W. Reich, George
Bataille, Erich Fromm
Anche l'erotismo è un conoscere. Di fronte
ad ogni persona si domanda come sia, e come reagisca. È forse, anzi, fra i due sessi, la forma di conoscenza più semplice, la porta più immediata per una intimità che si preannuncia, all'inizio, totale.
ad ogni persona si domanda come sia, e come reagisca. È forse, anzi, fra i due sessi, la forma di conoscenza più semplice, la porta più immediata per una intimità che si preannuncia, all'inizio, totale.
Tutto ciò
che non si presenta in forma direttamente erotica è, in termini psicoanalitici,
prodotto o dalla rimozione, o dalla sublimazione. Secondo la psicoanalisi, la verità della relazione
interpersonale è l'erotismo. Qualsiasi
relazione interpersonale, sia essa amore o amicizia, raggiunge la sua verità,
diventa autentica, solo quando svela la sua natura erotica.
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Questa tendenza di pensiero caratterizza soprattutto
certe scuole di psicoanalisi come quella di W. Reich,
(Wilhelm Reich, La funzione dell'orgasmo, Sugar-co, Milano 1970; Analisi del
carattere, Sugar-co, Milano 1970; Ascolta piccolo uomo, Sugar-co, Milano 1972.)
ma è implicita in tutte. La teoria psicoanalitica trova una apparente conferma
empirica nel fatto che quasi tutte le persone sono
portate a valutare eroticamente tutte le persone dell'altro sesso con cui
vengono in contatto. Nel caso degli
omosessuali, naturalmente, quelle dello stesso sesso. Anche l'amicizia
eterosessuale perciò, all'inizio, ha sempre degli spunti erotici. Se questi
vengono abbandonati, lo psicoanalista ritiene che l'amicizia sia proprio il
prodotto di quell'abbandono. Gli stessi impulsi, rimossi o sublimati, sarebbero
ora alla base dell'attrazione amicale. Lasciandoli liberi, l'amicizia
svanirebbe per tornare all'erotismo da cui era nata. Soprattutto i giovani sono
continuamente alla ricerca di esperienze
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erotiche. Possono
così considerare incompleta, parziale, una relazione che non ha avuto come
sbocco un rapporto sessuale. La ricerca sessuale, il vagabondaggio
erotico, può diventare parossistico in certi periodi della vita. Allora la persona cerca di “sedurre” o “conquistare” il
maggior numero possibile di persone dell'altro sesso. Per certi aspetti è una
forma di potere, per altri una esplorazione, un conoscere. Il numero, però, finisce per annullare la
conoscenza, per appiattire le esperienze e per distruggere, in definitiva, l'erotismo.
Incominciato per conoscere, per incontrare persone, per vivere ciò che quella
persona doveva dare di più suo e, quindi, di più straordinario, la ricerca
perde proprio il nuovo, l'inatteso. Le persone si
confondono l'una con l'altra. Tanti corpi nudi sono tutti uguali.
L'erotismo svanisce nella indifferenziazione totale. L'erotismo è, infatti,
tensione. Tensione fra l'individualità e la fusione. Ha bisogno dell'individuo per annullarlo, per
violarlo. Ha bisogno della fusione, della nudità, per trovarvi lo
specifico, l'unico. George Bataille (George
Bataille, L'erotismo, Mondadori, Milano 1969.) ha colto molto bene questo
aspetto profanatore dell'erotismo. L'erotismo ha
bisogno di facce pulite, verginali, angeliche per fare gesti osceni, per
costringerle a tutto ciò da cui sono, apparentemente, più lontane. Ha
bisogno di abiti eleganti:
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composti, di toilettes elaborate, regali, da
spogliare. L'uomo in abito da sera è freddo,
inappuntabile, forbito. La donna è altera,
lontana, inavvicinabile, come una sacerdotessa o una dea. Per
aumentare l'erotismo gli esseri umani accentuano tutto ciò che crea fra di loro
distanza. Poi l'erotismo si manifesta nell'annullare la distanza, nello
strappare di dosso quei vestiti. I damerini compassati, alteri,
impassibili, diventano istantaneamente dei
primitivi nudi; le dee, discinte, perdono ogni pudore. L'incontro erotico è perciò infrazione, sovversione,
sconsacrazione, eccesso. L'abito da sera, in realtà, non è solo rigore,
difesa, rimozione, distanza. E tutto questo, certo, ma, nello stesso tempo, fa
intravvedere il suo contrario, allude al nudo che nasconde, ammicca all'eccesso
che intende
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scatenare. Le donne sono imperturbabili
e distanti come divinità. Però i loro vestiti raffinati sembrano sempre sul
punto di cadere. Lasciano vedere il seno o tutta la schiena nuda, oppure le
gambe con una spaccatura vertiginosa. La seduzione femminile è sempre
allontanamento e invito, ritrosia e ammiccamento. No e sì. Ma la seduzione
femminile non è che il simbolo generale della seduzione. Richiede al maschio di avanzare, di
proporre, di prendere l'iniziativa. Per potersi difendere, schermire e,
poi, cedere di schianto, quando l'altro non se l'aspetta. In questo l'essere
umano ripete i comportamenti geneticamente condizionati di quasi tutti i
viventi. La specie homo sapiens accentua coscientemente, con l'artificio, una
tensione che conosce per natura. Questa specie senza pelliccia, senza piume, senza estro, senza odori
erotici incondizionati, si è costruita una cultura della seduzione che scatena
l'interesse erotico quasi a piacimento.
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Che differenza c'è fra
l'amicizia ed una relazione erotica? La prima
cosa che viene in mente è la stabilità. Ma si tratta di una falsa risposta. Vi
sono diverse forme di amicizia. In certi casi, gli amici vivono fianco a fianco
tutta la vita. Ma, in altri casi, si incontrano più raramente o, addirittura,
eccezionalmente. Eppure si tratta di vera amicizia. D'altra parte, l'erotismo
può generare una relazione che dura a lungo. L'amicizia è caratterizzata non dalla frequenza e dalla
durata, ma dall'incontro. La differenza con la relazione erotica va
perciò cercata a questo livello. Si tratta, allora, forse, della struttura del
tempo? Nell'incontro noi ritroviamo l'amico al di là del tempo. Abbiamo visto
che il tempo scompare, non interessa, perché la relazione fra i due amici non è
problematica, non è oggetto di angoscia, di tensione. Ciò che avviene
nell'intervallo non costituisce problema. Anche nell'incontro erotico, però, è
importante solo il presente, il piacere presente e quanto è avvenuto
nell'intervallo non interessa. In
entrambi i casi c'è, quindi, una struttura granulare del tempo. La
differenza sta piuttosto nell'esperienza stessa.
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L'esperienza
erotica non è mai casuale, è preparata. È preparata per ottenere un piacere
nuovo, straordinario, non necessariamente reciproco. Se non lo ottiene, il
desiderio diminuisce, può anche scomparire. L'amicizia
non prepara nulla. Gli amici non si aspettano niente dal loro incontro. Non lo
giudicano, non lo valutano. Se l'incontro non è intenso, la cosa non ha la
minima importanza. L'amicizia ha tempi lunghi, lunghissimi. Ci sarà
un'altra volta in cui gli amici potranno incontrarsi veramente. L'incontro erotico, invece, viene preparato in vista del
risultato. Quanto succede viene valutato, giudicato. Ciascuno vuole dall'altro
una invenzione, una novità, una scintilla. L'incontro erotico è una
prestazione reciproca che deve soddisfare. Ciascuno può essere deluso
dall'altro e, se la delusione si ripete due o tre volte, non c'è nessun motivo per
continuare a cercare qualcosa che non c'è. I consultori, i sessuologi e
gli psicoanalisti, sono subissati di domande su come migliorare la propria
prestazione sessuale o quella del partner. Le coppie si sottopongono a esami, a
test, si studiano reciprocamente per migliorare la loro performance. Vi
sono libri e manuali per migliorarla. Quella di
amare, se amare è inteso in senso erotico, è un'arte che si può
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apprendere e
insegnare. Non esiste un'arte dell'innamorarsi
o dell'amicizia. Libri come quello di Fromm (Erich Fromm, L'arte di
amare, Il Saggiatore, Milano 1981.) sull'arte di amare sono mistificazioni, come quello di Dale Carnegie
sull'arte di conquistare gli amici. L'amore
non si apprende, è un a priori. Non si apprende neppure l'amicizia. Si apprendono le buone maniere,
il modo di convivere cortesemente e questo giova, ovviamente, tanto all'amore
che all'amicizia. Invece la seduzione si
apprende. Il mondo dell'erotismo è un mondo di mezzi e fini: si
conoscono i fini e si perfezionano, si raffinano i mezzi. Nell'amicizia e nell'innamoramento
la gente si incontra senza sapere cosa vuole. È nell'incontro stesso che si
rivela il fine. Perciò, quanto più uno cerca,
quanto più si affanna a manipolare se stesso e l'altro, quanto più calcola e
seduce, tanto più, in realtà, chiude gli occhi e gli orecchi a questa
rivelazione. Nell'erotismo, invece, ciascuno
deve conoscere se stesso e l'altro. Per sedurlo, per aumentare il desiderio e
dare la risposta appropriata al desiderio così creato.
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