Elenco blog personale

martedì 9 luglio 2013

Paolo e Francesca! E se fosse delitto politico?





E se fosse delitto politico?




In realtà  la vicenda si colloca con ogni probabilità  in un quadro più intricato, in cui esistono relazioni personali e politiche di difficile interpretazione.





La storia di Paolo Malatesta e Francesca Da Polenta, i giovani cognati amanti uccisi dal marito di lei, Gianciotto Malatesta, per tradizione orale sembra si sia svolta nel castello di Gradara verso la fine del 1200, ma non ci sono documenti che l’attestino.
Secondo lo storico Baldo Branchi nel 1289 sarebbe avvenuto nella dimora dei Malatesta “uno strano caso“.







Castello di Gradara - Stampa (Pesaro e Urbino)






I documenti ci informano che Giovanni, figlio primogenito di Malatesta da Verucchio (il dantesco “Mastin Vecchio”), fu un abile uomo politico e si schierò accanto a Guido da Polenta per cacciare da Ravenna i suoi nemici, ne ebbe così in moglie la figlia Francesca. Le nozze vennero celebrate nel 1275 e l’anno dopo nacque Concordia. Dal 1285 Giovanni fu per vari anni Podestà  di Pesaro, mentre Paolo fu Capitano del Popolo di Firenze tra il 1282 e il 1283, poi ritorna in Romagna. Paolo e Francesca non comparvero più nei testamenti da un certo periodo in poi. Quindi si pensa siano morti nello stesso periodo. Giovanni si risposa con la Ginevra Tibaldello dei Zambrasi e Concordia finisce nel convento di Santarcangelo di Romagna.
Dal colorito commento di Giovanni Boccaccio, conosciamo la storia d’amore che nasce tra i due cognati, l’inizio della vicenda e l’epilogo tragico: i due si incontravano in segreto intrattenendosi con delle letture







Castello di Gradara - Camera nunziale







Un giorno intenti a leggere il libro di Lancillotto e Ginevra “… come Amor lo strinse” furono indotti a trasgredire a ciò che l’Amor Cortese concedeva facendosi travolgere dalle passioni. Nel mentre che gli amanti si diedero il bacio fatale, irruppe Gianciotto nella camera di Francesca, Paolo tentò la fuga dalla botola ma vennero uccisi entrambi da Giovanni.
In età  romantica la storia che Dante ha immortalato nella Divina Commedia – V Canto dell’Inferno, divenne emblematica nell’indicare l’amore passionale e sventurato. I commentatori trecenteschi fecero si che la vicenda di Paolo e Francesca divenisse un mito, quelli ottocenteschi ne amplificarono ulteriormente la portata, senza però aggiungere nulla di nuovo ai fatti.







George Frederick Watts -  Paolo and Francesca






Delitto d’amore o delitto politico?
Quella di Paolo e Francesca più che una tragedia d’amore, forse fu un delitto politico. Lo ha sostenuto il Prof. Antonio Montanari, nella conferenza malatestiana tenutasi nel luglio 2006.
Giovanni e Francesca sono stati promessi nel 1275. L’accordo comprende anche un altro futuro matrimonio: tra Bernardino fratello di Francesca, e Maddalena Malatesti, sorella minore di Giovanni e Paolo. Secondo Boccaccio, il matrimonio fra Giovanni e Francesca riconosce la fine di una lunga e dannosa guerra tra i Malatesta e i Da Polenta.








Alexandre Cabanel, Morte di Francesca da Rimini e di Paolo Malatesta, 1870, olio su tela, Musèe d'Orsay, Parigi






Paolo verso il 1269 ha preso in moglie la poco più giovane quindicenne Orabile Beatrice, figlia di Uberto di Ghiaggiolo che gli diede due eredi, Uberto jr. e Margherita, nata dopo l’uccisione del padre. Anche Uberto jr. sarà  ucciso (1323). Dal cugino Ramberto, figlio di Giovanni.
Anche questo matrimonio fu politico. Orabile, ultima erede dei conti di Ghiaggiolo rimasti senza discendenza maschile, fu costretta a sposare il figlio di un nemico del padre.
D’altro canto Malatesta non voleva perdere l’investitura di Ghiaggiolo ricevuta tra 1262 e 1263, e contestatagli da Guido da Montefeltro anche a nome della stessa Orabile Beatrice di cui era zio. Infatti Guido da Montefeltro aveva sposato Manentessa sorella del padre di Orabile Beatrice.







Gaetano Previati, Paolo e Francesca, 1887, Olio su tela,







Il 1271 fu un anno nero per i ghibellini. Sono espulsi da Rimini. Guido da Montefeltro, mentre sta battendo i guelfi di Malatesta nelle Marche, cade da cavallo ed fu catturato: e’«Sic victor a victo devictus est», scrive un cronista piacentino. I Malatesti liberano Guido, forse per intercessione di Orabile Beatrice.
Nel 1274 le parti si invertono. Malatesta è sconfitto due volte. Nel 1275 da Ravenna Guido Da Polenta, per cacciare i Traversari, chiede l’intervento di Malatesta che gli invia cento fanti guidati da suo figlio Giovanni. Nei pressi di Faenza avviene la disfatta dei guelfi. Orabile Beatrice sa che la sua gente di Ghiaggiolo è andata contro suo marito Paolo Malatesti. 







Giuseppe Poli - Paolo e Francesca






Le convenienze dinastiche e le preoccupazioni politiche reggono (spesso dolorosamente) le sorti collettive delle famiglie e regolano i destini dei singoli personaggi. Su questo sfondo, irrompe il fattaccio reso celebre da Dante, la tragedia dell’uccisione di Paolo e Francesca per mano di Giovanni.
Possiamo collocarla ragionevolmente tra il febbraio 1283 (ritorno di Paolo a Rimini) ed il 1284. Luigi Tonini data al 1286 il nuovo matrimonio di Giovanni con Zambrasina che gli darà  almeno altri cinque figli. Come ha giustamente osservato Silvia Pari, bisogna lasciare un poco di tempo tra il delitto ed il nuovo sposalizio dell’omicida (I, p. 150, nota 308). Quindi il delitto non può essere accaduto dopo il 1284.







Jean Auguste Dominique Ingres - Francesca da Rimini e Paolo Malatesta-1819







Questi calcoli cronologici sono ininfluenti da un punto di vista generale. Sono invece molto utili se non necessari per una duplice osservazione sulla “verità” storica particolare della vicenda malatestiana.
1) Mancano documenti che la attestino. Il passo di Dante nel quinto canto dell’Inferno, è l’unica fonte esistente. Una fonte oltretutto letteraria e non cronachistica. Posteriore a Dante (e da lui derivato). E’ il racconto di Marco Battagli (1343): «Paulus autem fuit mortuus per fratrem suum Johannem Zottum causa luxuriam» .






William Dyce - Francesca da Rimini







2) Nessun indizio autorizza a formulare altre ipotesi. Delitto d’onore, delitto d’amore, racconta Dante. Ma se invece fosse stato un omicidio politico?
Lo “Sciancato” aveva i suoi buoni motivi per odiare il “Bello”. Il primogenito Giovanni, non «causa luxuriam» ma per invidia, avrebbe potuto progettare l’eliminazione fisica del fratello minore Paolo, diventato protagonista stimato della scena nazionale come attesta l’incarico fiorentino affidatogli dal papa.
In questo caso, la tresca amorosa sarebbe stata soltanto una messinscena diabolica di Giovanni, un alibi che travolgeva anche l’innocenza di sua moglie.
Quanto accade fra Giovanni e Paolo si ripete con i loro eredi, come abbiamo preannunziato. Il figlio di Giovanni, Ramberto, il 21 gennaio 1323 uccide a Ciola il cugino Uberto jr. figlio di Paolo. Uberto jr. era stato ghibellino, poi guelfo ed ancora ghibellino. A sua volta Ramberto fu ucciso a Poggio Berni il 28 gennaio 1330 dai parenti di Rimini, come punizione del suo tentativo di conquistare la città .







Vitale Sala - Dante incontra Paolo e Francesca, 1823 Miláno







La mancanza di testimonianze sul delitto è più compatibile con un fatto politico piuttosto che passionale. Dal 1295, come abbiamo visto, i Malatesta hanno il potere a Rimini. E chi comanda controlla i documenti meglio che le situazioni concrete. Il silenzio calato sulla vicenda, potrebbe quindi essere il frutto di una direttiva di governo, finalizzata ad oscurare un episodio compromettente per la buona fama dei signori della città .
All’interno di questa ipotesi, come estrema conseguenza, si potrebbe immaginare pure la sublimazione del fatto politico nella vicenda amorosa, onde allontanare dalla famiglia un marchio d’infamia rispetto all’autorità  religiosa e temporale della Chiesa.
La vicenda ha sempre appassionato di più gli artisti, poeti, drammaturghi, pittori, scultori, musicisti e scrittori che non storici, analisti e cercatori di fonti paleografiche.




Felice Giani - Dante e Virgilio con le ombre di Paolo e Francesca, 1805

3 commenti:

  1. Ciao, Gabry
    ti ho già scritto l'altra volta e se non ti ricordi di me tra cinquantamila femmine, io sono Debora Zanella. Ripeto tutto quello che ho detto, dovrai pur tenermi da conto! Faccio parte anch’io del cosiddetto club di Padova, Lunardi e company. Insegno in città Psicologia al Liceo Pedagogico. Queste tue ferventi sostenitrici mi sommergono di domande strane e devo dire che leggendoti hanno ragione. La tua Psicologia è più farcita di rifermenti d’autore che la Divina Commedia! Spazi dalla Letteratura alla Poesia, dalla Psicologia alla Biochimica, dal fatto di costume alle varie teorie sull’amore. Sei un casino! Quando sembra che si viene a capo di un argomento ne tiri fuori un altro che mi destabilizza. Non che non siano documentati. Per carità ce n’è anche troppi. E’ la disinvoltura di come tratti gli argomenti più disparati che mi mette in crisi. E io per motivi di lavoro e professionali li tratto da 30 anni! Quantunque non sempre mi districo bene. Ad esempio, lo spregiudicato accostamento religioso in un blog ricco di eros e passione. Solo tu potevi conoscere “Bergmann - Anatomia dell’amore” che tratta l’amore nelle varie culture. Negli ultimi tempi sei più commerciale, ma vedo che hai superato (mi aggiorno) i 133.000 iscritti! Come vedi non si vive di solo ….. cultura! Ma a me interessa l’amore come lo descrivi tu, pertanto il tutto non fa una grinza, se serve a mantenere il Blog. Debora57

    RispondiElimina
  2. Hello Gabry,
    are always Jacqueline Russell. I read in this time you have published the post number 312! Do not you ever stop. I posted this comment last February, but you got from your problems you could not answer. This technology makes me gasp. I'm in New York and you in Italy we read and we get excited in real time. Just for that I'd give you a hug and kiss! I like you and I love it and write what you do. Back to being yourself, do not think of women who do not deserve you. Rejoice that fate has freed you from a Circe. I phoned a friend and together we see everything you've said in the field of religion, feminism and gender of Christ in the Old Testament. In August, I'll go with her to Amalfi, a city that I love very much and I want you happy and in love with us and your partner! I salute you and hug you Jacqueline52


    Ciao Gabry,
    sono sempre Jacqueline Russell. Leggo in questo momento che hai pubblicato il post numero 312! Non ti fermi mai. Ti ho inviato questo commento a febbraio scorso, ma tu preso dai tuoi problemi non hai potuto rispondere. Questa tecnologia mi fa rimanere senza fiato. Io a New York e tu in Italia leggiamo e ci emozioniamo in tempo reale. Solo per questo ti abbraccerei e ti darei un bacio! Mi piaci e mi piace da morire ciò che scrivi e che fai. Torna ad essere te stesso, non pensare a donne che non ti meritano. Gioisci che il destino ti ha liberato da una Circe. Ho telefonato ad un amica e insieme vediamo tutto quello che hai detto in campo religioso, il femminismo di Cristo e il sesso nell’Antico Testamento. Ad agosto vengo con lei ad Amalfi, città che amo moltissimo e ti voglio allegro e innamorato con noi e la tua compagna! Ti saluto e ti abbraccio Jacqueline52

    RispondiElimina
  3. Salve Gabry.
    Sono AnnaMaria Ricciardi e vivo a Roma. Insegno lettere e ho la passione per la Letteratura Erotica. Non quella da bancarelle o solo pruriginosa, ma quella che ha fatto o fa la storia del filone letterario. Vedi se ti piace una parte del post che ti invio
    “Già negli scritti antichi si possono rintracciare riferimenti più o meno espliciti alla sessualità e all'amore sensuale. Il primo racconto erotico pervenutoci si può rintracciare nell'Antico Egitto dove la sessualità era molto sentita: un esempio lampante è il Papiro erotico dove immagini esplicite vengono accompagnate da testo. Ma grande parte ha avuto nella tradizione orientale, sia in testi di educazione sessuale come il Kama Sutra, che nelle raccolte di racconti come Le mille e una notte. L'erotismo è stato il perno attorno al quale hanno avuto formulazione numerosi miti greci, esponente di spicco della letteratura erotica greca è la poetessa Saffo.” Leggo volentieri il Tuo blog. C’è di tutto, ma va bene così. In seguito voglio parlarti. Mi piace il tuo stile e la tua tecnica. Ciao. Annamaria67

    RispondiElimina