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domenica 24 marzo 2013

Se prevale l’emisfero destro ci innamoriamo di più?






 


“ Nn so bene kos é qst kosa ke mi prende dentro, ke infuria, scalcia, ke mi tormenta e in egual modo mi plaka, mi da serenità .... kiamalo amore o km vuoi tu, so sl ke ero in una gabbia, ma qlkn ha aperto la porta e ... Ora volo via … ” VV




Da circa centocinquanta anni la scienza sa che la funzione del linguaggio e le capacità connesse risiedono nell’emisfero sinistro nella maggior parte degli individui (cioè nel 98% circa dei destrimani e in circa i due terzi dei mancini). La scoperta che le funzioni connesse al linguaggio sono una specializzazione della metà sinistra del cervello fu dovuta soprattutto all’osservazione degli effetti provocati da lesioni cerebrali.




Operazione a cervello diviso





Emerse chiaramente, per esempio, che la perdita della parola si verificava molto più frequentemente in presenza di lesioni all’emisfero sinistro, che non di lesioni di pari entità all’emisfero destro.
Poiché la capacità di parola e il linguaggio sono strettamente collegati al pensiero e al ragionamento - vale dire alle funzioni mentali superiori che distinguono l’uomo dalle altre creature sulla terra - gli scienziati del secolo scorso definirono l’emisfero cerebrale sinistro dominante o principale, e quello destro subordinato o secondario. Fino a tempi recenti si credeva che l’emisfero destro fosse meno progredito, meno evoluto del sinistro, una specie di gemello più ottuso, con capacità inferiori, diretto e guidato dall’emisfero sinistro in cui risiedono le funzioni verbali.





Roger Sperry, Premio Nobel per la Medicina 1981 per gli studi sul cervello diviso






Ma da alcuni anni le ricerche neuroscientifiche si occupano in modo specifico delle funzioni, fino a non molto tempo fa sconosciute, di un grosso fascio di milioni di fibre nervose che collega i due emisferi cerebrali. Questo cordone è chiamato ‘corpo calloso’. Per le sue notevoli proporzioni, l’enorme numero di fibre nervose che lo compongono e per la sua posizione strategica di collegamento tra i due emisferi, il ‘corpo calloso’ dava la netta impressione di essere una struttura assai importante. Tuttavia (e qui stava l’enigma) esso poteva essere asportato senza gravi conseguenze, come l’esperienza aveva provato.




Rapporti tra talamo, amigdala, ippocampo nel sistema limbico





Negli anni ‘50, in seguito a una serie di studi su cervelli di animali svolti soprattutto dal dottor Roger Sperry e dai suoi allievi Ronald Myers, Colwyn Trevarthen e altri, fu dimostrato che una delle funzioni principali del corpo calloso era di provvedere alla comunicazione tra i due emisferi, consentendo la trasmissione della memoria e dell’apprendimento. Si scoprì inoltre, che asportando questo cordone le due metà del cervello continuavano a funzionare autonomamente, il che spiegava in parte l’assenza di conseguenze evidenti sul piano del comportamento e della funzionalità in generale. Negli anni ‘60, questo tipo di studio fu esteso a un gruppo di pazienti neurologici ed emersero altri dati sulla funzione del corpo calloso, che indussero gli studiosi a modificare le loro conclusioni sulle facoltà delle due parti del cervello. Si scoprì, infatti, che entrambi gli emisferi svolgono funzioni cognitive superiori, e che ciascuno è specializzato in diverse e assai complesse modalità di pensiero, tra loro complementari.





Rapporti tra amigdala, memoria emotive e ippocampo, memoria spaziale, nel sistema limbico





Queste nuove acquisizioni sul cervello umano hanno avuto importanti conseguenze nel campo della didattica e soprattutto nell’insegnamento del disegno. Ora vi parlerò brevemente di certe ricerche, note come studi sul “cervello diviso” dovuto Sperry e ai suoi allievi Michael Gazzaniga, Jerre Levy, Colwyn Trevarthen, Robert Nebes e altri. Le ricerche interessarono un piccolo gruppo di individui che divennero noti come pazienti dalla commissurotomia, o dal “cervello diviso” e individui sani. Nel caso dei primi si trattava di persone che avevano subito gravi danni cerebrali in seguito a crisi epilettiche coinvolgenti entrambi gli emisferi.





Michael Gazzanica, Allievo di R. Sperry, autore del testo L'emisfero sx, un interprete della realtà






Come rimedio estremo, dopo che ogni altra terapia si era dimostrata inefficace, per poter contenere l’estendersi delle crisi da un emisfero all’altro, si intervenne chirurgicamente asportando il corpo calloso e le relative commisure (o connessioni) e isolando così un emisfero dall’altro. L’intervento, eseguito dai dottori Phillip Vogel e Joseph Bogen, diede i risultati sperati: le crisi vennero controllate e i pazienti riguadagnarono la salute. Nonostante la natura radicale dell’intervento, l’aspetto, il comportamento e la capacità di coordinazione dei pazienti ne risentirono in misura minima, tanto che a un osservatore non particolarmente attento la condotta quotidiana di queste persone sembrava di poco mutata.





Paul McLean, la teoria dei 3 cervelli, antico: cervello rettile, intermedio: sistema limbico e nuovo: neocorteccia






In seguito l’équipe svolse con questi pazienti una serie di test ingegnosi e ben studiati, che rivelarono in modo separato le funzioni ‘dei due emisferi’. I test fornirono nuove e sorprendenti prove del fatto che ciascun emisfero, in un certo senso, percepisce una propria realtà, o, per meglio dire, percepisce la realtà a suo modo. Sia negli individui con cervello intatto, sia in quelli con cervello diviso, la metà verbale del cervello - cioè la sinistra - svolge abbastanza costantemente un ruolo dominante. Con una serie di ingegnosi procedimenti il gruppo esaminò il funzionamento separato dell’emisfero destro in questi pazienti, e scoprì che anche la parte destra del cervello, quella priva di linguaggio verbale, vive delle esperienze, ha delle reazioni emotive ed elabora per conto proprio le informazioni. Nel nostro cervello, in cui il corpo calloso è intatto, i due modi di percezione vengono fusi e conciliati grazie alla comunicazione tra i due emisferi; questo preserva il nostro senso di unità, cioè la nostra sensazione di essere un’unica persona.





Rapporti tra cervello umano maschile e femminile  





Oltre a studiare le esperienze mentali dei due emisferi isolati con questo intervento chirurgico, venne analizzato anche il loro diverso modo di elaborare le informazioni. I risultati indicarono che le funzioni dell’emisfero sinistro sono verbali e analitiche, mentre quelle dell’emisfero destro sono non verbali e globali. Nel corso di ulteriori ricerche, svolte da Jerre Levy, emerse che l’emisfero destro ha un modo di elaborazione rapido, complesso, sintetico, spaziale e percettivo, un modo che se da una parte è totalmente diverso da quello verbale e analitico dell’emisfero sinistro, dall’altra è paragonabile a esso per complessità. La Levy rilevò, inoltre, che la destra insisteva nel respingere la sinistra





Esperimenti di Roger Sperry su pazienti col cervello diviso






Grazie a questi risultati straordinari, ottenuti negli ultimi quindici anni, noi oggi sappiamo che nonostante la sensazione che comunemente si ha di essere un’unica persona - cioè un essere unitario - il nostro cervello è “doppio” e ciascuna metà ha un proprio modo di apprendimento e di percezione della realtà esterna. Ognuno di noi ha, per così dire, due menti, due coscienze, mediate e integrate dal cordone di fibre nervose che si trova tra i due emisferi. Si è potuto verificare che i due emisferi collaborano in diversi modi. A volte essi cooperano con ciascuna metà, contribuendo alle sue specifiche capacità e assumendo quella parte del compito che meglio si addice al suo modo di elaborazione delle informazioni. A volte, invece, i due emisferi operano singolarmente, vale a dire che uno di essi è attivo e l’altro è più o meno inattivo. Sembra anche che i due emisferi possano entrare in conflitto tra loro, per cui una delle metà cerca di fare ciò che l’altra “sa” di poter fare meglio. Inoltre, è possibile ipotizzare che ciascun emisfero abbia un modo per “tenere per sé” delle informazioni, privandone l’altro emisfero. Non è escluso, quindi, che vi sia qualcosa di vero nel detto secondo cui la destra non sa ciò che fa la sinistra. Quindi l’emisfero sinistro è sede dell’IO e dei processi secondari mentre l’emisfero destro è sede dell’inconscio e dei processi primari.





Emisfero destro ed emisfero sinistro, differenze







Rossi sottolinea che “ […] le funzioni di coscienza dell’io e le prese di posizione consapevoli sono, in massima parte, funzioni dell’emisfero sinistro” e Watzlawick riconosce che da un punto di vista psicanalitico questa funzione coincide ampiamente con  la definizione dei processi secondari.”
Rossi evidenzia l'occasionalità della dominanza come conseguenza della situazione: “La dominanza emisferica... ha un importante significato funzionale. Permette che l'emisfero che ha la superiorità nella risoluzione di un determinato problema inibisca simultaneamente l'altro emisfero in modo che non si abbiano a verificare interferenze».





Amigdala maschile e femminile a confronto, quella femminile in amore è spesso ancorata al linguaggio 




Levi-Agresti e Sperry dimostrano che l'emisfero destro è cc... specializzato per le funzioni gestaltiche, nella sua primaria funzione di sintesi dei dati in entrata». Specializzazione essenziale in quanto, come precisa Nebes, è capace di generare da uno stimolo parziale e frammentario un giudizio conclusivo globale».
Un'importante osservazione effettuata da Jovanovic su soggetti destrimani durante il sonno rivelò che i movimenti della mano sinistra durante le fasi REM erano più frequenti di quelli della destra: «Nel sogno costoro sono mancini. I veri mancini nel sogno diventano destri». Inoltre pazienti commissurotomizzati riferirono a Bogen che non sognavano più. Ma allora se non si sogna più, se le emozioni e l’inconscio hanno sede nell’emisfero destro, la sede dell amore, dell irrazionale e dell innamoramento avviene nella parte destra del cervello. Questa suddivisione è antichissima, infatti, è noto che l’emotività ha la sua sede naturale nel Sistema Limbico e specificamente nell’amigdala destra, più grande della sinistra, sistemi sviluppatisi pienamente, circa 70 milioni di anni fa. Infatti l’assenza dell’amigdala non fa provare emozioni con tutte le conseguenze del caso. Vedi il post “La donna che non aveva paura”



5 commenti:

  1. Gabry,
    sono sempre Luciana Dalmasso. Sei un mostro, faccio fatica a starti dietro, gli ultimi post sono un concentrato di saperi ben amalgamati insieme, ma ci capisco poco. Ho solo appreso che nelle donne l’amore è più forte se le si dedicano parole d’amore, frasi d’amore dette in un certo modo. Ecco perché cantanti, attori e voci famose, fanno subito breccia nei cuori femminili. E’ un po’ come per i maschi la vista di una bella donna o per le femmine, di un rapporto sessuale intrigato da una storia sentimentale. E’ cosi? In ogni caso tutte le vie conducono al basso ventre, tutto sta a trovare la chiave giusta! Ciao. Luciana62

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  2. Egregio Prof. Gabriele,
    Sono un amica di Lella Costantini, in pensione. Anche mia figlia si sta preparando al prossimo concorso e mi ha parlato del suo blog. Mi ha fatto notare l’articolo “L’apprendimento personalizzato”. Sono stata per anni la Direttrice Didattica di Lella e ho vissuto l’epoca del Metodo Montessori dei suoi successi. Mi fa piacere che trattate queste cose. Ma vorrei far capire ai giovani quanto si è perso e si perde delle battaglie che abbiamo fatto sul percorso del Metodo Montessori. Perche non ne parlate? Ve ne sarei grata, farebbe bene a tutti.
    Ps. Questo commento è stato inoltrato sul Blog Nuova Didattica Gabry, ora grazie ai post su Amore e Cervello ho scoperto questo secondo blog. Complimenti. Un abbraccio. La evergreen Dott. Sa Alice Bongiovanni.

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  3. Ciao Gabry,
    Non mi rispondi! E’ vero che non ci conosciamo, ma almeno una mail, la mia l’ho inviata Ti piace il mio Blog sul naturismo? Ti rinnovo il vecchio commento, spero sia più fortunata, ciao Anna!
    “Sono Anna Ambrosio, insegno in provincia di Napoli la disciplina Arte e Immagine. Apprezzo molto i tuoi riferimenti artistici e anatomici. Sono stata Modello Vivente e se vuoi posso inviarti dei miei nudi definiti plastici e interessanti da esperti. Credo di conoscerti al tempo delle nomine in ruolo degli anni ’80. Mi piace quello che scrivi, le foto, i contenuti e il successo del Blog. Ti invio la mia mail privata su Facebook! Non ho vergogna dire che mi piaci, passerei volentieri delle ore con te e se potessi anche dei lavori insieme! Sono separata e i miei figli sono adulti. Mi intriga l’idea di lavorare con un maestro come te su una materia così duttile. Se mi invii il num di cellulare visto che operiamo nella stessa città, possiamo prendere un caffè insieme. Ti abbraccio. Anna62
    Commento del 9 feb 2013

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  4. Gabry sono Anna Laporta,
    la tua collega dell’Aniat. Trovi spunti dappertutto anche da cervelli di 65 milioni di anni fa. Non sapevo che addirittura esiste un momento in cui l’attaccamento e l’amore potesse essere nato quasi come oggi lo conosciamo! Non ne avevo inteso parlare, così dettagliatamente poi …. ! Sei sempre una miniera di informazioni. Ciao. Anna63

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  5. Sie müssen wissen, dass hier in Monaco haben wir viele sind, aber niemand wollte, um eine Nachricht zu senden. Ich tue. Ich mag die Grafik von der Post und möchte euch alle auch, wenn Sie das mit der dunklen Brille sind. Wir freuen uns, dass es Menschen gibt, die Ihnen folgen. Herzlichen Glückwunsch wir ein ernstes Blog über Liebe wollte, sagen wir den Frauen. Grüße. Elke64

    Dovete sapere che qui a Monaco siamo in tanti, ma nessuno ha voluto inviare un messaggio. Che faccio. Mi piace la grafica del post e tutti voi sarebbe troppo, se siete con gli occhiali scuri. Siamo lieti che ci sono persone che ti seguono. Congratulazioni, abbiamo voluto un blog l'amore sul serio, dicono le donne. Saluti. Elke64

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