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domenica 25 agosto 2013

Eleonora d'Aquitania





Eleonora d'Aquitania






Altera, passionale, sottile, testarda, indomabile, Eleonora riuscì nel miracolo di essere compiutamente donna in un mondo di uomini, con cui battagliò, vinse e perse trattandoli alla pari nel profondo Medioevo maschile!






Bella. La si riesce ad immaginare solo così, Eleonora; e fa un po’ strano figurarsela, perché, chissà come mai, nel Medioevo si dà per scontato che siano stati tutti brutti, sporchi, sdentati ed anche un po’ deformi. Invece no, lei doveva essere bella, bellissima, di quella bellezza un po’ imperiosa ed inquietante, poi, che hanno solo le donne di carattere e di ingegno, quella che non passa con gli anni, insomma, ma semmai aumenta: la bellezza degli occhi vivaci che, quando ti guardano, ti scavano dentro fino all’anima, del sorriso accennato, a fior di labbra, che può essere dolce e divenire beffardo in un fiat: la bellezza enigmatica che non si lascia mai prendere del tutto, e mai conquistare da altri, ma si concede solo per suo capriccioso arbitrio, per univoca decisione.








Ritratto sfolgorante di Eleonora D'Aquitania (1122 - 1204)








Altera, passionale, sottile, testarda, indomabile, Eleonora riuscì nel miracolo di essere compiutamente donna in un mondo di uomini, con cui battagliò, vinse e perse trattandoli alla pari: riesce difficile per noi femminucce anche oggi, immaginiamoci nel Medioevo. Nasce in Aquitania, tanto per cominciare, che è come nascere oggi nella Manhattam bene, e giocare fin da piccoli nell’atrio del Metropolitan Museum: una corte allegra e scapricciata, dove le dame ridevano liete e i poeti componevano strofe salaci; nasce da due genitori che si amano, e perciò hanno della vita una visione positiva ed entusiasta. 







Altro ritratto di Eleonora D'Aquitania 







Sono colti, giovani, intelligenti e vogliono che le figlie siano simili a loro. Un bagolo, (che da piacere, veneto ndr) per Eleonora, che ha gli occhi vivaci e la mente pronta, e cresce libera e fiera, alternando un torneo, una gita a cavallo e un ballo a corte, dove non si danza solo, ma si ascoltano bei versi d’amore. Si cresce convinti che la vita è bella, in un luogo così, e che tutto è possibile per chi, dalla vita, si lascia baciare. A otto anni, quando muore il fratello maggiore, è già destinata a diventare duchessa, e di un feudo tra i più ricchi del mondo; a quindici, il padre passa a miglior vita all’improvviso, e lei si ritrova capo di stato sul serio. 







Eleonora d’Aquitania - dipinto di Joos van Cleve (Museo di storia dell’arte di Vienna)







È quasi una bimba, e per di più femmina. Il padre, che pure ne conosce il caratterino, prima di andarsene ha fatto in tempo a stipulare, per salvaguardarla, un matrimonio con Luigi VII, re di Francia. Sono giovani, belli, potenti, in un certo senso complementari: sulla carta dovrebbero essere la coppia del secolo. Provano ad esserlo, in effetti, per qualche anno. Se gli opposti si attraggono, questo è certamente vero quando uno degli opposti è Eleonora. Luigi è un ragazzo pacato e un po’ grigio, cresciuto in un ambiente dove il peso della religione è grande: la corte è piena di chierici e di monaci, è tutta un sussurro da sacrestia interrotto, di tanto in tanto, dai cori per le funzioni, e il maestro dei canti è niente popodimeno che Bernardo di Chiaravalle, monaco e teologo, dotato di uno di quei caratteri bruttissimi che aiutano a passare per santi già da vivi. 







Luigi VII il giovane







Eleonora, invece, lo travolge e lo affascina, il suo giovane re: Eleonora che non accetta imposizioni, Eleonora che fa di testa sua, Eleonora che pretende di essere trattata non come una moglie, ma come una regina. Si porta i suoi poeti, e le sue dame; organizza i suoi divertimenti, e se ne strafrega delle chiacchiere alle spalle; tratta con gli uomini alla pari, con la differenza che è donna, e gli uomini, a trovarsela di fronte, non possono che rimanere imbambolati. E litiga, quando c’è da litigare, perché di tutte le doti che, da donna, può avere, la remissività è l’unica che le manca, anche se è quella che nel medioevo, dalle femmine, è la sola a essere pretesa. 







Miniatura Codice - Matrimonio di Luigi VII ed Eleonora







Oscura il re, anche se non fa nulla, perché il sole, senza far nulla, è più brillante della luna; a corte si sospettano, dovute al suo influsso, persino le decisioni che lui, magari, prende da solo, perché pare impossibile che Luigi riesca a decidere qualcosa, mentre lei sembra in grado di decidere tutto. Le chiacchiere la perseguitano, come l’invidia meschina: la chiamano non Eleonor, ma Alienor: l’Estranea, l’aliena. In effetti, rispetto a loro, viene proprio da un altro mondo. Con Bernardo ha un rapporto controverso: a pelle i due non si sopportano, ma sono entrambi due belle menti e due politici sottili, per cui non lo danno a vedere. Lei gli sorride, fingendo di cercarne i consigli e di venerarne la sapienza canuta, ma chissà perché ho l’impressione che, appena chiusa la porta dei suoi appartamenti, gli facesse in verso, replicandone per burla il religioso sussiego; lui, con tutto che è santo, la odia con l’odio feroce e segreto che i chierici hanno verso le donne belle e intelligenti: inviate del diavolo, seme perduto e pericoloso. 








Miniatura Codice - Matrimonio di Luigi VII ed Eleonora








Il matrimonio va presto a rotoli: Luigi si sente un re dimezzato e Eleonora una regina in catene; poi non ci sono figli maschi. Grazie agli appoggi ecclesiastici, il re riesce a far dichiarare lo sposalizio nullo, con la scusa che lui ed Eleonora sono lontani cugini: strano, nessuno s’era ricordato di guardare l’albero genealogico, prima di celebrare le nozze? Bernardo gongola, e così i cortigiani francesi: per quella puttana il destino è ritornare ad essere la feudataria delle sue terre o ritirarsi in convento, perché a trent’anni, con un matrimonio fallito alle spalle e la fama di essere una sgualdrina, per quanto regale, chi vuoi che se la prenda? E invece lei, non appena libera dal laccio di Luigi, manda un messaggio ad Enrico di Normandia, convocandolo. Enrico ha undici anni meno di lei, la fama di essere bello, colto e spregiudicato; è figlio di Goffredo, che qualcuno diceva essere stato amante in passato di Eleonora








Re Luigi VII, in presenza della Regina Eleonora d’Aquitania prende l’orifiamma à Saint-Denis e riceve il bordone e la bisaccia del pellegrino dalle mani del Papa Eugenio III prima della partenza per la II Crociata (dipinto di Jean Baptiste Mauzaisse)








Quando arriva gli dice: “Sposiamoci.” Enrico se la guarda, quella donna ancora bellissima, sempre intelligente, e, forse, ancora più sensuale. Si fa due conti, ma risponde, subito e semplicemente, sì. Entrambi stanno azzardando una scommessa, ma ad entrambi, in fin dei conti, piace rischiare. È come mischiare assieme due elementi che già da soli risultano esplosivi, devastanti. 








Eleonora d’Aquitania e la sua corte - Miniatura








Lui ambizioso e sensuale, lei passionale e intelligente: passeranno la vita ad amarsi e a rendersi l’esistenza impossibile. Lui diventa pochi mesi dopo re di Inghilterra, e lei, di conseguenza, due volte regina. All’ex marito prende un singulto a vederla di nuovo su un trono, e partorire uno in fila all’altro quattro maschi; gliene prende uno ancor più grande a vedersi sottratti i feudi di Eleonora, che restano però di lei possesso, perché lei è regina di Inghilterra, ma Enrico non è duca d’Aquitania: valgono con lui i patti che valevano con Luigi, per cui quello che è del marito è di Eleonora, ma quello che è di Eleonora resta suo. 








Filippo II Augusto manda un inviato (a sinistra), e lo stesso viene ricevuto da Enrico II d'Inghilterra e la sua regina Eleonora D'Aquitania (a destra). (British Library)









I figli entreranno non solo nella storia, ma nella leggenda: Riccardo cuor di Leone e Giovanni Senza Terra. Li ama, appassionatamente, più dei mariti che ha avuto, più degli amanti, ma non cesserà mai di considerarli, in fondo, cose sue. Li usa come pedine nelle lotte contro il padre, glieli rivolta contro, li manipola, ma anche, a suo modo, li protegge. Eleonora è una donna indomita, e perciò pericolosa. Lo sa bene Enrico, che finisce per imprigionarla per anni, temendo i suoi complotti, subodorando, forse a torto, il suo zampino dietro alla morte dell’amante di cui s’era invaghito. Si odiano perché si sono amati, non riescono a stare assieme perché a sposarsi possono essere un uomo ed una donna, ma due capi di stato no. 








La francia nel 1154 - 1184








Eppure, sotto sotto, la ammira, la sua Eleonora: può incarcerarla, ma non avrà mai il coraggio di farla uccidere; infatti gli sopravvive. Diventa reggente, in nome di quel Riccardo che è suo, suo, suo: lo ha creato e costruito per essere non solo re, ma eroe. Da eroe si comporta: parte infatti per la crociata e abbandona il regno, nelle mani di un fratello di cui non ci si doveva fidare. Eleonora non riesce a controllarlo del tutto, quel figlio minore che forse ha sempre sofferto di essere il secondo, e non solo per una questione di età. Quando Riccardo è catturato da un Asburgo, è Eleonora a muoversi per trovare il riscatto, e a portarlo di persona all’imperatore. Nelle leggende a conservare il regno a Riccardo è Robin hood, ma nella realtà a salvargli il collo ed il trono fu mamma. Quando anche Riccardo muore, appoggia 







Eleonora D'Aquitania fugge col figlio Giovanni senza terra








Giovanni, perché è pur sempre suo figlio. Ma lei è pur sempre una sovrana, e difende, con le unghie e con i denti, le terre che sono sue, anche dalle pretese di figlioli e nipoti. A ottant’anni è ancora capace di dichiarar guerra ad un nipotino che la vorrebbe esautorare, e tenergli testa dall’alto delle mura, come una leonessa, anzi, come una regina. Persino la morte pare coglierla quando lo decide lei: entra in convento, prende il velo e spira: è lei che vuole abbandonare il mondo, non il mondo che la mette in un cantone e la abbandona. Perché Eleonora è Eleonora, e lo è stata e lo sarà per sempre, prima di tutto e più di ogni altra cosa.




Riccardo Cuor di Leone perdona suo fratello il Principe Giovanni per volere della madre Eleonora D'Aquitania - James William Edmund Doyle

4 commenti:

  1. Gabry sono Maria Senatore!
    Non mi hai ancora risposto! Sono disperata! Avevo bisogno di te per capire meglio cosa mi era successo. Ma tu taci. Spero tanto che tu non sia solo un PC che lavora in automatico. Ti prego di darmi un consiglio. Ti rimando ancora la mia storia!
    “Cinque anni fa ho iniziato una relazione con un uomo più giovane di 43 anni (da notare 13anni di differenza). Mi aveva corteggiata per molti mesi, ma io facevo finta di non capire perchè era sposato ed io uscivo da un'altra storia molto dolorosa e lacerante. Sia come sia, la storia è cominciata. Io, separata da diversi anni, l'ho presa con voluta leggerezza, ma ... col tempo mi sono innamorata. (Ricorda però che lui è sposato! ndr) Grosso guaio, visto che la situazione era molto "sofferente": una delle sue due figlie era gravemente ammalata. Ma il tempo ci ha portato ad una sempre maggior unione. Si è creata intimità, confidenza, amicizia e il rispetto e stima reciproci si sono consolidati. (Ma di cosa parli questo non è Amore! ndr) dopo due anni di amore vissuto intensamente, ma solo tra le quattro mura di casa (vivo da sola) la figlia malata è morta. Son certa che non ci sia bisogno di dire cosa ha provato il "mio lui" e nemmeno cosa ho provato io. Sono quegli avvenimenti che ti mettono di fronte al senso della vita e .... non lo trovi. La nostra relazione è continuata e, col tempo, si è ulteriormente consolidata. Io, però, io ho cominciato ad entrare in crisi: mi sono resa conto che la malattia della figlia era una sorta di alibi per me: se non faceva una scelta di separazione era per sua figlia non perchè io non meritavo di essere amata veramente!!! Perciò ho cominciato ad avanzare qualche richiesta, come, ad esempio, di uscire a cena qualche volta. Lui aveva paura di essere scoperto dalla moglie, ma, a quel punto, le sue paure non avevano più grosse giustificazioni per me: dopo tanto tempo ritenevo di aver diritto anch'io ad un amore alla luce del sole. Dammi una risposta! Maria 62

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  2. Ciao Gabry,
    sono Adele Rossi, ti ricorsi, sono iscritta da poco e ho già risposto al tuo post “Perché le donne tradiscono?” del 25 apr u.s. Ascolta, trovati una bella donna, anche se non la ami, a te non manca, da quanto leggo con quasi 170mila presenze sfido chiunque a non accettare una tua richiesta di aiuto! Bada, ho detto richiesta d’aiuto non amore!! Se è bella, intelligente, colta, sensibile e passionale, anche molto più giovane, non pensarci, usala e fatti usare con la premessa che ho detto “ richiesta d’aiuto e non amore” Tu aiuti lei, lei aiuta te! Se fossi io, verrei con gli stivali delle sette leghe, ma ho le mie ambasce. Deve essere libera o separata anche impegnata ma libera di agire senza doppi legami. Ascolta questi consigli e fammi sapere! Nel mio lavoro di Avv. Matrimonialista nel Triveneto ho tanta esperienza e se te lo consiglio ho le mie buone ragioni! Le donne sognano e non sembrerà loro vero che un sogno di un legame come questo si concretizzi! Provare per credere, Adele67



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  3. Salve Gabriele,
    sono Laura Beghetto. Ho notato che da maggio, al momento della mia adesione ci sono quasi 170.000 persone che ti seguono! 70.000 in più in 3 mesi! Notevole! 115 collaboratori, 300 attivisti e 1150 commenti da tutto il mondo! Ti faccio i miei migliori complimenti. Ripeto ho visitato tanti siti, blog, scritti e foto sull’amore, ma nessuno mi ha preso come questo. Leggo le cose che ho vissuto, le emozioni che ho provato e che ora non provo più! Non ho paura a dire che ho 50 anni, ma ne dimostro, a detta di tanti, meno di 40. Tu quanti me ne dai? Però devi essere sincero. Guarda bene le foto, ci tengo al tuo parere. Quello che mi prende è il linguaggio e i contenuti sono tutti pieni di fascino. Non ti dico, ho rivisto i miei sogni d’amore della mia giovinezza. Cambia un po’ le tue immagini e fatti vedere sei un uomo maturo di bell’aspetto. Oggi altre mie amiche che sono venute da me sono entusiaste anche se un po’ guardinghe. Ma è una meraviglia. Ho pure vinto la scommessa quando ho mostrato i tuoi “pensieri e parole”. Sono genuini e si sente. Sono più belli di tutti gli articoli. Fanno vibrare e mi entrano come se fossero miei. Ho scoperto una chicca, secondo me i “pensieri e parole” sono tuoi, gli aforismi come “Lei - L’altra” ecc sono di una tua spasimante, mentre alcuni post sono diretti a qualcuna che come dici nel testo ti ha tradito! Mi sbaglio? Poi questo fiorire di foto di Anna Galiena da settembre 2012 potrebbe significare che la tua attuale “lei” somiglia questa attrice. Ho sollevato tutto questo da tempo, ma tu sei muto come un pesce! Sono nel giusto? Sento che alcuni post appartengono a qualcuna (che invidio), ma sono contenta che condividi le emozioni con gli altri. Abbiamo pensato di fare un blog sulle “emozioni femminili” spero che tu ci dia una mano. Non so se sei sposato, ma mi fai morire come una quindicenne. Al solo pensiero che posso vederti mi tremano le gambe e se lo sanno le mie figlie mi fulminano. Non so che dire, se penso che mi leggerai m’incanto. Un bacio e un abbraccio. Arrivederci. Laura50

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  4. Gabry,
    sono Renata D’Elia.
    Ti ho già scritto e riporto il commento di maggio! Ma tu non rispondi mai! Eppure pensavo di vederti in qualche occasione a Napoli! Ma mi snobbi bellamente! Scusami!
    “Ti seguo dai primi timidi post dell’estate scorsa. Sei sorto dal nulla e ora si vedono, commenti in inglese, francese, russo, arabo e anche giapponese. Ma chi sei veramente? Diccelo, ti crediamo lo stesso siamo curiose noi del club che da poco si è formato a Napoli! Se esisti davvero possiamo vederti, almeno telefonare in una chat? Ora sono a casa, dovevamo partire per il fine settimana. Ti contatto con un nuovo smartphone che mi ha regalato mio figlio, grazie al tuo modo di scrittura, ti leggo benissimo anche senza occhiali e coi colori ho quasi imparato la tua tecnica! Chissà quante persone ti leggono! Vedo un numero superiore a centomila! Possibile? Sarai pieno di pc e tel ultimo tipo e contatti tutti da dove ti trovi? Ho letto anche il blog didattico, ma sei un mostro! Mio marito lavora in un’agenzia scientifica e gli hanno detto che ciò che dici è tutto vero! Ma allora se sei vero perchè non ti senti con una di noi? Ti ho mandato la mia mail, mandami altre foto, se puoi, oltre quella che si vede. A parlare con persone intelligenti e passionali apre la vita. Renata 67”

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