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domenica 21 ottobre 2012

AMICIZIA, EROTISMO E INNAMORAMENTO 2






W. Reich, George Bataille, Erich Fromm


Anche l'erotismo è un conoscere. Di fronte 
ad ogni persona si domanda come sia, e come reagisca. È forse, anzi, fra i due sessi, la forma di conoscenza più semplice, la porta più immediata per una intimità che si preannuncia, all'inizio, totale.
Tutto ciò che non si presenta in forma direttamente erotica è, in termini psicoanalitici, prodotto o dalla rimozione, o dalla sublimazione. Secondo la psicoanalisi, la verità della relazione interpersonale è l'erotismo. Qualsiasi relazione interpersonale, sia essa amore o amicizia, raggiunge la sua verità, diventa autentica, solo quando svela la sua natura erotica.


Kate  Middleton
   


Questa tendenza di pensiero caratterizza soprattutto certe scuole di psicoanalisi come quella di W. Reich, (Wilhelm Reich, La funzione dell'orgasmo, Sugar-co, Milano 1970; Analisi del carattere, Sugar-co, Milano 1970; Ascolta piccolo uomo, Sugar-co, Milano 1972.) ma è implicita in tutte. La teoria psicoanalitica trova una apparente conferma empirica nel fatto che quasi tutte le persone sono portate a valutare eroticamente tutte le persone dell'altro sesso con cui vengono in contatto. Nel caso degli omosessuali, naturalmente, quelle dello stesso sesso. Anche l'amicizia eterosessuale perciò, all'inizio, ha sempre degli spunti erotici. Se questi vengono abbandonati, lo psicoanalista ritiene che l'amicizia sia proprio il prodotto di quell'abbandono. Gli stessi impulsi, rimossi o sublimati, sarebbero ora alla base dell'attrazione amicale. Lasciandoli liberi, l'amicizia svanirebbe per tornare all'erotismo da cui era nata. Soprattutto i giovani sono continuamente alla ricerca di esperienze 


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erotiche. Possono così considerare incompleta, parziale, una relazione che non ha avuto come sbocco un rapporto sessuale. La ricerca sessuale, il vagabondaggio erotico, può diventare parossistico in certi periodi della vita. Allora la persona cerca di “sedurre” o “conquistare” il maggior numero possibile di persone dell'altro sesso. Per certi aspetti è una forma di potere, per altri una esplorazione, un conoscere. Il numero, però, finisce per annullare la conoscenza, per appiattire le esperienze e per distruggere, in definitiva, l'erotismo. Incominciato per conoscere, per incontrare persone, per vivere ciò che quella persona doveva dare di più suo e, quindi, di più straordinario, la ricerca perde proprio il nuovo, l'inatteso. Le persone si confondono l'una con l'altra. Tanti corpi nudi sono tutti uguali. L'erotismo svanisce nella indifferenziazione totale. L'erotismo è, infatti, tensione. Tensione fra l'individualità e la fusione. Ha bisogno dell'individuo per annullarlo, per violarlo. Ha bisogno della fusione, della nudità, per trovarvi lo specifico, l'unico. George Bataille (George Bataille, L'erotismo, Mondadori, Milano 1969.) ha colto molto bene questo aspetto profanatore dell'erotismo. L'erotismo ha bisogno di facce pulite, verginali, angeliche per fare gesti osceni, per costringerle a tutto ciò da cui sono, apparentemente, più lontane. Ha bisogno di abiti eleganti:


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composti, di toilettes elaborate, regali, da spogliare. L'uomo in abito da sera è freddo, inappuntabile, forbito. La donna è altera, lontana,  inavvicinabile, come una sacerdotessa o una dea. Per aumentare l'erotismo gli esseri umani accentuano tutto ciò che crea fra di loro distanza. Poi l'erotismo si manifesta nell'annullare la distanza, nello strappare di dosso quei vestiti. I damerini compassati, alteri, impassibili,  diventano  istantaneamente  dei  primitivi  nudi;  le  dee, discinte, perdono ogni pudore. L'incontro erotico è perciò infrazione, sovversione, sconsacrazione, eccesso. L'abito da sera, in realtà, non è solo rigore, difesa, rimozione, distanza. E tutto questo, certo, ma, nello stesso tempo, fa intravvedere il suo contrario, allude al nudo che nasconde, ammicca all'eccesso che intende 


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scatenare. Le donne sono imperturbabili e distanti come divinità. Però i loro vestiti raffinati sembrano sempre sul punto di cadere. Lasciano vedere il seno o tutta la schiena nuda, oppure le gambe con una spaccatura vertiginosa. La seduzione femminile è sempre allontanamento e invito, ritrosia e ammiccamento. No e sì. Ma la seduzione femminile non è che il simbolo generale della seduzione. Richiede al maschio di avanzare, di proporre, di prendere l'iniziativa. Per potersi difendere, schermire e, poi, cedere di schianto, quando l'altro non se l'aspetta. In questo l'essere umano ripete i comportamenti geneticamente condizionati di quasi tutti i viventi. La specie homo sapiens accentua coscientemente, con l'artificio, una tensione che conosce per natura. Questa specie senza pelliccia, senza piume, senza estro, senza odori erotici incondizionati, si è costruita una cultura della seduzione che scatena l'interesse erotico quasi a piacimento.



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Che differenza c'è fra l'amicizia ed una relazione erotica? La prima cosa che viene in mente è la stabilità. Ma si tratta di una falsa risposta. Vi sono diverse forme di amicizia. In certi casi, gli amici vivono fianco a fianco tutta la vita. Ma, in altri casi, si incontrano più raramente o, addirittura, eccezionalmente. Eppure si tratta di vera amicizia. D'altra parte, l'erotismo può generare una relazione che dura a lungo. L'amicizia è caratterizzata non dalla frequenza e dalla durata, ma dall'incontro. La differenza con la relazione erotica va perciò cercata a questo livello. Si tratta, allora, forse, della struttura del tempo? Nell'incontro noi ritroviamo l'amico al di là del tempo. Abbiamo visto che il tempo scompare, non interessa, perché la relazione fra i due amici non è problematica, non è oggetto di angoscia, di tensione. Ciò che avviene nell'intervallo non costituisce problema. Anche nell'incontro erotico, però, è importante solo il presente, il piacere presente e quanto è avvenuto nell'intervallo non interessa. In entrambi i casi c'è, quindi, una struttura granulare del tempo. La differenza sta piuttosto nell'esperienza stessa. 



Prince William and Kate Middleton



L'esperienza erotica non è mai casuale, è preparata. È preparata per ottenere un piacere nuovo, straordinario, non necessariamente reciproco. Se non lo ottiene, il desiderio diminuisce, può anche scomparire. L'amicizia non prepara nulla. Gli amici non si aspettano niente dal loro incontro. Non lo giudicano, non lo valutano. Se l'incontro non è intenso, la cosa non ha la minima importanza. L'amicizia ha tempi lunghi, lunghissimi. Ci sarà un'altra volta in cui gli amici potranno incontrarsi veramente. L'incontro erotico, invece, viene preparato in vista del risultato. Quanto succede viene valutato, giudicato. Ciascuno vuole dall'altro una invenzione, una novità, una scintilla. L'incontro erotico è una prestazione reciproca che deve soddisfare. Ciascuno può essere deluso dall'altro e, se la delusione si ripete due o tre volte, non c'è nessun motivo per continuare a cercare qualcosa che non c'è. I consultori, i sessuologi e gli psicoanalisti, sono subissati di domande su come migliorare la propria prestazione sessuale o quella del partner. Le coppie si sottopongono a esami, a test,  si studiano reciprocamente per migliorare la loro performance. Vi sono libri e manuali per migliorarla. Quella di amare, se amare è inteso in senso erotico, è un'arte che si può



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apprendere e insegnare. Non esiste un'arte dell'innamorarsi o dell'amicizia. Libri come quello di Fromm (Erich Fromm, L'arte di amare, Il Saggiatore, Milano 1981.) sull'arte di amare sono mistificazioni, come quello di Dale Carnegie sull'arte di conquistare gli amici. L'amore non si apprende, è un a priori. Non si apprende neppure l'amicizia. Si apprendono le buone maniere, il modo di convivere cortesemente e questo giova, ovviamente, tanto all'amore che all'amicizia. Invece la seduzione si apprende. Il mondo dell'erotismo è un mondo di mezzi e fini: si conoscono i fini e si perfezionano, si raffinano i mezzi. Nell'amicizia e nell'innamoramento la gente si incontra senza sapere cosa vuole. È nell'incontro stesso che si rivela il fine. Perciò, quanto più uno cerca, quanto più si affanna a manipolare se stesso e l'altro, quanto più calcola e seduce, tanto più, in realtà, chiude gli occhi e gli orecchi a questa rivelazione. Nell'erotismo, invece, ciascuno deve conoscere se stesso e l'altro. Per sedurlo, per aumentare il desiderio e dare la risposta appropriata al desiderio così creato.
 

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