Caratteristiche delle parabole di Gesù
Il
termine parabola deriva dal greco “parabolé”
che significa letteralmente “comparazione e similitudine”. È un racconto didascalico che
differisce da mito, allegoria e favola. È un modo di esprimersi che utilizza esempi concreti ed è
basato sul paragone tra due situazioni: una nota e una non nota. Ha lo scopo di illustrare in modo semplice concetti
complessi, favorendo una comprensione immediata. Ma ha pure l’intento di
consentire il passaggio degli ascoltatori da un modo, per loro abituale, di
capire e di interpretare le parole espresse e gli eventi narrati, a una nuova modalità estranea e inusuale.
Generalmente, le parabole sono incentrate su uno o più tra questi temi: la
venuta del Regno dei Cieli, le caratteristiche di Dio, questioni inerenti la
moralità e la giustizia. Sul piano della forma letteraria, gli elementi che
caratterizzano tutte le parabole sono: sintesi, immediatezza e incisività. Gli studi
scientifici che, in epoca moderna, hanno configurato la comprensione
predominante, classica, delle parabole neotestamentarie sono riconducibili al
tedesco Adolf Jülicher (1857-1938); per
decenni si è ritenuto che la sua opera epocale Die Gleichnisreden Jesu (volume
1, Freiburg 1886; volume 2, Freiburg 1899; entrambi riediti nel 1910) fosse la
parola ultima e definitiva sull'argomento. Naturalmente altri studiosi hanno
comunque fornito il loro contributo alla comprensione e all'esegesi delle parabole del Nuovo
Testamento; fra questi va ricordato senz'altro, per esempio, Joachim Jeremias (1900-1979). È soltanto di
recente, però, che una équipe di studiosi, prevalentemente giovani e tutti di
area tedesca, riuniti attorno a Ruben Zimmermann,
ha deciso di cimentarsi nella ricerca di nuove vie nell'interpretazione delle
parabole, dischiudendo prospettive finora rimaste inesplorate.
Simon Dewey - Chi crede in me vivrà in eterno |
La resurrezione di Lazzaro
Gesú
le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se
dovesse morire, vivrà. E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno.
Credi tu questo?. Giovanni 11:25,26
Gesù
pronunciò queste parole in occasione della morte di Lazzaro di Betania, che poi
Egli al quarto giorno risuscitò. Lazzaro aveva due sorelle: Marta e Maria. Marta,
appena seppe che arrivava Gesù, gli corse incontro e gli disse: "Signore,
se tu fossi stato qui, mio
fratello non sarebbe morto!". Gesù le rispose: "Tuo fratello
risusciterà". Marta replicò: "So che risusciterà nell'ultimo
giorno". E Gesù dichiara: "Io sono la risurrezione e la vita; chi
crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in
eterno".
Simon Dewey - Donna, perché piangi? Chi cerchi? |
Gesù e la Maddalena
Gesù le disse: Donna, perché piangi? Chi cerchi? Ella, pensando che fosse l’ortolano, gli disse: Signore, se tu l’hai portato via, dimmi dove l’hai posto, e io lo prenderò. Gesù le disse: Maria! Ella, rivoltasi, gli disse in ebraico: Rabbunì! che vuol dire: Maestro! Gesù le disse: Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli, e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, all’Iddio mio e Iddio vostro. Giovanni 20:15,17
Simon Dewey - L'emorroissa - Gesù chi mi ha toccato? |
Gesù e l’emorroissa
Passato Gesù di nuovo all'altra riva, una grande folla si radunò intorno a lui, che se ne stava sulla spiaggia del mare.
22.
Ora giunse uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, che, appena lo ebbe
visto, gli si gettò ai piedi
23.
e lo pregava con insistenza: "La mia figlioletta è agli estremi. Vieni e
imponile le mani, affinché sia salva e viva".
24.
Gesù andò con lui e una grande folla lo seguiva e gli si stringeva attorno.
25.
Ora una donna, che da dodici anni era affetta da un flusso di sangue
26.
e aveva sofferto molto sotto molti medici spendendo tutto il suo patrimonio
senza averne alcun giovamento, anzi piuttosto peggiorando,
27.
avendo inteso parlare di Gesù, si ficcò in mezzo alla folla e da dietro gli
toccò la veste.
28.
Infatti si era detta: "Se riuscirò a toccargli anche solo le vesti, sarò
salva".
29.
Immediatamente la sorgente del suo sangue si seccò ed ella sentì nel suo corpo
che era stata guarita dal male.
30.
Anche Gesù, avendo avvertito subito in se medesimo che una forza era uscita da
lui, rivoltosi verso la folla domandò: "Chi mi ha toccato le vesti?".
31.
Gli risposero i suoi discepoli: "Vedi bene la folla che ti stringe attorno
e domandi: "Chi mi ha toccato?"".
32.
Ma egli si guardava attorno per vedere la donna che aveva fatto ciò.
33.
Allora la donna, timorosa e tremante, ben sapendo ciò che le era accaduto, si
avvicinò, gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità. Quindi egli le
disse: "Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii sanata dal
tuo male". Marco 5:21,33
Simon Dewey - Non temere, soltanto credere. |
Gesù risuscita la figlia del capo della Sinagoga
Gesù stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga giunsero alcuni che dissero a quest'ultimo: "Tua figlia è morta! Perché importuni ancora il Maestro?".
36.
Ma Gesù, avendo inteso per caso il discorso che facevano, disse al capo della
sinagoga: "Non temere, ma solamente abbi fede!".
37.
E non permise che alcuno lo seguisse, all'infuori di Pietro, Giacomo e
Giovanni, fratello di Giacomo.
38.
Giunti alla casa del capo della sinagoga, egli avvertì il fracasso di quelli
che piangevano e si lamentavano fortemente.
39.
Perciò, entrato, disse loro: "Perché fate chiasso e piangete? La fanciulla
non è morta, ma dorme".
40.
Quelli incominciarono a deriderlo. Ma egli, messili fuori tutti, prese con sé
il padre della fanciulla con la madre e i discepoli ed entrò dove si trovava la
fanciulla.
41.
Quindi, presa la mano della fanciulla, le disse: "Talithà kum!", che
tradotto significa: "Fanciulla, ti dico, sorgi!".
42.
Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare. Aveva, infatti, dodici anni.
Essi furono presi da grande stupore.
43.
Ma Gesù comandò loro insistentemente che nessuno lo venisse a sapere e ordinò
che le si desse da mangiare. Marco 5:35,43
Simon Dewey - Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi per molte cose |
Gesù ospite di Marta e Maria
38 Mentre era in cammino con i suoi discepoli Gesù entrò in un villaggio e una donna che si chiamava Marta lo ospitò in casa sua.
39-40
Marta si mise subito a preparare per loro, ed era molto affaccendata. Sua
sorella invece, che si chiamava Maria, si era seduta ai piedi del Signore e
stava ad ascoltare quel che diceva.
Allora
Marta si fece avanti e disse:
-
Signore, non vedi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille di
aiutarmi!
41Ma
il Signore le rispose:
-
Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose!
42Una
sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore e nessuno gliela
porterà via. Luca,10:38,42
Simon Dewey - Padre mio, se è possibile, allontana questo calice |
Gesù nell’orto di Getsemani
39 E andato un poco innanzi, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi.
40
Poi venne a’ discepoli, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Così, non
siete stati capaci di vegliar meco un’ora sola?
41
Vegliate ed orate, affinché non cadiate in tentazione; ben è lo spirito pronto,
ma la carne è debole.
42
Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: Padre mio, se non è
possibile che questo calice passi oltre da me, senza ch’io lo beva, sia fatta
la tua volontà.
43
E tornato, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano aggravati. Matteo 26:39,43