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domenica 22 settembre 2013

Salomone e la regina di Saba










Salomone e la regina di Saba


Paese di produzione Stati Uniti, Anno 1959 Genere drammatico, epico Regia King Vidor



Interpreti e personaggi
Yul Brynner: Salomone
Gina Lollobrigida: regina di Saba
George Sanders: Adonijah
Marisa Pavan: Abishag
David Farrar: faraone







Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida







Film
Salomone e la regina di Saba (Solomon and Sheba) è un film del 1959 diretto da King Vidor. Nel ruolo di Salomone appare Yul Brynner, che sostituì il primo protagonista, Tyrone Power, dopo la morte di quest'ultimo durante le riprese del film. Alcune inquadrature di Power, in campo lungo, sono rimaste nel montaggio finale. Il film venne girato in Spagna, tra gli studi di Madrid e gli esterni nei dintorni di Zaragoza. Fu l'ultimo film del cineasta King Vidor e nonostante il grande successo di pubblico non raccolse che critiche negative. Per tutta la durata del film, viene chiaramente pronunciato il nome di Dio, Geova.







Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida








Trama
Dopo la morte di re Davide, Salomone sale al trono di Israele ma la stabilità del paese è continuamente in pericolo: da un lato Adonia, fratello maggiore di Salomone, cerca di ottenere il potere che ritiene suo per diritto di nascita, dall'altro la regina di Saba, arrivata a Gerusalemme per conoscere la saggezza del re, in realtà, alleata del Faraone d'Egitto







Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida







Il piano della regina è quello di distrarre Salomone dal suo dio, in modo da indebolire la sua fede che lei intuisce essere anche la sua forza. Sedotto il re che si rende conto del pericolo cui può andare incontro, i due si innamorano veramente. Sfuggito a un agguato mortale ordito dal fratello, Salomone concede a Sheba di onorare i suoi dei in terra d'Israele. Durante i riti di fertilità dedicati al dio dell'amore, si scatena un terribile temporale che distrugge le statue degli dei pagani ma anche il tempio innalzato da Salomone, dove si trova la dolce Abishag. La fanciulla, in preghiera, chiede di essere sacrificata al posto del re e rimane uccisa mentre il tempio rovina su sé stesso. 







Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida







Adonia, scacciato da Israele dopo il tentativo di assassinare il fratello, è riparato in Egitto. Al faraone propone un'alleanza per sferrare il colpo decisivo contro Salomone che è rimasto indebolito dagli ultimi avvenimenti che hanno minato la sua autorità. Alla testa di un esercito egiziano, Adonia si batte contro gli israeliti guidati da Salomone. Questi ultimi non reggono l'urto del potente esercito e si danno alla fuga. Anche se il corpo di Salomone non viene trovato tra i caduti, Adonia è impaziente di impadronirsi della corona. Ordina ai suoi di snidare tutti i nemici e di ucciderli senza pietà. 







Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida







Lui, intanto, si recherà a Gerusalemme, come nuovo re. La regina di Saba, temendo per il destino Salomone, esce per le strade della città coperta da un velo, recandosi al tempio: qui, sola nella sala, dichiara di voler abbracciare la vera fede per poi tornare in patria, dove farà opera di proselitismo rinunciando all'amore del re. Nella notte che sta finendo, Salomone, che è rimasto con un manipolo dei suoi, vede ritornare piano piano indietro i soldati che erano fuggiti. Ripreso coraggio, organizza l'attacco per il giorno dopo, chiedendo a tutti di lucidare il proprio scudo. Quando l'attacco ha luogo, gli ebrei hanno il sole nascente di fronte. Gli egiziani gioiscono perché il sole che sta per salire in cielo renderà cieco il nemico, portando a loro un insperato vantaggio. Lanciati all'attacco, non si rendono conto che il piano di Salomone è proprio quello di usare il potere accecante del sole riflesso dagli scudi dei suoi: la luce che si sprigiona improvvisa ne ottunde la percezione e tutto l'esercito precipita miseramente in una scarpata di cui non si era reso conto. A Gerusalemme, Adonia si è autoproclamato re. Gli viene riferita la notizia che la regina di Saba ha cercato rifugio nel tempio. 







Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida







Adonia la accusa di essere una meretrice colpevole di tutte le disgrazie accadute e incita il popolo a lapidarla. Sotto la pioggia di pietre, la regina cade. In quel momento, giunge l'armata vincitrice con alla testa Salomone. Adonia muore durante il duello che ingaggia con il fratello. Salomone cerca di soccorrere la regina che si rialza: una voce mistica le dice che potrà tornare a Saba. Miracolosamente, le ferite le si rimarginano. Lei confessa a Salomone che attende un figlio da lui; tornerà dal suo popolo portando con sé il ricordo del re e la sua fede.







Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida








Critica
Non è un classico prodotto della "Hollywood sul Tevere", né fu girato tra California e Messico come dice un'altra opinione, bensì in Spagna, che per il suo essere più economica stava cominciando a rubare il posto di Cinecittà per le relocation al risparmio delle megaproduzioni hollywoodiane. Detto questo, "Salomone e la regina di Saba" è sì un "classico prodotto", se non della Hollywood sul Tevere, quantomeno di quel filone prolifico di bible epic dell'epoca così pronti a prendere una qualsiasi coppia presente nell'Antico Testamento e ricamarci sopra una love story di pura fantasia








Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida








Un film nato sotto cattivi auspici: com'è noto Tyrone Power (scritturato come Salomone) morì quando due terzi del film erano già stati girati, ponendo la produzione di fronte a dilemmi (e possibili scelte) non da poco. Si finì col chiamare Yul Brynner (che del resto era stato considerato per la parte anche nel casting di preproduzione). Scelta imposta dalla produzione, ma sgradita al regista, King Vidor, che non lo vedeva adatto al ruolo, In effetti se pensiamo alla virilità morbida e sensuale di Power, risulta evidente che Brynner aveva un'impostazione molto più austera e monolitica, poco adatta forse a impersonare "il re-poeta" e i suoi turbamenti e dilemmi quando si trova diviso tra il suo popolo e la fascinosa regina: mancava del physique du role giusto, insomma, nonostante il fargli crescere la barba una volta diventato re, cosa che su di lui, curiosamente, ne ingentilisce i tratti anzichè virilizzarli e indurirli ulteriormente. Poco convincente come scelta di cast a mio avviso anche George Sanders nei panni del fratello maggiore Adonjiah, all'epoca 53enne che ne dimostrava 60 e che per il divario troppo pronunciato di età col personaggio di Salomone non crea la giusta e credibile tensione nel conflitto tra i due fratelli. Altre carnevalate non mancano, come un faraone che sembra uscito da una festa in maschera







Salomone e la regina di Saba film 1959 - Yul Brynner e Gina Lollobrigida







Bel tipo invece, John Crawford nei panni di Joab, una delle interpretazioni migliori di questa pellicola. Nonostante tutto questo il film coinvolge per la sua storia (di pura invenzione) e si lascia guardare fino alla fine, non senza piacevolezza. Scenografie sfarzose, come ci si può aspettare, ma più "aperte", ariose, spaziose, di quelle viste su altri set.  King Vidor, dopo 46 anni di film e qui alla sua ultima direzione hollywoodiana, ci regala una regia classica, accompagnata da una fotografia pulita, con un bell'uso del technicolor, vivace ma senza saturazioni di troppo. Discreto successo al box office per la United Artists, grazie soprattutto al contenimento dei costi di produzione, non eccessivi per un epic del genere, consacrò la Spagna come terra di lavorazioni "convenienti". 



4 commenti:

  1. Gabry sono Benedetta Arduino, Psicologa a Torino, ti propongo un estratto dal mio blog Le donne e l’amore! Tu che parli di tradimenti e di donne, cosa pensi del fatto che le donne tradiscono.

    PER VENDETTA – Le donne tradiscono per ripicca. Anche se non è quello che realmente vogliono, vogliono farla pagare all’uomo che le ha tradite e rendergli pan per focaccia per fargli capire quanto si resta feriti. Questo perché quando una donna viene tradita, stravolge le regole.La dottoressa Bonny Weil sostiene che l’uomo infatti non è sensibile come la donna, e si rende conto del male che può aver fatto alla sua compagna solo vivendo l’esperienza sulla propria pelle.

    PER IL BRIVIDO – Avere un amante dà forti emozioni, in più elimina lo stress.La dottoressa Weil ritiene che la donna sfida se stessa, vuole vedere se riesce a stare con il piede in due scarp(ette) e gestire la situazione. L’esperto di infedeltà Ruth Houston invece sostiene che la donna tende a parlare col proprio partner se ha dei pensieri, se è stressata e solo se lui ignora la richiesta d’attenzione, allora tradisce.

    PER GONFIARE IL PROPRIO EGO - Anche in questo caso, tutto deriva da mancanza di attenzioni da parte del proprio compagno. Un esperto di relazioni, Ruth Meyers, ritiene che un amante corteggia la donna, la fa sentire sexy, perché deve ancora conquistarla.Se una donna si sente data per scontata, diventa più vulnerabile, e molto facilmente può rifugiarsi nelle braccia di qualcun altro.

    PER LE FARFALLE NELLO STOMACO – La magia che c’è all’inizio di ogni rapporto, l’idea di scegliersi. Questa chimica sparisce mano a mano con il passare del tempo e molte donne voglio rivivere quella sensazione che è impossibile ricreare con il partner, che secondo questi esperti è traducibile nella formula “30 secondi di baci, 20 secondi di abbracci”.

    NOIA - Si può tradire anche perché la vita sessuale non è soddisfacente o peggio, è noiosa. Nel sondaggio di Ivillage l’80% delle donne intervistate ha dichiarato che la propria vita sessuale è prevedibile. Come gli uomini anche le donne vogliono avere sesso di frequente, o sperimentare cose diverse. Insomma, non è detto che il principe debba essere per forza azzurro, magari un principe cobalto può attrarre di più.

    SI SENTONO SOLE – Quando un uomo e una donna non hanno più molto in comune, la donna potrebbe trovare affinità in un altro uomo, un confidente. Il problema è che poi è facile che il confidente diventi amante. Weil sostiene infatti che il tradimento allevia la solitudine.

    PER ATTENZIONI O PER AVVENTURA – Una donna vuole che il suo valore sia riconosciuto dal proprio uomo, dice la dottoressa Weil. Se così non è, la donna cercherà questo riconoscimento in un altro uomo. Oppure annoiata dalla relazione, va in cerca del cattivo ragazzo.
    Nonostante sembri che anche per i maschietti non vi sia scampo, la dottoressa aggiunge che qualsiasi sia il motivo, se una donna ha un marito premuroso e attento, il tradimento può essere evitato. Un altro sondaggio, condotto da AskMen.com, riporta che, mentre il 3% degli uomini ha dichiarato il tradimento, la percentuale che riguarda le donne è al 5%. Ma sarà vero che le donne tradiscono più degli uomini? I dati parlano chiaro, gli uomini sono solo poco sinceri, anche di fronte a un questionario.
    Grazie Benedetta67

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  2. Gabry sono Debora Padovani, la Biologa veneta e spesso ti scrivo. Vorrei un tuo commento sulla proposta di conferire al Dott. Rizzolatti, tra gli scopritori del sistema dei Neuroni Specchio, il Premio Nobel per la Biologia. Riporto un commento dal mio Blog – “Fisiologia dell’amore”

    - Li chiamano "neuroni specchio", e rappresentano una scoperta ricca di conseguenze psicologiche, filosofiche e sociali. Sono neuroni funzionanti da motori della partecipazione, nel guardare i movimenti e le reazioni emotive di un altro individuo, dei medesimi centri cerebrali che si attiverebbero se noi stessi ne fossimo i protagonisti. Tale immediata empatia, esplicitamente "corporea", è estendibile al campo minato dell'amore?

    - Giriamo la domanda a Giacomo Rizzolatti, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Parma. Bello fantasticare, prima d'incontrarlo, su quello che potrebbe essere l'aspetto di uno scienziato geniale (di Rizzolatti s'è parlato spesso, negli ultimi anni, come possibile premio Nobel), e trovare un personaggio totalmente adeguato alle nostre aspettative. Capelli bianchi e mossi da troppe idee, occhi spiritosi e acuti, aria volatile di chi si aggira in qualche stratosfera inattingibile, Rizzolatti è il celebrato capofila della rivelazione dei "neuroni specchio", con tutto il loro gran bagaglio di ricaschi in ambito relazionale. Scoperti nei primi anni Novanta, testimoniano le ragioni fisiche del riconoscimento degli altri, delle loro azioni e persino delle loro intenzioni.

    - Se hai proposte o nuovi elementi, mandali te ne sono grata. Debora65

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  3. Sono Adele Franco, riporto dal mio blog una discussione nata sul testo di Freud introduzione alla Psicanalisi. Vorrei un tuo parere. Grazie!
    Si distinguono secondo Freud “due pulsioni principali, o specie di pulsioni o gruppi di pulsioni, in base ai due grandi bisogni: la fame e l’amore” (S. Freud Angoscia e vita pulsionale – lez.32 di Introduzione alla Psicoanalisi 1932).
    Tutto ciò che viene fatto dall’uomo, tende all’autoconservazione ed alla conservazione della specie. Nella richiesta sessuologica, come in qualsiasi altra richiesta psicologica, il paziente porta una incapacità a tendere ad una o ad entrambe queste sfere. Viene ammessa in modo più o meno conscia l’incapacità a sostenere o a mantenere un rapporto costruttivo con se o con l’altro. Nel caso di una disfunzione sessuale non è soltanto una incapacità a soddisfare un proprio bisogno, ma anche una difficoltà ad entrare in relazione con il mondo degli affetti e delle emozioni e quindi una difficoltà ad entrare in relazione con uno o una, altro da sé.
    Sei d’accordo con queste affermazioni? Adele66

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  4. Gabry mi presento, sono Giustino D'Amico, entusiasta dell’amore e del tuo Blog! Riporto la visione dello stato nascente di Francesco Alberoni. Attualmente libro di testo in diverse letterature di nazioni del Nord Europa.
    “Due persone, in un certo momento della loro vita, incominciano un mutamento, si rendono disponibili a staccarsi dai precedenti oggetti d'amore, dai precedenti legami, per dare origine ad una nuova comunità. Allora entrano in stato nascente, uno stato fluido e creativo, in cui si riconoscono reciprocamente e tendono alla fusione. In tal modo essi costituiscono un noi, una collettività ad altissima solidarietà e ad altissimo erotismo.”
    Tali dichiarazioni hanno rappresentato da più di 40 anni la nuova visione dei sentimenti. Al punto che “Innamoramento e amore”, agli esami di maturità del 2009, è stato inserito nella letteratura insieme al celebre passo del Canto 5° “Paolo e Francesca” dell’Inferno di Dante Alighieri. Te che sento entusiasta per i Maestri Dante - Alberoni come valuti appieno questi passaggi? Grazie Giustino76

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