuttosto che passionale. Dal
1295, come abbiamo visto, i Malatesta hanno il potere a Rimini. E chi
comanda controlla i documenti meglio che le situazioni concrete. Il silenzio
calato sulla vicenda, potrebbe quindi essere il frutto di una direttiva di
governo, finalizzata ad oscurare un episodio compromettente per la buona fama dei signori della
città .
All’interno
di questa ipotesi, come estrema conseguenza, si potrebbe immaginare pure la
sublimazione del fatto politico nella vicenda amorosa, onde allontanare dalla
famiglia un marchio d’infamia rispetto all’autorità religiosa e temporale della Chiesa.
La
vicenda ha sempre appassionato di più gli artisti, poeti, drammaturghi,
pittori, scultori, musicisti e scrittori che non storici, analisti e cercatori
di fonti paleografiche.
Felice Giani - Dante e Virgilio con le ombre di Paolo e Francesca, 1805 |
Ciao, Gabry
RispondiEliminati ho già scritto l'altra volta e se non ti ricordi di me tra cinquantamila femmine, io sono Debora Zanella. Ripeto tutto quello che ho detto, dovrai pur tenermi da conto! Faccio parte anch’io del cosiddetto club di Padova, Lunardi e company. Insegno in città Psicologia al Liceo Pedagogico. Queste tue ferventi sostenitrici mi sommergono di domande strane e devo dire che leggendoti hanno ragione. La tua Psicologia è più farcita di rifermenti d’autore che la Divina Commedia! Spazi dalla Letteratura alla Poesia, dalla Psicologia alla Biochimica, dal fatto di costume alle varie teorie sull’amore. Sei un casino! Quando sembra che si viene a capo di un argomento ne tiri fuori un altro che mi destabilizza. Non che non siano documentati. Per carità ce n’è anche troppi. E’ la disinvoltura di come tratti gli argomenti più disparati che mi mette in crisi. E io per motivi di lavoro e professionali li tratto da 30 anni! Quantunque non sempre mi districo bene. Ad esempio, lo spregiudicato accostamento religioso in un blog ricco di eros e passione. Solo tu potevi conoscere “Bergmann - Anatomia dell’amore” che tratta l’amore nelle varie culture. Negli ultimi tempi sei più commerciale, ma vedo che hai superato (mi aggiorno) i 133.000 iscritti! Come vedi non si vive di solo ….. cultura! Ma a me interessa l’amore come lo descrivi tu, pertanto il tutto non fa una grinza, se serve a mantenere il Blog. Debora57
Hello Gabry,
RispondiEliminaare always Jacqueline Russell. I read in this time you have published the post number 312! Do not you ever stop. I posted this comment last February, but you got from your problems you could not answer. This technology makes me gasp. I'm in New York and you in Italy we read and we get excited in real time. Just for that I'd give you a hug and kiss! I like you and I love it and write what you do. Back to being yourself, do not think of women who do not deserve you. Rejoice that fate has freed you from a Circe. I phoned a friend and together we see everything you've said in the field of religion, feminism and gender of Christ in the Old Testament. In August, I'll go with her to Amalfi, a city that I love very much and I want you happy and in love with us and your partner! I salute you and hug you Jacqueline52
Ciao Gabry,
sono sempre Jacqueline Russell. Leggo in questo momento che hai pubblicato il post numero 312! Non ti fermi mai. Ti ho inviato questo commento a febbraio scorso, ma tu preso dai tuoi problemi non hai potuto rispondere. Questa tecnologia mi fa rimanere senza fiato. Io a New York e tu in Italia leggiamo e ci emozioniamo in tempo reale. Solo per questo ti abbraccerei e ti darei un bacio! Mi piaci e mi piace da morire ciò che scrivi e che fai. Torna ad essere te stesso, non pensare a donne che non ti meritano. Gioisci che il destino ti ha liberato da una Circe. Ho telefonato ad un amica e insieme vediamo tutto quello che hai detto in campo religioso, il femminismo di Cristo e il sesso nell’Antico Testamento. Ad agosto vengo con lei ad Amalfi, città che amo moltissimo e ti voglio allegro e innamorato con noi e la tua compagna! Ti saluto e ti abbraccio Jacqueline52
Salve Gabry.
RispondiEliminaSono AnnaMaria Ricciardi e vivo a Roma. Insegno lettere e ho la passione per la Letteratura Erotica. Non quella da bancarelle o solo pruriginosa, ma quella che ha fatto o fa la storia del filone letterario. Vedi se ti piace una parte del post che ti invio
“Già negli scritti antichi si possono rintracciare riferimenti più o meno espliciti alla sessualità e all'amore sensuale. Il primo racconto erotico pervenutoci si può rintracciare nell'Antico Egitto dove la sessualità era molto sentita: un esempio lampante è il Papiro erotico dove immagini esplicite vengono accompagnate da testo. Ma grande parte ha avuto nella tradizione orientale, sia in testi di educazione sessuale come il Kama Sutra, che nelle raccolte di racconti come Le mille e una notte. L'erotismo è stato il perno attorno al quale hanno avuto formulazione numerosi miti greci, esponente di spicco della letteratura erotica greca è la poetessa Saffo.” Leggo volentieri il Tuo blog. C’è di tutto, ma va bene così. In seguito voglio parlarti. Mi piace il tuo stile e la tua tecnica. Ciao. Annamaria67