Ma cos'è l'amore?
E' uno stato di estasi, un complesso di sensazioni che ci fanno
sentire felici e appagati, oppure il risultato di una serie di sostanze
prodotte dal nostro corpo?
Alcune
delle domande più difficili a cui dare
risposta sono: cos’è
l’amore? Da dove nasce? Amore e innamoramento sono la stessa cosa? La
tendenza è quella di rispondere dal punto di vista delle emozioni e delle
sensazioni. L’amore è quando ci si sente felici in
due, quando non esiste altro che la persona con cui stiamo.
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L’amore è
quella “cosa” che ti fa sentire libero, affascinante, privo di ansie e
preoccupazioni, che rende tutto più magico. Ma è davvero possibile definire cosa sia? Spesso
si tende a generalizzare, nella convinzione che tutti provino le stesse
sensazioni, ma in realtà ognuno di noi vive l’amore in maniera differente. E
questo perché la visione del rapporto di coppia cambia a seconda delle proprie
esperienze, negative o positive. Ma l’amore non nasce dal cuore, né dall’anima.
L’amore nasce dal cervello! E questo è un
aspetto che trovo molto interessante, perché è proprio dal cervello che nascono
tutte le nostre emozioni, i nostri sentimenti e le nostre paure.
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Cos’è l’innamoramento?
Amore
e innamoramento non sono la stessa cosa. L’innamoramento è la fase iniziale,
quella in cui si mettono in moto, nel nostro cervello, una serie di “scambi ” chimici
tramite i quali si arriva ad amare qualcuno. Si dice che “ci si innamora con il
naso”, grazie ai ferormoni
emessi dalla persona di cui siamo innamorati e che il nostro naso “intercetta”
tramite l’olfatto.
Durante
questa prima fase, il nostro corpo è travolto da una serie di messaggi inviati dall’amigdala, la parte del cervello
adibita alle emozioni. L’amigdala riceve gli stimoli da tutti gli organi
di senso e rilascia la dopamina, un
neurotrasmettitore che agisce a livello dei centri del piacere. Ed è proprio la
dopamina la grande
protagonista dell’innamoramento e della passione.
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La chimica del
cervello di una persona innamorata è simile quella di un cocainomane, ecco perché ci si sente su di giri e
adrenalinici. In seguito, la corteccia prefrontale ci
“avvisa” che siamo finalmente innamorati. Ecco che le pupille si dilatano, il
viso arrossisce, compaiono i sudori e ci tremano le gambe! Gli esperti pensano
che l’innamoramento non sia affatto casuale ma che, al contrario, siano gli scambi tra amigdala e ipotalamo a stabilire di chi
ci innamoreremo in futuro. L’ipotalamo è la
parte del cervello deputata alla memoria.
Gli studiosi affermano che spesso la scelta della persona con cui fare coppia
fissa sia legata ai ricordi
impressi nell’ipotalamo. Ci si innamora di chi fa riemergere questi
ricordi connessi alle primissime esperienze di vita.
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Quando nasce un amore?
I
ritmi frenetici di un cervello in fase di innamoramento non possono essere
tollerati per troppo tempo, ecco perché la passione, il fuoco e l’adrenalina
iniziali tendono a scemare leggermente dopo poco tempo. E’ in quel momento che
la natura ha “creato” un altro meccanismo, per far si che la coppia rimanga unita: l’amore.
Nella
seconda fase, quella dell’amore
passionale e romantico, altri due neurotrasmettitori entrano in gioco: la noradrenalina e la feniletilamina. Insieme alla
dopamina creano uno stato di eccitazione e
il temporaneo abbassamento della serotonina
provoca un sentimento di ossessione nei confronti dell’altra persona. Eccoci
nella terza fase dell’amore: qui l’ipotalamo
comincia a produrre ossitocina, un ormone legato alle sensazioni di tenerezza e
dolcezza.
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Gli incontri e i
rapporti sessuali inoltre, stimolano la produzione di vasopressina. Questo ormone è legato alla memoria
e ci aiuta ad essere
fedeli e monogami. Finalmente siamo giunti alla fase finale: l’amore duraturo. Generalmente questo è il momento in
cui si cominciano a buttare le bassi per un rapporto stabile, ci si sente uniti
più che mai, si entra in una dimensione di totale fusione con l’altro, si
progetta la creazione di
una famiglia. L’amore tra due persone può essere comparato all’amore di
un genitore per un figlio. E’ un sentimento esclusivo e unico, travolgente e
viscerale. La vicinanza fisica con la persona amata e la sua costante presenza,
stimola la produzione di endorfina.
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Questa
ha un effetto simile a quello degli oppiacei,
riducendo l’ansia e le
preoccupazioni, aumentando il senso di relax, tranquillità e intimità
con il proprio partner. In questa fase ci si sente molto meno adrenalinici e
non si è più travolti da emozioni fortissime
come nella prima fase, ma l’endorfina è altrettanto importante nelle relazioni
stabili, quelle che durano una vita, perché induce ad una sorta di dipendenza.
Secondo alcuni studi sarebbe proprio per questo che, ad esempio, quasi mai il partner fisso venga
lasciato per l’amante.
La fine di un amore
Non
sempre l’assuefazione causata dall’endorfina è positiva per la coppia: spesso
infatti può portare alla rottura del rapporto.
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Il
cervello non reagisce più agli stimoli inviati dal mix di sostanze chimiche, e
invia altri tipi di segnali, che ci fanno sentire il desiderio
di provare le stesse amozioni forti vissute all’inizio. Ecco che la
coppia si divide, e si va alla ricerca di un nuovo amore, o meglio di un nuovo
innamoramento. Oppure si tradisce per lo stesso motivo: la ricerca
dell’eccitazione e della sensazione
di vertigine causata dalla dopamina. L’antropologa
Helen Fisher afferma che ” l’amore romantico
è una forma evoluta di uno dei tre collegamenti
primari cerebrali mirati alla riproduzione nei mammiferi – L’impulso sessuale si è evoluto per motivare i
singoli a cercare un partner compatibile.
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L’attrazione,
‘antenata’ dell’amore romantico, si è sviluppata per permetterci di scegliere
compagni adatti, mentre il meccanismo cerebrale si è evoluto per consentirci di
restare con un compagno abbastanza a lungo per allevare la prole e consentire,
così, la sopravvivenza della specie”. Al di
là delle ragioni chimiche e biologiche, un amore dura perché noi facciamo di
tutto per farlo durare. Sta a noi decidere se continuare a stare con qualcuno o
se lasciare che un amore ormai logoro si trascini per inerzia verso una fine inevitabile.
Sicuramente, per portare avanti un rapporto negli anni, è indispensabile tanta
forza e molto coraggio. La volontà di superare insieme i problemi e gli
ostacoli non è dettata solo da scambi chimici, ma anche dalla nostra capacità
di rialzarci e lottare per non perdere l’altra persona.
Questo è ciò che accade da un punto di vista strettamente scientifico. Molti arricciano il naso quando si tenta di spiegare
in questo modo un sentimento così complesso e puro come l’amore, come se lo si
volesse profanare e rendere banale.
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Ma in realtà, capire cosa scatta nel nostro
corpo quando proviamo certe emozioni, ci aiuta a capire meglio noi stessi;
ci aiuta a spiegare come mai un rapporto, nel corso degli anni, muta e si
trasforma, il perché un amore finisce o ancora perché si tende ad innamorarsi
spesso della persona sbagliata. Per tutto esiste una domanda, ed è nella natura
dell’uomo trovarne la risposta.