Salomone e la regina di Saba
Paese
di produzione Stati Uniti, Anno 1959 Genere drammatico, epico Regia King Vidor
Interpreti e personaggi
Yul
Brynner: Salomone
Gina
Lollobrigida: regina di Saba
George
Sanders: Adonijah
Marisa Pavan: Abishag
David Farrar: faraone
Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida |
Film
Salomone
e la regina di Saba (Solomon and Sheba) è un film del 1959 diretto da King
Vidor. Nel ruolo di Salomone appare Yul Brynner, che
sostituì il primo protagonista, Tyrone Power, dopo la morte di quest'ultimo
durante le riprese del film. Alcune inquadrature di Power, in campo lungo, sono
rimaste nel montaggio finale. Il film venne girato in Spagna, tra gli studi di Madrid e gli esterni
nei dintorni di Zaragoza. Fu l'ultimo film del cineasta King Vidor e
nonostante il grande successo di pubblico non raccolse che critiche negative.
Per tutta la durata del film, viene chiaramente pronunciato il nome di Dio,
Geova.
Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida |
Trama
Dopo
la morte di re Davide, Salomone sale al trono di Israele ma la stabilità del
paese è continuamente in pericolo: da un lato Adonia,
fratello maggiore di Salomone, cerca di ottenere il potere che ritiene
suo per diritto di nascita, dall'altro la regina di
Saba, arrivata a Gerusalemme per conoscere la saggezza del re, in
realtà, alleata del Faraone d'Egitto.
Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida |
Il piano
della regina è quello di distrarre Salomone dal suo dio, in modo da indebolire
la sua fede che lei intuisce essere anche la sua forza. Sedotto il re che si rende conto del
pericolo cui può andare incontro, i due si innamorano veramente. Sfuggito a un agguato mortale
ordito dal fratello, Salomone concede a Sheba di onorare i suoi dei in terra
d'Israele. Durante i riti di fertilità dedicati al dio
dell'amore, si scatena un terribile temporale che distrugge le statue
degli dei pagani ma anche il tempio innalzato da Salomone, dove si trova la
dolce Abishag. La fanciulla, in preghiera, chiede di essere sacrificata al
posto del re e rimane uccisa mentre il tempio rovina su sé stesso.
Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida |
Adonia, scacciato da Israele
dopo il tentativo di assassinare il fratello, è riparato in Egitto. Al faraone
propone un'alleanza per sferrare il colpo decisivo contro Salomone che è
rimasto indebolito dagli ultimi avvenimenti che hanno minato la sua autorità. Alla testa di un esercito
egiziano, Adonia si batte contro gli israeliti guidati da Salomone.
Questi ultimi non reggono l'urto del potente esercito e si danno alla fuga.
Anche se il corpo di Salomone non viene trovato tra i caduti, Adonia è impaziente di impadronirsi della corona.
Ordina ai suoi di snidare tutti i nemici e di ucciderli senza pietà.
Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida |
Lui,
intanto, si recherà a Gerusalemme, come nuovo re. La
regina di Saba, temendo per il destino
Salomone, esce per le strade della città coperta da un velo, recandosi
al tempio: qui, sola nella sala, dichiara di voler abbracciare
la vera fede per poi tornare in patria, dove farà opera di proselitismo
rinunciando all'amore del re. Nella notte che sta finendo, Salomone, che è
rimasto con un manipolo dei suoi, vede ritornare piano piano indietro i soldati
che erano fuggiti. Ripreso coraggio, organizza l'attacco per il giorno dopo,
chiedendo a tutti di lucidare il proprio scudo. Quando l'attacco ha luogo, gli
ebrei hanno il sole
nascente di fronte. Gli egiziani gioiscono perché il sole che sta per
salire in cielo renderà cieco il nemico, portando a loro un insperato
vantaggio. Lanciati all'attacco, non si rendono conto che il piano di Salomone
è proprio quello di usare il
potere accecante del sole riflesso dagli scudi dei suoi: la luce che si sprigiona improvvisa ne ottunde la
percezione e tutto l'esercito precipita miseramente in una scarpata di cui non
si era reso conto. A Gerusalemme, Adonia si è autoproclamato re. Gli viene
riferita la notizia che la regina di Saba ha cercato rifugio nel tempio.
Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida |
Adonia
la accusa di essere una meretrice colpevole di
tutte le disgrazie accadute e incita il popolo a lapidarla. Sotto la pioggia di pietre, la
regina cade. In quel momento, giunge l'armata vincitrice con alla testa
Salomone. Adonia muore durante il duello che ingaggia con il fratello. Salomone cerca di soccorrere la regina che si rialza:
una voce mistica le dice che potrà tornare a Saba. Miracolosamente, le ferite le si rimarginano.
Lei confessa a Salomone che attende un figlio da lui; tornerà dal suo popolo
portando con sé il ricordo del re e la sua fede.
Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida |
Critica
Non
è un classico prodotto della "Hollywood sul
Tevere", né fu girato tra California e Messico come dice un'altra
opinione, bensì in Spagna,
che per il suo essere più economica stava cominciando a rubare il posto di
Cinecittà per le relocation al risparmio delle megaproduzioni hollywoodiane. Detto
questo, "Salomone e la regina di Saba" è sì un "classico
prodotto", se non della Hollywood sul Tevere, quantomeno di quel filone
prolifico di bible epic dell'epoca così
pronti a prendere una qualsiasi coppia presente nell'Antico Testamento e
ricamarci sopra una love
story di pura fantasia.
Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida |
Un film nato sotto cattivi auspici: com'è noto
Tyrone Power (scritturato come Salomone) morì quando due terzi del film erano già stati girati,
ponendo la produzione di fronte a dilemmi (e possibili scelte) non da poco. Si
finì col chiamare Yul Brynner (che del resto
era stato considerato per la parte anche nel casting di preproduzione). Scelta
imposta dalla produzione, ma sgradita al regista, King
Vidor, che non lo vedeva adatto al ruolo, In effetti se pensiamo alla
virilità morbida e sensuale di Power, risulta evidente che Brynner aveva
un'impostazione molto più austera e monolitica, poco adatta forse a impersonare
"il re-poeta" e i suoi turbamenti
e dilemmi quando si trova diviso tra il suo popolo e la fascinosa regina: mancava del physique du role giusto, insomma, nonostante il
fargli crescere la barba una volta diventato re, cosa che su di lui,
curiosamente, ne
ingentilisce i tratti anzichè virilizzarli e indurirli ulteriormente.
Poco convincente come scelta di cast a mio avviso anche George Sanders nei
panni del fratello maggiore Adonjiah,
all'epoca 53enne che ne dimostrava 60 e che per il divario troppo
pronunciato di età col personaggio di Salomone non crea la giusta e credibile
tensione nel conflitto tra i due fratelli. Altre carnevalate non mancano, come un faraone che sembra uscito da una festa in maschera.
Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida |
Bel tipo invece, John Crawford nei
panni di Joab, una delle interpretazioni migliori di questa pellicola. Nonostante
tutto questo il film coinvolge per la sua storia (di pura invenzione) e si lascia guardare fino
alla fine, non senza piacevolezza. Scenografie sfarzose, come ci si può
aspettare, ma più "aperte", ariose, spaziose, di quelle viste su
altri set. King Vidor, dopo 46 anni di film e qui alla sua ultima direzione hollywoodiana,
ci regala una regia classica, accompagnata da una fotografia pulita, con un
bell'uso del technicolor, vivace ma senza saturazioni di troppo. Discreto
successo al box office per la United Artists, grazie soprattutto al
contenimento dei costi di produzione, non eccessivi per un epic del genere,
consacrò la Spagna come terra di lavorazioni
"convenienti".
Gabry sono Benedetta Arduino, Psicologa a Torino, ti propongo un estratto dal mio blog Le donne e l’amore! Tu che parli di tradimenti e di donne, cosa pensi del fatto che le donne tradiscono.
RispondiEliminaPER VENDETTA – Le donne tradiscono per ripicca. Anche se non è quello che realmente vogliono, vogliono farla pagare all’uomo che le ha tradite e rendergli pan per focaccia per fargli capire quanto si resta feriti. Questo perché quando una donna viene tradita, stravolge le regole.La dottoressa Bonny Weil sostiene che l’uomo infatti non è sensibile come la donna, e si rende conto del male che può aver fatto alla sua compagna solo vivendo l’esperienza sulla propria pelle.
PER IL BRIVIDO – Avere un amante dà forti emozioni, in più elimina lo stress.La dottoressa Weil ritiene che la donna sfida se stessa, vuole vedere se riesce a stare con il piede in due scarp(ette) e gestire la situazione. L’esperto di infedeltà Ruth Houston invece sostiene che la donna tende a parlare col proprio partner se ha dei pensieri, se è stressata e solo se lui ignora la richiesta d’attenzione, allora tradisce.
PER GONFIARE IL PROPRIO EGO - Anche in questo caso, tutto deriva da mancanza di attenzioni da parte del proprio compagno. Un esperto di relazioni, Ruth Meyers, ritiene che un amante corteggia la donna, la fa sentire sexy, perché deve ancora conquistarla.Se una donna si sente data per scontata, diventa più vulnerabile, e molto facilmente può rifugiarsi nelle braccia di qualcun altro.
PER LE FARFALLE NELLO STOMACO – La magia che c’è all’inizio di ogni rapporto, l’idea di scegliersi. Questa chimica sparisce mano a mano con il passare del tempo e molte donne voglio rivivere quella sensazione che è impossibile ricreare con il partner, che secondo questi esperti è traducibile nella formula “30 secondi di baci, 20 secondi di abbracci”.
NOIA - Si può tradire anche perché la vita sessuale non è soddisfacente o peggio, è noiosa. Nel sondaggio di Ivillage l’80% delle donne intervistate ha dichiarato che la propria vita sessuale è prevedibile. Come gli uomini anche le donne vogliono avere sesso di frequente, o sperimentare cose diverse. Insomma, non è detto che il principe debba essere per forza azzurro, magari un principe cobalto può attrarre di più.
SI SENTONO SOLE – Quando un uomo e una donna non hanno più molto in comune, la donna potrebbe trovare affinità in un altro uomo, un confidente. Il problema è che poi è facile che il confidente diventi amante. Weil sostiene infatti che il tradimento allevia la solitudine.
PER ATTENZIONI O PER AVVENTURA – Una donna vuole che il suo valore sia riconosciuto dal proprio uomo, dice la dottoressa Weil. Se così non è, la donna cercherà questo riconoscimento in un altro uomo. Oppure annoiata dalla relazione, va in cerca del cattivo ragazzo.
Nonostante sembri che anche per i maschietti non vi sia scampo, la dottoressa aggiunge che qualsiasi sia il motivo, se una donna ha un marito premuroso e attento, il tradimento può essere evitato. Un altro sondaggio, condotto da AskMen.com, riporta che, mentre il 3% degli uomini ha dichiarato il tradimento, la percentuale che riguarda le donne è al 5%. Ma sarà vero che le donne tradiscono più degli uomini? I dati parlano chiaro, gli uomini sono solo poco sinceri, anche di fronte a un questionario.
Grazie Benedetta67
Gabry sono Debora Padovani, la Biologa veneta e spesso ti scrivo. Vorrei un tuo commento sulla proposta di conferire al Dott. Rizzolatti, tra gli scopritori del sistema dei Neuroni Specchio, il Premio Nobel per la Biologia. Riporto un commento dal mio Blog – “Fisiologia dell’amore”
RispondiElimina- Li chiamano "neuroni specchio", e rappresentano una scoperta ricca di conseguenze psicologiche, filosofiche e sociali. Sono neuroni funzionanti da motori della partecipazione, nel guardare i movimenti e le reazioni emotive di un altro individuo, dei medesimi centri cerebrali che si attiverebbero se noi stessi ne fossimo i protagonisti. Tale immediata empatia, esplicitamente "corporea", è estendibile al campo minato dell'amore?
- Giriamo la domanda a Giacomo Rizzolatti, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Parma. Bello fantasticare, prima d'incontrarlo, su quello che potrebbe essere l'aspetto di uno scienziato geniale (di Rizzolatti s'è parlato spesso, negli ultimi anni, come possibile premio Nobel), e trovare un personaggio totalmente adeguato alle nostre aspettative. Capelli bianchi e mossi da troppe idee, occhi spiritosi e acuti, aria volatile di chi si aggira in qualche stratosfera inattingibile, Rizzolatti è il celebrato capofila della rivelazione dei "neuroni specchio", con tutto il loro gran bagaglio di ricaschi in ambito relazionale. Scoperti nei primi anni Novanta, testimoniano le ragioni fisiche del riconoscimento degli altri, delle loro azioni e persino delle loro intenzioni.
- Se hai proposte o nuovi elementi, mandali te ne sono grata. Debora65
Sono Adele Franco, riporto dal mio blog una discussione nata sul testo di Freud introduzione alla Psicanalisi. Vorrei un tuo parere. Grazie!
RispondiEliminaSi distinguono secondo Freud “due pulsioni principali, o specie di pulsioni o gruppi di pulsioni, in base ai due grandi bisogni: la fame e l’amore” (S. Freud Angoscia e vita pulsionale – lez.32 di Introduzione alla Psicoanalisi 1932).
Tutto ciò che viene fatto dall’uomo, tende all’autoconservazione ed alla conservazione della specie. Nella richiesta sessuologica, come in qualsiasi altra richiesta psicologica, il paziente porta una incapacità a tendere ad una o ad entrambe queste sfere. Viene ammessa in modo più o meno conscia l’incapacità a sostenere o a mantenere un rapporto costruttivo con se o con l’altro. Nel caso di una disfunzione sessuale non è soltanto una incapacità a soddisfare un proprio bisogno, ma anche una difficoltà ad entrare in relazione con il mondo degli affetti e delle emozioni e quindi una difficoltà ad entrare in relazione con uno o una, altro da sé.
Sei d’accordo con queste affermazioni? Adele66
Gabry mi presento, sono Giustino D'Amico, entusiasta dell’amore e del tuo Blog! Riporto la visione dello stato nascente di Francesco Alberoni. Attualmente libro di testo in diverse letterature di nazioni del Nord Europa.
RispondiElimina“Due persone, in un certo momento della loro vita, incominciano un mutamento, si rendono disponibili a staccarsi dai precedenti oggetti d'amore, dai precedenti legami, per dare origine ad una nuova comunità. Allora entrano in stato nascente, uno stato fluido e creativo, in cui si riconoscono reciprocamente e tendono alla fusione. In tal modo essi costituiscono un noi, una collettività ad altissima solidarietà e ad altissimo erotismo.”
Tali dichiarazioni hanno rappresentato da più di 40 anni la nuova visione dei sentimenti. Al punto che “Innamoramento e amore”, agli esami di maturità del 2009, è stato inserito nella letteratura insieme al celebre passo del Canto 5° “Paolo e Francesca” dell’Inferno di Dante Alighieri. Te che sento entusiasta per i Maestri Dante - Alberoni come valuti appieno questi passaggi? Grazie Giustino76