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martedì 16 luglio 2013

Giovanni Boldini e la seduzione femminile












Piccoletto, alto solo 1,54, stempiato come si vede negli autoritratti, dunque non esattamente un adone, nella vita come nell´arte fu però sempre circondato da donne meravigliose, volitive, rappresentate in pelliccia, in abiti da sera e con grandi cappelli.






Giovanni Boldini - Autoritratto




Tracciava dei segni con le mani nell’aria. Stava morendo e dipingeva. «Non piangere, bambina, non piangere. Ho tanto vissuto, non ho paura, però ti voglio comprare un vestito nero, lungo, e farti un grande ritratto...».
La bambina, sua moglie non ebbe il ritratto perché quella notte, l’11 gennaio 1931, Giovanni Boldini morì. Il ritratto non l’aveva avuto neppure il primo amore, la Giulia Passega di cui parlano tutte le biografie.






Giovanni Boldini - Nudo con capelli rossi







Dicevano che era brutto, bruttissimo Boldini, basso e tarchiato, ma i capelli erano fini e biondi e gli occhi azzurri grandissimi. «Diable, diable d’homme» sbottava Edgar Degas, quando parlava di lui. Giovanni Boldini morì, sul letto sontuoso che ancora si vede a Ferrara, nel solo museo italiano che porta il suo nome, di fronte ai ritratti dei vecchi genitori, Antonio e Beatrice. Antonio era pittore, e bravino, anche. Di Spoleto. Conduceva alla morte naturale il consunto Settecento della sua città. Erano passati i fasti, gli Este, i cortei. E le strade erano silenziose e deserte, come le vide e cantò, più di un secolo dopo, Gabriele d’Annunzio nelle «Città del silenzio». 







Young Lady Entering Bath - Giovanni Boldini






Il mistero di Giovanni Boldini, quel che ancora ci avvolge nell’aura della sua vita riservata e mondanissima insieme, è la facilità, la felicità del suo gesto, e la nobiltà della sua origine. Di Boldini tutto attrae a Ferrara, una giovinezza ancora poco conosciuta: come nacque un genio, da via Volta Paletto, oggi Savonarola 10, come riuscì a conquistare l’Europa che danzava al ritmo della sua ultima canzone, tra la prima guerra mondiale e il drammatico dopo guerra, addirittura attraversando le avvisaglie della seconda? Boldini è l’ultimo pittore dell’Italia antica. Bravo, studioso, longevo, «pittore nato» avrebbe detto Giorgio Vasari, che a quindici anni ritraeva il misero cortile della sua casa, con le sorelle, e i fratelli, e quella Beatrice piccola che giocava, col nome di sua madre. 







Young Dark Lady - Giovanni Boldini







Gli studi si concentrano sui primi quindici anni della sua vita, quando il ragazzo, ottavo di tredici figli, decise di cominciare a dipingere, sotto la guida del padre. «Zanin» lo chiamavano, e Zanin riuscì a farsi un nome nell’allora piccola città sedata dalla storia. Ammutolita. Le campagne sfiorivano, la grandezza antica diventava il mito da ricopiare a matita, la povertà cresceva, come le malattie che Giuseppe Mentessi ritrasse tanti anni dopo. Ma Boldini s’avvia, per le strade della scuola e della curiosità che sempre fu la sigla del suo stile. Gli piaceva il movimento, il gesto, l’attimo







Alla Toeletta - Giovanni Boldini






In principio impara a dipingere tutto, e quasi se ne rammarica, quando ammette di realizzare «quadri di tutti i generi che sparivano facilmente perché avevo molto successo». A differenza di quel che molta critica, in gran parte italiana, gli contestò, Giovanni Boldini sentì sempre il successo come una pena, una spinta, uno sprone. Non gli bastava veder «sparire» le opere. Si concentra e studia. Va a Firenze, dai macchiaioli, dove ha per compagni Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Odoardo Borrani: e impara la macchia, il sistema che gli italiani, e toscani, opponevano all’impressione francese






Donna con coperta -  Giovanni Boldini.






Subito si fa notare, per come dipinge, per come fa sedere i soggetti all’aperto. Ma non gli basta. Schizza le città, la «vita moderna», come dirà Charles Baudelaire. Carrozze, omnibus, cavalli. Quella vita in procinto di muoversi che sempre resterà uno dei suoi segreti. Va a Napoli, poi a Parigi, per la prima volta, a Londra e ancora a Parigi. Guarda, impara, ama gli interni e si autoritrae mentre osserva un dipinto. Lo tiene distante, da vero conoscitore, lo soppesa, lo valuta. Boldini ama la pittura. La pittura come si deve. Quella antica che ha ereditato dal padre, copista modesto ma attento al grande passato che, per la prima volta, passava davvero.  

  



  
Giovanni Boldini - Nudo

   




Disegna sui conti dei ristoranti, sui taccuini di un giorno, disegna, disegna sempre. Giovanni Boldini sembra ereditare dal tempo e dalla storia il senso di una fretta dovuta: il suo mondo finisce davvero. Con le dame, il mondo e il démi-monde delle attrici e delle ballerine. Ma il suo studio è silenzioso. S’è comprato la Villetta Rossa di boulevard Berthier. Lì era arrivato Giuseppe Verdi, con la sua sciarpa a strisce. Non si erano trovati simpatici. Ma a Boldini non interessava. Lui osservava le cose e le persone, senza giudizio e senza deformarle come stavano facendo tutti, intorno a lui. A lui il mondo piaceva così com’è. Tondo e raggiungibile, sempre. 

  




Giovanni Boldini - Nude Woman reclining on Yellow Cushions






Che sia un guanto, una mano, una striscia verticale di natura morta che neppure ha l’onore di una vera tela. È un operaio come il suo vecchio padre, fedele alla pittura. Se il mondo è cambiato non sa cosa fare, se non migliorare, sempre, e onorare quella realtà che corre più veloce della sua mano. E allora, dai, «bambina mia ti compro un vestito nero lungo». La pittura, a Ferrara, come a Parigi, è eterna.

La vita ….. e non solo!
Giovanni Boldini nacque a Ferrara, il 31 dicembre 1842. Il padre Antonio era originario di Spoleto ed esercitava l'attività di pittore e di restauratore. La madre Benvenuta Caleffi era ferrarese. Ebbe un'infanzia difficile a causa della fragile costituzione fisica; e la forzata inattività, causata dalle malferme condizioni di salute, lo portò ad appassionarsi al disegno, un interesse approvato ed assecondato dal padre. 







Giovanni Boldini - A Reclining Nude on a Day Bed







All'età di vent'anni, grazie ad un lascito finanziario, di modesto importo, di uno zio sacerdote, Boldini si recò a Firenze per studiare all'Accademia d'arte. Lì frequentò gli ambienti culturali cittadini e nelle sale del "Caffè Michelangelo" conobbe i pittori più conosciuti dell'epoca, tra i quali Giovanni Fattori esponente di rilievo del movimento dei "macchiaioli",dal quale trasse insegnamento per incrementare le sue già spiccate doti d'artista. 






Giovanni Boldini - Nude of Young Lady on Couch






Le aspirazioni di Giovanni Boldini verso la mondanità e la ricchezza lo spinsero a frequentare un altro famoso Caffè di Firenze, il "Caffè Doney" nelle cui sale si ritrovavano i maggiori esponenti della colonia di intellettuali e di personalità pubbliche inglesi residenti in Toscana. Sull'onda di queste nuove stimolanti frequentazioni iniziò a viaggiare, spinto dall'interesse per centri culturali quali Parigi e Londra. Durante tali soggiorni poté familiarizzare con i pittori famosi di quegli anni: Degas, Manet, Sisley. 







Giovanni Boldini - Ritratto della contessa de Rasty coricata






Boldini dipinse molto e in anni di intensa attività, privilegiò soggetti femminili, valorizzando al massimo la bellezza ed il fascino delle donne conosciute in tanti decenni di frequentazioni mondane. La pittura di Boldini, nonostante i soggetti femminili estremamente seducenti, gli abiti lussuosi e gli ambienti tipici degli scenari borghesi e nobiliari, lascia trasparire un'innata malinconia per la fugacità temporale della bellezza esteriore della donna. Il grande pittore ferrarese morì, all'età di ottantanove anni, a Parigi nella giornata dell'11 gennaio 1931. 






Giovanni Boldini - Nudo di lato






Per sua volontà testamentaria la salma venne trasferita nella Certosa di Ferrara. Boldini fu uno di quei pochi artisti che non conobbero mai la fame e la bohème. Per lui, la gloria arrivò subito, per la capacità della sua pittura di essere in sintonia con l´ideale di bellezza del suo tempo. Piccoletto, alto solo 1,54, stempiato come si vede negli autoritratti, dunque non esattamente un adone, nella vita come nell´arte fu però sempre circondato da donne meravigliose, volitive, rappresentate in pelliccia, in abiti da sera e con grandi cappelli. Le "divine" - termine, pare, da lui inventato - facevano la fila per farsi ritrarre dal ferrarese emigrato a Parigi. 







Giovanni Boldini la Marchesa Luisa Casati






Tante bellezze gli ronzavano intorno, così che il grande Degas, già inebriato di suo dalle sinuose cadenze delle ballerine, vedendolo preda del demone femminile, un giorno esclamò con malignità: "ecco il rospo attratto dalle fragole!". E loro, le fraises, le fragoline, hanno avuto tutto il piacere e la fortuna di essere immortalate nelle sue tele, come la "Giovane bruna a letto" dello splendido dipinto del 1882 in cui è raffigurata la sua giovane amante M.me de Rasty. Tra i molteplici ritratti che fece spiccano quelle che ritraggono una celebre femme fatale dell´epoca, la marchesa Luisa Casati, un´icona della Belle Epoque, definita da Jean Cocteau "il bel serpente del paradiso terrestre" e da Gabriele D´Annunzio, di cui divenne amante, "la sola donna che mi abbia mai sbalordito". 






Giovanni Boldini, Mademoiselle Lanthelme 1907







Originale ed eccentrica nell’abbigliamento, Luisa Casati amava vestirsi di nero, come appare nel bellissimo ritratto che le fece Boldini, perché esaltava il pallore del suo incarnato. La marchesa si adornava di piume di struzzo, portava lunghi fili di perle e pitoni veri, andava in giro con leopardi che indossavano collari di diamanti: voleva diventare un´opera d´arte vivente. In questo folle clima fin-de-siècle si svolse l´esistenza di Boldini, capace di muoversi con eleganza mondana tra le modelle e le cocottes dei salotti parigini (splendido il ritratto della cocotte Lanthelme, amante di un celebre avvocato), dove ebbe modo di fare la conoscenza anche di Marcel Proust. 







Giovanni Boldini, Nudo di schiena






Ma Giovanni Boldini non fu solo questo. Fu un grande artista che, partendo dall´ambiente sperimentale dei macchiaioli, si è presto confrontato con la ribalta internazionale seguendo un suo percorso attraverso un modo del tutto personale di dipingere, ancora sensibile al nuovo ma altrettanto radicato nella tradizione dell´arte italiana ed europea, tra Velazquez e Tiepolo. La grazia perduta del Settecento, le seduzioni, i boudoir e le alcove trasferiti nel sensuale démi-monde immaginario della Belle Epoque, si sposano con un´idea di movimento pre-futurista, con pennellate nervose di bianco o di nero lucente (come nella tela intitolata En soirée, che sono veri e propri guizzi di vita. 






Giovanni Boldini, Nudo sdraiato






Il suo successo non era legato solo ai celebri ritratti ... ma anche ai paesaggi, alle scene di interni, alle brulicanti vedute parigine e a quelle nostalgiche di Venezia. Un artista versatile e originale che le Mostre consentono di riscoprire in tutte le sue diverse e affascinanti sfaccettature.

Da non dimenticare sono i suoi magnifici nudi ... !



Giovanni Boldini - Autoritratto maturo

1 commento:

  1. Gabry sono Luca Labate, ti dico che quando sento che hai pubblicato nuovi “Testimonial” come dici tu, cioè dal mio punto di vista, bellissime donne, attrici, cantanti o ballerine, io corro a sfogliare il tuo blog e non me ne pento. Vedi il caso di Claudia Gerini. Bellissima, con i suoi 40 anni, straccia tutte le 20 - 30enni del mondo. Sono foto più grandi, contrastate e nitide che abbia mai visto. Ricordo solo il caso della Contessa Giulia Trigona, morta più di un secolo fa, ma in una foto da te pubblicata, balza in faccia a chi la vede. Non altro, vai cosi che mi piaci. Luca58

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