Andrea Cappellano, anticipò lo Dolce stil novo
Cappellano ritenne che l'amore coniugale fosse inferiore all'amor
cortese perché risentiva dei doveri e delle responsabilità del matrimonio e
perché diventava scontato per i due amanti. "Che altro è l'amore se non
uno smisurato abbraccio furtivo di pensieri nascosti"
Romeo e Giulietta |
Non
si hanno notizie certe sulla sua vita, visse all'incirca tra il 1150 e il 1220; si
ritiene sia stato cappellano alla corte
della contessa Maria di
Champagne, Francia (dalla sua funzione di cappellano
deriva molto probabilmente il cognome), proprio nel periodo in cui nascevano e
si diffondevano il costume e la lirica cortese.
Autore
del celebre trattato De Amore (scritto in
latino medievale intorno
al 1185), suddiviso in tre libri, in cui si indicavano i precetti
principali in materia:
La dama e il cavaliere |
Il
vassallaggio nel rapporto d'amore e la
relativa subordinazione del cavaliere alla sua dama.
Il
vero rapporto amoroso deve avere sempre
luogo fuori dal matrimonio.
Mentre
Andrea si dilettava a parlare di amore libero, gli altri scrittori del tempo realizzavano la caritas,
cioè l'amore verso Dio; ma che differenza c'è? Andrea valuta con ciò la
superiorità dell’amor cortese, all'amore coniugale, il che era un'idea
pericolosa in una comunità cristiana. Queste
sue idee erano talmente pericolose che nel terzo suo libro del "De
Amore" dovette fare uso della "reprobatio amoris", contraddicendo ciò che aveva
portato avanti nei primi due scritti, probabilmente a causa
di minacce di morte, seguendo quindi l'idea della superiorità dell'amore
coniugale, fatto di passioni, di Chretien de
Troyes.
Frontespizio del De Amore di Andrea Cappellano |
Nei primi due libri Andrea ritiene che l'amore
coniugale fosse inferiore perché risentiva dei doveri e delle responsabilità del matrimonio
e perché diventava scontato per i due amanti. "Che
altro è l'amore se non uno smisurato abbraccio furtivo di pensieri
nascosti" diceva Andrea nei primi due libri.
Egli
propose anche un dodecalogo, cioè le dodici regole che secondo lui l'amante
adulterino deve seguire, senza abbandonarsi alle passioni libertine:
Affresco medievale. Castello di Issogne, Aosta |
1)
fuggire all'avidità e ricercare la
generosità
2)
amore totale e castità per la donna
3)
rispetta l'amore degli altri
4)
evita donne volgari, che abbia pudore la tua donna (senso di ritrosia)
5)
evitare le menzogne
6)
essere indiscreto
7)
legarsi alla cavalleria d' amore
8)
sempre pudore e serietà
9)
non essere maldicente
10)
non sparlare degli amori altrui
11)
essere sempre cortese e civile
12)
nei piaceri d' amore non importi e concorda con lei.
Il sogno di Teololinda |
Potenzialmente
l’amore cortese abbatte le barriere fra le
classi; la sua potenzialità deriva dalla nobiltà d' animo. Il cavaliere può
ambire all'amore della
donna, mentre è in secondo piano la nobiltà come convivenza sociale. L'
amore coniugale può essere valorizzato con il rispetto e quindi con concetti
diversi dall'adulterino. I primi due libri,
seguendo la natura e la ragione umana dell'autore, insegnano
l'arte dell'amore, ne codificano le teorie e ripercorrono, in modo
lieve, una casistica; nel terzo libro l'autore,
invece, forte degli insegnamenti religiosi e della
fede, assume un pensiero contrario ai precedenti, e quindi critica e
condanna ogni cedimento all'amore.
San Giorgio uccide il drago - Vittore Carpaccio |
Secondo altri critici la differenza del
pensiero fra i tre volumi è giustificata dall'età dell'autore e dai suoi contrasti, visto
che era pur sempre
chierico e laico contemporaneamente. Questo trattato ebbe enorme
influenza sulla successiva poesia provenzale,
ma anche sulla scuola siciliana. Le tracce
dei suoi insegnamenti si possono anche reperire nel ben più recente dolce stil novo.