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mercoledì 10 luglio 2013

Le pene ….. del pene! parte 1 - La storia






Le pene ….. del pene!
1 - La storia




(Grattatio pallorum fugatio malorum, terque, quaterque, usque ad sanguinem – Seneca -  In omnia pericula, tasta testicula - Giulio Cesare)




Nell'antichità il fallo identificava una rappresentazione simbolica dell'organo sessuale maschile in erezione, spesso associata al culto della fertilità.






Mitologia Guarani - statuetta fallica precolombiana







In origine, nelle religioni pagane, il fallo era il simbolo cosmogonico del membro virile in erezione, cui venivano dedicati riti e preghiere, e per secoli è stato oggetto di potere, tabù, mistero. Il termine fallo deriva dal latino phallus, dal greco phallós, da connettersi alla radice del sanscrito phalati (= germogliare, fruttificare) o alla radice phal (= gonfiare). La psicoanalisi lo ha posto al centro della vita mentale, e anche nel linguaggio primeggia: l'organo sessuale maschile ha 1.047 sinonimi (40 più della vagina), per esprimere i concetti più disparati, dalla forza (cazzuto), all'imbecillità (cazzone). 






Min, dio della fertilità dell'antico Egitto







Per l'etimologia pene deriva dal latino penis, coda, poi membro virile, (da pes; cfr. il sanscrito vedico pasas, membro virile, greco pésos, lituano písti, coito) e possiede una energia incontrollabile e misteriosa, in grado di procreare. Secondo l'antico grammatico Festo, penis deriverebbe da pendere, perché pende come una coda. Nel mondo antico e classico e poi nella cultura greco-romana, il fallo era ritenuto l'origine della vita, in quanto considerato il generatore del seme. A ciò è dovuta la leggenda secondo cui le antiche civiltà lo trasformano in divinità: per i Babilonesi, il dio Enki aveva creato il Tigri e all'Eufrate con il suo pene. Gli Assiri e i Fenici, adoravano il dio Kmul, divinità dall'enorme membro, potente generatore della vita. 







Osiride statuetta votiva






Nella biblica Canaan i re mangiavano il pene del predecessore per assimilarne il potere. Le antiche popolazioni israelite giuravano ponendo la mano sull'organo, tanto che l'etimo testicoli, dal latino testes, cioè piccoli testimoni deriva da questa usanza. Persio, per designare i testicoli, usò proprio un diminutivo di testes (plurale), quasi a significare i due testimoni dell'atto sessuale (per questo uso cfr. anche il poeta Pietro Aretino). 







Erma itifallica da Siphnos, Museo archeologico di Atene (ca. 520 a.C.)







Il pene eretto era adorato soprattutto per propiziare la fecondità: nei templi Indù dedicati a Shiva c'era il linga (fallo di pietra), venerato per favorire la fertilità delle donne; ancora oggi il fallo viene adorato in tutti i paesi dove è diffuso l'induismo; i Greci facevano le falloforie, processioni con statue di enormi falli per incrementare i raccolti agricoli. Lo storico greco Kallixeinos di Rodi racconta di aver visto nel 275 a.C. una festa dionisiaca svoltasi ad Alessandria d'Egitto, durante la quale un fallo d'oro lungo 60 metri con in cima una stella d'oro fu portato in processione per tutta la città, davanti a mezzo milione di persone che intonavano inni in suo onore. 







Figura votiva priapica slava - Museo del Louvre





I Romani adoravano il dio Priapo, simbolo di fecondità, rappresentato con un grande fallo eretto (da cui priapismo, malattia che consiste in un'incontrollabile erezione). Priapo, originario forse del Mar Nero, si trasferì prima in Grecia e poi a Roma, dove si confuse con il dio locale Mutinus Tutunus e a volte persino con il dio Pan. A Roma, nell'aspetto di un satiro (Pan), si celebravano i Lupercali. Nell'arte romana, il fallo veniva spesso raffigurato in affreschi e mosaici, generalmente posti anche all'ingresso di ville ed abitazioni patrizie. 







Antichi amuleti portafortuna gallo - romani di forma fallica - Musée Saint-Remi






Il pene eretto era infatti considerato un amuleto contro invidia e malocchio. (Grattatio pallorum fugatio malorum, terque, quaterque, usque ad sanguinem – Seneca -  In omnia pericula, tasta testicula - Giulio Cesare) Inoltre, il culto del membro virile eretto, nella Roma antica era molto diffuso tra le matrone di estrazione patrizia a propiziare la loro fecondità e capacità di generare la continuità della gens. Per questo, il fallo veniva usato anche come monile da portare al collo o al braccio. Sempre a Roma, le vergini patrizie, prima di contrarre matrimonio, facevano una particolare preghiera a Priapo, affinché rendesse piacevole la loro prima notte di nozze. 






Moneta periodo Augusto - Priapo







Nell'antichità si ritrovano moltissime tracce dell'adorazione del fallo-pene: gli obelischi in Egitto, i monumenti di Delo, le costruzioni falliche della Persia e della Fenicia, le torri d'Irlanda e Scozia, i monoliti della Francia e della Corsica, i sassi piantati a Cuzco o nelle Indie, alcuni edifici Polinesiani e Giapponesi, alcune monete macedoni, le tombe etrusche, i Dolmen in Gran Bretagna, Sardegna, Malta e Spagna, i cippi agricoli in Puglia, Albania e Grecia oltre a testimonianze sulla religione orgiastica di Dioniso e nei baccanali. Del culto vero e proprio se ne sa molto poco. 







Satiro itifallico e menade con tirso e Kantharos. Interno da una kylix attica a figure rosse al Louvre (ca. 460 a.C.) 







Le pitture della Villa dei Misteri a Pompei, anche se riproduzioni tardive (5 secoli dopo), ci danno un'idea dei riti. Dal fallo derivano le rappresentazioni dei cornetti delle superstizioni mediterranee (per esempio a Napoli). I culti fallici sono sopravvissuti fino ad oggi, anche se mimetizzati sotto altre forme, come la Sagra dei gigli a Nola, la Corsa dei ceri a Gubbio e durante le feste di carnevale a Firenze (cfr. Vasco Pratolini, Cronache di poveri amanti). Per i Greci ed i Romani il pene era simbolo di potere: nell'antica Roma, spesso le dimensioni e la forma del pene agevolavano la carriera militare. 






Priapo - Pittura Pompeiana







Proprio tra i Romani, inoltre, il pene fungeva da portafortuna. Il fascinum era un amuleto fallico contro il malocchio da appendere al polso. Di qui il gesto scaramantico di "toccarsi" (o di toccare il corno, a forma fallica) per attingere energia. Tutto ciò che si erige, quindi, sembra essere un riferimento fallico: dagli obelischi ai campanili alle torri, fino al giuramento con alzata di mano o al saluto romano. Questa energia incontrollabile era temuta dal Cristianesimo degli albori, che affermava la superiorità di Dio sull'uomo. Tertulliano (150-220) diceva che durante l'orgasmo l'uomo perde una parte dell'anima: un modo antico di concepire l'energia umana, ma anche un'ammonizione morale. Con il cattolicesimo, il fallo, da divinità, divenne demoniaco: il pene, per Anselmo d'Aosta è la "verga del diavolo". Nessun organo, diceva Sant'Agostino, è più corrotto del pene. Così nel Rinascimento papa Paolo IV fece coprire gli attributi maschili a eletti e dannati nella Cappella Sistina di Michelangelo.



Museo Nazionale di Napoli - Gabinetto Segreto - Oggetti votivi da Pompei

3 commenti:

  1. Ciao, Gabry
    ti ho già scritto l'altra volta e se non ti ricordi di me tra cinquantamila femmine, io sono Debora Zanella. Ripeto tutto quello che ho detto, dovrai pur tenermi da conto! Faccio parte anch’io del cosiddetto club di Padova, Lunardi e company. Insegno in città Psicologia al Liceo Pedagogico. Queste tue ferventi sostenitrici mi sommergono di domande strane e devo dire che leggendoti hanno ragione. La tua Psicologia è più farcita di rifermenti d’autore che la Divina Commedia! Spazi dalla Letteratura alla Poesia, dalla Psicologia alla Biochimica, dal fatto di costume alle varie teorie sull’amore. Sei un casino! Quando sembra che si viene a capo di un argomento ne tiri fuori un altro che mi destabilizza. Non che non siano documentati. Per carità ce n’è anche troppi. E’ la disinvoltura di come tratti gli argomenti più disparati che mi mette in crisi. E io per motivi di lavoro e professionali li tratto da 30 anni! Quantunque non sempre mi districo bene. Ad esempio, lo spregiudicato accostamento religioso in un blog ricco di eros e passione. Solo tu potevi conoscere “Bergmann - Anatomia dell’amore” che tratta l’amore nelle varie culture. Negli ultimi tempi sei più commerciale, ma vedo che hai superato (mi aggiorno) i 133.000 iscritti! Come vedi non si vive di solo ….. cultura! Ma a me interessa l’amore come lo descrivi tu, pertanto il tutto non fa una grinza, se serve a mantenere il Blog. Debora57

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  2. Hello Gabry,
    are always Jacqueline Russell. I read in this time you have published the post number 312! Do not you ever stop. I posted this comment last February, but you got from your problems you could not answer. This technology makes me gasp. I'm in New York and you in Italy we read and we get excited in real time. Just for that I'd give you a hug and kiss! I like you and I love it and write what you do. Back to being yourself, do not think of women who do not deserve you. Rejoice that fate has freed you from a Circe. I phoned a friend and together we see everything you've said in the field of religion, feminism and gender of Christ in the Old Testament. In August, I'll go with her to Amalfi, a city that I love very much and I want you happy and in love with us and your partner! I salute you and hug you Jacqueline52


    Ciao Gabry,
    sono sempre Jacqueline Russell. Leggo in questo momento che hai pubblicato il post numero 312! Non ti fermi mai. Ti ho inviato questo commento a febbraio scorso, ma tu preso dai tuoi problemi non hai potuto rispondere. Questa tecnologia mi fa rimanere senza fiato. Io a New York e tu in Italia leggiamo e ci emozioniamo in tempo reale. Solo per questo ti abbraccerei e ti darei un bacio! Mi piaci e mi piace da morire ciò che scrivi e che fai. Torna ad essere te stesso, non pensare a donne che non ti meritano. Gioisci che il destino ti ha liberato da una Circe. Ho telefonato ad un amica e insieme vediamo tutto quello che hai detto in campo religioso, il femminismo di Cristo e il sesso nell’Antico Testamento. Ad agosto vengo con lei ad Amalfi, città che amo moltissimo e ti voglio allegro e innamorato con noi e la tua compagna! Ti saluto e ti abbraccio Jacqueline52

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  3. Salve Gabry.
    Sono AnnaMaria Ricciardi e vivo a Roma. Insegno lettere e ho la passione per la Letteratura Erotica. Non quella da bancarelle o solo pruriginosa, ma quella che ha fatto o fa la storia del filone letterario. Vedi se ti piace una parte del post che ti invio
    “Già negli scritti antichi si possono rintracciare riferimenti più o meno espliciti alla sessualità e all'amore sensuale. Il primo racconto erotico pervenutoci si può rintracciare nell'Antico Egitto dove la sessualità era molto sentita: un esempio lampante è il Papiro erotico dove immagini esplicite vengono accompagnate da testo. Ma grande parte ha avuto nella tradizione orientale, sia in testi di educazione sessuale come il Kama Sutra, che nelle raccolte di racconti come Le mille e una notte. L'erotismo è stato il perno attorno al quale hanno avuto formulazione numerosi miti greci, esponente di spicco della letteratura erotica greca è la poetessa Saffo.” Leggo volentieri il Tuo blog. C’è di tutto, ma va bene così. In seguito voglio parlarti. Mi piace il tuo stile e la tua tecnica. Ciao. Annamaria67

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