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sabato 1 giugno 2013

Il “Senso” di Anna Galiena











«Avevo sentito gli occhi della sua voglia prepotente tra le mie cosce. Ebbi un orgasmo». «Folle di gioia, la mia bocca accolse i frutti bollenti del suo!».




"La protagonista del film, il mio personaggio, è una donna fredda, la cui vita si scardina solo quando incontra l'oggetto del suo desiderio. Con lui si perde, rischia l'autodistruzione, ma da vittima finisce col diventare carnefice". 






Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass






Algida, bellissima, vestito di scena bianco e nero con collana e ventaglio rossi, Anna Galiena è nel Salone delle fontane del Palazzo dell'Eur, nella capitale: siamo sul set di "Senso '45", l'ultima fatica di Tinto Brass, tratto dallo stesso racconto di Camillo Boito che ispirò "Senso" di Luchino Visconti. Un ruolo inedito per l'attrice, che ha accettato di spogliarsi e di girare le immancabili scene di sesso. Compresa quella di un'orgia in cui la trascina il suo amante cinematografico, interpretato da Gabriel Garko.






Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass   2







Ed è qui - su un fondale che ricostruisce, in piena Roma, il bar Luna di Venezia, alla fine della seconda guerra - che Galiena, Garko e Brass parlano ai cronisti della loro esperienza.


Che rapporto c'è tra questa pellicola e "Senso" di Visconti?
Brass: "Ci tengo a dirlo, non è un remake. Luchino voleva parlare di un tema che gli stava molto a cuore, la decadenza dell'aristocrazia. Io credo di essere stato più fedele al racconto di Boito: a me interessano gli elementi psicologici della storia. Poi ho trasportato la vicenda dal 1865 alla Venezia del '45".







Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass   3







Galiena: "La sceneggiatura di questo film mi aveva colpito molto. L'ho letta contemporaneamente al racconto di Boito, e mi ha colpito la sua fedeltà. Il film di Visconti è molto romantico, mentre la protagonista del racconto non lo è affatto: è una donna fredda, che quando scopre di essere tradita dal suo Apollo non esita a farlo morire".


E' stato imbarazzante girare le scene di sesso?
Galiena: "Per me ci sono stati due tipi di difficoltà. La prima è la difficoltà del nudo, io sono una che non si spoglia facilmente. Ieri ad esempio c'era una scena del genere in piscina: all'inizio ero tesa, stavo male, poi però mi sono rilassata, mi sono messa a cantare. Credo che in parte questo film mi abbia liberato. 






Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass   4






La seconda difficoltà riguarda invece le sequenze erotiche: il doversi concentrare, dare tutto quello che puoi della tua parte intima. Una difficoltà che mi piace di più".
Garko: "Non ho avuto nessuna esitazione. L'unica cosa è che ho voluto sapere fin dall'inizio in quale scene avrei dovuto affrontare nudi integrali, frontali".


Il ruolo della Galiena è molto complesso, torbido: quanto l'attrice somiglia al personaggio?
Galiena: "Una passione di questo tipo io l'ho provata davvero, ma avendo un carattere diverso dalla protagonista ho reagito diversamente. Però anch'io, come lei, sono stata capace di perdermi".






Anna Galiena - Gabriel Gabko - Senso 45 - Tinto Brass







Molte attrici che hanno lavorato con Brass hanno raccontato di rapporti difficili col regista, di pianti...
Galiena: "No, noi abbiamo un buon rapporto, anche se coi nostri caratterini. Ma pianti no: tranne una volta, il primissimo giorno, quando mi sono sfogata tra le braccia di Tinto, per scaricare l'emotività, e affrontare la scena".
Brass: "Anna come tutte le belle donne è capricciosa. Ma a me questi capricci piacciono".






Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass   5







Con questo film, tratto da un'opera letteraria, si ritorna all'antico, ad atmosfere tipo "La chiave"?
Brass: "Stavolta non c'è dubbio che il sesso è al servizio del racconto, e non viceversa come in altri miei lavori. Non c'è solo la voglia di mostrare il bello per antonomasia, e cioè il culo femminile, ma anche la voglia di sviluppare un racconto. Ma i miei 'filmetti di sesso' non li rinnego. E poi oggi anche in film serissimi tutti, per fare i moderni, spiegano che sul set c'è stato sesso vero. E' come se in una pellicola di gangster si sparasse sul serio... un'assurdità".






Gabriel Garko - Senso 45 - Tinto Brass







Marzo 1945. Asolo. Livia Mazzoni, moglie di un gerarca fascista, deve raggiungere a Venezia Helmut Schultz, un SS tanto perverso quanto attraente che è diventato il suo amante. Nel corso del viaggio la donna ripensa al suo cedimento nei confronti di una sensualità sempre più morbosa. La stessa città che l'attende vive giorni di corruzione diffusa. Senso '45, ovvero il tentativo di rifarsi una verginità da parte di Tinto Brass. Perché Brass sa fare cinema ma negli ultimi decenni ha preferito fare soldi. Quando si è accorto di incassare meno è tornato sui suoi passi. 






Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass   6






Non nel senso del sesso (che non può mancare) ma in quello della ricercatezza formale e della recitazione. Così questa volta abbiamo Morricone alla colonna sonora e non più un'anatomia da scoprire ma un'Attrice che (come la Sandrelli de La chiave) osa. Se ci aggiungiamo un bello da calendario come Garko il gioco è (o sembra) fatto. Anche se il richiamo a Visconti è francamente eccessivo.







Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass   7






La critica 2
Non cominciamo a dire idiozie: "Senso" di Visconti non c'entra nulla. Alla base del film di Brass infatti non vi è il capolavoro di uno dei nostri più grandi registi, ma il medesimo racconto di Boito. Brass sa provocare, e travolge lo spettatore in un vortice di immagini scintillanti e di notevole suggestione formale. Il sesso c'è, ma è qui più del solito al servizio del racconto. La maestria di Tinto Brass, sicuramente uno dei migliori registi che ci siano rimasti in Italia, si afferma qui per l'ennesima volta in un film vigoroso, emozionante, solare, anarchico (gli scavalcamenti di campo ci sono, ma fanno parte di una provocazione che nacque in Godard e che Brass porta avanti da decenni). 






Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass   8







Anna Galiena sa osare, oltre ogni previsione. Sicuramente uno dei migliori film erotici Brass, con "La Chiave" e "Paprika".


La critica 3

«Avevo sentito gli occhi della sua voglia prepotente tra le mie cosce. Ebbi un orgasmo». «Folle di gioia, la mia bocca accolse i frutti bollenti del suo orgasmo». «Smaniavo come una ninfomane in gabbia». E, quando una donna viene uccisa in mezzo alla strada mentre urlando «Gino! Gino!» insegue i nazisti che portano via il suo uomo, Anna Galiena chiede a Gabriel Garko: «Cos’è successo?», 






Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass   9







E lui: « È la guerra!». A parte la citazione oscena da Roma città aperta (con inquadrature della donna morta esattamente all’altezza delle gambe spalancate: e per me questo è sensazionalismo spicciolo e non libertà espressiva), Senso ‘45, ispirato al racconto di Camillo Boito com’era il film di Visconti, è davvero disarmante. »




Anna Galiena - Senso 45 - Tinto Brass   10

1 commento:

  1. Ciao Gabry,
    sono Lorena Rossetti, sto leggendo il tuo ultimo post sull’amicizia degli ex. Volevo già rispondere alle tue sollecitazioni ma ora devi ascoltarmi! Tra me e il mio ex è tutto finito e non voglio vederlo nemmeno dipinto al muro! Mi ha sempre mentito e ora ho saputo che è sposato. È un uomo più giovane di me, un collega del sud. Ha sempre sostenuto di essere separato con un figlio, che spesso andava a trovare. Anche io sono separata e per non mettere le due famiglie su fronti opposti, avevamo preferito per un periodo non convivere. Ma ora so per certo che è regolarmente sposato e mi ha tenuto nel limbo per sette anni. Cosa devo dirti, il mondo è pieno di gente spregevole che vive di fandonie e vuole doppie vite. Così loro vivono con i coniugi, si fanno l’amante e si riempiono la bocca di grandi amori “autenticamente falsi”. Quando gli ho chiesto spiegazioni ha detto che sono separati in casa e che al sud è meglio non creare precedenti perché la gente mormora. Capisci! Fa finta di vivere nel Medioevo. E’ solo un uomo di M … Nel tuo caso, invece, credo te la sia andata a cercare. Se una donna dice di non amare il marito, ma se lo tiene stretto, gatta ci cova. Se, poi, ha avuto altre storie è una serial killer, colpisce e fugge! Chi è veramente innamorata non accetta di convivere più con il marito. E’ una Mantide Religiosa, sembra che prega, ma poi uccide i propri partner. Fa finta di agire d’istinto ma è tutta studiata. Usa gli uomini come specchi, e quando nei loro occhi non è più la più bella del reame li butta via. Ma quale amore! E’ solo una perversa che gioca a fare la donna fatale. Dille di fare attenzione, però, gli specchi rotti, nel suo Medioevo, portano sette anni di guai. Un consiglio. Frequenta nuova gente non ci sono solo monete false e la prossima volta falla tintinnare su un sasso! Se fa un flop, stai alla larga. Ora sono incazzata e si sente. Gabry la prossima volta vorrei parlare del Blog, mi piace molto. Ciao Lorena67

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