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martedì 23 ottobre 2012

Amicizia, erotismo e innamoramento 3 (Anna Galiena9)







AMICIZIA, EROTISMO E INNAMORAMENTO 3
L’erotismo e l’amicizia


La stragrande maggioranza degli sforzi compiuti dalle coppie sono inutili non perché non esista un'arte della seduzione e dell'erotismo. Ma perché in loro manca l'amore e questo, invece, non può essere appreso. È l'amore che tiene uniti, sia amore materno, innamoramento, o amicizia. Se manca l'amore, l'erotismo, proprio perché è una prestazione, non riuscirà a salvare la relazione. Il successo della prestazione dipende dal desiderio che io ho di piacere; dalla volontà, dalla tenacia che io metto nel conquistare, nel sedurre l'altro. Ma perché devo farlo se non lo amo? Se non è mio amico? Le coppie che vanno al consultorio vogliono continuare ad esistere come coppie, vogliono durare. Esse considerano l'erotismo un mezzo per la loro esistenza e la loro durata. Ma l'erotismo, nella sua forma pura, non ha il minimo interesse all'esistenza e alla durata. Vuole il piacere straordinario e basta. È disposto

Anna Galiena




a creare la messa in scena, l'artificio, ma a condizione di trovare, in modo abbondante, ciò che cerca. Se deve fare fatica, se il dovere supera il piacere, lascia perdere.
  Le relazioni erotiche, a differenza dell'amicizia e dell'amore, possono cessare istantaneamente, senza rimpianto, senza rimorso e senza rancore. L'amore cessa solo dopo innumerevoli frustrazioni. L'amicizia muore per trauma, quando è tradita o delusa. Anch'essa, perciò, cessa con dolore, con amarezza, e lascia un senso di delusione che può durare molto tempo. Invece la relazione erotica svanisce dalla sera alla mattina, senza lasciare traccia. La persona con cui eravamo abbracciati, frementi, dicendo “amore, amore” diventa una come le altre. Molti cosiddetti innamoramenti, o “cotte”, o “infatuazioni”, sono soltanto delle relazioni erotiche arricchite di romanticismo.
L'amicizia non si autocompiace mai di se stessa, la sessualità sì. Durante il rapporto erotico la gente si dice reciprocamente: “come mi piaci, come è bello stare con te, come sto bene con te, come stiamo bene insieme”. L'erotismo richiede di gridare il piacere, il proprio piacere e il piacere di stare con l'altro, di stare assieme. Non c'è nessun pudore. Anzi la relazione erotica si alimenta delle dichiarazioni di piacere reciproco. Al contrario l'amicizia è schiva, pudica, silenziosa. Due amici non si diranno mai “come stiamo bene insieme”. L'amicizia è un piacere, produce una grandissima contentezza. Ma è un tipo di contentezza che non si dice. Poter finalmente ricambiare un favore ad un amico che ci ha aiutato tanto nel passato, è una felicità. Una gioia da ballare e saltare. Ma non possiamo dirglielo. Se glielo diciamo, se gli diciamo: - vedi, adesso che posso ricambiarti il favore, sono felice come un bambino”, lui resterà imbarazzato.


Anna Galiena  2
  


E allora anche la nostra felicità svanisce.
Per questo dobbiamo saper tenere l'emozione per noi. È un fenomeno curioso. All'amico a cui raccontiamo le nostre emozioni più segrete, non possiamo dire quelle che riguardano lui. Ma è logico. L'atto che facciamo per l'amico è intrinsecamente virtuoso, perciò non può ostentarsi, non può autocompiacersi. Non si può dire: “guarda come sono virtuoso”. Perché una virtù che si ostenta non è più una virtù. Nessuno può vantarsi della sua virtù. Non posso dire: “io sono modesto, generoso e altruista”. Nel momento stesso in cui lo penso divento immodesto ed egoista. Non posso compiacermi di ciò che è l'essenza di ogni atto morale: il disinteresse, l'amore per l'altro, il preferire lui a me. Il compiacimento è, per definizione, egoistico.


Anna Galiena - Voglia di tenerezza
  


È questo il motivo per cui noi, pur essendo pieni di gioia, non possiamo correre dall'amico e dirglielo: perché ciò che facciamo appartiene al registo, delle virtù. Abbiamo detto, fin dall'inizio, che l'amicizia è la forma etica dell'eros. È questo il motivo per cui una vera, profonda amicizia, tende a non mostrarsi. Chi va in giro a dire: “Il tale, ma è un mio carissimo amico! Il tal altro, ma siamo amicissimi!” in genere non ha affatto un profondo rapporto di amicizia con costoro. Vuol dire che è in buoni rapporti con loro, che li conosce bene, che può ottenerne un favore, che gode presso di loro di un certo credito, ma nulla di più.

Gli innamorati si giurano eterna fedeltà. Gli amici non giurano mai, non si promettono niente. Se io prometto amicizia ad un mio amico costui mi guarderà come si guarda un matto. Dicendo “ti amerò per sempre” l'innamorato getta se stesso ai piedi della persona amata. Come il “ti ho sempre amato”, è una resa senza condizioni. Però, nello stesso tempo, è una richiesta, dà diritto ad un elogio, aspetta un riconoscimento di eroismo. Nell'amicizia frasi come “sarò tuo amico per sempre”, o “ sono sempre stato tuo amico” si usano solo quando l'altro non ci crede e, quindi, quando l'amicizia non esiste. Fra due veri amici questo tipo di cose non si dicono o sono presupposte.


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Sul terreno morale nessuna virtù, neppure l'eroismo, ha il diritto di vantarsi, di ostentarsi. Molti ritengono che l'amicizia sia caratterizzata da una specie di mediocrità, che rifugga dalle decisioni gravi, dagli atti coraggiosi, eroici. Non è affatto così. Quando esaminiamo i comportamenti concreti di due innamorati ci accorgiamo che, spesso, di eroismo ce ne è stato molto poco. C'è stata, invece, molta magniloquenza. L'eroismo dell'amicizia è stoico, non ammette chiacchiere. Qualunque cosa faccia si limita a dire “non c'è di che” e non vuol sentire altro.
  Solo l'amicizia, fra le numerose forme di amore, ha questa pudicizia virtuosa. La madre abbraccia estasiata suo figlio, lo trova bellissimo, stupendo, il più bello e il più intelligente del mondo. Gli innamorati si gridano il loro amore. In entrambi i casi non c'è egoismo, c'è altruismo e questo altruismo non scompare gridandosi. Questo è possibile perché le due persone sono quasi fuse. Dove finisce la madre e dove incomincia il figlio? Dove l'amante e dove l'amato? In questo tipo di amore, egoismo ed altruismo perdono di senso perché il vero oggetto trascende le due singole persone individuali. Nell'amicizia, invece, l'altro resta, e deve restare, totalmente se stesso. Nei suoi riguardi non posso mai, neppure per un istante, confondere egoismo ed altruismo. Tutte le virtù devono conservare con chiarezza la loro natura. Io, nei riguardi dell'amico, devo restare sempre altruista, sempre onesto, sempre sincero, sempre modesto, sempre corretto. Quando non lo sono, l'amicizia svanisce. Se lo sono non posso compiacermene. Per questo l'amicizia è silenziosa e pudica.
Può  l'erotismo  coesistere  con  l'amicizia?  Abbiamo visto che sono diversi e che non possono essere confusi. Ma questo non significa che debbano essere incompatibili. Incominciamo, intanto, ad esaminare, più in generale, il rapporto che esiste fra alcuni sentimenti amorosi.


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Amicizia ed innamoramento sono cose diverse e incompatibili. Se al mio amato io dico: “restiamo amici”, significa che non lo amo più. L'amicizia è incompatibile anche con l'amore che emerge come forma stabile dall'innamoramento. L'amore che esce dall'innamoramento (istituzione) ne conserva i caratteri essenziali. Le persone che si amano in questo modo possono avere degli incontri sul tipo di quelli che hanno gli amici. Però il loro affetto è esclusivo, sono spesso gelose sul piano sessuale; lo sono sempre, comunque, di un altro innamoramento. Il noi della coppia è una collettività solidale, con mutui doveri, con un forte controllo reciproco. E questo è il contrario dell'amicizia. Introdurre in questa coppia la liberalità dell'amicizia vuol dire distruggerla. L'amicizia è anch'essa una forma di amore, ma totalmente, diversa. L'erotismo, invece, non può nemmeno essere considerato una forma di amore. Non produce, per sua natura, una relazione stabile. Non è, in termini psicoanalitici, uno stabile investimento oggettuale o, perlomeno, non lo è nella maggioranza dei casi. L'erotismo, perciò, non si pone in alternativa alle altre forme di amore. Si può combinare con esse dando luogo a configurazioni particolarissime.



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Combinandosi con l'innamoramento lo sacralizza, lo rende sublime. Il corpo erotizzato della persona amata suscita reverenza e adorazione. In questo caso l'erotismo perde il suo carattere di infrazione, di violazione. Ma perché l'innamoramento è esso stesso trasgressione, rivoluzione. La combinazione dell'erotismo con l'amore istituzionale che emerge dall'innamoramento è un po' più difficile. Per essere se stesso l'erotismo deve ricreare una distanza rispetto alla tenerezza dell'amore. L'erotismo vuole emozioni violente e nuove, è minacciato dalla quotidianità senza problemi. Talvolta, perciò, la combinazione dell'erotismo con l'amore, dopo un certo tempo, si scioglie e l'amore si deerotizza, diventando affetto, dolcezza, lealtà. Un amore deerotizzato, comunque resta amore, non svanisce. Può anche rinascere all'erotismo, rivitalizzarsi, perché è l'erede dello stato nascente e ne conserva le proprietà.
  Il rapporto dell'erotismo con l'amicizia è più difficile ancora. L'amicizia è totalmente eterogenea rispetto all'erotismo. In genere, nel rapporto fra i due sessi, c'è un momento in cui l'incontro può evolvere tanto verso l'erotismo come verso la relazione amicale. Quasi sempre viene compiuta una scelta: o da una parte o dall'altra. Eppure amicizia ed erotismo possono convivere. È possibile una amicizia fra due persone di sesso diverso che hanno avuto o che hanno relazioni erotiche fra di loro. Lo stesso vale per persone dello stesso sesso nel caso di omosessuali. È possibile perché l'amicizia sa vivere di vita autonoma, non ha bisogno dell'erotismo e non viene, perciò, neppure minacciata dalla sua frivolezza.
  L'erotismo da solo non si prolunga in amicizia. L'attrazione erotica può alimentarsi di cose assolutamente incompatibili con l'amicizia, come la volgarità, il capriccio, la menzogna. L'erotismo è per sua natura ambiguo, dice di sì e di no allo stesso tempo. È impossibile che, da una relazione fondata esclusivamente su queste basi, possa derivare la cristallina positività dell'amicizia. Quando, però, l'amicizia esiste già, o si costruisce per conto suo, attraverso gli incontri, quando il rapporto fra le persone è fondato su solide fondamenta etiche, l'erotismo non lo distrugge.


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L'erotismo non produce amicizia, ma l'amicizia è compatibile con l'erotismo. Nell'amicizia erotica, quello che conta è la filigrana di incontri. Quello che conta è la confidenza, la fiducia, la lealtà spirituale. Se queste ci sono, se l'erotismo è solo una componente dell'incontro, può vivere accanto all'amicizia cosi come può vivere accanto all'amore sorto dall'innamoramento. Si differenzia da questo soltanto perché non è geloso, esclusivo, perché non pretende il possesso totale, continuo, della persona. L'erotismo, nell'amicizia, è sempre un'appendice, qualcosa di inessenziale, che non interferisce e non deve interferire con i fondamenti dell'amicizia. Ma se riesce a non interferire, se non diventa oppressivo, possessivo, se resta leggero come un dono non richiesto, allora può vivere e a lungo.
  Nella amicizia erotica, l'amicizia incomincia dove termina la seduzione, dove cessa la manipolazione ed il potere. L'amicizia erotica vera è fatta di slancio, senza calcolo, generosa per crescere e far crescere. Senza meschini calcoli di pro e contro, senza volontà di trattenere, di dirigere, di influenzare, di spingere in una direzione. Amico è chi riceve bene l'amico e fa ciò che piace a lui. Tanto se era atteso, come se viene all'improvviso.  L'amico dà senza chiedere, riceve senza domandare. Se l'erotismo riesce a diventare queste cose   e qualche volta ci riesce - allora è compatibile con l'amicizia. In caso contrario la distrugge.


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