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sabato 15 settembre 2012

Sabrina








Sabrina è un film del 1954 diretto da Billy Wilder, interpretato da Audrey Hepburn, Humphrey Bogart e William Holden.

Nel 1995 ne è stato realizzato un remake diretto da Sydney Pollack, interpretato da Julia Ormond, Harrison Ford e Greg Kinnear.

Sabrina Fairchild è una timida e graziosa ragazza, figlia dell'autista di una famiglia miliardaria di Long Island, i Larrabee. Da sempre innamorata del secondogenito David, il classico dongiovanni perdigiorno, il quale però non ha molta considerazione di lei, la giovane passa le serate arrampicata su un albero da dove può assistere alle feste e ai ricevimenti della famiglia, e da dove può vedere David mentre balla in compagnia di altre belle ragazze provenienti da famiglie facoltose.




Sabrina - Audrey Hepburn



Una volta di più frustrata a causa del suo amore non corrisposto, Sabrina tenta di uccidersi rinchiudendosi nel garage e accendendo i motori delle otto auto di famiglia. Casualmente salvata da Larry, fratello maggiore di David, il giorno seguente Sabrina parte per Parigi, dove rimarrà due anni a frequentare una prestigiosa scuola di cucina. Nella magica città francese la giovane ritrova la gioia di vivere, ma il suo cuore rimane pur sempre per David, al quale non smette di pensare. Al ritorno a casa, Sabrina appare trasformata: da una ragazza un po' goffa e impacciata è divenuta una splendida ed elegante giovane donna; anche David non la riconosce quando la vede davanti alla stazione e le offre un passaggio in auto. Solo al momento dell'arrivo sul piazzale di casa, vedendo la festosa accoglienza da parte degli altri domestici, David si rende conto di chi è in realtà la ragazza. 


Sabrina - Audrey Hepburn dopo Parigi
  


Impressionato dal grande cambiamento di Sabrina, David si mostra molto interessato a lei e la invita la sera stessa al ricevimento che si terrà nella villa. Il giovane Larrabee è però fidanzato ed in procinto di sposarsi per la quarta volta. Infatti Larry, grande uomo d'affari che dirige l'azienda Larrabee, gli ha combinato il matrimonio con Elizabeth Tyson, erede di una famiglia che possiede vaste piantagioni di canna da zucchero, materia prima indispensabile per la nuova invenzione firmata Larrabee. Quella sera David riesce a liberarsi della fidanzata con uno 


Sabrina - Audrey Hepburn  2
  


stratagemma, per dare appuntamento a Sabrina al campo da tennis della villa, ma la situazione si fa tragicomica quando Larry (che fino a poco prima saltellava su una lastra, dando dimostrazione ai presenti sulla nuova invenzione della ditta) non lo conduce dal padre, il quale non è affatto contento del comportamento del figlio, che si sta compromettendo con una domestica. Larry finge di prendere le parti del fratello, ma in realtà intende rispedire Sabrina a Parigi in modo da poter concludere l'accordo con l'azienda dei Tyson; viene facilitato nel suo piano, in quanto David rimane ferito e costretto a rimanere a casa, dopo essersi accidentalmente seduto mentre portava in tasca i bicchieri per lo champagne. Durante la convalescenza di David, Sabrina trascorre quindi molto tempo insieme a Larry rendendosi conto che egli non è un freddo uomo d'affari, anzi una persona molto cara. Lei ama raccontargli di Parigi, pensando che anche a lui quella città possa piacere; un giorno gli sistema anche il suo classico cappello nero secondo la moda parigina. Così la giovane comincia ad accorgersi che forse non è David l'amore della sua vita. Nel 


Sabrina - Audrey Hepburn e William Holden
  


frattempo anche Larry si è innamorato di Sabrina e si sente in colpa, perché il piano da lui progettato prevede di farla imbarcare per Parigi da sola, e ciò non solo significa ferirla ma anche mentirle, perciò le rivela tutto. Sabrina si prepara tristemente alla partenza dell'indomani, giorno in cui è fissata la firma del contratto tra le aziende Larrabee e Tyson. Dopo aver appreso dal fratello che Sabrina sta partendo sola, David ha ormai capito quello che c'è tra i due e incita Larry a seguirla. David si è reso conto di amare Elizabeth e di voler stare con lei per tutta la vita. Larry non è convinto e perciò ripete al fratello che è lui, David, quello che deve andare con Sabrina, sicuro che egli partirà. In seguito, al momento della firma dell'accordo, David non si presenta alla riunione e dalla finestra Larry assiste alla partenza della nave su cui è imbarcata Sabrina... ma proprio quando Larry sta per rivelare a tutti dove si trova veramente il fratello, ecco David Larrabee che piomba nella stanza scusandosi per il ritardo. Larry, ormai incastrato dal fratello, non può più negare di amare Sabrina e così abbandona l'ufficio di corsa, scusandosi con i presenti, e si precipita al porto dove sale sul suo rimorchiatore con cui potrà raggiungere la nave. Intanto Sabrina sta tranquillamente


Sabrina - Audrey Hepburn  3
  


prendendo il sole sul ponte, quando un membro dell'equipaggio le porta un cappello e le riferisce che un uomo che si trova a bordo ha chiesto che sia lei a sistemarlo. La giovane si guarda intorno, quand'ecco che spunta Larry, impeccabile come al solito. I due si abbracciano, felici di ritrovarsi di nuovo, pronti a passare la vita insieme.

Commento
Si apre come una favola il decimo film di Billy Wilder, con la voce fuori campo di Audrey Hepburn che attraverso la formula classica del "c'era una volta" ci introduce al maniero dei Larrabee e alla dimensione fiabesca del racconto che seguirà. Rifacendosi a un testo scritto da Samuel A. Taylor, Wilder decide di aggiornare il mito


Sabrina - Audrey Hepburn, Humphrey Bogart e William Holden
  


di Cenerentola al costume degli anni Cinquanta e allo spirito della sophisticated comedy ("D'altronde siamo nel XX secolo", come dice più volte il personaggio di Bogart). Così, per adattare la tradizione della fiaba al progresso economico della modernità e istillare gocce di veleno nei balsami del romanticismo, concepisce l'impresa attraverso un processo di scrittura vivace (sviluppato di pari passo con il calendario delle riprese) e ammorbidisce l'aspetto satirico con i dolci primi piani di una fanciulla che illumina di grazia e di fascino tutto quel che la circonda. Il progetto di dare una lettura sociale al sogno del coronamento d'amore fra la ragazza lower class e il principe azzurro si inscrive in un rovesciamento dei principi classici della favola: il principe azzurro non è l'oggetto del desiderio della protagonista, bensì il fratello maggiore che intende sabotare i piani d'amore della coppia, un freddo capitalista figlio del New Deal rooseveltiano che ha visto Parigi solo dall'aeroporto durante uno scalo. Ma più che su Bogart (che sostituì all'ultimo e controvoglia Cary Grant) o su Holden, sul magnate integerrimo o sul romantico scapestrato, l'arguzia di Wilder si concentra su quei piccoli grandi personaggi collaterali che impreziosiscono le varie sequenze. Il padre di Sabrina che afferma che "Nessun povero è mai stato chiamato democratico per aver sposato un ricco" e che suddivide le classi sociali fra un sedile anteriore e uno posteriore con un finestrino in mezzo, o ancora il capofamiglia Larrabee, che paragona i desideri di David di sposare la figlia dello chauffeur alle azioni dei familiari sovversivi e assassini, sono quei piccoli tocchi di humour che rendono la pellicola di Wilder una gemma preziosa.



Sabrina - Audrey Hepburn, Humphrey Bogart e William Holden




“Odio le donne che ridono sempre!” piagnucola Sabrina al padre, il buon attempato chauffeur che da 25 anni guida la limousine della famiglia Larrabee, restando compassato al suo posto da perfetto snob. Sul sedile posteriore i padroni, in mezzo il diaframma di vetro. “Non sognare l’impossibile”, risponde affettuoso e burbero alla figlia che guarda le feste di casa Larrabee con quegli occhioni immensi e tristi dal nascondiglio sull’albero, mentre il suo adorato David (un William Holden che sembra ossigenato) svolazza tra bellezze bionde e ridenti in bianco tight, con bottiglia di champagne e flut di cristallo nascosti nelle tasche posteriori dei pantaloni. Un corso di cucina aspetta Sabrina a Parigi, il master dei poveri, il massimo a cui puoi aspirare se vivi ai piani bassi, e Sabrina è la mascotte della servitù che tifa per lei senza ritegno.


Sabrina - Audrey Hepburn, Humphrey Bogart
  


La tour Eiffel occhieggia ora dietro il finestrone rotondo davanti al quale si staglia, fiero, il capocuoco che la guarda disgustato (non sa neanche rompere un uovo!). Ma Parigi è sempre Parigi e fa miracoli. Sabrina sboccia, di colpo non è più la timida ragazzetta che voleva morire per amore nel parco macchine dei Larrabee, aspirando ossido di carbonio e finendo sulle spalle del severo Linus ( un Boogie non smagliante come sempre ma la parte non lo prevedeva) che la riporta di sopra (e già lì il destino comincia a darsi da fare, come vedremo). Sabrina torna da Parigi nella maestosa dimora dei Larrabee come un sogno, una ventata d’aria fresca, i suoi occhi sono luce, il sorriso perle, il corpo giunco . Illumina quel mondo incartapecorito di uomini troppo seri e donne troppo ridenti, fanciulle da allevamento per matrimoni combinati e vecchie sussiegose, mariti spaventati che si nascondono con sigaro acceso nell’armadio e dandy perdigiorno che scialacquano i beni di papà. Bisogna neutralizzare Sabrina, è amore, bellezza, joie de vivre, non c’è posto per una cosa simile e ci pensa il serio Linus. Ma il destino ha continuato il suo lavoro da quella volta in garage. Mentre David, che 


Sabrina - Audrey Hepburn, Humphrey Bogart
  


finalmente si è accorto di lei, cura le conseguenze nefaste del vizietto di mettere bicchieri nelle tasche posteriori dei pantaloni per poi scordarsene, Linus tesse la tela in cui resterà impigliato (e con nostra vera soddisfazione, del resto, tra Holden e lui l’esito era scontato, forse meno se ci fosse stato Cary Grant, come doveva essere all’inizio). Wilder passa la mano leggera sulle cose, guarda divertito, corruga di tanto in tanto la fronte, ma solo un po’, mette insieme un cast prezioso, di quelli che fanno pensare a felici congiunzioni astrali, e sembra dirci: questo è uno dei tanti modelli della vita dell’uomo, sempre che non arrivino le tempeste dalla storia. Ora proviamo a scombinare le carte e lasciamo che a farlo, stavolta, siano grazia e allegria, in una parola Sabrina, la lady anomala di una sophisticated comedy che rivede e corregge la favola di Cenerentola ("d'altronde siamo nel XX secolo" si sente ripetere). "Nessun povero è mai stato chiamato democratico per aver sposato un ricco". Come dire tanto, e nel lontano ‘54, senza alzare bandiere e buttar giù statue. Il grande cinema del tempo che fu ancora ci sorprende e ci fa star bene, e a volte si può.

3 commenti:

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    1. Non sono sorprendente, RosannaMartini63 e non sono unico! Ti ringrazio per la stima, ma la verità è che sono disperato come tutti i comuni mortali! Forse per te sono un punto di riferimento ed anche per altre persone, ma la verità è che io sto perdendo i miei punti di equilibrio! L’unica persona che ho non mi appartiene (appartenenza metaforica, nel senso che non posso condividere i suoi pensieri, la sua vita, le sue gioie e i suoi dolori!) Io invece amo respirare l’aria della persona che sta con me, in tutti i sensi. Ma questo non è possibile. A volte è già successo che gli incontri vacillino, anzi temo che lei per trovare pace, voglia troncare tutto per non mettersi più in discussione! Praticamente, per te e le altre potrei anche essere un colosso, ma come quello di Rodi, dai piedi d’argilla! Scusa lo sfogo, forse il Blog sull’amore era anche una ricerca sulla mia identità!
      Ti ringrazio Gabry.
      P.S.
      Continua a seguire, se puoi sostienimi

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