Caro Gabry! Quelle strane pulsioni! (William Levy)

 Caro Gabry! 

Quelle strane pulsioni!

Devo assolutamente sottoporti la mia situazione per avere un tuo parere.

Ho 45 anni, sono sposata e rassegnata da 20, ma da sei mesi ho incontrato un collega di lavoro che mi ha fatto conoscere una passione travolgente. Non posso pensare di vivere senza la sua presenza. Ci sentiamo e

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ci vediamo a più non posso ogni giorno. Sono al settimo cielo. Mi sento rivivere. Credo di non aver mai avuto emozioni così intense. Eppure di recente insieme ad una mia amica del cuore con cui sono un po’ in competizione abbiamo incontrato due ragazzi delle forze dell’ordine che volevano giocare un po’ con noi. Ti premetto che anche la mia amica è sposata e ha un amante. I ragazzi hanno chiesto di uscire e di prendere un caffè insieme. Ma io mi sono fermata un attimo e ho spiegato i 

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fatti al mio attuale boy friend, ma non nego di essere attratta dalla situazione. Sono una bella donna, me lo dicono tutti, forse il mio desiderio è dettato dal voler rivaleggiare con la mia amica. Per sapere chi seduce di più, perché dentro sono sicura di vincere. Pertanto ti rivolgo delle domande che mi tormentano tra psicologia, amore, sesso e desiderio.

1) Secondo te posso andare a prendere un caffè con loro?

2) Posso almeno telefonare al più carino e dirgli di no?

3) La mia amica vuole mettersi in competizione con me, ma  se fossi libera gliela farei vedere io cos’è la seduzione. Non sei d’accordo?

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4) Ti premetto che il sesso c'è l'ho già, il mio gesto sarebbe solo una competizione.

5) La mia amica non ha niente da perdere dal suo matrimonio ecco perché fa la spregiudicata.

6) Io  non faccio niente per attrarre gli uomini, queste cose mi succedono!

Commento

R. 1) la richiesta attiva un permesso, un'autorizzazione, un viatico. Solleva le responsabilità. Si chiede a un genitore, a un

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superiore, a un'autorità l'esercizio di una capacità, di una concessione. A livello inconscio sta per "voglio solo provare, non c'è niente di pericoloso". E' la classica richiesta giovanile, una patente a condurre gli atti inconsci della vita,  nei confronti di un'autorità istituzionale, per frequentare il proibito, il non concesso a quell'età o a quella condizione, quello riservato alla gente libera di poterlo fare.

R. 2)  la negazione è un anticipare l'altro in prima persona. Si definisce un no positivo. Alla pressante richiesta di contatti ci si nega in prima persona, affidando alla

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propria vocalità e al significato recondito delle frasi un debole diniego. Ci si nega in prima persona ad un amico, ad un invito formale di conoscenti di vecchia data. Non ci si nega ad uno sconosciuto privo di significato e di importanza cui non ci si deve relazionare. Verosimilmente tale comportamento cela, qualora si tratta di un primo  approccio, un nascosto interesse, una costrizione contingente, uno scusarsi velato, un rinvio ad altri momenti meno palesi e compromettenti di un disegno condiviso ma consciamente non approvato. E' un lasciare aperto un varco inconscio nella propria coscienza.

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R. 3)  la competitività narcisistica è un rivaleggiare, un primeggiare, a volte assume addirittura i connotati di una guerra inconscia. Tende ad eliminare il rivale con tutti i mezzi (cfr. in amore e in guerra ...). E' la presa d'atto di dominio inconscio di una situazione, un fatto, un accadimento ben noto, cui già si conoscono a livello conscio le proprie possibilità, le proprie capacità, cui un incauto rivale tende a competere, a mettere in discussione. Nella fattispecie è

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la certezza di piegare l'avversario senza colpo ferire.  Rappresenta la potenza dei propri mezzi, la sicurezza  di sbaragliare l'altro sia nel proprio campo che nel campo avverso. La competitività narcisistica esplode soprattutto nella rivalità sessuale triangolare per il possesso di un partner (una femmina due maschi, un maschio e due femmine). Ma non di rado compare velatamente e a volte apertamente nelle

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coppie in cui uno dei due tende ad accaparrarsi, narcisisticamente, le attenzioni o le profferte di entrambi i partner evidenziando edonisticamente il disagio del rivale.

R. 4) A livello inconscio la dichiarazione di possesso delle attività sessuali proprie o della coppia, prelude al dominio incontrastato del desiderio sessuale e della libido del partner o dei partner posseduti. E'

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la garanzia di poter disporre o scatenare a piacimento il desiderio sessuale negli altri anche in assenza di amore o innamoramento. La dichiarazione di avere o possedere il sesso non appartiene alla prostituta o alla cortigiana le quali lo usano per soli fini economici o scopi strategici. Bensì ad un uomo o una donna che usano il sesso in maniera disinvolta o spregiudicata, i quali pur ritenendosi padroni dei propri artifizi o delle proprie inclinazioni, sottendono a qualcosa di ineffabile (privilegiata unicità) e trascendente che sfugge ai raggiri e alle malizie poste in essere. 

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R. 5) Non avere niente o molto da perdere ( dal Voc. Zingarelli) non possedere nulla e quindi non correre rischi patrimoniali o fig. non doversi preoccupare per la propria reputazione in quanto da tempo compromessa.

R. 6) Let it be  (lascia che sia) - lasciare che le cose accadano o avvengano a livello inconscio per poi valutare se siano esperibili a livello conscio. (da: Le strategie fatali - Feltrinelli Ed.) Nel caso di attrazioni sessuali, da parte femminile, attivare tutta una serie di comportamenti o di linguaggi non verbali, consci o inconsci che siano,

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per sedurre o attrarre l'attenzione sul Se. Nella fattispecie si può andare dal semplice modo di camminare o di porsi, allo sbattere delle ciglia, al modo di parlare, di sedersi, di vestire, di relazionarsi. L'accentuare o evidenziare le peculiarità sessuali, il sottolineare i propri tratti somatici già di per se evidenti, dicono se una persona è disponibile all'approccio. Spesso tali comportamenti sottendono ad un partner o alla sua ricerca. In presenza dello stesso evidenziano e dichiarano la sua inadeguatezza e che, anche se non apertamente, altri potrebbero avere un facile accesso. Spesso tali linguaggi sono posti in essere non per tutti i partner che si incontrano, ma messaggi opportunamente intervallati che sono destinati solo a pochi. In tale caso la seduzione tende alla selezione sessuale, ciò nonostante non pone al riparo da fraintendimenti e false interpretazioni.

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